Antonio DeianaCosa le hanno detto?Carciofara?Pescivendola?Borgatara?Bastarda?Cosa mi sono perso?
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9.11.25
I leoni da tastiera? «Gente frustrata» Antonietta Mazzette (Università di Sassari): la logica del capro espiatorio alla base dell’odio social
7.9.23
DIARIO DI BORDO N°8 ANNO I . c'è chi trae dall'immigrazione arricchimento interiore c'è invece di chi lo usa come creare odio e parlare alla pancia della gente cercando un nemico per distrarre la massa dal pessimo governo
dal portale msm
In compenso, Casarini sembra non ci metterci nulla a mandare al diavolo certi esponenti del governo, come avvenuto nei mesi scorsi proprio in merito alle politiche migratorie. E i compagni duri e puri d'un tempo che ne pensano? "Alcuni parlano di conversione, non mi offende ma non è così. Nella mia vita un prete l'ho sempre avuto accanto, don Gallo, don Cassano, don Vitaliano: una Chiesa osteggiata dai vertici di allora, ma non l'ho mai rifiutata. Ho avuto una educazione cattolica, per me il rapporto con questa Chiesa è una ricongiunzione", ha raccontato l'attivista.
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vediamo al secondo caso ovvero a c'è invece di chi lo usa come creare odio e parlare alla pancia della gente cercando un nemico per distrarre la massa dal pessimo governo . Si tratta di certi siti e social della destra extraparlamentare ed non solo riportano fake news come questa
da IL GIORNALE 12 ora/e
"Donna single cerca arabo". Quelle foto fake per attirare i migranti nell'Europa del sessoStoria di Francesca Galici
«Ciao, vengo dalla Germania, sono single da molto tempo e devo trovare un nuovo amico o una nuova anima gemella. Non mi interessa la tua età o il tuo Paese, devi essere leale e gentile con me», si legge in uno di questi, accompagnato dallo scatto di una ragazza rubato dal web. La malcapitata, che non è a conoscenza dell'utilizzo delle sue immagini, viene utilizzata come esca alla quale abboccano numerosi uomini di varia provenienza pronti a trasferirsi, allettati dall'avvenenza della ragazza mostrata.E ancora: «Sono una donna ricca e single, ho bisogno di un ragazzo e non importa quanti anni abbia. Posso aiutarti. Contattami ora perché posso farti sorridere per sempre. Ti aspetto». Il messaggio è accompagnato da un'altra immagine di donna, stavolta in abiti succinti. Anche in questo caso i pesci all'amo non mancano, in quello che a tutti gli effetti è un mercimonio: «Ho 24 anni, sto cercando moglie», «Sono un giovane single», «Dove abita?», «Voglio il suo numero di telefono». E così via. Purtroppo, si trovano anche immagini di giovani donne con bimbi piccoli, sedicenti vedove europee, che «cercano un marito arabo. Non conta l'età».Di esempi come questi ce ne sono tanti, messaggi che di volta in volta utilizzano fotografie di donne sempre diverse con look tipicamente occidentali che attirano l'attenzione e l'interesse di uomini pronti a tutto. Questo elemento non è secondario nell'analisi dei flussi migratori verso l'Italia e l'Europa, perché fa emergere una motivazione diversa rispetto ai movimenti. I tifosi no-border sostengono incondizionatamente che i migranti che lasciano l'Africa per l'Europa stiano scappando dalle guerre.Ma questi messaggi mettono in evidenza un altro aspetto che emerge in modo chiaro dalle cronache quotidiane. Prendendo come riferimento esclusivamente il nostro Paese, si rileva che in Italia gli stranieri hanno una propensione ai reati sessuali circa 7 volte maggiore rispetto agli italiani. I migranti che arrivano irregolarmente nel nostro Paese sono soprattutto giovani e giovanissimi, nati e cresciuti il più delle volte in società a prevalenza musulmana in cui alla donna viene imposto di non mostrare il proprio corpo, considerato peccaminoso. Spinti da messaggi di questo tenore, che li invitano al viaggio illegale in Europa per accoppiarsi con donne occidentali, i migranti percepiscono come un loro diritto quello di considerare ogni donna che incontrano come un oggetto sessuale di cui possono liberamente disporre. Le reazioni sovraeccitate sotto questi messaggi-esca lo dimostrano.
12.12.22
a che punto siamo ridotti se consideriamo importante la nazionalità di chi commette un omicidio stradale È bufera sull'incidente di Alessandria.
chi ubriaco o fatto , a prescindere dalla nazionalità , quando si mette alla guida è sempre un incosciente ed non ha giustificazioni ed come tale va punito . Cosi come , andrebbe sanzionato e cazziato chi fa titoli del genere visto che è colpa loro se la gente ha ancora nel linguaggio e negli atteggiamenti del malpancismo che spesso generano nella più bieca xenofobia ed nel razzismo . Quindi ecco che per onesta intellettuale e senza ulteriori commenti li lascio a voi riporto l'articolo in questione
"Figlio di marocchini...". È bufera sull'incidente di Alessandria
L'incidente di Alessandria in cui hanno perso la vita tre giovanissimi e altri quattro sono feriti in ospedale, continua a far discutere. La dinamica dello schianto sembra essere ormai definita, con il conducente che ha forzato un posto di blocco dei carabinieri di rientro da una serata e poi, per sfuggire alla pattuglia, potrebbe aver perso il controllo del mezzo anche a causa della nebbia e del manto stradale bagnato/ghiacciato. Il conducente non è in pericolo di vita e si trova ora piantonato all'ospedale, dove verrà interrogato non appena le sue condizioni lo permetteranno. Il tasso alcolemico rilevato nel suo sangue era superiore al limite consentito dalla legge ed è forse questo il motivo che l'ha spinto a non fermarsi al posto di blocco, causando poi l'incidente fatale. Ed è su di lui che ci sono la maggior parte delle polemiche.
Alla guida della Peugeot che si è schiantata prima sul guardrail e poi è precipitata nel cortile di una casa lungo la ferrovia c'era un 23enne di origine marocchina, Maruad. La macchina che guidava era quella di sua madre. Forse per questo non si è fermato all'alt, per paura di una reazione di sua madre, ma il suo gesto ha portato alla morte di tre amici. La polemica è esplosa in queste ore soprattutto per un dettaglio: difficilmente nelle cronache dell'accaduto viene data rilevanza alle origini del ragazzo, nato in Italia da una famiglia marocchina. Nella maggior parte dei casi si è preferito omettere anche il suo nome, a differenza di quanto fatto con le vittime. Impossibile capire il perché di così tanto riserbo, considerando la maggiore età. E questo è stato fatto notare da alcuni utenti sui social: "E scrivetelo che il conducente è marocchino, non vi succede niente e fate un servizio all'informazione". Non tutti la pensano così e c'è anche chi considera ininfluente l'indicazione dell'origine del giovane alla guida. "Incidente Alessandria: 7 ragazzi con 4 morti e 3 feriti. Alla guida un ragazzo la cui descrizione, testualmente, è 'un 22enne italiano con la famiglia di origine marocchina'. Devo dire che l'origine della famiglia era un'informazione indispensabile da dare", scrive un utente accusando il Tg1 per aver sottolineato la nazionalità del giovane alla guida. Lo scontro non accenna a placarsi e in tutto questo il conducente dovrà comunque dare qualche spiegazione, ora che è accusato di omicidio stradale plurimo e si trova piantonato dalla polizia.
10.7.22
Omicidio Willy: "Se la vittima è un immigrato allora i giudici applicano la legge. Altrimenti no". Il razzismo della rete e purtroppo no solo contro l'ergastolo ai fratelli Bianchi
Fin dall'inizio della viceda certi giornali e certi post sui social seminavano odio contro il ragazzo di Colleferro perché nero. E ora c'è chi sostiene, ancora , che per gli assassini degli immigrati le condanne sono dure, lievi per gli immigrati che uccidono "bianchi" italiani. Alcuni sono stati identificati dalla polizia postale e indagati e speriamo che ne paghino le conseguenze . Leggo su repubblica https://roma.repubblica.it/cronaca/ del 9.7.2022 che : << Quando la vittima è immigrato i giudici applicano la legge". A twittare, dopo la condanna all'ergastolo per i fratelli Marco e Gabriele Bianchi, è un utente romano, che si definisce "devoto alla nostra Signora sempre Vergine Santissima Maria madre di Dio", "di destra" e "gattaro orgoglioso" >> Era prevvedibile visto che da momento in cui Willy Monteiro è stato massacrato di botte e ucciso nella zona della movida a Colleferro, dopo essersi fermato a chiedere a un amico in difficoltà se avesse bisogno d'aiuto , non sono mancati gli odiatori razzisti ed exenofobici . Infatti Mentre la morte del 21enne continua a ferire profondamente un intero Paese e i big della politica, tanto a sinistra quanto a destra( o almeno quella destra civile e poco malpancista ) , hanno plauso alla sentenza emessa dalla Corte d'Assise del Tribunale di Frosinone, c'è ancora chi sfrutta quanto accaduto per seminare odio contro gli immigrati e calcare gl istinti malpancisti per distrarre da veri problemi .
<< Il dubbio >>, sempre secodo repubblica << che quella maledetta notte tra il 5 e il 6 settembre 2020 il branco si sia accanito proprio su Willy Monteiro Duarte perché rispetto agli altri giovani presenti in piazza aveva la pelle scura c'è sempre stato. Lo ha esternato anche il legale di parte civile intervenendo alla fine del processo.>> Infatti E alcuni commenti sui social sembrano confermarlo. Viene fatto il paragone con l'uccisione, a Bastia Umbra, di Filippo Limini (investito e ucciso durante una rissa da un immigrato che, per sfuggire alle botte, lo aveva investito con l'auto "senza accorgersene") : "Stato italiano razzista, la vita di Willy vale più di quella di Filippo". Ci aveva già provato un amico dei Bianchi subito dopo gli arresti. Neppure la lunga istruttoria e la sentenza hanno fermato i tentativi di sfruttare il dramma per soffiare sul fuoco del razzismo, con improvvisate e indirette difese d'ufficio dei due fratelli di Artena in questo caso. E che le parole scritte tempo fa dalla sorella di Wily
1.10.19
sono italiana anche se con un cognome straniero ma per lo stato non lo sono la storia di Alessia Korotkova campionessa italiana di taekwondo ma non puo fare gare di livello superiore perchè non gli si permette d'avere la cittadinanza
lo so che certe storie sono all'ordine del giorno e che alcuni specialmente certi destronzi o i vecchi centristi mi diranno che sono buonista oppure prima gli italiani , ma io mene infischio e continuo o stesso a parlarne magari la cosa finora per mettere ( parafraso un vecchio gruppo indie italiano ancora in attività ) radici nel cemento e nell'ottusità mentale dei nostri nazionalisti ops sovranisti ( e non solo vedere mio post https://www.facebook.com/redbeppeulisse/posts/10220611267541579) che non solo hanno paura del diverso , ma rinchiudendosi nelle ormai astruse teorie della purezza della razza sconfitte dalla storia non si sono accorti oppure per cavalcare le masse specialmente quella parte malpancista fanno finita di non accorgersene che il paese ormai è cambiato . Ed la canzone . in canna nello stereo in questo momento , io non mi sento Italiano - giorgio gaber , mi sempre corrispondente ed attinente alla storia d'oggi
da https://www.reggionline.com/
1 ottobre 2019
Alessia, la campionessa senza cittadinanza: la Prefettura annuncia verifiche

Alessia Korotkova (foto da Facebook)
Korotkova ha 21 anni e fa incetta di titoli taekwondo. Nata in Russia ma cresciuta a Reggio, rischia di dover dire addio al suo sport perché non può più gareggiare con la nazionale azzurra
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| da https://gazzettadireggio.gelocal.it/reggio/cronaca/2019/10/01 |
Qual era il suo sogno? "Era di poter continuare ad allenarmi, di combattere con la maglia azzurra e di rappresentare l'Italia, il Paese in cui vivo e in cui sono cresciuta, in tutte le gare internazionali. Ma tutto questo mi viene negato".
Perché? Di dov'è originaria la sua famiglia? "Il mio vero nome è Olesya, ma tutti mi chiamano da sempre Alessia. Sono nata a Krasnojarsk, una città russa della Siberia meridionale. Ma il mio Paese è l'Italia. Mi sono trasferita qui con i miei genitori che avevo solo tre anni. Siamo venuti a vivere a Reggio Emilia. Qui sono cresciuta, ho studiato, ho preso la maturità".
Quando ha cominciato a combattere? "Ho iniziato nel 2012 e subito ho capito che sarebbe stato un grande amore. Il taekwondo è un'arte marziale d'origine coreana, molto difficile e spettacolare. Bisogna allenarsi ogni giorno, se si vogliono raggiungere certi risultati".
A che livello è arrivata in questo sport? "Ho vinto quattro coppe Italia e un campionato italiano juniores. Ma non credevo di fermarmi qui. Anzi questo doveva essere solo l'inizio".
Cosa l'ha fermata? "Ero tesserata con la federazione tricolore. Ma il problema è l'età: finché sei minorenne puoi partecipare ai campionati italiani juniores, ma da maggiorenne per indossare la maglia azzurra devi avere per forza la cittadinanza".
E lei non è ancora cittadina italiana? "No, non ancora e non per colpa mia. Ho presentato domanda alla prefettura di Reggio Emilia due anni fa. Ma temo di essere finita nel tritacarne delle lungaggini burocratiche e sono ancora in attesa di una risposta".
Oggi si riparla di una riforma della cittadinanza, lei che ne pensa? "Che chi nasce, cresce, studia qui deve potersi dire italiano. Senza incertezze. L'assurdo è che io sono italiana, non sono certo un'immigrata".
Oggi cosa fa? "Mi sono messa a lavorare, non posso sostenere le spese di una sportiva professionista, senza una federazione alle spalle. Il paradosso è che non posso nemmeno gareggiare per Mosca, perché non sono residente in Russia. Insomma non ho una casa davvero mia, sono una sorta di apolide".
11.2.18
Scoprono una tipografia di denaro falso gestita da italiani... Ma gli analfabeti funzionali colpiscono ancora spacciando tale news come un reato fatto da immigrati
ignoranza - dei Fast Animals and Slow Kids
...
"che sempre l' ignoranza fa paura ed il silenzio è uguale a morte", "che sempre l' ignoranza fa paura ed il silenzio è uguale a morte", "che sempre l' ignoranza fa paura... ed il silenzio è uguale a morte"
cit musicale --- di Francesco Guccini
Inizialmente appena ho letto questo post dell'amica e compagna di viaggio
mi viiene a pensare in automatiche fradi del tipo : Quanto squallore! Ma come si fa? 😔 ., Due cose sono infinite: l'universo e la stupidaggine di certe persone ! ( Albert Einstein ) .
Ma poi mi vine da pensarla ( succede come nel post precedente di non riuscire a trovare parole mie davanti a simili commenti e\o fatti ) come questo commento di un suo contatto
Infatyti i commenti ovvviamente senza generalizzare aI monologo di #Favino nella giornata finale del festival ddi San RTemo e gli insulti di Gasparri non consno a tali figuracce ( la più comica è quiella in cui scambio Jim Morrison per un criminale slavo e si merito questa parodia di Dado)
lo su Twitter,insieme a tanti pseudo italiani lo insultano sui social mostrando al mondo i
ntero di essere degli analfabeti funzionali. La piece recitata è tratta dall'atto unico La nuit juste avant les forêts che parla del dramma universale di chi deve scappare per cercare lavoro. In particolare è stata scritta per gli emigranti francesi ed italiani. I commenti , Favino è la prova di quanta malafede c'è nelle cose che fanno , scrivono , dicono i malpancisti o beceri populisti
31.3.17
Amelia, la 22enne australiana che ha fatto innamorare 994 italiani Amelia è un'australiana di cui gli italiani si sono innamorati alla follia. Scopriamo la storia di questa giovane adottata nelle Langhe
Risposta della Lega Nord: "Non ha senso: non si ottiene sicurezza blindando i confini".
23.8.16
il burquini è come il fazzolletto sardo e quindi meditteraneo perchè vietarlo ?
da la nuova Sardegna del 21\08\2016
19.8.16
MA BASTA PARLARE DI BURKINI SI O NO CI SONO ALTRE COSE NAZIONALI ED INTERNAZIONALI PIù IMPORTANTI
Ed ecco che mentre mi spremevo le meningi per rispondere loro che ho letto sulle notifiche dei miei contatti di fb questo post , un anticipazione di quello che avrei voluto dire io , del mio compaesano

A) balenottere che se non fosse per il perizoma chiameresti "Green peace" segnalandone l'arenaggio;
B) vecchiette in topless, con due fichi secchi ( di quelli che usano per fare i dolci) al posto delle tette e con vene varicose presenti in google maps;
C) maschietti in slippino sulla riva che insistentemente si toccano il pacco, pensando di averlo scordato e lo tastano come si tasta il melone prima di comprarlo;
D) vecchietto seduto sulla sdraio che legge la Gazzetta mentre il suo testicolo esce dalla "tana" a prendere fresco.
E potrei continuare.
Vabbè..io esagero..sdrammatizzo...ma l'abito non fa il monaco... quindi al mare uno vada come vuole.. rispetto hai e rispetto avrai.. e pazienza se un coglione esce dalla mutande...mi preoccupano di più. ..quelli che escono per strada...
Ora mi chiedo perchè se ci sono altri praticanti fondamentalisti \ ortodossi ( vedi foto sotto ) nessuno\a s'indegna e nessun politicante calvaca l'onda malpancista ?
![]() | ||||||
| ebrei ortodossi che fanno il bagno presa da https://www.facebook.com/aldovincentdue?fref=ufi |
Cosa ne pensa della presa di posizione del primo ministro francese Valls a sostegno delle amministrazioni francesi che hanno vietato l’uso del burkini in spiaggia?
«Penso che vietare l’uso di un abito vada contro i valori stessi dell’Occidente. Sono convinta che ognuno debba essere libero di vestirsi come vuole. Non vedo proprio il problema nell’indossare il burkini: non copre il volto e quindi non va contro la legge francese del 2010 che vieta l’uso del velo integrale nei luoghi pubblici. La Francia ha una laicità estrema, pur di ostentarla si arriva anche a frenare le libertà dell’individuo, andando contro gli stessi principi del paese. Vietare il burkini mi sembra quindi una contraddizione».
[... ]
Quali possono essere le conseguenze del divieto?
«Secondo me può solo portare maggior divisione e meno integrazione. Le donne che si vedono vietata la libertà di andare in spiaggia in burkini possono sentirsi frustrate, marginalizzate, prese di mira. Sentire di non poter vivere la propria identità ed esprimere la propria personalità nel paese in cui ci si trova può solo aumentare il rischio di radicalizzazione.
Il dibattito sull'uso del burkini in spiaggia è arrivato anche in Italia.
«La nostra situazione è diversa. Numericamente ci sono molti meno musulmani che in Francia. Non ho mai visto nessuna donna in burkini sulle spiagge italiane, a Roma è anche difficile trovarlo nei negozi. Mi capita di vedere delle ragazze fare il bagno in leggings e maglia larga, ma nessuno ci fa mai troppo caso, forse sembrano ragazze che si fanno un bagno non programmato».
Quale sarebbe l’atteggiamento giusto da tenere se l’uso del burkini si diffondesse nel nostro paese?
«Si dovrebbe accettarne l’uso con naturalezza e tolleranza. Il burkini non è poi così diverso da una muta con una cuffia. Se una ragazza bianca indossa una muta e una cuffia per farsi il bagno non ci sono problemi, se lo fa una ragazza “marrone” è polemica. Pensare di vietarlo a me sembra discriminatorio. Queste leggi sono simbolo di paura verso il “diverso” e ostacolano la convivenza tra diverse culture.
Infatti

Bell'articolo
in quanto anche le nostre suore ed in alcune regioni ( anche se sta scompareendo visto che a portarlo sono le anziane odurante le manifestazioni religiose e folkoristiche ) del sud d'italia ( sardegna compresa ) a me , se è spontaneo e non si è costrette non mi distuba ,eccetto il burquaperchè sia che sia spontaneo sia il cointrartio vedi afganistan viola la dignità delle donne . La penso come Gianfranco bettin cioè usare il buon senso
A volte, più che alla sfera del diritto,
sembra di alludere a quella del buonsenso. Perché dunque siamo in una
tempesta culturale, ideologica e politica? Perché una discussione che dovrebbe essere certo difficile ma aperta, ricca, complessa,diventa unilaterale, gli argomenti si tagliano con l’accetta, i dogmi sostituiscono la ragionevolezza e il confronto? Perché, con ogni evidenza, questa è diventata una discussione sul potere. Anzi,uno scontro di potere. Dibattere sul burkini (o sulla barba, o sulla poligamia,o l’omosessualità e così via,
con una predilezione per quanto attiene al corpo, alla sessualità) significa toccare punti nevralgici sia dei rapporti di potere interni al mondo che esprime l’obbligo (o il forte condizionamento) a indossarlo sia interni al
mondo che vorrebbe vietarlo (o anche solo superare quei tali condizionamenti ). Il premier francese Valls che dà ragione a chi vieta il burkini non esprime solo un tradizionale giacobinismo istituzionale francese sulle questioni di laicità, ma anche la più contingente volontà politica di enfatizzare lo scontro concerte correnti dell’Islam e, ben s’intende, di mandare un messaggio ai propri elettori (e a quelli che vede a rischio di seduzione da parte dei Sarkozy e Le Pen).
Potremmo fare discorsi analoghi per il caso italiano e anche per l’Europa e l’Occidente, magari sostituendo la questione degli stili di vita con il tema davvero epocale, la questione delle questioni: i movimenti migratori e il rimescolamento prodotti dalla globalizzazione.Vietare per consentire più libertà non sempre è un paradosso.
In certi casi la necessità del divieto appare inequivocabile. Pensiamo alle atroci mutilazioni genitali,o ai matrimoni forzati.
La gioia di chi si toglie il velo o si taglia la barba nelle città liberate dall’occupazione dell’Is - o anche in tante vicende che si incistano nelle nostre società e che vengono felicemente risolte imponendo lo stato di diritto - ce lo dice nel modo più lampante.
In altri casi il limite tra la tutela da un arbitrio e l’imposizione di una sorta di contro arbitrio rischia
di essere più sfumato, speciequando il divieto non sia dettato da ragioni di sicurezza (che impongono di essere identificabili,se necessario) ma, esplicitamente,da scelte di “valore”. Per questo servirebbero meno editti,e soprattutto un minor grado di inquinamento politico nel confronto delle idee e degli stili di vita. E anche, da parte di chi parla dall’interno delle nostre società,una maggiore consapevolezza di quanto i nostri stessi comportamenti, anche quelli in apparenza più autonomi, disinvolti e disinibiti (l’opposto di ciò che fa indossare il burkini e tutte le varianti di abbigliamento che nascondonoo“soffocano” il corpo),siano spesso condizionati,addirittura stimolati, da sofisticati
Manuale di autodifesa I consigli dell’esperto anti aggressione Antonio Bianco puntata n LX IMPARATE A “LEGGERE” IL LINGUAGGIO DEL CORPO
Il linguaggio del corpo da solo non basta a prevenire femminicidi o violenze, ma può essere un segnale precoce utile se integrato con educ...
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Come già accenbato dal titolo , inizialmente volevo dire Basta e smettere di parlare di Shoah!, e d'aderire \ c...
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iniziamo dall'ultima news che è quella più allarmante visti i crescenti casi di pedopornografia pornografia...
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Ascoltando questo video messom da un mio utente \ compagno di viaggio di sulla mia bacheca di facebook . ho decso di ...
















