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2.8.24

un altro caso alla Imane Khelif quello del taiwanese Lin Yu-ting, .,Un altra proposta di matrimonio a queste olimpiadi .Con la differenza che questa è avvenuta subito dopo la premiazione e non il giorno dopo

Olimpiadi, vince anche Lin Yu-ting (già squalificata perché troppo mascolina)




Imane Khelif ma non solo. La boxe alle Olimpiadi di Parigi 2024 vanta un altro caso destinato a fare discutere: parliamo della taiwanese Lin Yu-ting, squalificata dai Mondiali tenutisi l'anno scorso dall'Iba per il fallimento dei test di idoneità di genere ma regolarmente presente ai Giochi a competere con le donne. Ebbene, l'atleta 28enne - non è chiaro se transgender, intersex o altro - ha vinto il suo incontro di apertura al torneo di pugilato battendo Sitora Turdibekova 5-0 e qualificandosi ai quarti nella categoria 57 kg donne.


Chi è Lin Yu Ting
Lin ha 28 anni, non si definisce né transgender né intersex, e ha un curriculum decisamente più corposo rispetto a quello di Khelif: due titoli Mondiali e un record con 41 vittorie e 14 sconfitte. Ha iniziato la carriera nel 2013, con l'oro vinto ai Mondiali jr in Bulgaria. L'atleta asiatica partecipa alle Olimpiadi per la seconda volta: a Tokyo 2020, nei pesi piuma, è arrivata fino agli ottavi di finale prima di perdere contro la filippina Nesthy Petecio.Le autorità di Taiwan hanno preso posizione in difesa della pugile. «Tifiamo per Lin Yu Ting tutti insieme», ha scritto l'ex presidente Tsai Ing-wen sul suo profilo Facebook. Pan Men-an, segretario generale della presidenza, ha stigmatizzato «l'umiliazione, gli insulti e le offese» indirizzati all'atleta «solo a causa dell'aspetto fisico e di una controversa decisione adottata in passa

Lin Yu-ting è salita sul ring della North Paris Arena tra un coro di applausi del pubblico francese e ha avuto la meglio nel confronto con la rivale ai punti, con la quale c'è stata una cordiale stretta di mano prima dell'inizio della sfida. Dopo l'annuncio della vittoria, la taiwanese si è inchinata al pubblico prima di lasciare il ring e andare a salutare alcuni sostenitori. Dribblate, invece, le telecamere dei cronisti presenti nel palazzetto. Domenica nei quarti di finale affronterà la bulgara Kamenova Staneva.Nella mattinata di oggi il Cio è tornato a difendere le sue scelte con il portavoce Mark Adams, che ha stigmatizzato senza mezzi termini le critiche apparse in rete e sui giornali sul caso Khelif. "Questi pugili sono del tutto idonei, sono donne sui loro passaporti, sono donne che hanno gareggiato alle Olimpiadi di Tokyo e gareggiano da molti anni, penso che abbiamo tutti la responsabilità di moderare la situazione e non trasformarla in una caccia alle streghe", la posizione espressa da Adams. Linea totalmente diversa da quella dell'Iba, che in occasione dei mondiali del 2023 aveva accusato la taiwanese e la Khelif "di aver provato a ingannare i loro colleghi e di fingere di essere donne". Secondo quanto reso noto dal presidente della federazione, il russo Umar Kremlev, i test delle due pugili avevano mostrato che le atlete avevano "cromosomi XY", ossia quello degli uomini.

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Boxing Oly Paris 2024© Fornito da Adnkronos

Le Olimpiadi di Parigi 2024 segnano un capitolo rivoluzionario nella storia dei Giochi, essendo la prima edizione con una perfetta parità di genere, con il 50% delle medaglie assegnate alle donne. Tuttavia, questo storico passo in avanti è accompagnato da un acceso dibattito riguardante le atlete transgender e delle atlete con differenze di sviluppo sessuale (DSD) e i criteri di ammissibilità per la competizione femminile, in particolare alla luce delle recenti esclusioni e delle divergenze tra regolamenti internazionali e specifici sportivi.
il caso delle atlete Lin Yu-ting di Taiwan e Imane Khelif dell’Algeria, che hanno ottenuto il via libera per partecipare al torneo di pugilato femminile, nonostante le difficoltà incontrate nei Mondiali di boxe a causa di questioni legate al ‘gender test’. Lin, che aveva vinto il bronzo ai Mondiali del 2023, e Khelif, squalificata per alti livelli di testosterone, hanno già gareggiato alle Olimpiadi di Tokyo nel 2021.
Mark Adams, portavoce dell’International Olympic Committee (CIO), ha dichiarato che non commenterà casi individuali, limitandosi ad affermare che tutte le atlete iscritte rispettano i requisiti richiesti. Questo caso ha sollevato interrogativi sulle politiche vigenti e sui criteri di inclusione adottati dal Comitato Olimpico Internazionale.

Le linee guida del CIO

Il CIO ha introdotto nel novembre 2021 un nuovo quadro normativo “di equità, inclusione e non discriminazione basato sull’identità di genere e le variazioni del sesso”, per affrontare le sfide legate all’inclusione di atleti transgender, dopo una consultazione di due anni con atleti e parti interessate. Questo quadro guida i comitati olimpici e le federazioni sportive internazionali nella definizione delle loro regole relative ad atleti transgender e alle variazioni del sesso.Il Comitato Olimpico Internazionale non ha regole specifiche per gli atleti e le atlete transgender, ma raccomanda dieci principi di inclusione e non discriminazione, sottolineando l’importanza della giustizia e dell’equità nella competizione. Questi principi includono:

  1. Inclusione
  2. Prevenzione del danno
  3. Non discriminazione
  4. Equità
  5. Nessuna presunzione di vantaggio
  6. Approccio basato su evidenze
  7. Primato della salute e autonomia corporea
  8. Approccio incentrato sugli stakeholder
  9. Diritto alla privacy
  10. Revisioni periodiche

Il quadro consiglia un approccio multifattoriale ai criteri di ammissibilità, riconoscendo che le prestazioni sportive dipendono da molti fattori unici a ciascun sport. Il CIO non impone limiti rigidi sui livelli di testosterone, lasciando questa decisione alle singole federazioni sportive.

La questione del testosterone e il gender test

Il testosterone è al centro del dibattito sull’inclusione di atleti transgender nelle competizioni femminili, rappresentando una variabile cruciale per le valutazioni di equità. Questo ormone, prodotto principalmente nei testicoli negli individui di sesso maschile e in misura minore nelle ovaie e nelle ghiandole surrenali delle femmine, ha un impatto significativo sulle capacità fisiche, influenzando la massa muscolare, la forza e la resistenza. La questione si complica ulteriormente quando si considera che gli atleti transgender che hanno completato una transizione di genere possono ancora avere livelli di testosterone biologico superiori rispetto a quelli delle donne cisgender, suscitando preoccupazioni su un potenziale vantaggio competitivo.
Il “gender test“, una serie di valutazioni biologiche e ormonali, è stato concepito per determinare l’idoneità di una/un atleta a competere in una categoria specifica. Tuttavia, questo approccio è stato spesso criticato per la sua semplicità e per il rischio di stigmatizzare gli atleti, poiché non considera le complessità delle esperienze transgender e delle variazioni intersessuali.
In particolare, il CIO ha scelto di non stabilire regole rigide sui livelli di testosterone, lasciando alle federazioni sportive la responsabilità di definire i propri criteri di ammissibilità. Le regole per le atlete transgender variano notevolmente tra le diverse federazioni sportive. Alcune federazioni, come World Athletics e FINA, che governa il nuoto, hanno implementato limiti specifici sul testosterone per garantire che gli atleti non godano di un vantaggio, sproporzionato adottando linee guida che richiedono che le atlete transgender abbiano completato la transizione prima dei 12 anni per competere nelle categorie femminili.
Altre federazioni, come il ciclismo, hanno creato una categoria “aperta” per consentire agli atleti transgender di competere senza impatti sulle categorie femminili tradizionali. Alcuni sport, come il canottaggio e il rugby, richiedono che gli atleti abbiano livelli di testosterone inferiori a una certa soglia per un periodo prolungato prima di poter competere.
La World Athletics ha abbassato il limite di testosterone consentito per le atlete con differenze di sviluppo sessuale (DSD) a 2.5 nanomoli per litro, rispetto al precedente limite di 5 nmol/L ;questo cambiamento richiede che le atlete con DSD mantengano il loro livello di testosterone sotto il nuovo limite per due anni prima di poter competere nella categoria femminile di qualsiasi evento di pista e campo. Le atlete con differenze di sviluppo sessuale affrontano sfide uniche rispetto alle atlete transgender. Il termine DSD si riferisce a una serie di condizioni rare che coinvolgono geni, organi riproduttivi e ormoni, compresi i genitali, e che fanno sì che lo sviluppo sessuale di una persona sia diverso dalla maggior parte delle altre persone.
Il dibattito sull’equità
La questione del testosterone e del gender test è intrinsecamente complessa, richiedendo una considerazione approfondita di vari fattori biologici, sociali e culturali. L’equilibrio tra inclusione e giustizia competitiva continua a essere una sfida, mentre le organizzazioni sportive cercano di sviluppare linee guida che possano rispettare i diritti degli atleti senza compromettere l’integrità delle competizioni. Gli oppositori sostengono che le atlete transgender possano avere un vantaggio biologico a causa della pubertà maschile, nonostante i trattamenti ormonali. Tuttavia, studi scientifici non hanno raggiunto un consenso su come i livelli di testosterone influenzino le prestazioni atletiche in modo uniforme in tutti gli sport.
La situazione delle atlete transgender a Parigi 2024 è rappresentativa di un momento di transizione e riflessione per il mondo dello sport. Sebbene siano stati fatti progressi significativi verso una maggiore inclusione, la questione dell’equità competitiva rimane complessa e in evoluzione. Le scelte normative adottate ora e le loro conseguenze definiranno non solo l’attuale edizione dei Giochi Olimpici, ma anche il futuro delle politiche di inclusione nello sport globale. La discussione è destinata a evolversi ulteriormente, man mano che nuove evidenze scientifiche emergeranno e che la società continuerà a riflettere sulle questioni di identità di genere e inclusione nello sport

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Un altra proposta di matrimonio a queste olimpiadi .Con la differenza che questa è avvenuta subito dopo la premiazione e non il giorno dopo . 

https://www.fanpage.it/

Proposta di matrimonio alle Olimpiadi: si ritrova il compagno davanti dopo aver vinto l’oro e trasecolaUna straordinaria proposta di matrimonio è andata in diretta TV e sui maxi schermi del palazzetto alle Olimpiadi di Parigi. L’atleta cinese di badminton Liu Yuchen ha aspettato la propria fidanzata Huang Yaqiong che aveva appena conquistato l’oro nel doppio misto. Con ancora la medaglia al collo è stata portata in un settore del pubblico dove ha ricevuto l’anello, poi mostrato ai fotografi e alle Tv presenti tra il tripudio degli spettatori.




Una storia d'amore bellissima si è consumata nella giornata di venerdì 2 agosto alle Olimpiadi di Parigi quando la campionessa cinese di badminton, Huang Yaqiong ha vinto prima la medaglia d'oro nel doppio misto e poi è stata quasi portata di peso, dopo la cerimonia di premiazione, in un angolo a bordo tribuna, dove ad attenderla c'era Liu Yuchen, già medaglia d'argento nel misto a Tokyo 2020 ma soprattutto fidanzato di Huang. Che le ha fatto la classica proposta di matrimonio, in ginocchio con tanto di mazzo di fiori e anello.Una storia d'amore bellissima si è consumata nella giornata di venerdì 2 agosto alle Olimpiadi di Parigi quando la campionessa cinese di badminton, Huang Yaqiong ha vinto prima la medaglia d'oro nel doppio misto e poi è stata quasi portata di peso, dopo la cerimonia di premiazione, in un angolo a bordo tribuna, dove ad attenderla c'era Liu Yuchen, già medaglia d'argento nel misto a Tokyo

2020 ma soprattutto fidanzato di Huang. Che le ha fatto la classica proposta di matrimonio, in ginocchio con tanto di mazzo di fiori e anello. Il tutto ripreso in diretta sul maxischermo del palazzetto.L'emozione di Huang Yaqiong e la proposta di Liu Yuchen dopo l'oro nel badminton.
Una giornata sicuramente da incorniciare per l'atleta cinese Huang Yaqiong, bravissima a imporsi nel torneo olimpico di doppio maschile nel badminton con il compagno di squadra Zheng Siwei. Una finale che ha visto ancora una volta gli atleti cinesi autentici dominatori della disciplina, in cui si sono aggiudicati sia la medaglia d'oro sia l'argento. Premiazione, strette di mano, inno nazionale e classico selfie sul podio con la medaglia al collo. Poi la passerella vicino ai tifosi urlanti e felici di poter vedere la campionessa da vicino. Fino all'atto finale.




Huang Yaqiong, dopo essersi concessa a tifosi e fotografi è stata quasi presa di peso e le hanno sussurrato qualcosa all'orecchio. Delle parole mafiche che le hanno fatto subito brillare ancor più gli occhi, dirigendosi in un settore particolare delle tribune, deviando dall'iniziale tragitto, per imbattersi nel fidanzato Liu Yuchen che subito le ha consegnato un mazzo di fiori per poi presentarle la più classica delle proposte di matrimonio, davanti alla quale Huang si è letteralmente sciolta.La proposta di matrimonio in diretta sui maxi schermi del palazzetto: è un tripudio La scena è stata ripresa ovviamente dai centinaia di cellulari e subito postata sui vari social, soprattutto cinesi, ma nemmeno la regia internazionale si è fatta sfuggire la ghiotta occasione per raccontare uno splendido momento d'amore. Il compagno di nazionale e fidanzato ha sorpreso Huang, inginocchiandosi e pronunciandole le fatidiche parole: "Ti amerò per sempre! Vuoi sposarmi?". La risposta non si è fatta attendere: "Sì! Lo voglio!", tra l'ovazione del palazzetto che ha seguito l'intera scena anche attraverso il mega schermo posto poco sopra i due atleti fidanzati. Poi tutto si è concluso con Liu che ha poi messo l'anello di fidanzamento al dito di Huang. Alla fine, le classiche foto di rito a favore dei fotografi e infine, si sono rispecchiati nel monitor alle proprie spalle, scoccandosi l'ennesimo bacio di eterno amore.

4.7.24

diario di bordo n 60 anno II . MATRIMONIO IN METROPOLITANA , «Paralizzata per sempre per uno scherzo di un'amica al party prima del matrimonio: l'ho voluta comunque come damigella», Separate alla nascita, sorelle gemelle si ritrovano su TikTok: «Era uguale a me, abbiamo indagato e ho scoperto la verità»

 

  ogni luogo per  sposarsi    va  bene  .  L'articolo Coppia senza soldi organizza matrimonio in metropolitana: un successo proviene da Bake News.

                                                    Coppia senza soldi organizza matrimonio in metropolitana 

                                                                                           © TikTok

Quando una coppia si ritrova con pochi soldi per organizzare un matrimonio coi fiocchi serve fantasia ecco la storia di Daniel ed Esmy che per il sì hanno scelto la metropolitana di New York. Daniel Jean non aveva i soldi necessari per poter organizzare alla sua fidanzata Esmy Valdez un matrimonio esagerato. E così ha avuto la sua idea: organizzare le nozze nella metropolitana di New York. “Non avevamo i soldi per organizzare il ricevimento da sogno che avevo sempre immaginato”, ha detto al NY Post Jean, 39 anni, di professione responsabile marketing, sottolineando l’elevato costo dell’organizzazione di nozze a New York. “Ho deciso di sorprenderla organizzando un ricevimento fantastico sulla metropolitana L”, ha detto Jean.

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Matrimonio in metropolitana costato solo 3mila dollari

Lui e Valdez, estetista trentottenne, hanno celebrato ufficialmente il loro matrimonio con una cerimonia privata in chiesa il 27 giugno. Martedì 2 luglio invece i due hanno brindato alla loro presunta unione insieme a 20 amici all’interno di una carrozza della metropolitana piena di perfetti sconosciuti. E per farlo hanno speso in tutto 3.000 dollari. Secondo recenti statistiche raccolte dal Post pronunciare il fatidico sì con una cerimonia e un ricevimento standard nella Grande Mela può costare alle coppie fino a 63.000 dollari.
Jean, tuttavia, scelse l’amico Jodell “Joe the Show” Lewis per organizzare la loro serata economica in metropolitana. “Ho presentato il ricevimento, il mio amico Christopher Dupree ci ha aiutato a gestire l’allestimento e abbiamo assunto una wedding planner, Anya, per aiutarci con la produzione generale”, ha detto Lewis, 40 anni, comico, al Post. Lewis aveva già diretto diverse feste sgargianti sul treno, tra cui una festa in piscina bagnata.

Il video del matrimonio in metropolitana diventa virale

“Abbiamo ricevuto il cibo preparato dallo Chef O di O’s Grill Spot [a Brooklyn], abbiamo avuto una torta, bevande e musica dal DJ Whoo Kid”, ha detto Lewis della festa di nozze. “È stata una festa incredibilmente divertente e memorabile per circa $ 3.000 che sarebbero costati $ 30.000 in una sala ricevimenti”.E la frugalità ha fatto miracoli anche in un altro modo per Valdez: ha raccontato al Post che la loro accoglienza sfrenata ha ulteriormente approfondito il suo amore per Jean. “Quando sono salita sul treno e ho visto tutto, ho pensato: ‘Wow, ho scelto la persona giusta'”, ha detto entusiasta la novella sposa. Le immagini virali dei festeggiamenti hanno totalizzato più di 363.000 visualizzazioni su TikTok.


La gente in questa città pensa che sia importante per gli uomini avere cose costose per stupire la donna dei loro sogni”, ha aggiunto. “Il nostro ricevimento era tutto incentrato sull’amore”. “Ma non esiste nessun altro posto al mondo in cui puoi celebrare le tue nozze su un treno e ricevere così tanto amore da persone felici che non conosci nemmeno”.


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da   www.leggo.it    tramite  msn.it   • 8 ora/e • 2 min di lettura


© Social (Facebook etc)



Una storia di dolore, profondo e inaspettato, ma soprattutto una storia di vita, di rinascita, di accettazione: Rachelle è rimasta paralizzata per sempre dopo uno scherzo della sua migliore amica durante l'addio al nubilato e il giorno del matrimonio ha dovuto percorrere la navata in sedia a rotelle. Eppure, tra le damigelle della sposa, quell'amica era presente e anche con lei ha celebrato l'unione con l'uomo della sua vita.«Non mi piacerà mai essere paralizzata - dice la donna, mamma e moglie - Ma il trucco sta nel guardare sempre al lato positivo, nella vita». Rachelle ha deciso di raccontare la sua storia tramite una serie di video sui social, non solo il drammatico momento dell'incidente, ma anche tutto ciò che è successo dopo, a dimostrazione che nonostante gli ostacoli che ha dovuto superare, è riuscita a raggiungere la felicità.
L'incidente in piscina e il matrimonio
«Quattordici anni fa il mio mondo ha tremato - scrive Rachelle nella didascalia del video pubblicato su TikTok, raccontando la sua storia -. Avevo 24 anni e la mia vita stava andando alla grande. Avevo comprato casa, ottenuto il primo lavoro vero e mi ero fidanzata con il mio amore dell'università. Era arrivato il momento di festeggiare l'addio al nubilato e io ero al settimo cielo! Dopo una serata fuori a divertirci tra amiche siamo tornate a casa per fare una nuotata in piscina».Nulla di strano in tutto ciò. Poi l'incidente inaspettato: «Un'amica mi ha spinta in piscina. Sono stata colta di sorpresa, sono caduta di testa e mi sono rotta il collo, il che ha causato una lesione istantanea al midollo spinale. Potrei parlare nel dettaglio di tutto ciò che è successo quella sera - scrive Rachelle -, ma questa è una storia di amore, famiglia e di ostacoli superati. Un anno dopo ci siamo sposati, abbiamo avuto una bimba e quattro anni dopo abbiamo una vita fantastica».Rachelle non vuole raccontare il dolore, ma la gratitudine: «Lasciatemi dire... vorrei che ci fosse una cura. Ci penso spesso. Ma è possibile volere una cura e comunque andare avanti con la vita ed essere grati per ciò che si ha. In tanti ambiti sono davvero, davvero fortunata, e me ne rendo conto. Il mio messaggio è di essere sempre grati, umili e gentili... e fate attenzione vicino all'acqua!».
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Sorelle gemelle si trovano grazie a TikTok

Una studentessa si è imbattuta in un video di TikTok di una ragazza che le somigliava tantissimo: ha iniziato a seguirla sui social credendo che fosse semplicemente un caso. Sono diventate amiche e solo dopo hanno scoperto di essere sorelle gemelle, vittime di un enorme traffico umano durato più di 50 anni. Elene, 19 anni, della Georgia, stava guardando alcuni video su TikTok quando le è apparsa una clip girata da una ragazza di nome Anna con dei tratti somatici identici ai suoi: naso, bocca, occhi e mani, tutto di quell'adolescente le ricordava se stessa. Le due sono diventate amiche, «senza sospettare che potessimo essere sorelle - spiega Anna - ma entrambe sentivamo che tra noi c'era un legame speciale».Quando le rispettive famiglie delle ragazze hanno svelato a ciascuna di averle adottate, le ragazze hanno deciso di indagare. Con un test del DNA hanno scoperto di essere sorelle gemelle. «Ho avuto un'infanzia felice - ha raccontato Anna a The Sun - ma d'un tratto tutto il mio passato mi sembrava un inganno. Ho fatto fatica a elaborare l'informazione, ad accettare la nuova realtà: le persone che mi hanno cresciuto per 18 anni non sono i miei genitori biologici. Ed ora avevo anche una sorella».
50 anni di adozioni condotte illegalmente
Dietro la loro adozione c'è una storia davvero sinistra: le due ragazze «sono tra le decine di migliaia di bambini georgiani venduti illegalmente in uno scandalo di traffico di neonati durato decenni», riferisce la testata inglese. «Il piano, scoperto dai giornalisti e dalle famiglie in cerca di parenti scomparsi, prevedeva il furto di neonati alle loro madri, molte delle quali si sentivano dire che i loro bambini erano morti ed erano stati sepolti nel cimitero dell'ospedale». Il fenomeno è durato per oltre 50 anni, «sorprendentemente orchestrato dagli operatori sanitari stessi», i quali falsificavano gli atti di nascita e affidavano i neonati a nuove famiglie in cambio di denaro.
La giornalista georgiana Tamuna Museridze combatte ancora contro questa macabra criminalità. La donna, che è lei stessa vittima di questo sistema malato, gestisce un gruppo Facebook dedicato al ricongiungimento dei bambini sottratti ai loro genitori, il quale conta 200 mila membri attivi. Tamuna afferma di avere le prove che almeno 120.000 bambini sono stati rubati ai loro genitori e venduti tra il 1950 e il 2006, anno in cui le misure anti-tratta del presidente riformista Mikheil Saakashvili hanno definitivamente stroncato il sistema.
Molte coppie che scoprono un problema nella fertilità sono disposte a ricorrere a un'adozione illegale, purtroppo, come ha fatto la mamma di Elene: «Adottare da un orfanotrofio sembrava impossibile a causa delle liste d'attesa incredibilmente lunghe», ha dichiarato la donna. Nel 2005 un conoscente le parlò di una bambina di sei mesi disponibile per l'adozione presso un ospedale locale, dietro pagamento di un compenso e lei ha accettato, perché le sembrava l'unica occasione rimasta per allargare la famiglia. Alcuni infermieri hanno portato Elene direttamente a casa sua e lei non ha compreso fino in fondo che si trattava di un'operazione illegale. Per formalizzare l'adozione, ci sono voluti mesi estenuanti di ritardi burocratici, ma poi la coppia ne uscì con successo: Elene era la loro bambina, a tutti gli effetti.
Al momento, il gruppo Facebook gestito dalla giornalista ha riunito più di 800 famiglie; mentre gli organi di giustizia georgiani cercano di rintracciare tutti i responsabili di traffico umano. Qualcuno è stato arrestato, ma si presume che la maggior parte dei professionisti coinvolti sia ancora a piede libero. Anna e Elene non provano risentimento per la faccenda: oggi sono due ragazze gioiose di essersi trovate e sono concentrate sul vivere al meglio il loro rapporto.

14.10.23

LA REGOLA DELL'AMICO EISTE O NON ESISTE IL CASO DI Anna e Dave DUE GIOVANI INGLESI AMICI D'INFANZIA POI SPOSATI E GENITORI DI 3 FIGLI




in sotofondo l'omonima   canzone la regola dell'amico - 883  la cui canzone ha saputo dare una visione alternativa, espressa a teorema, di quella incomoda posizione di fedele confidente di una persona attrattiva e, nel contempo, lasciva e determinata. Ma 

                            DA leggo.it tramite https://www.msn.com/it-it/

 Sposare il migliore amico? Potrebbe essere un pensiero che almeno una volta ti sarà passato per la mente. Per questo motivo valutare sempre i pro e i contro di una relazione di questo tipo sarebbe una cosa giusta. C'è una coppia, però, che ha considerato naturale fare questo passo insieme solo perché se lo erano promessi da piccoli: «Se quando abbiamo trent'anni saremo single ci sposeremo», si erano detti sui banchi di scuola. La promessa si è realizzata e la coppia ha spiegato che è stata la cosa migliore che potesse accadere.  A raccontare la storia sono Anna e Dave, due giovani inglesi che dai tempi del liceo hanno stretto un'amicizia che è andata avanti fino a che uno dei due non ha confessato l'interesse nei confronti dell'altro. Anna, nello specifico, ha spiegato su Reddit di aver partorito per la terza volta e che il papà è proprio il suo storico amico che ha sposato solo per assecondare una promessa fatta in gioventù. La storia ha conquistato i fan per la sua dolcezza: «Dave e io siamo grandi amici - ha spiegato Anna. Dal liceo ad oggi abbiamo avuto diversi compagni, reciproci fidanzati e fidanzate, ma ad averla sempre vinta era questa forza magnetica che ci attraeva l'uno all'altra. In altre parole, qualcosa più forte di noi ci riportava sempre a riavvicinarci sino a quando Dave non mi ha chiesto: "Sei l'unica che ha tutte le caratteristiche che cerco in una donna. Perché non proviamo a stare insieme?"».«Avevamo 30 anni - ha aggiunto la donna - e da piccoli ci eravamo promessi che, se fossimo stati single a quell'età, avremmo fatto la pazzia di sposarci e così è stato. È stata la scelta più bella che io avessi mai fatto nella mia vita e per questo motivo, oggi comunico la nascita del nostro terzo figlio». Una storia che ha commosso il web e che in qualche modo ha attirato anche qualche critica: «Vi siete sposati per disperazione, ma non potevate farvi una vita diversa? Magari vi siete solo consolati a vicenda per non aver trovato la persona giusta», ha scritto un utente sul forum. E, ancora: «Ma chi ci crede? Io il mio migliore amico lo odio, non ci starei mai insieme, perciò è il mio migliore amico, voi evidentemente non avete mai avuto il coraggio di dirvi la verità».

quindi mi  chiedo  e  vi  chiedo    vale  ancora  ?

29.9.23

amore e fedeltà al tempo d'internet e dei social

ricolleganomi   allo scritto per  questro blog  di  margherita  todesco   ecco  dai social  (  a  volte  capita  di trovarci qualcosa  d'interessante   )   uno  spunto  che  lo  conferma  e  lo approfondisce  . 

  dalla  comunity  facebook 

  Utopia. 22 h

 
Mia moglie dormiva accanto a me e improvvisamente ho ricevuto una notifica di Facebook, una donna mi ha chiesto di aggiungerla.
Così l'ho aggiunta. Ho accettato la sua richiesta di amicizia e le ho inviato un messaggio chiedendole: "Ci conosciamo?.
Lei ha risposto: "Ho sentito che ti sei sposato ma ti amo ancora".
Era un'amica del passato. Era molto bella nella foto. Ho chiuso la chat e ho guardato mia moglie, dormiva profondamente dopo la sua faticosa giornata di lavoro.
Guardandola, stavo pensando a come si sente così al sicuro da poter dormire così comodamente in una casa nuova di zecca con me. È lontana dalla casa dei suoi genitori, dove ha trascorso 24 anni circondata dalla sua famiglia.
Quando era sconvolta o triste, sua madre era lì per farla piangere tra le sue braccia. Sua sorella o suo fratello raccontavano barzellette e la facevano ridere. Suo padre tornava a casa e le portava tutto ciò che le piaceva, e anche così si fidava molto di me. Mi sono venuti in mente tutti questi pensieri, quindi ho preso il telefono e ho premuto "Blocca".
Mi voltai verso di lei e mi addormentai accanto a lei. Sono un uomo, non un bambino. Ho promesso di esserle fedele e lo farò. Combatterò per sempre per essere un uomo che non tradisce sua moglie e non distrugge una famiglia.

31.10.21

un insegnante celebra il matrimonio di una sua allieva ., ragazze che mandano a fncl il ragazzo fedifrago e se ne vanno insieme on the road ., genitori che non abortiscono ed accettano il figlio cosi com'è .

 da  https://storiedeglialtri.it/storie/



insegnante


Lei è Monia. Vive a Treviso, in Veneto. È il suo primo giorno alle scuole Medie. Mentre chiacchiera con i compagni, un giovane sconosciuto fa il suo ingresso in aula. Buongiorno, sono il vostro professore di Italiano, chiamatemi Matteo, siate buoni, è la mia prima esperienza. Monia e gli amici lo guardano increduli. Cosa vuole questo? Sta scherzando? È troppo giovane per insegnare. E sia, fatti sotto forestiero. Cercano di coglierlo in fallo con le domande più assurde, di fargli perdere la pazienza con le prese in giro. Matteo para i colpi con l’autoironia, poi passa al contrattacco. Invece della solita lezioncina, racconta storie, esperienze di vita, canta, dice barzellette, crea, avvolge, coinvolge. Monia ne prende atto, quelle lezioni sono davvero fighe. Passa tre anni fantastici, l’ultimo giorno di scuola prima del liceo scoppia in lacrime. Prof, come farò senza di lei? Rimangono in contatto. quando Monia ha un
dubbio, Matteo la aiuta a sbrogliarlo. Diventa una guida, un punto di riferimento. Monia lo ripaga con la frase più bella che un’alunna può dire al suo maestro. Prof, lei mi ha ispirato, voglio seguire le sue orme, insegnare e fare la differenza nelle vite degli studenti, come lei ha fatto nella mia! Ci riesce, grazie ai consigli di Matteo, ottiene una cattedra a Londra. È il 2014. Monia torna in Italia per il matrimonio di un amico. Sarà l’atmosfera romantica, ma Nadir, il fotografo degli sposi, le sembra proprio carino. Si lanciano occhiate, sorrisi, poi si appartano e, cos’altro c’è da aggiungere, si piacciono. Escono insieme, la relazione cresce, finché Nadir la raggiunge a Londra e le chiede di sposarlo. Monia tocca il cielo con un dito. Fissa la data, sceglie location e invitati. È tutto perfetto, eppure manca qualcosa. È un giorno speciale e vuole avere vicino la persona che l’ha aiutata a diventare la donna che è. Prende il telefono. Pronto, prof Matteo? Le andrebbe di celebrare il mio matrimonio? Dall’altra parte c’è silenzio, risate, commozione, e ancora risate. È l’ottobre del 2021. Monia sposa il suo Nadir sotto gli occhi lucidi e orgogliosi di Matteo, un insegnante, un amico, un maestro di vita. Infatti Al matrimonio erano presenti anche altri compagni di scuola. Il professor Matteo li ha salutati così: «Officiare il matrimonio di una ex alunna è stato il voto più bello».

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ognuno di noi può lasciare un segno, grande o piccolo nella vita di chi incontra, anche se si ferma per poco tempo.

Lei è Raffaella. Ha 27 anni, fa l’insegnante. Parte dalla Sicilia, gira in lungo e in largo la penisola come supplente alle Elementari, fino a quando approda a Firenze. È amore a prima vista! Finalmente ha una classe tutta sua. I bambini sono impegnativi, ma Raffaella è piena di entusiasmo. Gli fa digerire l’inglese con l’aiuto di un pupazzo, decora le verifiche con faccine sorridenti. Intanto conosce Luca, sboccia l’amore, il rapporto cresce, lui propone di trasferirsi a Viterbo, il suo


luogo d’origine. Raffaella ha il cuore spezzato, ma dopo tre anni dice addio ai suoi amati alunni. La vita scorre. È il 2021. Raffaella ha 43 anni, continua a insegnare, si è sposata e ha messo al mondo due bambine. Sogna di fare un salto a Firenze, per rivedere e riabbracciare le sue colleghe, con le quali ha mantenuto i rapporti. Riesce a ritagliarsi qualche giorno tutto per sé. Parte, arriva in albergo, mentre aspetta il resto della comitiva, naviga su Facebook. Ha ricevuto un messaggio da un ragazzo. Sono passati dieci anni, ma riconoscerebbe quel faccino ovunque. Emanuele, uno dei suoi ex alunni. Maestra Raffa, quanto tempo, come sta? Sarebbe bello organizzare una rimpatriata, quando potrebbe venire a Firenze? Raffaella non riesce a crederci. È una coincidenza incredibile! Oggi, posso oggi, sono già qui! Si gode il ritrovo con le colleghe, poi si scusa, e corre dai suoi bambini. Sono cresciuti. Emanuele, Flavia, Irene, e Kevin nel frattempo sono diventati adulti. Raffaella dà un calcio al pudore e si tuffa tra le loro braccia. Sotto le barbe folte e le gambe lunghe, ritrova i sorrisi di quei cuccioli di nove anni. I suoi ragazzi raccontano dei sogni e dei progetti, di quello che era, di ciò che è stato e di ciò che sarà. Raffaella ascolta incantata. Li trova belli, dentro e fuori. Non indossano più i grembiulini, ma i loro occhi sono pieni d’amore. Quello che lei ha seminato, ha germogliato dei fiori meravigliosi. La giornata vola via in fretta, vorrebbe fermare il tempo, almeno rallentare, può solo immortalare il momento in una foto ricordo. Ragazzi, io sto in mezzo! Ora riguarda le loro facce, gli sguardi, le espressioni, il suo sorriso. Può una immagine catturare la magia di un incontro?


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Morgan, Abi e Bekah hanno scoperto di non essere le uniche. Il loro fidanzato usciva in contemporanea con ben sei ragazze.



Lei è Morgan. Vive a Boise, negli Stati Uniti. Ha 21 anni. È fidanzata con un compagno di università, vanno d’amore e d’accordo, parlano addirittura di matrimonio, ma da qualche tempo lui ha impegni improvvisi, e accampa le scuse più improbabili per darsela a gambe. Morgan cerca di trattenersi, ma un tarlo la divora. Recupera le password ed entra di nascosto nei suoi social. Legge le
conversazioni, e like dopo like finisce nella pagina di una certa Abi. Il suo profilo è pieno di foto in cui si bacia con un tipo. Nulla di male, se non fosse che quello è il suo fidanzato. Non è possibile, non riesce a credere ai suoi occhi. È proprio lui! Morgan scrive alla ragazza del profilo e la mette davanti all’amara realtà. Abi pensa a uno scherzo, ma le prove sono schiaccianti. Entrambe si rendono conto di essere state tradite e ingannate. E se non fossero le uniche? Uniscono le forze, scavano nel web, finché spunta un’altra ragazza di nome Bekah. Anche lei ignara di tutto. Morgan, Abi e Bekah fanno una videochiamata. Si guardano negli occhi, piangono, imprecano, ridono, piangono di nuovo. Proprio in quel momento, Morgan sente bussare alla porta, e chi si ritrova davanti? Il suo caro ragazzo, che con sorriso candido le porge un bel mazzo di fiori. Buongiorno amore, volevo farti una sorpresa! A Morgan prudono le mani, ma resta calma e gli mostra il telefono. Tesoro, anch’io ho qualcosa per te, mi sono fatta delle nuove amiche, le conosci? Abi e Bekah lo salutano dallo schermo. Il ragazzo sbianca, fa spallucce, non ci prova neanche a inventarsi una scusa. Morgan gli sbatte la porta sulla faccia. Dal monitor si sentono risate e urla di approvazione. 
Tutto è chiarito, finalmente, il casanova è stato smascherato, ma nessuna di loro riesce a riattaccare. Continuano a parlare, sorridono, scoprono che hanno qualcos’altro in comune. Amano viaggiare, possibilmente in buona compagnia. Oggi Morgan, Abi e Bekah girano gli Stati Uniti a bordo di un vecchio pulmino. Hanno perso un ragazzo, per fortuna, ma hanno trovato una splendida amicizia. Vuoi mettere?

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Danilo ha affrontato un percorso psicologico che l’ha aiutato ad accettarsi. Oggi studia Psicologia, vuole essere di supporto per chi sta male.


Loro sono Cristina e Giorgio. Vivono a Oristano, in Sardegna. 


Hanno 24 anni, sono sposati e desiderano un figlio, che non arriva. Dopo undici lunghi anni di tentativi, finalmente il test è positivo, ma la gravidanza non supera i primi mesi. Marito e moglie si stringono nel dolore, ritentano e per la seconda volta si preparano all’arrivo di un bel maschietto. Tutto sembra andare per il meglio, finché all’improvviso qualcosa va storto, e devono dire addio al loro piccolo. Per i medici non c’è un motivo. Succede e basta. Sono parole di circostanza, Cristina non può accettarle, c’è in ballo la sua vita. Si sottopone a esami approfonditi, scopre di avere un problema all’utero. Va sotto i ferri, e sopporta le cure senza battere ciglio. Diventerà mamma, lo sente. È il 2000. Nasce Danilo. Cristina e Giorgio lo guardano increduli. Ce l’hanno fatta. Sarebbe tutto perfetto, se non fosse che il figlio ha una malformazione rara che gli causa un problema fisico importante. Deve essere operato. Il suo pianto disperato risuona per i corridoi dell’ospedale, mamma e papà sono straziati, rischiano di impazzire. Dopo settimane appesi a un filo, finalmente vedono la luce. 
Possono portarlo a casa, ma non è finita. Danilo dovrà subire ancora tanti interventi, gli renderanno la vita migliore, ma avrà sempre dei problemi. Cristina e Giorgio stringono il loro piccolo tra le braccia, vogliono proteggerlo da quelle brutte parole. Lo curano, lo coccolano, gli danno tutto l’amore di cui sono capaci, ma Danilo soffre, piange, ogni operazione è uno strazio. Mamma e papà sono lacerati, impotenti. Come si può sopportare tutto questo? Si maledicono, si incolpano. Che razza di genitori siamo, abbiamo messo al mondo un figlio solo per vederlo soffrire? Che futuro potremo mai offrirgli? Le risposte a tutte le loro domande le porta in dono la vita. Danilo cresce, affronta con coraggio le terapie, accetta il suo corpo, impara a sopportare il dolore. Oggi ha 21 anni, è un ragazzo sensibile, pieno di amici e di sogni. Non si vergogna a raccontare la sua storia, e mostra con orgoglio le sue cicatrici. Gli ricordano che è vivo, e che ha due genitori meravigliosi. Mamma e papà lo amano più di ogni cosa.

24.9.17

ed i che credevo che i matrimoni fossero un punto di non ritorno Soliera, Valentina e Giacomo dal giorno più nero a quello del fatidico sì

Infatti il matrimonio di questa giovane coppia che non rappresenta solo l’unione di due persone, ma una vera e propria rinascita.


Soliera, Valentina e Giacomo dal giorno più nero a quello del fatidico sì

Lei è sopravvissuta a un terribile incidente contro un Tir Quando si risvegliò in ospedale lui le chiese di sposarlo La coppia di Soliera ha coronato il suo sogno a Castelnuovo

CASTELNUOVO .
Valentina Vincenzi era stata travolta da un Tir a Carpi (Modena). Era scesa dall'auto da cui usciva fumo ed era stata sbalzata in aria dal tir. Ricorda tutto di quel terribile giorno. Ha subito 50 operazioni e con coraggio è riuscita a rimettersi in piedi per coronare il suo sogno: Sposare il compagno, Giacomo Goldoni, che l'ha chiesta in sposa al suo risveglio in ospedale. Quel giorno è arrivato sabato 23 settembre 2017. Il videoracconto delle nozze con le immagini di Gino Esposito. Le interviste di Serena Arbizzi La loro storia
Se la felicità avesse un volto sarebbe quello di Valentina mentre percorre la navata centrale della chiesa di Montale, con il suo promesso sposo, Giacomo Goldoni.
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 Valentina ieri è arrivata all’altare, dove ha detto sì al suo Giacomo, camminando con le proprie gambe; un particolare che potrebbe apparire banale, ma che in realtà non lo è perché Valentina è uscita miracolosamente viva da un terribile incidente.




E altrettanto banale non è il matrimonio di questa giovane coppia che non rappresenta solo l’unione di due persone, ma una vera e propria
rinascita.
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Valentina Vincenzi ha 26 anni e, nel settembre del 2016, è stata protagonista di un terribile incidente. La giovane era alla guida in autostrada: stava percorrendo la Brennero in direzione Modena quando, circa trecento metri prima dell’uscita di Mantova sud, dalla sua auto ha iniziato a uscire del fumo. La ragazza ha accostato per chiamare i soccorsi ma, improvvisamente, si è trovata al centro di un incubo. Valentina è stata sbalzata in aria, avvolta da una nuvola di polvere e sporco: un camion aveva infatti invaso la corsia di emergenza e l’aveva travolta. La giovane finì incastrata fra la sua vettura e il guardrail, con le lamiere conficcate in una gamba.{} E per una atroce fatalità del destino Giacomo, che era stato chiamato in soccorso per l’auto in panne, assistette all’incidente dalla corsia opposta.Da allora Valentina è stata sottoposta a decine di interventi, tra quelli in sala operatoria e altri. Un percorso difficile, da affrontare giorno dopo giorno, coronato da un momento bellissimo. Quando la giovane si è risvegliata, in ospedale, a due giorni dall’incidente Giacomo l’ha chiesta in sposa per prometterle che lui le sarebbe rimasta accanto anche in un momento difficile come quello. Per superare con lei tutte le difficoltà delle terapie, ma condividere anche tanta felicità.
Ieri i due giovani, che abitano a Soliera, hanno deciso di vivere le loro nozze a Montale. Valentina è arrivata a bordo di una Jaguar anni Sessanta: quando è scesa gli invitati hanno potuto ammirare il lungo abito bianco, con un corpetto impreziosito da accessori luccicanti di gioia, nuvole di ruches fino ai piedi, un bouquet rosa antico in pendant con gli addobbi floreali della chiesa. Ad aspettarla, sul sagrato, il suo Giacomo. Commozione tra i tanti parenti e amici che si sono riuniti per celebrare questa storia d’amore dal finale lieto. Il matrimonio è stato celebrato da don Andrea Gianelli, parroco di Montale che ha ricordato il brano del vangelo di Giovanni scelto dagli sposi. «Per noi essere qui, oggi, all’altare per dire sì è un traguardo grandissimo - confidano emozionati - Dopo il ricevimento partiremo per il viaggio di nozze, una settimana in Trentino». Viaggio di nozze che rappresenta l’anticipazione di mete più lontane, da raggiungere nei prossimi mesi. Perché Valentina può ancora camminare lontano. Grazie alla sua tenacia e all’amore con cui Giacomo ha promesso di accudirla, giorno dopo giorno. «La strada della riabilitazione è composta da più tappe - dicono gli sposi - ma noi le affronteremo tutte».

13.7.17

La parata di spazzacamini a Giavera per le nozze di Jessica e Ivan, L’abbraccio tra ladro e derubato 36 anni dopo il furto

Non sono tanto melenso  , ma    certe  cose  mi commuovono  . E poi   questo  è un evento "  storico " particolare  ,  infdatti , si  tratta di un evento che non si ripeteva da quattro secoli: le nozze tra due colleghi spazzacamini


TREVISO. Volendolo raccontare come un romantico sogno di mezza estate, si potrebbe dire che mancavano solo Bert e Mary Poppins. Giavera, sabato scorso, si è fatta cornice di una riunione di spazzacamini degna di un film di Walt Disney. Cosa li ha fatti scendere dai tetti di tutta Italia per raggiungere la chiesa del piccolo Comune della Marca? Non è stata la tata più famosa del cinema a chiamarli a raccolta, ma un evento che non si ripeteva da quattro secoli: le nozze tra due colleghi spazzacamini. Chi sono? La sposa è Jessica Zanusso, una delle pochissime donne in Italia ad aver scelto questo antico mestiere, lui è il collega Ivan Paruzzolo. L’8 luglio, dopo 12 anni di fidanzamento e 4 di convivenza hanno detto il «sì» che ti lega per la vita. Accanto a loro una ciurma di invitati rigorosamente in abito nero. Uno sgarbo alla sposa? Macché, erano tutti in divisa d’ordinanza, da spazzacamino ovviamente





Un evento storico per la categoria: «L’ultimo matrimonio tra una coppia di spazzacamini è stato celebrato nel Settecento», spiega entusiasta Paolo Zanusso, papà della sposa oltre che presidente nazionale dell’associazione di categoria, l’assocosma. Ecco spiegata la riunione in divisa di gala e l’omaggio agli sposi con tanto di tube alzate. Anche Jessica, reinterpretando il bianco nuziale, ha sfoggiato un cappellino bianco che strizzava l’occhio al suo amato mestiere così antico, ereditato dal padre.






Per trovar notizia di un’unione tra spazzacamini bisogna riavvolgere la storia di quattro secoli, come testimoniano i documenti custoditi al museo di Santa Maria Maggiore, nella piemontese Val Vigezzo. «A settembre faremo una festa proprio al museo con tutti i colleghi per ufficializzare e tramandare l’evento», spiega papà Paolo. Le tube, il rombo delle motociclette (con tanto di giro degli sposi), gli scherzi e le risate sono stati i protagonisti di una giornata indimenticabile. E il viaggio di nozze? Niente balzi tra i camini londinesi, gli sposi hanno scelto una meta tradizionale. Si preparano a partire per qualche giorno in montagna, la luna di miele è rimandata a gennaio: Jessica e Ivan voleranno in Giamaica.




Treviso: ecco Jessica, la ragazza che spazza i camini Una volta tornati continueranno il loro lavoro, che ha reso famosa Jessica. Innamorata del lavoro del padre, otto anni fa si è iscritta ai corsi professionali per spazzacamino, che si tengono a Udine. Questo lavoro con la modernità si è fatto quasi scientifico, ma non ha certo perso la sua patina, pur nera, di romanticismo. Sui tetti di Londra infatti, insieme a Bert e Mary, per decenni hanno sognato, e continuano a sognare, milioni di bambini.



L’abbraccio tra ladro e derubato 36 anni dopo il furto

Il bassanese: «All’epoca gli avrei tirato un cazzotto, ora sono commosso dalle sue scuse. Il perdono è una cosa meravigliosa»

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...