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8.12.22

[19 giorno senza mondiali ] pensieri sparsi

 


Oggi non ho  niente  di   cui  :  auto  analizzarmi   o letture  o  film (  con recensioni   aprioristiche   o  definitive  )   da    segnalarvi   quindi     riporterò  dei miei   pensieri  sparsi . Sapendo  he  anche  in esso    per  chi  sa leggerli    c'è  La libertà di scavarsi a fondo senza rischiare di graffiarsi   (  cit.  di  www.pensierisparsi.it  da  cui  ho tratto l'immagine    riportata  all'inizio  del post    )    o  farlo  senza  troppi  grafi  e  riaprire    vecchie  ferite  o  farse  di nuove  


  •  non sempre  per  brillare  è  necessario brillare  
  • le  invenzioni   o le creazioni che molti  spesso   dobbiamo per  scontate o prevedibili  possono cambiare (  e  a volte  lo  hanno effettivamente  cambiato  )  il mondo   e il  nostro  vivere   ed  creare  in esso  
  • Sbagliare   fa   parte   del  gioco della  vita  . Infatti niente  è più  prezioso  della libertà  di  fallire  Essa  può  far  compiere    delle meraviglie   imprevedibili ed  inaspettate  .

5.12.22

SENZA IMPEGNO UN MONDIALE CHE CI È ESTRANEO, DOMINATO DAL DENARO. MA IL SILENZIO DI UNA NAZIONALE COSTRINGE TUTTI NOI A PARLARE - fabio fazio

 Ci sono i Mondiali di calcio, in Qatar. Per la prima volta nella storia di questa competizione, si disputano durante il nostro inverno. Sono Mondiali fuori stagione, come se festeggiassimo il Natale a Ferragosto.

Questo Mondiale ci è estraneo. Perché non c’è l’estate, perché non c’è l’Italia e perché il Qatar è un Paese estraneo al nostro modo di essere, ai nostri principi, ai nostri valori democratici. La fascia “one love” contro ogni discriminazione a sostegno dei diritti Lgbtq+ è stata proibita dalla Fifa. La stessa Fifa che aveva assegnato i Mondiali al Qatar sin dal 2009: nel 2018 alla Russia e nel 2022 al Qatar. Ma noi tutti dello scarso livello di democrazia degli uni e degli altri ci siamo accorti solo di recente. Il Qatar è una specie di monarchia assoluta, un emirato retto dalla stessa famiglia che governa da un centinaio di anni.
È in vigore la sharia, la legge islamica, e sono molto infastiditi se le troupe televisive filmano per strada senza autorizzazione. Il cosiddetto ambasciatore dei Mondiali Khalid Salman ha dichiarato che gli omosessuali sono malati mentali e che tutti devono attenersi alle leggi locali. Quelle che per esempio puniscono l’adulterio.

LA GERMANIA PRENDE POSIZIONE Doha, 23 novembre. I giocatori della Nazionale tedesca si coprono la bocca con la mano nella foto di rito prima della partita con il Giappone, per protestare contro la Fifa che ha vietato di indossare la fascia di capitano "one love", contro le discriminazioni.


Nel costruire strutture e infrastrutture per questi Mondiali si stima che siano morti più di 6.500 operai, per lo più provenienti dall’Asia e dall’Africa.

Molte star internazionali hanno rifiutato di esibirsi in Qatar proprio per denunciare la violazione dei diritti umani ma molte aziende di quel mondo che i diritti umani rispetta, continuano o hanno ampliato i loro affari col Qatar.

Perché una regola condivisa effettivamente c’è ed è quella del denaro. Che ha prevalso e che prevale su tutte le altre e che a oggi è la sola regola universalmente riconosciuta e che precede ogni diritto.

Hanno vinto le leggi economiche su tutto il resto e tutto si può vendere e comprare. Compreso l’indignazione, il senso di giustizia e di umanità. Figurarsi dunque se non si poteva “comprare” la possibilità di disputare un Campionato del mondo in inverno. E per quanto qualcuno si possa risentire, il fatto che l’Italia sia stata esclusa da questo Mondiale ci solleva se non altro dall’obbligo di seguirlo e di sicuro di appassionarcisi.

Per quel che conta tifo Iran, la Nazionale che con grande coraggio alla prima partita non ha cantato il proprio inno rimanendo in silenzio per costringere tutti noi, finalmente, a parlare.

4.12.22

[15 giorni senza mondiali ] faccio bene a non seguire i mondiali del Qatar visto quello che sta succedendo Un Mondiale tra gestacci, litigate e proteste sterili e violazioni dei diritti umani

Come dicevo dal titolo honfattomla scelta giusta di non seguire  ( anche se è difficile. Non parlarne  ) le partite di questo mondiale . Infatti leggo 


Da  https://www.fanpage.it/sport/calcio/

Telecronista licenziato ai Mondiali nell’intervallo di una partita: gli è scappato un nome proibito 
Incredibile vicenda che ha visto coinvolto il telecronista dell televisione di stato turca: dopo l’intervallo non è tornato al microfono, licenziato in tronco.

                       A cura di Paolo Fiorenza

Immaginate Stefano Bizzotto o Alberto Rimedio impegnati nella telecronaca Rai di una partita ai Mondiali. Tutto tranquillo, niente
apparentemente di strano, finisce il primo tempo ma alla ripresa del match la voce è diversa, perché il telecronista che aveva iniziato l'incontro è stato licenziato brutalmente nell'intervallo. Vi sembra uno scenario di un mondo distopico che non potrebbe mai verificarsi nel 2022 sul pianeta Terra? E invece no, visto che è esattamente quello che è accaduto ieri durante Marocco-Canada ai Mondiali in Qatar.
La partita, vinta 2-1 da Hakimi e compagni, ha qualificato il sorprendente Marocco come primo, accoppiandolo alla Spagna negli ottavi, mentre la Croazia – arrivata seconda – giocherà col Giappone. Il match tra marocchini e canadesi è stato trasmesso in diretta dalla TV di stato turca, la TRT, che ha i diritti dei Mondiali di calcio. Al microfono c'era Alper Bakircigil: non certo un giornalista inesperto, eppure nel corso del primo tempo della sfida gli è scappato qualcosa che era giornalisticamente inappuntabile, ma conteneva un nome da non pronunciare per nessun motivo in Turchia.


📌Kanada-Fas maçında TRT spikeri Alpay Bakırcıgil, 4. dakikada gol olması üzerine "Şunu hatırlatmak gerekiyor ki, Dünya Kupası'nın en hızlı golü Hakan Şükür tarafından atılmıştı" dedi. 📌Devre arası spiker değiştirildi, ikinci yarıyı spiker Cüneyt Kıran sundu.
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È accaduto al 4′ di gioco, quando Ziyech ha portato in vantaggio il Marocco. A quel punto il telecronista ha dato la classica pillola statistica, spiegando che il gol più veloce dei Mondiali era stato segnato proprio da un calciatore turco: Hakan Sukur. L'ex bomber del Galatasaray, che abbiamo visto anche in Italia con le maglie di Torino, Inter e Parma, è stato una leggenda della nazionale turca, con numeri da record: secondo per presenze assolute, primo per gol segnati all-time. Il giocatore oggi 51enne è tuttavia caduto in disgrazia qualche anno fa, per il suo sostegno all'opposizione contro il presidente Erdogan.
Ostracizzato completamente dal governo del suo Paese, Hakan è stato costretto a fuggire negli Stati Uniti, dove vive tuttora in condizioni meno agiate (ha fatto anche l'autista Uber), dopo che gli è stato tolto tutto. "La mia situazione è difficilissima. Mi hanno tolto ogni cosa, la patria, il lavoro, quasi tutto ciò che ho guadagnato onestamente e che ho sempre investito in Turchia: sarebbe sacro, ma non è più mio – aveva spiegato un anno fa – Erdogan mi aveva chiesto di far parte del suo partito perché così avrebbe avuto più voti e poi, solo perché non condividevo le sue idee e la piega del governo, mi ha trasformato in nemico pubblico. Il mio patrimonio è stato confiscato, i miei familiari perseguitati e discriminati, mio padre arrestato".


Hakan Sukur oggi, esule negli Stati Uniti: in Turchia è un appestato

In quella occasione Hakan aveva aggiunto delle parole profetiche circa quello che è successo ieri a chi ha pronunciato il suo nome in diretta nazionale: "Per molti calciatori turchi che giocano all'estero è semplicemente meglio non schierarsi. Io stesso sono un monito per loro: se si alza la voce o la testa, si fa la mia stessa fine. Se qualcuno prendesse posizione, anche solo parlando di me, non potrebbe un domani tornare a giocare in Turchia perché tutto, dai club alla Federazione, è controllato dal regime". Alper Bakircigil non è un calciatore, ma soltanto pronunciare il nome di Hakan gli è stato fatale. Nell'intervallo di Marocco-Canada, infatti, per il solo fatto di aver detto quella breve frase, il giornalista è stato licenziato in tronco dal canale televisivo.Al suo posto, all'inizio del secondo tempo, c'era infatti un suo collega. L'incredibile e drammatica vicenda è stata confermata nella serata di giovedì dallo stesso Bakircigil sul suo profilo Twitter, salvo poi cancellare l'account per paura di ulteriori ritorsioni delle autorità turche: "Sono stato fatto fuori dalla TRT, dove ho lavorato con orgoglio per molti anni, dopo l'evento che ha avuto luogo oggi. La separazione fa parte dell'amore. Spero di vedervi di nuovo. Arrivederci…".

 


I tweet cancellati da Alper Bakircigil

 E 

da repubblica  4\12\2022

Monitor frantumati, arbitri inseguiti, spogliatoi spaccati. In Qatar calciatori scatenati, da Ronaldo che manda platealmente a quel paese il ct del Portogallo che lo ha sostituito fino a Cavani che butta a terra con un cazzotto la tv del Var a bordocampo. Il tutto amplificato dalla rete e dai social network

"Il mondo vi guarda, comportatevi bene". O quanto meno non così male, ecco. Monitor frantumati, arbitri inseguiti, spogliatoi spaccati. I Mondiali sono generosi: al pomeriggio ti offrono nel menù un "campione 37enne che manda platealmente l'allenatore proprio lì", alla sera ti propongono un "doppio gestaccio in salsa svizzero-serba". E poi, se non sei ancora sazio, vai sui social e continui fin quando ne hai voglia.

Uruguay-Ghana: Valverde, Gimenez e Cavani scatenati

Uruguay-Ghana è stata una vera abbuffata sudamericana. Nel primo tempo rigore contestatissimo per gli africaniJordan Ayew tira, Rochet para e Federico Valverde, fortissimo centrocampista del Real Madrid, bracca l'arbitro Siebert, esultandogli in faccia. Finita la partita con l'eliminazione dell'Uruguay, a cui sarebbe bastato un gol in più per passare agli ottavi, José Gimenez esplode: colpisce con una gomitata alla schiena un collaboratore del direttore di gara, che insegue fino a raggiungerlo nel tunnel degli spogliatoi. I compagni di squadra provano a trattenerlo, ma il difensore è una furia e urla: "Siete una manica di ladroni! Figli di pu***na!", tra cento microfoni che lo ascoltano. Ora rischia fino a 15 turni di squalifica, che potrebbe scontare nel suo club, l'Atletico Madrid.

Lì accanto c'è Edinson Cavani, anche lui chiaramente alterato. Prima rimedia un'ammonizione andando a un centimetro dal viso di Siebert, che effettivamente non gli aveva concesso un evidente rigore qualche minuto prima. Poi, rientrando negli spogliatoi, molla un cazzotto al monitor del Var. La struttura crolla, sfiorando gli addetti allo stadio.

Portogallo-Corea del Sud: Ronaldo insulta il ct Fernando Santos

In contemporanea si gioca Portogallo-Corea del Sud. Portoghesi già qualificati, Fernando Santos fa riposare i titolari, da Ruben Dias a Bruno Fernandes, ma Ronaldo no. Lui vuole giocare sempre, anche a 37 anni, e il ct non sa opporsi, come da accuse di stampa e tifosi. La ricompensa? Un bel labiale. L'ormai ex giocatore del Manchester United viene sostituito al 20' del secondo tempo, dopo una partita mediocre, e rivolgendosi verso la panchina sibila: "Estás com uma pressa do caralho para me tirar, foda-se". Traduzione: "Hai una f*** fretta di tirarmi fuori, vaf****". Non solo: finita la gara Ronaldo sostiene che non ce l'aveva con l'allenatore ma con un avversario, che gli metteva fretta per farlo uscire dal campo. E il tecnico si allinea: "È andata proprio così. Tutto perfettamente normale".

Il gestaccio di Xhaka verso la panchina serba
Il gestaccio di Xhaka verso la panchina serba 

Serbia-Svizzera, la partita dei gestacci

Qualche ora dopo Serbia-Svizzera, sfida ad altissima tensione. Granit Xhaka, capitano della Svizzera di famiglia kosovara, non ha gradito quella bandiera del suo Paese d'origine, ammantata di colori serbi, fotografata nello spogliatoio degli avversari.

La bandiera anti Kosovo nello spogliatoio della Serbia
La bandiera anti Kosovo nello spogliatoio della Serbia 

Risposta non esattamente raffinata: la mano a tenersi i genitali ostentatamente rivolta a Predrag Rajkovic, portiere di riserva della Serbia. Chiaro riferimento alla fake news secondo cui la moglie del numero uno del Maiorca avrebbe avuto una relazione clandestina con Dusan Vlahovic. Anche lo juventino non ha gradito e lo ha dimostrato quando ha segnato: prima si messo l'indice sulla bocca ("State zitti, smettela di criticarmi") e poi anche lui ha fatto scivolare la mano laggiù: un gesto condiviso, in una partita di divisioni.

Il gestaccio di Vlahovic
Il gestaccio di Vlahovic (ansa)

Argentina-Polonia, Zielinski attacca il ct Michniewicz

Il nervosismo serpeggia anche tra chi ha passato il turno, come i polacchi: ma è stato demerito del Messico, che ha vinto "soltanto" 2-1 sull'Arabia Saudita, più che merito di Lewandowski e compagni, rintanati nella loro area a difendere il 2-0 che stavano subendo dall'Argentina. Obiettivo raggiunto ma il come non è decisamente piaciuto a Piotr Zielinski: "Nel mio Napoli il pallone lo teniamo noi, con i nostri giocatori di altissima qualità. Anche nella Polonia c'è qualità, ma finora non l'abbiamo mostrata: lasciamo l'iniziativa agli avversari e non va bene". Traduzione: "Caro ct Michniewicz, smettila con questo catenaccio, sennò non andiamo da nessuna parte". Belgio, spogliatoio spaccato tra risse sfiorate e giocatori che non si parlano.

Le faide nello spogliatoio del Belgio

Al confronto ne escono come signori i belgi, che hanno sbrigato i loro litigi nello spogliatoio: VertonghenEden Hazard e De Bruyne pronti a venire alle mani, Lukaku che fa da paciere, lo stesso De Bruyne e Courtois - ex migliori amici - che non si parlano da dieci anni, da quando la fidanzata del centrocampista, Caroline Lijnen, lo tradì col portiere. Tutto smentibile, nonostante le voci di dentro. Tutto ovviamente smentito.



30.11.22

[ 11 giorno senza mondiali ] Iran -Usa non solo calcio lotta per i diritti

Ieri    Il mio  proposito    , fin  ora   riuscito ,   di  non     vedere  e  di non parlare    delle partite  dei mondiali di questa edizione  ha  avuto   un  primo  cedimento   .  Ho letto ,  sperando     ome    un mio utente      di fb    che  non avrebbe vinto nessuna  delle  due  squadre   ,   il risultato sul  televideo    della  partita  Iran-Usa    facendomi condizionare   da quest  articolo  del  corriere  della sera    (  superate  il blocco     per  gli abbonati     usando   mozilla   Firefox  )  la  cronaca   senza  usare il consueto metodo  'sti  cazzi    della  partita    Usa - Iran e Stati Uniti, valevole per il Gruppo B del Mondiale 2022 in Qatar. L’incontro  era  decisivo per il passaggio del turno per una delle due squadre e l'attesa per la posta in palio si è unita a una rinnovata tensione internazionale tra i due Paesi




Perché    non si tratta  solo di calcio   ma    una  sfida   tra   due nazioni che violano    entrambi  i diritti umani  . Ieri  29 novembre le due Nazionali degli Usa  e  dell'Iran  si  sono  affrontante   in una partita  per  l'accesso agli ottavi di finale.   Fin dalla  vigilia  L’avvicinamento all’incontro   sportivo  è stato  motivo  di tensione , per ragioni che poco o nulla hanno a che fare con il calcio   giocato . 

 Dal  risultato  che ho  visto  distrattamente    mentre   guardavo con il metodo 'sti cazzi   le  cronache  sportive  dei  tg   si  è   assistere ad una partita pacifica e competitiva”.  come  era  stata  auspicato  dal portavoce del dipartimento di Stato americano in vista dell’incontro  .
 Nei giorni scorsi dai post sui social della squadra degli Usa è stato rimosso l'emblema della Repubblica islamica dalla bandiera. Gli Stati Uniti hanno affermato di aver deciso di non utilizzare la bandiera ufficiale dell'Iran per mostrare "sostegno alle donne in Iran che lottano per i diritti umani fondamentali”. Mi sembrava  da  quei pochi  ricordi     diretti e  indiretti che  ho di quel periodo orami storico   ,   d'essere  ritornati alla contrapposizione  e  scontro politico  tra l'America  di Regan e  l'Iran  di  Khomeini  .

 Per  chi come  me   non segue  per  scelta (  capita  che   ci  siano degli allrgici  \  indifferenti  al calcio  )   o  per  protesta     ecco  un riassunto della  diatriba      fra  le   due nazioni    ripreso da   fotro  comprese  da    https://tg24.sky.it/sport/2022/11/29/usa-iran-mondiali


La  squadra  degli Usa  

Infatti  Nei giorni scorsi dai post sui social della squadra degli Usa è stato rimosso l'emblema della Repubblica islamica dalla bandiera. Gli Stati Uniti hanno affermato di aver deciso di non utilizzare la bandiera ufficiale dell'Iran per mostrare "sostegno alle donne in Iran che lottano per i diritti umani fondamentali”. (In foto: la squadra degli Stati Uniti)
la squadra dell’Iran


La federazione calcistica di Teheran ha protestato con la Fifa, arrivando a chiedere l’esclusione della nazionale a stelle e strisce dalla competizione. I post, secondo quanto affermato da un portavoce della Federcalcio Usa, sono poi stati sostituiti con quelli che utilizzavano la bandiera iraniana corretta, ma con la precisazione che “sosteniamo ancora le donne iraniane” (In foto: la squadra dell’Iran)
La tensione tra Iran e Stati Uniti si è nuovamente alzata, dopo le schermaglie intorno all’accordo sul nucleare di Teheran. Al punto che sul tema è intervenuto un portavoce del dipartimento di Stato americano, specificando che la Federazione calcio del Paese "non si è coordinata" con l'amministrazione sulla decisione di cambiare la bandiera dell'Iran sui suoi social media in segno di solidarietà verso le proteste in corso nel Paese 
un’immagine di Mahsa Amini e la vecchia bandiera dell’Iran


(In foto: un momento di una protesta per la morte di Mahsa Amini)



“Ci auguriamo di assistere ad una partita pacifica e competitiva ”,   e  cosi   è  stato ha detto    nei  giorni precedenti  il portavoce alla Cnn, aggiungendo però: "Gli Stati Uniti continuano a sostenere il popolo iraniano di fronte alla violenza contro le donne da parte di Teheran e alla brutale repressione contro manifestanti pacifici"   . Lo scontro sulla bandiera pubblicata sui social non è stato, però, l’unico momento di tensione durante questo Mondiale: l’avvicinamento alla partita si era già acceso dopo le dichiarazioni di Jurgen Klinsmann (in foto    sotto     )



L, che è stato anche ct degli Usa. L’allenatore è finito nel mirino per alcuni commenti in cui accusava l’Iran di aver influenzato l'arbitro durante la partita vinta venerdì scorso sul Galles
“Si lavorano l'arbitro, il guardalinee, il quarto uomo. Ti fanno perdere la concentrazione e lo fanno apposta. Fa parte della loro cultura”, ha detto Klinsmann. All’ex ct degli Stati Uniti ha risposto l’attuale commissario tecnico dell’Iran, Carlos Queiroz  secondo cui “queste osservazioni sulla cultura iraniana, sulla nazionale e sui miei giocatori sono una vergogna per il calcio"



L’incontro tra Stati Uniti ed Iran al Mondiale   non è una novità assoluta: ci fu   infatti un precedente a Francia 1998. In quel caso, dopo aver donato rose ai calciatori statunitensi, furono i calciatori di Teheran a prevalere per 2 a 1 . 

Una partita  simbolo   di questo  mondiale  dell'ipocrisia  ,  Infatti    










Il riferi


 ma  soprattutto  sempre  secondo la  stessa   fonte   il popolo  iraniano  protesta   contro l'uso  strumentale dello  sport  da  parte  di questo regime   che    ha minacciato  i  giocatori   e le  loro  famiglie  



un regime   politico  religioso  e teocratico     ormai  sempre  più  in crisi   come dimostra   sia    il video  sotto

    

sia  quello precedente  


 con questo  è  tutto  

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...