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10.6.25

Calciatore di dieci anni umiliato dell'allenatore e dai compagni di squadra. I genitori ricorrono in tribunale.

la storia riportato oggi conferma la lettera su tali argomentu di una madre di un bambino riportata dal Fq del 5\6\205 e riportata , è il secondo articolo sul nostro  diario di Bordo n126 anno III è il 2 articolo .

fonti Ansa  e  cronache della  sardegna  e non 


genitori di un bambino di dieci anni iscritto a un'associazione calcistica delle provincia di Treviso hanno chiesto il risarcimento della quota annuale (circa 450 euro) denunciando episodi di bullismo da parte dei compagni di squadra e dell'allenatore.
 I familiari - riporta oggi il Gazzettino - si sono rivolti a un avvocato denunciando la società per "inadempimento contrattuale", senza escludere un futuro ricorso al Tribunale dei minorenni.
 Nella lettera si descrive la progressiva esclusione del bambino dalle partite, per la statura fisica "ritenuta insufficiente", e atteggiamenti di bullismo con scherzi pesanti degli altri bambini, anche all'interno dello spogliatoio, evidenziando la mancanza di supervisione.Questo sarebbe contrario allo statuto dell'associazione sportiva, che perseguirebbe lo scopo di un ambiente sano e il diritto di praticare sport in assoluta sicurezza.
L'emarginazione del ragazzino si sarebbe allargata anche ai genitori dei compagni di squadra, che lo avrebbero escluso anche in una canzone dedicata ai componenti della squadra.La storia di Marco ( nome di fantasia) , dieci anni è la storia di tanti ragazzi che non eccellono in uno sport e vengono derisi. Esclusi. Umiliati. Dall'allenatore e dai compagni di squadra. Il "caso" di Marco è diventato di dominio pubblico e da un lato è un bene, perché come lui ci sono tanti altri Marco che soffrono per il suo stesso motivo. Non è normale che in primis un allenatore vessi un suo allievo e che permetta che facciano lo stesso i compagni di squadra. Non è giusto che un ragazzo di dieci anni non venga neanche convocato alle partite, perché non abbastanza bravo rispetto agli altri. Parliamo di campionati tra bambini, ragazzi. Non di Champions League. Tutti hanno diritto di giocare e divertirtsi. Va bene la competizione, non certo il bullismo o la discriminazione. Tanti auguri Marco: questa squadra non ti merita. Sono certa che ne troverai un'altra migliore o uno sport più adatto a te, dove potrai dimostrare quello che vali.

17.1.23

“Però, è strana quella bambina eh” dalla pagina facebook la bottega della strega


Silvia e Davide sono sorella e fratello, diversissimi tra loro : lui ignora qualsiasi tipo di attività fisica, adora gli insetti e divora libri ....lei super attiva 24 ore su 24 e amante dello sport. In particolare, del calcio. Lui non ha praticamente mai calciato un pallone, lei non perde occasione.



Al campetto dell’oratorio, l’allenatore della scuola calcio del paese la nota e chiede alla madre di portarla agli allenamenti.
“Mamma ti prego ti prego voglio andarci” “Ma sei proprio sicura? Saresti l’unica femmina” “Non mi importa, ti prego ti prego” .Comincia la scuola calcio, ed è solo l’inizio: l’allenatore ci aveva visto giusto e in pochi anni Silvia compie passi da gigante e viene ingaggiata dalle giovanili di una squadra importante.
E contemporaneamente iniziano anche i commenti delle altre mamme “certo che è strana Silvia però, perché non fa danza come tutte le altre?” “È un maschiaccio” “Ma cos’hanno in testa i genitori? A calcio? Con i maschi?” E naturalmente i compagni e le compagne, che sentono i giudizi delle mamme, la inquadrano come quella strana. A scuola rimane fuori dai gruppetti, ai compleanni qualcuno si scorda di invitarla ... lei ama il calcio, lo sport le riempie le giornate, ma un pochino (o forse più di un pochino) ci soffre. Oggi Silvia è un’atleta professionista con una brillante carriera davanti, ma se si gira e vede quella bambina, ancora fa male. Riflettiamo prima di fare commenti, allarghiamo i nostri orizzonti, combattiamo i pregiudizi. I bambini e le bambine ci ascoltano ... e nessuno mai dovrebbe sentirsi strano e rimanere escluso. Men che meno perché ha avuto una mamma che ha saputo guardare al di là del rosa e dell’azzurro e le ha permesso di rincorrere i sogni e coltivare la sua passione ❤️

10.6.22

il nuovo presunto talento del calcio azzurro willy gnoto è partito da un campetto parrochiale

 sarebbe   bello  che    gli oratori   o le  scuole  calcio   non sia  solo    un eccezione    ma  che diventi   la regola   solo  cosi  si può arginare  e forse  salvare   il declino  del calcio italiano 

L'oratorio di Gnonto dove è nato un campione



Sul Lago Maggiore un prete accolse il papà di Willy e gli affidò l'incarico di custode del campetto parrocchiale: il nuovo talento del calcio azzurro è partito da qui

di Andrea Lattanzi

Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO

 Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...