E' il caso , come dicevo dal titolo , di due storie fumettistiche ( quindi indirettamente è anche una risposta a chi dice ancora , sempre meno ma ancora " potenti " , che i fumetti sono per bambini ) la prima è : " topolino e la chiave dell'infinto " ( Silvia Martinoli - Roberto Martini ) topolino n 3214 .,la seconda : " IL terrore " Dylan Dog n 370 Gabriella Contu - Giampiero Casertano
Iniziamo dala prima
La storia è dedicata a Giacomo Leopardi che proprio in questi giorni , come tutti gli anni a Recanati ( la sua città natale ) e dove ha sede il centro studi leopardiani , viene festeggiato \ celebrato con una serie d'eventi .Essa è una buona storia , se pur banale per chi ha di più di 14 anni e conosce topolino dalle origini e sa già dove va a parare , ma un ottimo modo per spiegare uno dei poeti più complessi della nostra letteratura ai ragazzi delle elementari \ medie , unendo poesia con fantasia Infatti negli intendimenti della sceneggiatrice c'è un modo diverso ed accattivante di avvicinare un pubblico estremamente giovanile al poeta che viene disegnato ancora bambino, una scelta che si è rivelata vincente.
Inoltre e qui do ragione agli autori della storia << In fondo non c'è bisogno d'avere [ di raschiare il fondo del barile o andare alla ricerca di nuovi scritti inediti stesso discorso che vale in tutte le forme d'arte aggiunta mia ] un nuovo reperto per celebrare l'infinita a grandezza del poeta di Recanati . La testimoniano questi versi estrapolati da alcune sue celebri opere
1)
vaghe stelle dell'orsa , io non credea tornare ancor
per uso a contemplarvi .
2
La donzelletta viene dala campagna ,in sul calar del sole ,
con il suo fascio d'erba ; e reca in mano un mazzolin di rose e viole
dalla video lettura de |
3
dalla storia (n c0me le immagini sopra riportate ) di topolino
Cosi
tra questa
immmensita
s'annega il pensier mio e
il naufragar
m'è dolce
in questo mare
La seconda
Niente d'eccezionale , un po' banale almeno per me che leggo dylan dog dal 1989 \1990 e po' scritta troppo in fretta e al limite della stucchevolezza . Infatti che abbia un messaggio antirazzista non vuol dire automaticamente che sia una storia di qualità. ben vengano le storie d attualità e il sociale,ma che siano scritte bene, e non con i piedi!
Nonostante questi difetti ha colpito nel segno . Infatti ecco cosa dice questo commento , in risposta ai commenti " salvinisti " , presenti nei commenti sulla pagina fb ufficiale di DD
Nonostante questi difetti ha colpito nel segno . Infatti ecco cosa dice questo commento , in risposta ai commenti " salvinisti " , presenti nei commenti sulla pagina fb ufficiale di DD
Comunque era un bel po' che non leggevo un DD che non fosse splatter o horror diretto \ classico .In cui c'era la coraggiosa scelta di giocare con i classici malintesi da commedia (l'esercito alla strumptruppen), il modo in cui si è giocato con i rapporti tra i personaggi. Lo scopo era usare un linguaggio volutamente semplice, comico per veicolare un messaggio serio.
<< L'unica cosa di cui dobbiamo aver paura è la paura stessa >> ( franklin Delano Roosvelt ) certo citazione un po' scontata per coloro non credono alla propaganda e alle verità della televisione , ma praticamente obbligatoria --- come dice anche lo stesso Recchioni nel dylan dog horror club di questo numero ---- dato il tema di una storia , quella di cui trovate la copertina affianco , bellissima e banale al tempo stesso ma che risulta purtroppo [sic ] d'attualità .
Un ottimo modo , come suggerito da : << credo nel potere del riso , delle lacrime , come antidoto all'odio e al terrore >> Charlie Chaplin , per descrivere : il terrorismo , la sua psicosi la paura onnipervasiva ed onnipresente per un nemico invisibile o costruito ad arte dalla propaganda [ vedi post ] che potrebbe colpire in qualunque luogo ed in qualunque momento .
Infatti : << qui chi non terrorizza , s'ammala di terrore >> ( Fabbrizio De Andrè ) ma evidentemente i soliti salvinisti e company che si bevevono le verità ufficiali e non si pongono domande \ mettono in discussione od esprimono dubbi dicono che è buonista
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