24.10.21

La colletta per aiutare il 27enne originario del Mali che fa il magazziniere al maglificio Ripa di Spino d'Adda: che si è visto l'auto distrutta dall'ereo caduto il 3 ottobre

In questo clima  , che  attanaglia   come  un onda  nera  appiccicosa   da quasi 30  anni  il  nostro paese  ,   di :  razzismo  , exenofobia   ,  omofobia  ,  sessismo ecc  ci sono anche degli anticorpi  e    questa storia  lo dimostra  

  repubblica  24\10\2021

Aereo precipitato a Milano, Ibrahim perde la macchina nello schianto: "Il mio datore di lavoro me ne ha regalata una nuova, i colleghi hanno pensato al resto"



Domenica 3 ottobre, a causa dell'incidente aereo che è costato la vita a otto persone, aveva perso la sua macchina. L'aveva parcheggiata davanti al muro della palazzina contro la quale si è schiantato il Pilatus PC-12, il monomotore privato precipitato non lontano dalla fermata della M3 di San Donato Milanese, davanti ai silos con i parcheggi coperti. "Ho pagato 4 euro per parcheggiarla all'aperto, e l'avevo messa lì,
davanti alla parete della palazzina, dove sono rimasti solo detriti", racconta Ibrahim Kamissoko. Originario del Mali, 27 anni, magazziniere al maglificio Ripa di Spino d'Adda, il Comune in cui abita da sette anni, dopo aver raggiunto l'Italia dalla Libia a bordo di uno dei barconi dei viaggi tragici della speranza. Oggi racconta: "La macchina per me era fondamentale, era la mia migliore compagna, l'avevo comprata usata lo scorso dicembre, per 5000 euro. Avevo da poco finito di pagare le rate". Venerdì scorso, Luca Bianco, il titolare del maglificio che ha assunto Ibrahim gli ha fatto una sorpresa e gli ha regalato una Renault Clio mentre al pagamento del bollo e dell'assicurazione hanno pensato, con una colletta, i suoi colleghi di lavoro.

Ibrahim, come ha preso questa sorpresa?

"Sono felicissimo. Un'emozione forte mai provata in vita mia, forse un po' troppo per me, mi è venuto da piangere, è la prima volta che mi capita una cosa del genere. Il responsabile mi ha detto 'è merito tuo, te la meriti proprio, ringrazia te stesso e vai avanti così come ti stai comportando. E' felice di come lavoro, e anche di me come persona, per quel che ho passato e per quel che faccio, e mi ha commosso".

Quel giorno hai scoperto che la tua macchina non esisteva più arrivando al parcheggio?

"Sì. Era domenica e avevo appuntamento con un mio amico a Milano per una passeggiata. Dovevo andare in Duomo e ho parcheggiato lì a San Donato per prendere la metropolitana perché con la macchina in città non entro mai. Quando sono tornato per prenderla, all'uscita della metropolitana ho visto tutta la zona chiusa, polizia e carabinieri ovunque, e i vigili del fuoco proprio vicino alla mia macchina che spegnevano le fiamme. Ho saputo cosa era successo, mi hanno fatto entrare, ho comunicato i dati della mia macchina a un carabiniere che è andato a vedere ed è tornato dicendomi che la mia Opel Corsa era distrutta".

Come sei tornato a casa?

"Ho telefonato alla famiglia che dall'inizio mi ha aiutato a Spino d'Adda, anche mettendomi in contatto con il mio datore di lavoro. E mi è venuta a prendere la signora Barbara: neanche quindici minuti dopo la chiamata è arrivata sul posto, mi ha chiesto se stavo bene, le ho spiegato che per fortuna io non ero lì quando è successo. Mi ha visto nelle immagini del Tg5 sul disastro aereo anche il mio responsabile, che mi ha detto 'Ho sentito che domenica non è andata bene, per te'. Gli ho spiegato che la mia macchina era bruciata. Qualche giorno dopo mi hanno fatto la sorpresa: con una scusa mi hanno fatto uscire dal magazzino per andare a caricare un bancale su un camion, nel frattempo hanno portato la macchina all'interno e quando sono rientrato ho visto tutti che applaudivano e la Renault per me, intestata a me, più nuova della macchina che avevo prima".

Ora cosa ti manca?

"Ho una casa, pago 400 euro di affitto, lo stipendio mi lascia altri mille euro. Devo cercare una fidanzata perché non posso stare sempre solo, nella vita. E deve essere la fidanzata per la vita, quindi bisogna scegliere quella giusta".

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