Visualizzazione post con etichetta le vite degli altri. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta le vite degli altri. Mostra tutti i post

10.11.19

basta con l'ubriacatura retorica \ celebrativa per di più del 9\10 novembre ovvero il crollo del muro e prendiamoci una pausa prima di quella del 3 ottobre 1990 ovvero l'unità delle due germanie

Lo so  che  parlare  della   storia  del muro di Berlino     non  è semplice   perchè  si  rischia    di venire  accusati   ,  come  quello  che   mi  è stato rimproverato  per  i mie  precedenti post  (  vedi url   sopra  )  ,  di  parlarne    troppo poco  (  cosa    ridicola  perchè    non si parla   d'altro   e credo che se  ne  continuerà a parlarne    perchè   alcuni   vedono  il  crollo   l'inizio di quel processo   che  porto' alla   riunificazione delle due  GERMANIE      , avvenuta il  3   ottobre  1990   )  oppure  troppo  faziosamente    in maniera  occidentale  da  una parte   o troppo ostalgie   cioè  e  filo  Ddr  \  sovietica   .
Ora  se  con i mie post  ed  condivisioni  sui miei  social  ho scontentato una  o  l'altra   parte    vuol dire  che  sono riuscito , pur   nei miei limiti   : l'età 13  anni   ,  una  sommaria conoscenza   storico   scolastica  del  tipo   :  ovest sistema  capitalista    \  libera  iniziativa      e  est    economia   di stato   .,  convalescenza    operatoria   , ecc , a  raccontare  e  sintetizzare  le mie  emozioni  a  360 gradi  . Infatti   mi  ancora   rimasta  impresso   , l' avendolo  visto in diretta   tv *  ,  pur essendo   frastornato  per  il ritorno   dall'ospedale , l'evento scatenante  ovvero   la  domanda  e   la  risposta  che porta al crollo  del  già vacillante muro   ,   ed   le reazioni della  gente . 
Ecco    che    dopo   queste  righe   potrei  mandare  a 😤💪👎👃  chi  mi ha  fatto , magari leggendo solo  i titoli e   le prime  righe  dei mie  post  prima  citati  ,  ma    per  rispetto   ( non ne  vale la pena  per   questioni di lana  caprina  o per   cose  insignificanti  )      consiglio  , perchè molte  di quelle osservazioni   sono dovute    a   :  1  ignoranza  essendo millennials   o  succubi  della  versione  ufficiale  \  filo    occidentale    che  vede  nell'origine del muro    solo  la  causa  sovietica  .,  2)  mancanza  di ricordo    o  ricordi  parziali    delle  generazioni successive    queste  fonti   da  me  usate   per  i miei  post

Miei post


per  chi volesse  saperne  di   più   ecco    altri punti    di     riferimento


Libri 
  tre    giornalisti   di diverso  orientamento ideologico  culturale

 Risultati immagini per giulietto chiesa chi ha costruito il muro di berlino


Risultati immagini per anime prigioniere cronache dal muro di Berlino


Risultati immagini per Alessandra De Gaetano,“Bernauer Straße – Al di là del Muro”



  tre bellissimi  film  (  soprattutto il  1   ed  il  3  )


le  vite  degli altri 
il ponte  delle spie 
Good Bye, Lenin!

 documentari   \  fatti storici

il muro  ebbe il colpo  definitivo  per  un errore  .  l'italiano    che lo  fece  crollare   del tutto  https://www.wired.it/attualita/politica/2019/11/07/riccardo-ehrman-muro-berlino/

“1989 Cronache dal Muro di Berlino”, film documentario di Ezio Mauro, prodotto da Stand by Me e Rai Cinema, andato in onda in prima tv assoluta venerdì 8 novembre in prima serata.
 docufilm ‘Il Muro’ girato dalla casa di produzione forlivese Horizon e che verrà trasmesso alle 21.15 su Rai 5.

Il Muro Di Berlino documentario  Riccardo Cattani   diviso in due   parti
parte  1 https://youtu.be/K-J7Y1aCS0w
parte   2 https://youtu.be/p3yb6pm7BrE


La  puntata  della  trasmissione  , de  la7 ,  Atlantide Storie di Uomini e di Mondi - Berlino, la caduta del muro e il circo delle spie 06/11/2019  dove  Andrea Purgatori intervista: Gianluca Falanga – Storico; Lilli Gruber – Giornalista; Massimo D’Alema – Fondazione Italianieuropei; Maria Antonietta Calabrò – Giornalista; Hartmut Richter - Dissidente Germania Est; Peter Schneider - Scrittore e leader '68 Berlino Ovest


https://www.k9uominiecani.com/n3-febbraio-2017/la-stasi-e-i-cani/
https://www.gay.it/cultura/news/muro-di-berlino-germania-omosessuale-9-novembre-1989

  Film     non sul muri di Berlino  ma  su gli altri muri (  Israele e  cipro   )    che  ancora  resistono

https://www.panorama.it/cinema/caduta-muro-berlino-film-da-vedere/
https://tg24.sky.it/spettacolo/cinema/2019/11/08/migliori-film-muro-berlino.html

canzoni(  vedi anche   miei post precedenti ) ed eventi musicali    durante il muro e  post  crollo del muro 
https://www.rollingstone.it/classifiche/liste/il-muro-di-berlino-raccontato-in-10-canzoni/
https://tg24.sky.it/mondo/approfondimenti/rock-wall-muro-berlino-musica-podcast.html
https://www.rockit.it/articolo/dieci-canzoni-italiane-muro-berlino


31.1.14

L'UOMO PIÙ VELOCE DI ROMA IL CAMPIONE PARTIGIANO la storia di Manlio Gelsomini ( 1907-1944 )


 musica  consigliata  sonata per pianoforte Die Sonate vom guten Menschen   di Bethoveen 





L'UOMO PIÙ VELOCE DI ROMA





Un libro di Valerio Piccioni racconta la tragica storia di un medico, campione sportivo e simbolo littorio che decise di aderire alla Resistenza Finì torturato in via Tasso e fu ucciso alle Ardeatine.
Tutto vestito di bianco correva, volava. Undici secondi netti sui cento metri. Era il più veloce di Roma. Lo vedevano allenarsi ogni giorno sulla pista della Farnesina, scatti, allunghi, ripetute e poi ancora scatti. La
tessera del partito fascista l'aveva presa nel '21, a quattordici anni. Poi quel ragazzo diventò un uomo, poi ancora un altro uomo, alla fine un uomo morto. Tradito da una spia, un collaborazionista delle Ss. Chi gli stava accanto non lo chiamava più con il suo nome, solo con quello di battaglia: Fiamma, comandante Ruggero Fiamma.Sono quattro le lapidi che lo ricordano nella sua città. E a lui è dedicata anche una grande strada che da piazza Albania arriva in via Marmorata, al Testaccio. In pochi però conoscono la sua vita, anzi le sue tante vite.Chi era quel giovanissimo atleta che abitava a un passo dalla casa del Duce, che nel '27 ebbe l'onore di parlare davanti a Sua Eccellenza Augusto Turati - il segretario del Pnf che sostituì Farinacci dopo il delitto Matteotti - e che poi fu giustiziato il 24 marzo del 1944 alle Fosse Ardeatine? 






Chi era Manlio Gelsomini, il più veloce di Roma? Indagando fra le pieghe della sua esistenza e raccogliendone ogni piccolo e grande segno, c'è chi ha scoperto quasi tutto su un italiano che ha cambiato se stesso nel cuore della guerra. Ricordo dopo ricordo, con lo sport che in ogni pagina si confonde con la storia, è nato questo libro -Manlio Gelsomini. Campione partigiano (Edizioni Gruppo Abele, pagg. 174, euro 14,00) - firmato da Valerio Piccioni, tanti Giri d'Italia e tanti Tour de France seguiti per La Gazzetta dello Sporte un'ultima passione che l'ha portato a ricostruire «il percorso personale e politico di un giovane che, come altri della sua generazione, le circostanze e gli ideali trasformarono suo malgrado in un eroe».Dai trionfi con la maglia della Nazionale a Basilea del 1930 a una laurea in medicina, dal palcoscenico degli stadi all'arruolamento come capitano nel 79° Battaglione Camicie nere. Sembrava tutta dritta la strada di Manlio Gelsomini. Fino a quando, un giorno, qualcuno lo sospese «precauzionalmente dal grado». Non ci fu nulla di inatteso. Prima Gelsomini aveva prestato la sua opera di medico al Policlinico Umberto I, poi in un ambulatorio in piazza dell'Immacolata, a San Lorenzo. Come assistente tirocinante aveva Giorgio Piperno, un ebreo in quell'Italia dove Mussolini aveva appena fatto pubblicare «Il Manifesto della Razza».
Era già dentro un'altra vita Manlio Gelsomini.E un'altra ancora stavaper cominciare.Il suo nome, che da qualche anno non compariva più sulle cronache dei quotidiani sportivi, ora non c'era neanche nell'elenco dei medici chirurghi della Guida Monaci. Cancellato. È il 1942, il «dottor Manlio Gelsomini » non è più un fascista. «Non sono nato per una vita facile, io. Amo l'imprevisto e nell'assurdo trovo spesso la ragione filosofica del mio pensiero... Vado verso l'ignoto con la sete di voler sapere. Rischio il tutto per tutto», scrive nel suo diario custodito al Museo storico della Liberazione di Roma.Dopo l'8 settembre, il giorno dell'armistizio, è già nata la «banda Gelsomini». La prima volta si riunisce a Castel Sant'Elia, in provincia di Viterbo. Fra ipartigiani c'è anche don Domenico Antonazzi, uno dei preti della Resistenza, c'è un romagnolo - Pasini - di Cervia, c'è Maria Teresa Anselmi, la figlia di un vecchio socialista.Sabotaggi, attacchi contro colonne militari naziste, la raccolta d'informazioni da passare agli Alleati, il comandante Fiamma che spadroneggia sul monte Soratte e il professor Mario Buratti che ha il suo quartiere generale alle pendici del Cimino. Sono giorni, mesi travolgenti. E Gelsomini che corre dalle montagne a Roma e da Roma alle montagne, corre più veloce di tutti come quando scendeva in pista.Poi una cena fra l'11 e il 12 dicembre del 1943, tanti partigiani insieme, c'è Gelsomini, c'è Buratti, c'è anche Mario Pistolini, romano ma residente a Rio DeJaneiro, sedicente produttore cinematografico a Londra, ricercato a Parigi per una truffa ai danni di una ricca dama milanese, in contatto con i partigiani ma al soldo delle Ss. Di lui si fidano e lui fa cadere in trappola prima il professore poi il medico amico degli ebrei. Valerio Piccioni scava nel passato di Pistolini e svela la sua attività di doppiogiochista collegandolo ad altri personaggi - uno per esempio è Mauro De Mauro, il giornalista de L'Orafatto scomparire dalla mafia nelsettembre del 1970 a Palermo, fascista convinto nella Decima Mas del principe Junio Valerio Borghese e assolto «per insufficienza di prove» dall'accusa di collaborazionismo con i nazisti - fino a raccontare la cattura di Manlio Gelsomini il 13 gennaio 1944. È sempre quel delatore, Pistolini, che lo vende ai tedeschi.Viene rinchiuso nel carcere di via Tasso. È stremato, continua a scrivere sul suo diario: «Anche il mio fisico soffre molto. Il cibo è insufficiente e sono denutrito estanco. Ho fame, sempre fame. Non ho quasi più la facoltà di pensare». Riempie pagine dove gli stati d'animo mutano rapidamente, come i pensieri. Lì dentro affiora la sua tempra e affiorano le sue fragilità, le sue incertezze ideologiche, anche la sua paura.Da via Tasso Manlio Gelsomini uscirà soltanto settantasei giorni dopo, qualche ora prima c'era stata l'azione partigiana di via Rasella contro il Polizei-Regiment Bozen. Il 24 marzo, la furia di Berlino e la rappresaglia delle Fosse Ardeatine, 
335 civili e militari italiani massacrati. Fra loro anche il più veloce di Roma. Solo alla fine della guerra una sua foto comparirà ancora una volta su un giornale per rendergli onore. Lui sui blocchi, in posizione di partenza allo stadio dei Marmi.

Articolo di Attilio Bolzoni su Repubblica | 31 gennaio 2014


emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...