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19.12.20

tempio pausania A 98 anni è il più anziano commerciante ancora in attività in Italia

 Siamo oramai avvezzi ad osservare serrande chiuse delle principali attività commerciali che fino a qualche anno fa erano fiorenti, animavano i nostri corsi principali e davano fiducia nel futuro di chi voleva restare in questa terra.

 << Oggi  >>  pur  non condividendo in toto   l'impostazione estremamente   nazionalista  o  sovranista  ed un po'  troppo  neoliberista    come  si  direbbe  oggi   non biasimo e in parte  concordo  quanto  dicono   :    dice https://moliseprotagonista.it/il-commerciante-il-declino-di-un-mestiere-che-ha-fatto-grande-litalia/ e  BELLOTTI SRL  (  non  ho trovato sul  loro     sito   l'articolo originale  e  quindi    faccio  riferimento  al sito )  il mestiere del commerciante è uno dei più tartassati dal Governo. Tasse, pensione da fame e scarsi affari per l’avvento dei cinesi e delle vendite on – line dei colossi quali Amazon, hanno ridotto al lumicino la speranza di sopravvivenza di qualsiasi commercio al dettaglio.
Illuminanti e veritiere le considerazioni di un vecchio commerciante, il quale traccia un quadro fosco della situazione attuale in Italia  ..... >>  ( segue    articolo    citato   )  .  ed   Proprio per  questo   che  questa  storia     cittadina 




riportata   da    questo articolo  del  18\12\2020  di https://www.galluraoggi.it che  copia  pari  pari  il  comunicato  ( qui  la  fonte originale   )     del comune  di tempio  pausania  


A 98 anni è il più anziano commerciante ancora in attività in Italia

In questo particolare e difficile periodo la Città di Tempio vuole condividere, con i suoi cittadini e soprattutto con le giovani generazioni, esempi e testimonianze positive che possano contribuire ad alleviare i problemi del presente e proiettare la comunità con ottimismo verso il futuro.



Per questa ragione, a nome dell’Amministrazione comunale e alla presenza degli assessori, dei capigruppo di maggioranza e minoranza, assieme alle autorità, ai familiari e agli amici, il sindaco Gianni Addis ha consegnato al nostro concittadino Antonio Cosseddu, una targa con la quale riconoscere le straordinarie qualità di un uomo che, all’età di 98 anni, raggiunge ogni giorno la sua attività commerciale di abbigliamento e tessuti, dedicandosi con passione al proprio lavoro, iniziato 82 anni fa e condotto attraverso gli anni, sempre con immutata dedizione.

                                        foto di Vittorio Ruggero 17 dietacefSpgmodSntbrfe acllichie oSnsrSe fo1gtrrm4g:a5led2me 


Il signor Tonino, il più anziano commerciante ancora in attività in Italia, è sicuramente l’emblema di una città che non si arrende di fronte alle difficoltà e avversità che la colpiscono, ma anzi mantiene fermi i propri principi e valori, che continua a sostenere nell’agire quotidiano. La cerimonia, che l’affetto di tutti i tempiesi nei confronti del signor Cusseddu rende ancora più apprezzata e gradita, è stata voluta e organizzata dall’Assessore Monica Liguori e dall’assessorato agli Affari Istituzionali e Commercio di Tempio, con la condivisione del sindaco e di tutta la giunta.

Infatti   l'  encomio   è ben  meritato  visto che 



dall'unione sarda di Giovedì 17 Dicembre alle 20:30
Andrea Busia

Il biglietto da visita del commerciante di tessuti Antonio Cusseddu: classe 1922, primo giorno di lavoro a 16 anni (1938) e 82 anni di contributi regolarmente versati. Roba da guinness dei primati per il titolare di uno storico negozio nel cuore del centro storico di Tempio. Cusseddu da quando era un ragazzino si è sempre occupato di tessuti e la sua passione per il lavoro ha resistito ad una guerra, alle crisi ricorrenti, alla globalizzazione e ai radicali cambiamenti che hanno investito il settore del commercio al dettaglio. Il Comune di Tempio, con una cerimonia avvenuta nel salone di rappresentanza del Municipio, ha consegnato a Cusseddu una targa per celebrare i suoi 82 anni di lavoro. Il commerciante, che continua a gestire la sua attività nella cittadina gallurese, ha detto di essere felice per il riconoscimento: "Sono contento, così Tempio va alla ribalta". A livello nazionale, Antonio Cosseddu è un caso unico. I tempiesi lo vogliono cavaliere del lavoro.


 

27.12.18

che ne dite d'estendere "il buonismo " del natale e delle sue feste anche oltre

  Cercherò di far e mia  la proposta    dell'editoriale di     Angela  Lantosca     per il  numero di dicembre  2018  la  rivista  gratuita  di   https://www.ioacquaesapone.it 




C’è chi si lamenta, chi lo attende con ansia, chi vorrebbe addormentarsi fino al termine delle feste e chi vive per quel giorno. C’è chi lo aspetta per ricevere soldi da spendere in modi poco leciti, chi ha dimenticato perché lo aspetta, chi non vede l’ora dei regali, chi del pranzo, chi di quella quiete di quando vanno via tutti. Poi c’è chi vorrebbe, ma non può. Chi ricorda come era e come non sarà più. Per me il Natale ha acquisito negli anni tanti significati diversi. C’è stato quello dell’infanzia, quello ‘casalingo’. E poi quello passato alla mensa dei poveri o quello in una comunità di recupero per tossicodipendenti. Natali forti, pieni di amore, pieni di senso. Natali lontano dalla famiglia, sia per me che per loro, ma così intensi da farmi sentire più che mai amata e innamorata. Natali che mi hanno fatto comprendere quanto queste feste siano ancora più importanti per chi non ha una famiglia, per chi ha perso tutto, per chi ha in strada la sua casa, per chi sta provando a crederci di nuovo. Sono giorni difficili per chi ha già una vita difficile. Giorni che fanno sentire più forte a volte quel dolore, quella spina che fa fatica ad andare via. Giorni in cui noi, i più fortunati, possiamo rinunciare ad una tradizionale assemblea familiare, che spesso neanche ci fa felici, per donarci a chi ha bisogno di un abbraccio in più. Ma soprattutto per donare a noi stessi ciò che per noi ha più senso (qualunque scelta facciate, importante che sia vera). Ma il Natale non basta. Ho sempre sentito un certo fastidio nel registrare il buonismo tipico di questo periodo dell’anno. O meglio: pur accogliendo sempre con gioia la bontà, seppur indotta, dalle feste, mi sono sempre interrogata su quanto fosse vera e sentita... E soprattutto quanto fosse utile limitarla ad alcuni giorni. è un po’ come quando - giusto per fare un parallelismo - noi giornalisti ci occupiamo di una questione solo perché tutti ne parlano e ci dimentichiamo di trattarla nel resto dell’anno... Allora perché non proviamo a trattenere anche in altri giorni dell’anno quell’atmosfera di accoglienza, di sospensione di ogni belligeranza, di tregua? Perché non proviamo ad arrivare almeno alla Befana!?

18.12.14

Biblioteca dei Girolamini di Napoli, i precari che la salvarono rischiano il licenziamento. Denunciarono il saccheggio di libri


Leggendo questo articolo de  L'Huffington Post del  17/12/2014 10:33


I precari che salvarono la più antica biblioteca di Napoli, aperta nel 1586, dove si ritirava per i suoi studi anche Giovan Battista Vico, rischiano il licenziamento. Come scrive Tomaso Montanari su Repubblica, la direttrice generale per le Biblioteche del Mibact Rosanna Rummo ha chiesto alla direzione dei Beni culturali della Campania se sia davvero "necessaria la prosecuzione della collaborazione dei signori Berardi e Caracciolo". O comunque se "non si possibile una riduzione dell'orario". 

la biblioteca  in questione
Le persone che rischiano di perdere il loro posto di lavoro sono Mariarosaria e Piergianni Berardi e Bruno Caracciolo, i tre bibliotecari custodi [ come riassunto nella vicenda ] di quel tesoro della cultura italiana che è la Biblioteca dei Girolamini, di cui si è parlato molto nel 2012 non tanto per i volumi che ospita, ma per quelli che sono stati trafugati. Repubblica ricostruisce la storia della Biblioteca. I tre bibliotecari nel marzo 2012 denunciano il direttore Massimo Marino De Caro per aver portato via, con traslochi notturni, duemila preziosi volumi. "De Caro, che si spacciava per laureato e docente universitario, (entrambi due falsi), viene arrestato nel maggio 2013 e condannato a 7 anni (pena confermata in appello nel maggio 2014).
Tuttavia, ricorda Montanari, il più grande traffico illecito di beni culturali nella storia della Repubblica" veniva a galla, "la stessa Direzione generale (sebbene guidata da un altro direttore) si "dimenticava" di costituirsi parte civile al primo processo". Ora, i tre bibliotecari, insigniti dell'onorificenza di Cavalieri al merito della Repubblica dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, rischiano di perdere il posto di lavoro.


Mi  chiedo   Perche in questo paese se fai una cosa degna di merito poi la paghi? Perche deve valere il detto "fatti i cazzi tuoi".Perché questo paese e così vigliacco.  Ma  soprattutto  perchè  , mi sa  che dovrò rilegerlo il libro ,
presentato da  Maurizio Donati, Editor della Casa Editrice Chiarelettere presenta il nuovo Instant Book: "A che serve avere le mani pulite se si tengono in tasca" - Don Milani







24.8.12

i miei punti di riferimento nella tempesta della vita

il primo  è il primo canto  dell'Oddisea  d'Omero  Trad. di Ippolito Pindemonte  1753 –  1828 

da wikipedia Testa di Odisseo - Particolare di gruppo marmoreo del II secolo a.C.
Museo archeologico nazionale di Sperlonga

                                                    Musa, quell'uom di multiforme ingegno 
Dimmi, che molto errò, poich'ebbe a terra 
Gittate d'Ilïòn le sacre torri; 
Che città vide molte, e delle genti 
L'indol conobbe; che sovr'esso il mare 
Molti dentro del cor sofferse affanni, 
Mentre a guardar la cara vita intende, 
E i suoi compagni a ricondur: ma indarno 
Ricondur desïava i suoi compagni, 
Ché delle colpe lor tutti periro. 
Stolti! che osaro vïolare i sacri 
Al Sole Iperïon candidi buoi 
Con empio dente, ed irritâro il nume, 
Che del ritorno il dì lor non addusse. 
Deh! parte almen di sì ammirande cose 
Narra anco a noi, di Giove figlia e diva. 
Già tutti i Greci, che la nera Parca 
Rapiti non avea, ne' loro alberghi 
Fuor dell'arme sedeano e fuor dell'onde; 
Sol dal suo regno e dalla casta donna 
Rimanea lungi Ulisse: il ritenea 
Nel cavo sen di solitarie grotte 
La bella venerabile Calipso, 
Che unirsi a lui di maritali nodi 
Bramava pur, ninfa quantunque e diva. 
E poiché giunse al fin, volvendo gli anni, 
La destinata dagli dèi stagione 
Del suo ritorno, in Itaca, novelle 
Tra i fidi amici ancor pene durava. 
Tutti pietà ne risentìan gli eterni, 
Salvo Nettuno, in cui l'antico sdegno 
Prima non si stancò, che alla sua terra 
Venuto fosse il pellegrino illustre. 
Ma del mondo ai confini e alla remota 
Gente degli Etïòpi (in duo divisa, 
Ver cui quinci il sorgente ed il cadente 
Sole gli obbliqui rai quindi saetta) 
Nettun condotto a un ecatombe s'era 
Di pingui tori e di montoni; ed ivi 
Rallegrava i pensieri, a mensa assiso. 
In questo mezzo gli altri dèi raccolti 
Nella gran reggia dell'olimpio Giove 
Stavansi. E primo a favellar tra loro 
Fu degli uomini ...

 poichè  è importante  anche  come  viene  letto \ la recitazione  trovate    qui   quella  recitata  da  Spini Gianluigi

Il secondo    è doppio  1) il  romanzo  la  fattoria  degli animali di  George Orwell   ( 1903 -1950) ; 2) il film di John Halas e Joy Batchelor,  d'esso tratto    sotto un articolo interessante  preso da http://lupoblu-westwind.blogspot.it/


ASSI DI PICCHE (Orwell)

 ASSI DI PICCHE (La fattoria degli animali)
Dopo la grande ribellione giunse il momento dell’accordo. Anzi dell’integrazione reciproca. Anzi…dell’unione. L’epoca dei malintesi apparteneva ormai al passato. La fattoria degli animali era una fattoria ben organizzata. Venne ribattezzata “Fattoria dei talenti”. Ed era divenuta più ricca di prima. (Così almeno si sosteneva). Anche se di questa nuova ricchezza nessuno se ne era accorto.  Ma ciò era attribuito alla scarsa capacità di apprendimento degli animali, tutti frequentatori delle scuole dell’obbligo ma incapaci, nello studio dell’alfabeto, di andare oltre la lettera B. E così per tutti (cioè gli animali “lavoratori”) la vita sembrava pressocchè identica a come era stata prima della grande ribellione. (le cui motivazioni nessuno ormai ricordava più). Ma che aveva ormai raggiunto il suo principale obiettivo. Che era quello di rendere tutti, ma propri tutti, proprietari di tutto. Ma che non era possibile rivendere a chicchessia poiché i titoli di proprietà erano indivisi ed appartenevano collettivamente a tutti. Per festeggiare l’unità tra le due comunità (quella degli animali e quella degli umani/umanoidi) fu organizzato un grande banchetto ed una partita a carte. Con la partecipazione dei massimi esponenti delle due collettività. Che ebbe termine con una grande rumorosa baruffa. Poiché ciascuno dei partecipanti al gioco aveva simultaneamente giocato….l’asso di picche. (Evidentemente il "meccanismo" si era inceppato).Sorprende non poco che la BBC ed i massmedia inglesi abbiano decisamente posto un veto a ricordare, con una lapide o un monumento, lo scrittore/giornalista G.Orwell (che a suo tempo prese parte alla guerra civile spagnola, militando nelle file repubblicane) autore della “Fattoria degli animali” e di “1984”. Il cui contenuto (evidentemente urticante per qualcuno)  non era certo quello di denigrare gli ordinamenti democratici inglesi o di altro paese occidentale.


emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...