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6.11.24

«Sono l'ultima abitante del paese dove sono nata. Vivo all'antica, coi gatti, senza gas né elettrodomestici. Ma non mi sento sola»

Vive senza gas, elettrodomestici e soprattutto in solitudine. È la storia di Anna, ultima abitante del borgho di Mossale Superiore, in provincia di Parma, che per raggiungere il primo centro abitato e

procurarsi da mangiare impiega due ore a piedi. Anna vive nel paese per tutto l'anno, anche durante l'inverno, nonostante i mille metri di altezza. A farle compagnia ci sono solo i gatti, Anna è sola ma non le manca nulla. La donna ha parlato a la Repubblica della sua scelta di vita. Non ha mai voluto abbandonare il luogo in cui è nata: una decisione forse d'altri tempi, senza dubbio romantica e particolare visto che a Mossale oltre a lei stessa non c'è niente e nessuno. Ha superato i 70 anni, ma la sua forza sembra inesauribile

La vita nel bosco

«Io sono nata qui e sono sempre voluta restare, ma in inverno è dura. In inverno qui non si fa mica niente, bisogna solo farsi il fuoco per scaldarsi. Se mi serve qualcosa, a volte vado a Bosco di Corniglio», ha detto Anna. I suoi spostamenti avvengono esclusivamente a piedi: «Vado piano, sono vecchia, e mi ci vogliono due ore per arrivare. Se però passa qualcuno che mi conosce, allora mi prende su in macchina. C’è l’uomo che porta il pane, ad esempio: magro, alto, dal cuore proprio buono. Lui se mi vede per la strada mi accompagna al bosco. Ogni volta gli dico che vorrei pagargli il disturbo ma mi dice sempre di no, che non vuole nulla. Per fare spesa aspetto un camioncino che arriva da Aulla. Mi porta tutto: pane, pasta, zucchero, frutta e verdura. Ormai non coltivo più l’orto: c’è da tribolare, non ce la faccio. Il tempo non mi manca. Ho bisogno di poco, vivo all’antica». 

Niente gas ed elettrodomestici

In casa non ha gas, elettrodomestici e nessun altro tipo di comfort che per tutti può definirsi scontato. Anna vive all'antica: «Avevamo un televisore ma si è rotto e non lo abbiamo mai fatto aggiustare. Vede quel fascio di rami lì a terra? L’ho messo insieme stamattina. Sono pesanti perché sono ancora bagnati ma li ho presi lo stesso tanto poi si asciugano e si adoperano». L'elettricità in casa c'è ma a causa dei temporali non è mai utilizzabile. A quel punto a fare luce sono le candele, le stelle e la luna. Per cucinare utilizza una stufa a legna

La villeggiatura in estate

Anna ha raccontato come in estate nel borgo di Mossale Superiore ci sia vita, molte persone decidono di trascorrere qualche giorno immersi nella natura, prima di fare rientro in città: «A settembre iniziano ad andare via tutti, chi va a Milano, chi a Varese, chi a Parma. Anche quest’anno, gli ultimi ad andare via sono stati gli inglesi. In estate il paese si riempie e torna vivo, un po’ come quando ero piccola». 
L'infanzia

Ad Anna viene chiesto quali sono i suoi ricordi d'infanzia a Mossale, quando il borgo era ancora popolato: «Una volta qui avevamo le mucche, veniva il cascinaio a prendere il latte per portarlo giù al caseificio. Da bambina sapevo badare alle mucche e facevamo il formaggio. Non è facile, bisogna essere capaci. Quando ero piccola andavo a scuola a piedi, giù a Mossale inferiore: eravamo un gruppetto di quattro o cinque bambini, partivamo presto al mattino per arrivare in tempo alle lezioni. Dopo scuola, c’era la refezione, ci davano a tutti il pranzo, poi si andava a dottrina. Eravamo liberi, stavamo fuori tutto il giorno: sono ricordi belli. Ma anche se sono rimasta da sola, non mi sento sola: mi perdo nel fare tante cose e tiro avanti. A volte mi dicono di prendere un cane. Ma un cane no, non lo voglio, perché dovrei badarci e non ce la faccio. E poi, proprio sola non sono: vede, loro stanno sempre con me, mi vengono sempre dietro queste due bestioline», dice riferendosi a dei gatti. 

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