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6.7.22

Scompiglio sui social dopo l'allarme dei camici bianchi sul concerto della band romana in programma nel giorno del picco dei contagi. "Ci sono concerti ogni giorno, perché ve la dovete prendere con loro?"

 hanno perfettamente    ragione   ma medici e  governo   se ne accorgono adesso   che la situazione  è pericolosa   . Ma prima    davanti ad altre manifestazioni di massa dov'erano   ? 


"I Maneskin sono il vostro caprio espiatorio". "Ci sono concerti ogni giorno, perché ve la dovete prendere con loro?". "Allora mi rimborsate voi i biglietti del treno e la stanza dell'hotel a Roma?" . queste sono state almeno fin ora   le reazioni  dei fans  all'appello di medici ed epidemiologi  su  Repubblica per rimandare il concerto-evento dei Maneskin di sabato 9 luglio al Circo Massimo (Rock in Roma), per cercare di evitare una nuova impennata di contagi, ha creato scompiglio sui social, agitando i fan della band romana e non solo."Non rompete il ca****, sono mesi che aspetto questo evento", alza i toni un utente.  anti poi gli attacchi alle istituzioni: "Il governo prima fa il libera tutti, togliendo mascherine ovunque (ovviamente tranne scuole e università) e poi si chiede agli artisti di annullare i concerti ora. Ma noi chi  paghiamo per rappresentarci al governo, gli artisti?". Da parte loro gli organizzatori dell'evento non commentano e non replicano in maniera ufficiale alle esortazioni dei medici, si limitano a non mettere in dubbio il regolare svolgimento del concerto.


Qualcuno riadatta anche il famoso testo dei Maneskin 'Zitti e buoni': "Voi siete fuori di testa, ma diversi da loro". Altri non usano mezzi termini dopo aver letto il parere dei medici: "Siete degli ipocriti: dove eravate quando suonava Vasco? Non avete visto le spiagge piene per Jovanotti?". I commenti con i paragoni con altri eventi e manifestazioni vanno per la maggiore: "A Milano Fedez riempie la piazza, a Siena 15 mila persone si sono radunate per il Palio. Nessuno ha detto nulla: fate ridere". "E poi lasciate migliaia di persone libere di girare negli aeroporti senza mascherine". Secondo   repubblica  del 06 LUGLIO 2022 : <<  [.... ]I fan, che hanno comprato il biglietto a luglio 2021, esortano "Damiano a non cedere". Sui social il tema è molto caldo. "Abbiamo fatto i vaccini, preso il virus...adesso basta, dobbiamo conviverci", è un altro pensiero molto comune. C'è anche chi è più riflessivo: "Non è mica una pizza tra amici, sapete cosa vuol dire organizzare o spostare un concerto simile?". "Lavorano tante persone per questo evento, in un settore che è stato già devastato dalla pandemia. Chi dà da mangiare a questi lavoratori se dovesse saltare tutto?". Qualcuno prova a trovare una soluzione per venire incontro alle esigenze di tutti: "Mascherina e tampone negativo all'ingresso, può andare bene?". Anche se nei commenti qualcuno precisa che "è impossibile tenere la mascherina a un concerto dei Maneskin con 40 gradi". In merito un utente ha già coniato il nuovo nome: "Dai Maneskin ai Maskerin è un attimo".>>

Quindi  contagio  più contagio  meno    io  credo che   si farà  ci sono troppi interessi  e   soprattutto problemi d'ordine  pubblico .  La cosa  andava  regolamentata prima  

21.4.22

IDIOZIE DEL POLITICAMENTE CORRETTO O BUONISMO d'accatto VERSO GLI ALTRI ed PORTATORI DI DEMOCRAZIA MA NON DEMOCRATICI IN CASA LORO

     ecco  le  due   mie  riflessioni dìoggi 

   IDIOZIE  DEL POLITICAMENTE  CORRETTO O BUONISMO

 Una  risata    ci  seppellirà  o almeno cosi  dovrebbe  . IL  fatto  segnalato     nell'articolo   sotto   è come   quello mdi noi italiani (  almeno la maggior  parte  )   vanno all'estero per le  vacanze   o per  lavoro   ed anziché provare  la cucina   del luogo    chiedono la  nostra  .  


Ideona del Miur: “Ai profughi gare di zuppe ucraine”

ACCOGLIENZA LO STRAMPALATO VADEMECUM DEL MINISTERO PER INTEGRARE GLI STUDENTI UCRAINI

Attenzione italiani, ché la solidarietà non basta. Dove non arriva l’accoglienza, arrivano le zuppe. Per non far sentire a disagio gli ucraini nel nostro paese, mettiamoli ai fornelli.

Attenzione italiani, ché la solidarietà non basta. Dove non arriva con l’accoglienza, possono arrivare con le zuppe. Per non far sentire a disagio gli ucraini rifugiati nel nostro paese, bisogna metterli ai fornelli, farli sfogare con una bella spadellata, lasciarli esprimere con un borsch o con un altro manicaretto tipico; una dolce madeleine della loro vita dilaniata.

A elaborare questa teoria, indubbiamente suggestiva, è l’autorevole Ministero dell’istruzione di Patrizio

Bianchi, che si sforza di regalare sorrisi, sebbene involontari, in questo periodo cupo. Il dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione ha elaborato un sofisticato vademecum per indirizzare le scuole nell’accoglienza degli “studenti profughi dall’ucraina”. Si intitola “Spunti per la riflessione didattica e pedagogica delle scuole” ed è già online, ma in continuo aggiornamento, dallo scorso 24 marzo. IL PREZIOSO  documento è articolato in una serie di capitoletti dai titoli intriganti: “I tempi convulsi dell’emergenza e il ‘tempo lento’ dell’educazione”; “Apprendere serve, servire insegna”, “La pedagogia della scala”; “Non fuggire il dolore dei bambini e... attenti al lupo”. Ma le riflessioni più avveniristiche sono quelle che danno sostanza al tema: “Ricchi di doni, non mendicanti”. Ora, l’argomento è serissimo, drammatico, ci sarebbe poco da scherzare. Proprio per questo, forse avrebbe fatto bene un po’ di cautela, prima di rendere pubbliche talune fantasie. “Nell’accoglienza, per sovrappiù, per eccesso di attenzione, può accadere di ‘dare’, senza chiedere nulla – si legge nel testo del Miur –. Sono situazioni da evitare, perché chi arriva deve sentirsi a sua volta portatore di doni, ricco di cose da dare agli altri. Non mendicante alle nostre porte”. Insomma, a questi poveri cristi di ragazzi che si trovano rifugiati e stranieri nelle nostre scuole, non ci si può limitare a dare una mano, sarebbe offensivo: bisogna anche chiedere. Chiedere cosa? “Ad esempio, l’ucraina ha un corpus di canzoni popolari tra i più ricchi al mondo. Con l’aiuto di adulti profughi o residenti potrebbero essere da loro ‘donati’ canti tradizionali”. Una schitarrata tra amici. Ma non basta, c’è una proposta ancora più sostanziosa: “Oppure, questo popolo ha infinite varianti di zuppe (il famoso borsch) che stanno al passo con le tante varianti italiane. Una bella gara di zuppe con le ricette delle nonne potrebbe essere una proficua attività, in collaborazione con il centro anziani del quartiere”. Una gara di zuppe. Agli studenti ucraini si propone una gara di zuppe: una specie di Masterchef del disagio, in cui bambini e adolescenti segnati da un trauma terrificante si sfidano ai fornelli con gli anziani del quartiere (!). “E non pensiamo di poter capire quello che provano – insiste il ministero –. Noi siamo qui, al caldo, al sicuro (auspicabilmente); soltanto pochi grandi vecchi che hanno vissuto la Seconda guerra mondiale possono capire davvero quello che questi bambini e ragazzi hanno subito e subiscono”.

Nessuno può capirli. Sicuramente non li ha capiti il Miur, che vuole fargli cucinare zuppe e cantare canzoni, così capiscono subito che sono capitati in una gabbia di matti. Una risata ci seppellirà.

         PORTATORI  DI  DEMOCRAZIA  MA  NON DEMOCRATICI IN CASA  LORO 

Leggi   prima 

 Cari\e  Americani   o  filo Usa    senza  se  e  senza  Ma  
Qui non è   problema  d'essere Americani o Anti Americani   ma  essere   critici verso coloro     che si  dicono  e   giustificano le  loro  guerre(  o  sostegno a  regimi \  governi dittatoriali  )    dirette  o  per  procura   come democratiche  o per  poter portare  la  democrazia   quando   poi sono  carenti   e  non l'applicano   a casa  loro  . 


20.4.22

sul discorso di Damiano dei Maneskin

sono  d'accordo con 
Leggo dei Maneskin e del discorso del leader, preso in prestito da Charlie Chaplin e dalla sua interpretazione cinematografica " Il dittatore ". Forse i Maneskin non sanno che in Amerika Chaplin fu inquisito dalla Commissione per le attività anti-americane, accusato di filo-comunismo. Periodo
storico-politico americano conosciuto come " caccia alle streghe", in particolare con democratico zelo, cacciavano i comunisti. Chaplin scappò in Gran Bretagna, rifugiandosi poi successivamente (1962) in un tranquillo angolo della Svizzera. La condanna decisiva nei suoi confronti era arrivata infatti il 19 settembre del 1952.Il punto é che prima di citare qualcuno, per difendere l'indifendibile, bisognerebbe approfondire la storia di quel qualcuno, in questo specifico caso Chaplin, diversamente si rischia di schierarsi con la "democrazia" sbagliata.

«Io, maestra nera nella scuola italiana. Oggi c'è chi non si vergogna più di essere razzista» la storia di Rahma Nur

  corriere  della sera   tramite  msn.it  \  bing    Rahma Nur insegna italiano, storia e inglese alla scuola elementare Fabrizio De André d...