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Lei è Monia. Vive a Treviso, in Veneto. È il suo primo giorno alle scuole Medie. Mentre chiacchiera con i compagni, un giovane sconosciuto fa il suo ingresso in aula. Buongiorno, sono il vostro professore di Italiano, chiamatemi Matteo, siate buoni, è la mia prima esperienza. Monia e gli amici lo guardano increduli. Cosa vuole questo? Sta scherzando? È troppo giovane per insegnare. E sia, fatti sotto forestiero. Cercano di coglierlo in fallo con le domande più assurde, di fargli perdere la pazienza con le prese in giro. Matteo para i colpi con l’autoironia, poi passa al contrattacco. Invece della solita lezioncina, racconta storie, esperienze di vita, canta, dice barzellette, crea, avvolge, coinvolge. Monia ne prende atto, quelle lezioni sono davvero fighe. Passa tre anni fantastici, l’ultimo giorno di scuola prima del liceo scoppia in lacrime. Prof, come farò senza di lei? Rimangono in contatto. quando Monia ha un
dubbio, Matteo la aiuta a sbrogliarlo. Diventa una guida, un punto di riferimento. Monia lo ripaga con la frase più bella che un’alunna può dire al suo maestro. Prof, lei mi ha ispirato, voglio seguire le sue orme, insegnare e fare la differenza nelle vite degli studenti, come lei ha fatto nella mia! Ci riesce, grazie ai consigli di Matteo, ottiene una cattedra a Londra. È il 2014. Monia torna in Italia per il matrimonio di un amico. Sarà l’atmosfera romantica, ma Nadir, il fotografo degli sposi, le sembra proprio carino. Si lanciano occhiate, sorrisi, poi si appartano e, cos’altro c’è da aggiungere, si piacciono. Escono insieme, la relazione cresce, finché Nadir la raggiunge a Londra e le chiede di sposarlo. Monia tocca il cielo con un dito. Fissa la data, sceglie location e invitati. È tutto perfetto, eppure manca qualcosa. È un giorno speciale e vuole avere vicino la persona che l’ha aiutata a diventare la donna che è. Prende il telefono. Pronto, prof Matteo? Le andrebbe di celebrare il mio matrimonio? Dall’altra parte c’è silenzio, risate, commozione, e ancora risate. È l’ottobre del 2021. Monia sposa il suo Nadir sotto gli occhi lucidi e orgogliosi di Matteo, un insegnante, un amico, un maestro di vita. Infatti Al matrimonio erano presenti anche altri compagni di scuola. Il professor Matteo li ha salutati così: «Officiare il matrimonio di una ex alunna è stato il voto più bello».
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ognuno di noi può lasciare un segno, grande o piccolo nella vita di chi incontra, anche se si ferma per poco tempo.
Lei è Raffaella. Ha 27 anni, fa l’insegnante. Parte dalla Sicilia, gira in lungo e in largo la penisola come supplente alle Elementari, fino a quando approda a Firenze. È amore a prima vista! Finalmente ha una classe tutta sua. I bambini sono impegnativi, ma Raffaella è piena di entusiasmo. Gli fa digerire l’inglese con l’aiuto di un pupazzo, decora le verifiche con faccine sorridenti. Intanto conosce Luca, sboccia l’amore, il rapporto cresce, lui propone di trasferirsi a Viterbo, il suo
luogo d’origine. Raffaella ha il cuore spezzato, ma dopo tre anni dice addio ai suoi amati alunni. La vita scorre. È il 2021. Raffaella ha 43 anni, continua a insegnare, si è sposata e ha messo al mondo due bambine. Sogna di fare un salto a Firenze, per rivedere e riabbracciare le sue colleghe, con le quali ha mantenuto i rapporti. Riesce a ritagliarsi qualche giorno tutto per sé. Parte, arriva in albergo, mentre aspetta il resto della comitiva, naviga su Facebook. Ha ricevuto un messaggio da un ragazzo. Sono passati dieci anni, ma riconoscerebbe quel faccino ovunque. Emanuele, uno dei suoi ex alunni. Maestra Raffa, quanto tempo, come sta? Sarebbe bello organizzare una rimpatriata, quando potrebbe venire a Firenze? Raffaella non riesce a crederci. È una coincidenza incredibile! Oggi, posso oggi, sono già qui! Si gode il ritrovo con le colleghe, poi si scusa, e corre dai suoi bambini. Sono cresciuti. Emanuele, Flavia, Irene, e Kevin nel frattempo sono diventati adulti. Raffaella dà un calcio al pudore e si tuffa tra le loro braccia. Sotto le barbe folte e le gambe lunghe, ritrova i sorrisi di quei cuccioli di nove anni. I suoi ragazzi raccontano dei sogni e dei progetti, di quello che era, di ciò che è stato e di ciò che sarà. Raffaella ascolta incantata. Li trova belli, dentro e fuori. Non indossano più i grembiulini, ma i loro occhi sono pieni d’amore. Quello che lei ha seminato, ha germogliato dei fiori meravigliosi. La giornata vola via in fretta, vorrebbe fermare il tempo, almeno rallentare, può solo immortalare il momento in una foto ricordo. Ragazzi, io sto in mezzo! Ora riguarda le loro facce, gli sguardi, le espressioni, il suo sorriso. Può una immagine catturare la magia di un incontro?
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Morgan, Abi e Bekah hanno scoperto di non essere le uniche. Il loro fidanzato usciva in contemporanea con ben sei ragazze.
Lei è Morgan. Vive a Boise, negli Stati Uniti. Ha 21 anni. È fidanzata con un compagno di università, vanno d’amore e d’accordo, parlano addirittura di matrimonio, ma da qualche tempo lui ha impegni improvvisi, e accampa le scuse più improbabili per darsela a gambe. Morgan cerca di trattenersi, ma un tarlo la divora. Recupera le password ed entra di nascosto nei suoi social. Legge le
conversazioni, e like dopo like finisce nella pagina di una certa Abi. Il suo profilo è pieno di foto in cui si bacia con un tipo. Nulla di male, se non fosse che quello è il suo fidanzato. Non è possibile, non riesce a credere ai suoi occhi. È proprio lui! Morgan scrive alla ragazza del profilo e la mette davanti all’amara realtà. Abi pensa a uno scherzo, ma le prove sono schiaccianti. Entrambe si rendono conto di essere state tradite e ingannate. E se non fossero le uniche? Uniscono le forze, scavano nel web, finché spunta un’altra ragazza di nome Bekah. Anche lei ignara di tutto. Morgan, Abi e Bekah fanno una videochiamata. Si guardano negli occhi, piangono, imprecano, ridono, piangono di nuovo. Proprio in quel momento, Morgan sente bussare alla porta, e chi si ritrova davanti? Il suo caro ragazzo, che con sorriso candido le porge un bel mazzo di fiori. Buongiorno amore, volevo farti una sorpresa! A Morgan prudono le mani, ma resta calma e gli mostra il telefono. Tesoro, anch’io ho qualcosa per te, mi sono fatta delle nuove amiche, le conosci? Abi e Bekah lo salutano dallo schermo. Il ragazzo sbianca, fa spallucce, non ci prova neanche a inventarsi una scusa. Morgan gli sbatte la porta sulla faccia. Dal monitor si sentono risate e urla di approvazione. Tutto è chiarito, finalmente, il casanova è stato smascherato, ma nessuna di loro riesce a riattaccare. Continuano a parlare, sorridono, scoprono che hanno qualcos’altro in comune. Amano viaggiare, possibilmente in buona compagnia. Oggi Morgan, Abi e Bekah girano gli Stati Uniti a bordo di un vecchio pulmino. Hanno perso un ragazzo, per fortuna, ma hanno trovato una splendida amicizia. Vuoi mettere?-------
Danilo ha affrontato un percorso psicologico che l’ha aiutato ad accettarsi. Oggi studia Psicologia, vuole essere di supporto per chi sta male.
Loro sono Cristina e Giorgio. Vivono a Oristano, in Sardegna.
Hanno 24 anni, sono sposati e desiderano un figlio, che non arriva. Dopo undici lunghi anni di tentativi, finalmente il test è positivo, ma la gravidanza non supera i primi mesi. Marito e moglie si stringono nel dolore, ritentano e per la seconda volta si preparano all’arrivo di un bel maschietto. Tutto sembra andare per il meglio, finché all’improvviso qualcosa va storto, e devono dire addio al loro piccolo. Per i medici non c’è un motivo. Succede e basta. Sono parole di circostanza, Cristina non può accettarle, c’è in ballo la sua vita. Si sottopone a esami approfonditi, scopre di avere un problema all’utero. Va sotto i ferri, e sopporta le cure senza battere ciglio. Diventerà mamma, lo sente. È il 2000. Nasce Danilo. Cristina e Giorgio lo guardano increduli. Ce l’hanno fatta. Sarebbe tutto perfetto, se non fosse che il figlio ha una malformazione rara che gli causa un problema fisico importante. Deve essere operato. Il suo pianto disperato risuona per i corridoi dell’ospedale, mamma e papà sono straziati, rischiano di impazzire. Dopo settimane appesi a un filo, finalmente vedono la luce. Possono portarlo a casa, ma non è finita. Danilo dovrà subire ancora tanti interventi, gli renderanno la vita migliore, ma avrà sempre dei problemi. Cristina e Giorgio stringono il loro piccolo tra le braccia, vogliono proteggerlo da quelle brutte parole. Lo curano, lo coccolano, gli danno tutto l’amore di cui sono capaci, ma Danilo soffre, piange, ogni operazione è uno strazio. Mamma e papà sono lacerati, impotenti. Come si può sopportare tutto questo? Si maledicono, si incolpano. Che razza di genitori siamo, abbiamo messo al mondo un figlio solo per vederlo soffrire? Che futuro potremo mai offrirgli? Le risposte a tutte le loro domande le porta in dono la vita. Danilo cresce, affronta con coraggio le terapie, accetta il suo corpo, impara a sopportare il dolore. Oggi ha 21 anni, è un ragazzo sensibile, pieno di amici e di sogni. Non si vergogna a raccontare la sua storia, e mostra con orgoglio le sue cicatrici. Gli ricordano che è vivo, e che ha due genitori meravigliosi. Mamma e papà lo amano più di ogni cosa.
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