27.7.17

lo ius soli eviterebbe storie come questa di Sara in italia dall'età di 2 anni ma che non può essere 'alla pari'



ecco perchè sono per lo ius soli onde evitare discriminazioni come queste Ma i malpancisti non solo non vogliono ma inventano cose non vere pur di non votarlo e fare propaganda parlando alla pancia della gente .Eed influenzandola , ecco alcuni commenti dell'articolo ivi ripotato










Anna G. Baratella
Cara signorina, guarda che mia sorella - cittadina italiana - ha dovuto sottostare alle stesse regole per andare a Londra a fare la cameriera in un pub. Fornire i dati del datore di lavoro e circa le mansioni che si andranno a svolgere, dimostrare di avere una certa disponibilità di denaro e soprattutto dichiarare che non si risiederà per oltre un certo periodo di tempo E' LA NORMA PER TUTTI, non solo per i marocchini!
Io capisco che ormai ci si inventa di tutto per parlare e straparlare dello Ius Soli, ma signora De Gregorio la smetta di dare spazio a chi racconta storie manipolatorie infarcite di disinformazione. 


Guido
Anche tu Conchita ! Basta ,pietà non se ne può davvero più di questa narrazione lacrimosa sullo ius soli...........
Non possiamo modificare l'identità e la composizione della popolazione italiana con una legge così di forte impatto e così invasiva sulla base di ragioni così labili e inconsistenti come la delusione di Sonia che non può andare subito a fare la ragazza alla pari...siamo davvero al ridicolo involontario.Sonia impari ad aspettare con calma e consapevolezza,arriverà il momento giusto ,se lo vorrà, di diventare italiana.Anche questo rappresenta un insegnamento.



Anonimo
Ma la De Gregorio Concita deve continuare per quanto a propinarci queste tonnellate di melassa a costo zero?? Non se ne può più !!! A quando le storie dei gattini rimasti su un albero?? oppure la vecchietta che non trova nessuno che la accompagni a fare la spesa ?? Che pena.........







da http://invececoncita.blogautore.repubblica.it/articoli/ del   26 LUGLIO 2017

Sara che non può essere 'alla pari'





Sara da piccola in Toscana

Grazie alla lettera di Sara Souiba

“Scrivo questa lettera, non amo usare il termine email, mi rende lontana e fredda da chi mi legge; scrivo per far conoscere la mia storia e quella di un milione di miei compagni di battaglia. Nasco in una piccola città toscana; tra colline pianeggianti e il profumo del mare portato dal vento caldo estivo. La mia storia è lunga e ricca di narrazione come quella di ognuno di noi. I miei genitori sono nativi del Marocco, intraprendono il loro viaggio nel Bel Paese negli anni Novanta; quando gli stranieri
erano veramente pochi".
"Dopo un po' di anni danno alla luce una bambina, che sono io, dopo un anno mia mamma ed io torniamo in Marocco e io riesco a crearmi un legame con le mie origini, la terra della mia famiglia, e imparo perfettamente l'arabo. Torno in Italia all'età di sette anni, frequento la scuola elementare, le medie e adesso il liceo poi l'università. La facoltà che sceglierò ancora non la so esattamente; mi piacciono tanti rami e intrecci ma tutti con indirizzo umanistico: di scientifico ho poco o niente".
"Cambiando discorso, ritorniamo al succo di questa epistola: cominciò tutto quest'inverno quando mi scaldavo accanto al camino con in mano un bicchiere di tè alla menta; mi era venuta in mente la splendida idea di fare la 'au pair’ in Inghilterra d'estate per migliorare il mio inglese e fare nuove esperienze. Mi iscrivo così ad un sito per ‘au pairs’, sembra tutto in regola sono tutta felice; contatto varie famiglie, videochiamate su Skype e chiamate su whatsapp.
Insomma sembra che il sogno si possa avverare veramente, partire tre mesi lontano dal nido famigliare, dalla vita quotidiana della città di provincia dove abiti e invece no: il mio desiderio si disperde e perde le sue speranze".
"Non ho la cittadinanza italiana, infatti, ma marocchina. Dovrei richiedere un visto speciale, far sapere da chi vado e perché vado, dichiarare una certa somma di soldi per potermi mantenere e risiedere in Inghilterra meno di tre mesi. È stato un colpo al cuore, nata e cresciuta in Italia, ormai italiana perché mi riconosco in questa cultura, nella lingua nei costumi e nelle tradizioni. Per lo Stato italiano io non esisto. Come cittadina mi cascano le braccia a scrivere queste frasi che sono, ai miei occhi e alla mia anima, prive di senso. La legge sullo Ius Soli è stata rimandata ancora dal Senato, non c'è una maggioranza del governo. Partiti di destra che si scontrano per una legge che tutela e garantisce dei diritti a dei bambini, a dei cittadini che sanno l’italiano benissimo, che a scuola cantano l'inno a squarciagola".
"È innegabile il diritto al voto, il diritto al viaggio, ma soprattutto è illegale a parere mio non essere riconosciuti in un paese in cui si è nati. Concita, io spero che leggerai queste mie parole piene di dispiacere dalle quali si può capire cosa vorrei – più di tutto, adesso, avrei voluto lavorare alla pari in estate - e com’è deluso il mio stato d'animo adesso”


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