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7.2.17

cosa è la vita parte II

 riprendo  il mio post precedente  :che cosa è la vita ? .... una bella domanda con  questo dialogo avvenuto   con *****  su facebook

La vita è uno strano regalo. All’inizio lo si sopravvaluta, questo regalo: si crede di aver ricevuto la vita eterna. Dopo lo si sottovaluta, lo si trova scadente, troppo corto, si sarebbe quasi pronto a gettarlo. Infine, ci si rende conto che non era un regalo, ma solo un prestito.”
(Eric-Emmanuel Schmitt)
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 *****Ciao Giuseppe, buon giorno  la vita è una: dalla nascita all'eternità. Abbiamo in prestito la libertà di scegliere qui, entro la morte corporale, di chi si è figli: di Satana o di Dio. Ignorarli entrambi non dà via di scampo <>
Giuseppe Scano si puo anche scegliere di non schierarsi nè per uno nè per l' altro
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*****  Mi dispiace dovermi ripetere: >>ignorarli entrambi non da via di scampo<< è superba ignoranza... Tanto grande l'Universo... è insulso che l'uomo si senta padrone di una tale sapienza in cui tutto ha un ordine e di cui pretende fottersene e fare a coccia sua! Comunque vada, le opere di ognuno dicono da che parte stiamo: se nel bene o messi male. Questo, l'Universo, cataloga con lo stesso minuzioso e scientifico ordine per cui tutto sussiste, sia che lo pensiamo sia che lo ignoriamo!
Giuseppe Scano   cara******* mi sono espresso male . non volevo dire ignorarli ma di on usare ne solo uno ne solo l'altro . perchè giustamente come dice tu Comunque vada, le opere di ognuno dicono da che parte stiamo: se nel bene o messi male. Questo, l'Universo, cataloga con lo stesso minuzioso e scientifico ordine per cui tutto sussiste, sia che lo pensiamo sia che lo ignoriamo! ma soprattutto perchè l'uomo è entrambe le cose
****** Eh, no! Scusami Giuseppe, non devo convincenti di niente, ma dico: ci sarà pure una destinazione, sia pure se solo cognitiva, x chi è "carne" e x chi è "pesce" & pure pe' nu 'mbiastr'!?! 
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Giuseppe Scano ******* 


Se avete altre interpretazioni ben vengano

25.1.14

APPARENZA INGANNATRICE

 Nella maggior parte  dei casi l'apparenza  inganna  .Infatti  secondo  questa  meditazione tratta dal Calendario "Parole di Vita"  del   21 Gennaio 2014

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, perché siete simili a sepolcri imbiancati, che appaiono belli di fuori, ma dentro pieni d'ossa di morti e d'ogni immondizia. (Matteo 23:27)


L'impiallacciatura, in ebanisteria, consiste nel ricoprire un pezzo di legno comune o un agglomerato, con un sottile strato di legno più nobile: noce, palissandro, mogano. I mobili fabbricati con essi e, così ricoperti, sembrano essere fatti interamente in legno pregiato. Non tentate di limare né di piallare: fareste ben presto affiorare il sottofondo a buon mercato! La cristianità abbonda di persone rivestite di un'apparenza di pietà. Esteriormente, queste, si distinguono male dai veri credenti: il loro comportamento è onorevole, frequentano le funzioni religiose, fanno offerte a opere di beneficenza. Ma tutto questo può essere superficiale. Le prove sostituiscono ciò che nella realtà materiale è rappresentato dalla lima o dalla pialla. Sopraggiunta una difficoltà in cui debbano manifestarsi la fede, l'amore, la pietà, la pazienza, ed ecco sparire il sottile strato religioso! Non ci sono le basi della vita divina; cioè le relazioni coscienti con Dio per mezzo dello Spirito Santo, sorgente di questa vita. Compare il fondo naturale, nascosto per un momento dai mezzi artificiali! La religione fa parte della vita sociale: in alcuni ambienti costituisce una vera raccomandazione. Ma che ne pensa Dio di questa vernice di pietà? Può accontentarsene? No, assolutamente! Egli vuole la verità nell'uomo interiore (Salmo 51:6).

14.1.14

godersi la vita non significa oscurarla

questa  canzone    in sottofondo  (  Paolo Fresu & Uri Caine - Si dolce è il tormento  )   conferma  quanto descritto  da questa mia compagna  di viaggio \   di  strada   virtuale   che nonostante i rapporti poco idilliaci  ( mi ha cancellato da  fb  dopo neppure  due  giorni  perchè ho  osato scriverle in privato e chiederle  la video chiamata  )  e non avevo capito   chi le dava fastidio   continuo a seguirla  perchè è una che  come potete notare  dal suo blog   non manda il cervello all'ammasso  \  in cassa integrazione e\o si rifugia  nel buonismo e nel politicamente  corretto a tutti i costi  come potete vedere   e leggere dal suo blog   http://virginpunk.wordpress.com/2014/01/13  da  cui ho  tratto il post  d'oggi 

                              godersi la vita non significa oscurarla
Una persona vive meglio degli altri quando la vita l’accetta. Colei o colui che si ritengono migliori nel vivere o si comportano come se lo fossero, non sono affatto migliori. Spesso qualcuno si proclama più “libero” di altri. C’è chi lo fa di proposito e chi invece “subisce“, senza volerlo, la propria pulsione di vita. Non è un male, assolutamente. Ma bisogna che si capisca quando una persona si ritiene “migliore” degli altri e non lo è, affinchè voi non pensiate di vivere in maniera meno esatta.Esistono punti di vista non opinabili sull’arte del vivere. C’è chi pensa che per essere al top bisogna fare tutto ciò che il nostro corpo e la nostra mente permettono. Spingersi oltre il confine che solitamente viene rispettato. Oltrepassare le barriere del “comunemente lecito” per sentire davvero la vita che serpeggia. C’è chi, invece, palpita di serenità, senza dover strafare. C’è chi si “accontenta” di amare, di essere amato, di ridere, di solleticare la propria vita senza piegarla al proprio volere. Ma poi, siamo davvero sicuri che il nostro volere non sia altro che una semplice fuga?
Ritengo che l’evasione mentale e tutto ciò che comporta lo “stravolgere” le regole, spesso, sia semplicemente una corsa senza fiato lontani dalla propria esistenza. Per non guardarla, così com’è, nuda e cruda. Praticamente simile a quella di molti altri. Nessun vero successo, nessuna grande gratificazione, molto amore dentro di sé ma pochissimo tempo per dispensarlo e sentirlo. E allora non ci resta che evadere. Come? Beh, alcol, divertimento, tanta gente da conoscere, parole da dire, frasi d’effetto per colpire, seduzione, sesso e chi più ne ha più ne metta. E il giorno dopo? E’ forse cambiato qualcosa? No, ma restano gli strascichi della nostra diserzione e ci sembrano sufficienti per ritenerci soddisfatti.
Errore. La vita in quel momento non l’abbiamo vissuta. Siamo solo stati abili nell’oscurarla. Non sono una che rifiuta la parte “ludica” della vita, anzi. Senza quello che senso avrebbe dire “me la godo“? Non sarebbe affatto vero. Ma esiste un limite che non andrebbe oltrepassato, per poter restare a guardare sé stessi, con lucidità, e rendersi conto che va tutto bene o va tutto male.Saperlo non è sbagliato. E’ vita. E fintanto che sono consapevole di soffrire, posso porre rimedio per stare meglio. Trovo sbagliato chi dispensa consigli su com’è meglio vivere. Soprattutto se lo stile che viene proposto altro non è che l’occultamento della vita stessa. Io non fuggirei mai. Non l’ho mai fatto e mai lo farò. E mi piacerebbe che queste persone smettessero di essere così convinte che il loro modo di campare sia più giusto.
La libertà è esattamente questo: vivere la propria vita come si è scelto di fare, anche scappando, ma smettere di ritenere “miseri” coloro che la vita la guardano in faccia, anche se non è esattamente idilliaca come quando, durante una sbronza colossale, ci sembra di non avere fardelli da portare. Terminato il “viaggio” siamo punto e a capo e magari ci siamo anche persi qualcosa per stradaMi sono spesso sentita dare della limitata o della sfigata perchè non mi lascio andare più di tanto ai “piaceri” della vita. E’ una mia scelta e non ho nessuna vergogna di averla presa. Non mi forzo di razionare, è totalmente istintivo. Ho troppo bisogno di dare luce alla mia vita, non voglio perderla di vista, mai. Voglio essere attenta e non perdermi nemmeno un attimo della gioia che tante cose possono portarmi. E nello stesso modo non voglio fuggire dal dolore che la stessa esistenza mi procura e mi procurerà, negli anni. L’eccesso serve ma senza oscurare in maniera assoluta ciò che accade intorno e dentro di me. L’estremo è esattamente quello che io ritengo un “limite“. Punti di vista.

Scritto questo concludo proclamando “vivi e lascia vivere“, non ritenere meno “felici” coloro che, a differenza tua, non agiscono come se non ci fosse un domani. Per loro un domani c’è e sperano sempre sia bello da guardare, in tutta la sua complicatezza.
N.B. ciò che scrivo nei miei articoli sono parto del mio personale pensiero, non corrisponde né voglio farlo passare come verità assoluta.

emergenza femminicidi non basta una legge che aumenti le pene ma serve una campaga educativa altrimenti è come svuotare il mare con un secchiello

Apro l'email  e tovo  queste  "lettere "   di  alcuni haters  \odiatori  ,  tralasciando  gli  insulti  e le  solite  litanie ...