Il coltellino svizzero in crisi di identità per colpa delle guerre. Victorinox si re-inventa: sarà senza lama ., Ragazzo muore di cancro: quindici minuti dopo la famiglia è oscurata da una nuova tragedia.

 Il conflitto in Ucraina ha chiuso il mercato russo. Ma a questo si aggiunge un problema generalizzato legato al rifiuto delle armi. Così guarda a versioni alternative, a cominciare da golf e ciclismo

LUGANO – Dopo giusto 140 anni di storia e di successi Victorinox, il marchio elvetico che produce il celebre coltellino rosso con la croce bianca, diventato uno degli emblemi della “svizzeritudine”, conosce delle difficoltà ma aguzza l’ingegno per


superarle. Come? Progettando un modello senza lama. Il che, di per sé, parrebbe una contraddizione, visto che, nel mondo, il coltellino è conosciuto come Swiss Army Knife.
In realtà i tecnici di Victorinox stanno pensando ad un oggetto che, in particolare, possa essere utilizzato dai ciclisti. Fatto sta che i problemi dell’azienda svizzera sono iniziati con il Covid e poi proseguiti con l’aggressione russa all’Ucraina.
“Siamo direttamente toccati dal conflitto tra questi due paesi”, ha dichiarato, al quotidiano Blick di Zurigo, dalla sede di Ibach nel Canton Svitto nel cuore della Svizzera alpina, il ceo di Victorinox, Carl Elsener. “La Russia- ha aggiunto -era un mercato molto importante per noi, ma dallo scoppio della guerra non vendiamo più un coltello in quel Paese”.
La perdita del mercato russo, va ricordato, concerne buona parte delle aziende europee, tanto che c’è chi guarda con scarsa simpatia quelle che, come il gigante agroalimentare Nestlè, svizzero come Victorinox, si sono sin qui rifiutate di abbandonarlo._
A sentire Elsener la lista dei problemi che rallentano la vendita di coltellini è, tuttavia, più lunga. “In alcuni mercati- ha ricordato -la lama è associata a un'immagine di arma”. E non a caso, se pensiamo che sul volo United Airlines 93, uno di quelli dirottati dai terroristi di Al Qaida l’11 settembre del 2001, sarebbe stato impiegato, dai pirati dell’aria, un coltellino svizzero. Con il risultato che la loro vendita, nei duty free degli aeroporti, venne proibita e Victorinox si ritrovò con una diminuzione improvvisa del 30% del proprio fatturato. “L’11 settembre- dichiarò a suo tempo Carl Elsener -ci ha dimostrato che non possiamo dipendere da un solo settore di attività”. Non a caso, con quel marchio, oggi troviamo altri prodotti, tra cui borse, zaini, valigie, profumi e orologi.Ora il problema si ripropone, dopo che in certi paesi, come nel caso del Regno Unito, possono circolare con un coltello solo coloro che riescono a dimostrare di averne bisogno per lavoro. Di qui l’idea del coltellino senza lama. “Già ne abbiamo realizzato uno appositamente per i giocatori di golf”, ricorda il Ceo di Victorinox. Anche se questo strumento dispone di lame, una delle quali serve a sistemare il green. Elsener spiega, poi, di avere in mente “un coltellino apposta per i ciclisti, ai quali non servono le lame”. Di più non si è sbottonato. Sul sito di Victorinox, si strizza comunque già l’occhio ai ciclisti, con la foto di un giovane che ripara la sua bici, aiutandosi con l’immancabile Swiss Army Knife.

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  fonte  Wamiz

Alloa, Scozia
 Stuart Hutchison aveva 25 anni, da 8 combatteva contro un tumore al cervello, che nonostante l’intervento e le chemio, si era diffuso alle ossa.Stuart aveva tre

cani: Nero, Nala e Amelia – cucciola di Nero e Nala – tutti Bulldog Francesi. Il rapporto tra lui e Nero però era speciale, erano sempre insieme e, durante la malattia, Nero è rimasto vicino al suo padrone.Stuart aveva sposato Danielle e vivevano insieme, prima che il giovane si trasferisse dalla madre, per l’ultimo mese. Voleva morire nella casa in cui era cresciuto.

Una triste coincidenza
La madre di Stuart, Fiona, ha raccontato che la mattina della morte del figlio, scoprirono che anche Nero si era ammalato:«Danielle era stata da noi con Stuart e si era svegliata accorgendosi che i suoi occhiali erano rotti. Suo padre disse che sarebbe andato a prenderne un altro paio presso casa sua e di Stuart, in modo da lasciarle trascorrere altro tempo col marito, che sapevamo sarebbe andato via da un momento all’altro.Quando arrivò lì si rese conto che il cane (che era rimasto nella casa di Stuart e Danielle, ndr) si era ammalato e lo portò dai veterinari d'emergenza: dissero che aveva avuto un problema alla spina dorsale, ma prima di questo non era mai stato male».
L'addio insieme
Stuart è morto verso le 13.15 dell'11 agosto 2019, afferma la madre. Dopo 15 minuti che il suo padrone si era spento, anche Nero decise di abbandonare questo mondo.Una storia che dimostra quanto l’amore di un cane riesca ad andare anche oltre la vita.



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