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15.7.25

Dall’abbandono della scuola al diploma serale : riscatto e orgoglio ., diploma di moglie e marito ( Enrico Ganga e Annarita Soro) a 65 Lei e 73 Lui

Oltre  alla maturità  contesta   da   parte  di molti  giovani ,   c'è   anche  un altro esame di maturità . Eco due   storie  
Inizialmente   leggendo  sulla  nuova  sardegna    d'oggi    la   storia  , vedi    secondo   articolo sotto  ,   del marito e  moglie  che  si  sono   dilpomati  insieme  a  64  anni   e  73     anni   ho  pensato  che   visto   l'alto numero    di persone in età avanzata      che si  predono laureee  o  diplomi in questi casi   ciò  sia  un segno   che  c'è un  forte senso di colpa   colettivo per  non aver  completato gli studi o un vuoto culturale   da  voler  riempire   prima  di  lasciare   questa valle di lacrime  .... ehm ...  morire .Un altro motivo  porebbe    essere  quello di   volersi sentire  giovani  .
 Ma poi leggendo    sull'unione  sarda  « Dall’abbandono della scuola al diploma: riscatto e orgoglio per sei donne di Sant’EliaHanno tra 24 e 54 anni, costrette dalla vita a lasciare gli studi hanno ricominciato grazie al Cpia e hanno raggiunto il grande traguardo. E qualcuna già pensa all’Università » 

                                       5   delle donne di Sant'Elia diplomate

Cagliari
Gioia e soddisfazione hanno preso il posto di fatica, pianti e quella paura di non farcela che le ha tormentate per anni. Sei diplomi che rappresentano un monumento alla tenacia, una rivincita sulla vita e sulla scuola che avevano abbandonato da adolescenti. Sono tutte di Sant'Elia le neo-diplomate – tra i 24 e i 54 anni - che qualche giorno fa hanno sostenuto e superato l'esame di maturità riuscendo a conciliare studio, lavoro e famiglia
«Ci sono stati giorni in cui ho pensato di mollare, ero troppo stanca e non ce la facevo più, ma le mie compagne mi hanno sostenuta e sono arrivata alla fine», raccontano a una sola voce Monica Augusti, Vanessa Quartieri, Romina Columbu, Marisa Mancuso, Desdemona Flutto e Marta Orofino, concordi nel dire che il ricordo più bello di questa esperienza resterà la loro amicizia nata nelle aule delle scuole serali.
Alcune avevano abbandonato gli studi a causa di problemi di salute, altre per l'arrivo di un figlio in giovane età, qualcuna perché aveva imboccato un percorso scolastico sbagliato. Poi il lavoro, la famiglia e la vita che corre sembravano aver archiviato il capitolo istruzione. Ma non è mai troppo tardi: il riscatto scolastico è iniziato nella sede di Sant'Elia del Cpia, il Centro provinciale di istruzione degli adulti, la scuola pubblica che oltre alla licenza media e ai corsi di italiano, offre il biennio delle superiori.
Qui hanno studiato con determinazione per due anni, hanno superato la paura di ricominciare e le prime prove scolastiche. Grazie al Cpia hanno vinto il premio Gramsci nel 2022 riuscendo a battere anche i licei in gara. «Quella è stata un'esperienza importante perché con il premio abbiamo potuto comprare i libri per il terzo anno», raccontano le studentesse - quasi tutte madri e lavoratrici – che avevano investito quella vincita nel loro futuro scolastico. Dopo il Cpia il loro percorso è proseguito alle serali secondarie di secondo grado: in cinque hanno scelto l'indirizzo Socio-sanitario, una sola l'Alberghiero.
«Non è stato facile. Finivamo le lezioni oltre le 22 qualche volta alle 23. Per tornare a casa ci organizzavamo con i passaggi tra di noi o c'era il bus. Rientravamo a casa molto tardi e per molte la sveglia suona alle 6 per andare al lavoro. Ci sono stati giorni in cui ho veramente pensato di non farcela», spiegano le neo-diplomate che nella vita fanno le badanti, lavorano nel settore delle pulizie o sono impiegate.
Raccontano i momenti più duri sorridendo, scambiandosi ricordi e complicità perché è finalmente arrivato il diploma e il meritato riposo. Non per tutte però: in due sognano l'università e hanno già iniziato a studiare per i test d'ingresso.


Sassari
 

C’è chi prova con pozioni misteriose, chi tenta la strada della chirurgia plastica e delle punturine strategiche nel viso. Chi si cimenta negli sport più estremi e chi va alla ricerca di fontane miracolose. Ma forse, la strada migliore per trovare l’eterna giovinezza, è quella scelta da Enrico Ganga e Annarita Soro: mettere da parte la carta d’identità e tornare sui banchi di scuola.Marito e moglie, due figli, 73 anni lui e 65 lei: nelle scorse settimane sisono diplomati all’istituto tecnico Salvator Ruju di Sassari, dopo aver frequentato per quattro anni il corso in Servizi per la Sanità e Assistenza Sociale. «Eh sì, questo rientro a scuola un po’ ci ha fatto tornare giovani – scherza Enrico -, siamo entrati nel mondo dei ragazzi, avevamo compagni di classe di ogni età, anche diciassettenni. Ed è stato uno scambio continuo, di conoscenze, di esperienze. E di stimoli allo studio e a imparare qualcosa di nuovo». Enrico e Annarita hanno frequentato in classi separate, lui in 5°B, lei in 5°C: «È stata una nostra scelta, mia moglie non voleva avere conflitti d’interesse» ride. Quattro anni fa, insieme, avevano preso la decisione di iscriversi al Ruju, attirati dalla scelta della scuola di pubblicizzare la possibilità di iscrizione per persone di ogni età. «In tutto, quest’anno, sono oltre 40 gli adulti che hanno ottenuto il diploma, tra cui anche alcuni studenti stranieri, confermando il valore formativo e inclusivo dell’istruzione per adulti, che offre un’opportunità concreta per chi desidera completare il proprio percorso scolastico o acquisire nuove competenze, conciliando studio, lavoro e vita familiare» spiega Renzo Mannoni, docente di Matematica nella scuola diretta da Franca Riu. Una avventura nata quasi per caso, quella di Enrico e Annaritaa, che li ha portato ad affrontare quattro anni intensi, con lezioni serali dal lunedì al venerdì.

«La mia materia preferita? La psicologia. È stato interessante conoscere il pensiero di Freud e altri studiosi, che senza strumenti sono riusciti a esplorare e raccontare un elemento ancora misterioso come la mente umana» spiega Enrico. Nato a Selargius, vive a Sassari nel 1980, quando vinse un concorso alla Banca d’Italia. Prima, era stato autotrasportatore e dipendente Arst. La moglie Annarita, sassarese, lavorava in uno studio legale ed è lì che si sono conosciuti. Proprio come due giovani maturandi, i giorni prima dell’esame sono stati segnati dalla tensione: «Ansia? Parecchia! Certe notti non dormivo, pensando alle prove scritte. E poi la notte prima del colloquio finale è stata la più difficile». A supportarli, sono stati i compagni di scuola e i docenti: «Li ringraziamo tanto per averci accompagnati in questo splendido percorso».
Ma anche i loro figli, Federico – imprenditore nel settore della ristorazione a Stintino – e Maria Cristina – dirigente della Asl di Parma – hanno giocato un ruolo fondamentale: «Facevano il tifo per noi, sin dal primo anno, ma ovviamente ancora di più in questo». Alla fine, il ribaltamento dei ruoli: «Più di una volta ci hanno aiutato a studiare. E certo, è stato strano che siano stati loro a farci le congratulazioni per aver superato gli esami: mi sembra ieri che festeggiavamo la laurea di nostra figlia» racconta Enrico con un sorriso. E adesso? «Io ho preso una pausa di riflessione – spiega Enrico -, mi piacerebbe viaggiare. Penso che sia un sorta di terapia, ma anche un modo per imparare e conoscere nuove cose: potrebbe essere la mia università». Annarita invece vuole tornare sui libri: «Vi racconto io la storia perché mia moglie in questo momento è negli uffici dell’Università, per provare a capire quale corso di laurea possa fare al caso suo dopo il diploma» spiega Enrico. È proprio vero, quindi: gli esami non finiscono mai.




31.3.25

perdonare e perdonarsi

canzone suggerita Perdono - Caterina Caselli


  

ho visto uno degli  ultimi  video di Kiko.Co https://www.facebook.com/k.kiko.co/videos/471288302704582 e mi è venuto in mente questo dialogo interiore che qui sotto ripropongo . 

 si parla molto di perdono e perdonarsi ma mi chiedo come fare a perdonarsi ?
 dipende da caso a caso in quanto si deve
  •  Comprendere perché devi farlo.
  •  Accettare che i fallimenti non ti rendono una cattiva persona.
  •  Non temere di ricominciare. Adottare una nuova mentalità, imparando dagli errori del passato.
  •  Identificare le emozioni che hanno portato al senso di colpa.
  •  Assumersi le proprie responsabilità.
  •  Saper perdonarsi. Guardarsi allo specchio e riconciliarsi con sé stessi. 
  •  Chiedere perdono sinceramente e dare a se stessi un'altra occasione. 
 e tu come fai e cosa mi consigli di fare ?
Per  i  consigli  io posso  solo  indicarti  la  via ,  poi sta  a te decidere    cosa  fare  se   imitarmi e  percorrere  la  mia stessa  strada  o  trovarne  un altra  . Risondo al tuo secondo  quesisto  . 
 No ponevo il problema , o se lo favevo non lo faccevo seriamente , perdonavo si gia ltri\e ma non perdonavo me stesso . Poi però dopo aver visto alcuni video di story impact e di kiko.com , compreso quello citato e poi soprattutto con questo video ( sarà pur sempre religioso \ confessionale ma è molto utile a chi come me e te affrontano tali situazioni )

 


 credo che dovrò iniziare anche a perdonare me stesso . cosi riduco le angoscie e depressioni che mi trascino dietro ogni volta . E riesco ad affrontare meglio il mio viaggio interiore . E d dove pensi d'incominciare ? Ancora on lo so con precisione . Ma penso dall'accettare il risultato delle mie azioni e prendere consapevolezza applicando a me i consigli dei siti che riporto a fine post e iniziare a fare questi esercizi

  .

 Lo so che non è facile , lo dicono i video citati ma ènecessario per andare avanti senza pesi e con meno incubi e fantasmi interiori . Ok Grazie 

Consigli

10.4.20

chi lo dice che gli anime e i manga sian dozzinali ed incitino all'odio si veda La forma della voce - A Silent Voice (聲の形 Koe no katachi) e poi , forse , cambierà idea

Incuriosito dal trailer  e da questa frase estrapolata dal film 

Può succedere che nel corso della vita si provi dolore, è la stessa cosa per tutti. Per questo motivo, devi cercare di accettare e amare anche i lati peggiori di te stessa, e andare avanti 

                                       dal  film  La forma della voce - A Silent Voice,




 e  dalla  " breve  recensione "  che  trovato per  la  ricerca  del mio precedente  post   ho visto  ,  e  da    quest'altra



 dopo anni  (  l'ultimo era  Mila e Shiro - Il sogno continua New Attacker YOU ! ) un anime  .  Più precisamente  La forma della voce - A Silent Voice (聲の形 Koe no katachi) . Esso  mi   è piaciuto   descrive  lo  stato  in cui ogni tanto ricado  a  causa  di  a  causa  dei miei comportamenti idioti da  ragazzo   bullo  \  nonnista  (   da  circolo vizioso   ,  avendolo  subito  lo  rifacevo a  gli altri\e   )       e  stalker   verso alcune persone   di cui   non merito  (  se  mai  lo hanno  fatto ) il loro  perdono  ma   vorrei come il protagonista   delll'anime    e del manga poter  dimostrare  che sono (  e sto cambiando  \  trasformandomi  , la  vita  \  opera  d'arte  non è altro che    un qualcosa  in continua  trasfornmazione   )  cambiato . Ma   purtroppo causa  polvere  del tempo   molte  d'esse   saranno irrintracciabili   ( morte , sposati e  quindi cognomi diversi  , numeri di cellulare  ed  indirizzi postali \  email cambiati  )  .Infatti  questo mio sfogo \  elucubrazione   mentale  èsolo frutto di  un sogno  \ incubo da cui mi sveglio  ,ma  il pensiero  rimane . Quindi lascio perdere  (  smetto di continuare  a cercarle ) e  mi lascio  alle spalle  strappando questa   pagina  dal libro della  vita e lascio in pace ***** l'unica che  ho rintracciato  e che  ho tentato   senza  successo   di riallacciare  i rapporti e  chiederli scusa   arrivando    quasi  allo stalking  .



<> ( secondo video ) . Bisogna superare il preconcetto tipico delle istituzioni culturali italiane che ancora continua anche se in misura ridotta ma sempre in modo influente [SIC ] a considerare i  manga e gli anime [ per chi volesse  approfondire l'argomento sulla  loro differenza e    sui  loro  diversi generi e sottogeneri   qui e  qui   trova maggiori   informazioni ]   come roba da bambini e quindi a snaturarli come ha fatto ( e fa tutt'ora ) con censure ed edulcorazioni inutili ed a far si che : << (...) i programmi di animazione, approdati sulle reti televisive principali erano cadute sotto la scure della censura, la quale si era messa a tagliare scene, tradurre interi dialoghi senza un senso con quello che accadeva nella storia, fino ad arrivare a eliminare interi episodi ( .... continua in questo articolo di http://www.mondojapan.net/ ) >>  e mostrarlo nelle  scuole anche  se  

 (  ..... ) Qualcuno potrebbe usare la famosa frase "dovremmo farlo vedere nelle scuole", nella realtà questa affermazione è vera fino a un certo punto, poichè chi è propenso a comportarsi in tale modo non è capace di capire i suoi errori guardando semplicemente un film, come avviene nella cura Ludovico. Il bullismo che si vede in questo film è quasi "preistorico", oggi non è più fare solo del male ma esiste la condivisione digitale, che nel film non c'è, cosa che rende tutta la vicenda di Shoko (vittima) quasi intima, mentre invece trovando la situazione contraria, con l'isolamento da parte dei compagni per Shoya (carnefice). E questo rende il tutto abbastanza fuori dal mondo che conosciamo, che ci viene descritto regolarmente dalla cronaca. (  ....   recensione  di  un utente  di  filmtv.it  qui trovate     il resto della recensione   ) 



  Ma   è  qualcosa  nel  mare    dell'indifferenza   o  della  cronaca   di tanti  fatti  o   i  tanti bla. bla ...   per porvi rimedio  , nei corsi del bullismo  e  disagio sociale     ed  farlo vedere  ai genitori  : dei bulli \  nonni  ma soprattutto a quelle  persone  che   con la  loro indifferenza  e   il  voltare    lo sguardo  dall'altra  parte    fanno si  che    simili  episodi succedano ed  abbiano  conseguenze   drammatiche   anche  a posteriori  come  i personaggi   del film   . 



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