Post frainteso su Facebook, veterinario minacciato di morteLivorno, il medico insultato dai vegani: nel mirino il commento "Porchetta fa l’aerosol" sopra la foto di una maialina
LIVORNO. «Aerosol per piccole porchette». Bastano quattro parole a scatenare una bufera. Quattro parole a corredo di una foto in cui si vede una maialina in cura, che fa l’aerosol perché affetta da polmonite. Saverio Meini, veterinario livornese di 38 anni, dieci di mestiere alle spalle, non avrebbe mai immaginato che la sua ironia, riversata su Facebook, sul suo profilo pubblico, avrebbe suscitato tanta violenza verbale. Contro di lui si sono scatenati decine di commenti, da parte di utenti in tutta Italia, soprattutto del Nord, alcuni dei quali si sono definiti vegani e animalisti: accuse, insulti, minacce, molestie. Tutto per un fraintendimento: la maialina di appena tre mesi si chiama “Porchetta”. E il medico è finito nell’occhio del ciclone perché quel post da una parte del popolo di Fb è stato ritenuto non rispettoso dell’animale.«C’è chi mi ha paragonato a un “pediatra che violenta i bambini” – racconta Meini – Mi sono ritrovato messaggi privati di gente che mi diceva che mi avrebbe aspettato sotto casa, post in cui sono stato definito coglione. Sono giorni che la mattina mi sveglio con l’incubo di accendere il telefono: una persecuzione». E non è bastato al dottore spiegare, in un altro post, che la maialina si chiama Porchetta e che era stata messa nella scatolina per prassi: ormai il treno degli insulti era partito. E nessuno finora è stato in grado di fermarlo.Ma non è tutto. A rendere tutto più incredibile ci si è messo anche un altro post di Meini, di qualche giorno dopo: il veterinario in vacanza pubblica la foto della sua colazione internazionale a base di formaggio e bacon. Quell’immagine viene “rubata” da alcuni dei commentatori più aggressivi e viene da loro usata per corroborare la tesi del medico che non rispetta i maiali. Ma Meini non ci sta. E per difendersi si è rivolto alla sua avvocata, Daniela Dinice: «Ho messo insieme tutti gli screenshot degli insulti: alcuni me li hanno mandati dei lettori, che hanno preso le mie difese, e che mi hanno avvisato di quanto stava succedendo – dice Meini – C’erano commenti che io non potevo vedere perché ero stato bloccato dagli utenti più accaniti. Ho intenzione di inviare una diffida a questa gente. E se non basta farò querela per diffamazione, stalking e cyberbullismo».
concludo con quanto scrisse l'amica
Claudia Aru3 aprile 2015 · carne dei grandi centri commerciali, altra è quella allevata da mani sapienti in una cultura millenaria come la nostra. Io rispetto e a tratti ammiro la vostra scelta (che attualmente non sarei in grado di portare avanti pur ammettendone in parte, le ragioni ) , ma non siate pesanti perché ognuno ha i suoi scheletrini da celare e metterei volentieri in rassegna la vostra integerrima coerenza, così per vedere quante volte anche voi (magari inconsapevolmente) capestate qualche diritto altrui. E credetemi che lo fate, essere nati in questa fetta di mondo ve lo fa fare, di serie. Questa distinzione tra esseri umani "migliori o peggiori" perché mangiano carne o no, non si può proprio sentire. Mettetevi in testa che non esistono "buoni o cattivi ", " etici o immorali" , esistono libere scelte e libero arbitrio, la negazione di ciò si chiama Fascismo. Dentro questo sistema contraddittorio e pieno di squilibri, ci siamo tutti. Anche voi. Buona Pasqua! A prescindere da cosa mangerete, io non vi chiamo "coglioni vegani" , ma non chiamatemi " criminale assassina" Io la vedo così.
questo interessante articolo indignato e scritto a caldo della bravissima Romina fiore
L’americana troia e il senegalese superdotato.
Era donna. Era fidanzata, anche se con un rapporto temporaneamente interrotto. Era forse ubriaca, portandosi a casa un uomo appena conosciuto. Quindi “Se l’è cercata”. Deduzione scaturita in numerosi piccoli cervellini maschilisti. Quello che ha invitato nel suo appartamento era un senegalese. Di quelli col pisello grande, per intenderci. Ah beh, allora era anche un po’ zoccola. C’è la troia e c’è l’extracomunitario. Elementi imprescindibili per girare un film con la regia di Salvini e la sceneggiatura di Catena Umana. Le conclusioni arrivano presto, anche indotte da una certa stampa che non si limita a dare la notizia e/o moderare i commenti degli articoli online. Ci aggiunge, invece, contorni succulenti e licenziosi. Giochi erotici di fine serata. Alcol, forse droghe. Abitudini sessuali da libertina. Ashley Olsen era una donna libera, non libertina. Libera come ogni donna dovrebbe essere. Padrona di fare ciò che voleva del proprio corpo, senza per questo meritare l’orribile fine che ha fatto. Padrona di ingrassare, senza guadagnarsi l’epiteto di cicciona e risatine al suo passaggio. Padrona di dimagrire, senza sentirsi rivolgere commenti imbecilli “sei sciupata”. Padrona di rifarsi le tette, senza dare adito a telenovelas che la connotano come una complessata o una donnicciola pateticamente aggrappata a una giovinezza che fugge via. Padrona di fare sesso e portarsi a casa chi voleva. Padrona del suo corpo e della sua morale. Senza dover conseguire, alla fine dei giochi, la morte come giusta punizione per la sua condotta scandalosa. Dissoluta e indecorosa solo ai vostri miserabili e patetici occhi, stronzi.
e da questa lettura scaturisce la risposta al questo mio interrogativo che inizia a balenarmi in mente già quando si è scoperto che era stata vigliaccamente uccisa dopo una notte di sesso : ha ragione . pero resta il problema di come chiamare \ considerare una che è fidanzata e poi dopo che ci litiga fa l'amore con un altro ? pubblica moglie per usare un trermine ala de andrè va bene ?