23.5.04

Senza titolo 29

pubblico oggi un bel racconto trattato http://www.melissap.net/opere.php il sito ufficiale di melissa p l'autrice di cento colpi di spazzola prima di andare a dormire . Anche se sul libro ci sono dubbi ( la verità stà nel mezzo ) che non l'abbia scritto lei o come dice la rivista i miserabili http://www.blognews.it/sources/info/13/  o www.miserabili.com  ( per la polemica  vedere il  il mio precedente post completamente , ma non mi stupisco più tanto , in quanto è normale che un esordiente riscriva sotto consiglio dell'editore o l'editore ( o magfari secondo altri quella a cui ha dedicato il libro ) gli lo riscrivano o le sugeriscono delel correzioni .


Identità" http://www.melissap.net/opere.php


Volteggi nell'aria vuota di questa stanza come fumo evanescente, e sento la tua presenza invadere quest'angolo di giaciglio che è rimasto. Oltre la vita, oltre la morte, dicevi che mi avresti amata. E adesso il mio corpo è adagiato, leggero e sinuoso, sotto un lenzuolo fresco e bianco che accarezza impercettibilmente la mia pelle. Sento la porta schiudersi, e lo spiraglio di luce che divide a metà il pavimento scuro, mi conferma il suo arrivo. Chiudo gli occhi e respiro profondamente, le mie dita fredde stringono un lembo del lenzuolo e la mia pelle si tende, e divento insieme corda e violino, luce e tenebra, musica e silenzio. Ma la stanza sopra la quale volteggi non è silenziosa: dalla finestra semiaperta proviene l'eco di una musica sinfonica, credo che sia Debussy, uno dei tuoi compositori preferiti, che amavi perchè ha rotto con gli schemi della musica.
Sento il calore di un altro corpo accanto al mio, ed un respiro che diventa fisarmonica nell'aria soffia a pochi centimetri dal mio volto. I miei occhi sono ancora chiusi, la musica sta navigando dentro di me e tu mi osservi languido dal soffitto. Ma scendi, amore mio, ti prego, vieni giù, non sopporto di vederti affiso ad un angolo di cielo, tu hai bisogno di tutto un mondo per volare. Rannicchiato a quel modo sembri un neonato che attende la rinascita. E allora vieni da me, ti prego, e dal mio ventre ti farò rinascere e diverremo esseri ai primordi della vita, saremo Afrodite e Marte, Eros e Thanathos, Amore e Morte, Donna e Uomo. Vieni, ed amami.La sua mano si avvicina al lenzuolo e con il palmo aperto accarezza un seno, il cui capezzolo sembra danzare su questa musica, in punta di piedi. Preme le sua labbra sulle mie, sento un vago odore di fragola, ma non voglio aprire gli occhi, non voglio che questa sia un'illusione; sono troppo fragile, sono un cristallo finissimo che al primo battito di ciglia potrebbe spaccarsi in mille pezzi. Dunque respiro e trattengo le mie ciglia, già bagnate di rugiada. Mi piaceva succhiare le tue labbra, la polpa della vita, dicevo sempre, erano succose e fragoline, stavo ore ed ore a baciarti, e poi tu scendevi sul mio collo per gustarmi e per trascinarmi in un mare travolgente. Adesso lui sta facendo la stessa cosa, mentre con tutto il corpo si aiuta a posarsi sopra il letto su cui giaccio. Le mie braccia sono abbandonate lungo il mio corpo e i miei capelli sparpagliati sopra il cuscino sembrano tanti serpenti sopiti, che attendono il tuo arrivo per svegliarsi. Le sue dita abili da suonatore d'arpa scivolano lungo il mio ventre caldo ed accogliente, fermandosi, meravigliosamente, proprio nel punto dove tu indugiavi con la tua bocca, che schiudevi generosamente sul frutto della vita. Adesso le sua dita hanno preso il posto delle tue labbra, mentre le sue scivolano dal collo, rifacendo lo stesso percorso fatto prima dalla sua mano. Il mio corpo ha un fremito e assaporo la sua lingua lasciva che ondeggia delicatamente sulle mie labbra profumate; il mio respiro aumenta, così come il mio seno, inarco leggermente il collo mentre una sua mano stringe piano, dolcemente, la pelle del mio ventre. Le mie cosce si tendono, e sode si posano sopra le sue spalle forti e virili, e lui ne bacia l'interno, ingordo e tenero nello stesso tempo. Risale serpentino sul mio corpo e mi lascia gustare, attraverso le sue labbra morbide, il mio dolce nettare. Il suo membro preme contro la mia femminilità ed io ho paura, ho paura di abbandonarti. No, non ti sto tradendo amore mio, non sto tradendo il nostro amore, così bello, tenero e appassionato. Ecco, vedi, aprirò gli occhi e abbandonerò questa improbabile illusione, che vuole che questo corpo sia il tuo. Aprirò gli occhi e quando vedrò uno sguardo diverso dal tuo balbetterò:-No, scusami, non posso, non posso, non posso...Non voglio- E lui andrà via, e io lo guarderò uscire dalla stessa porta da cui è entrato e ti sorriderò dal basso del mio letto. E tu sarai triste, perchè vuoi che io ami, perchè vuoi che i miei sensi e la mia passione non muoiano; ma sarai nello stesso tempo felice, perchè non sopporti che il mio calore si unisca al calore di un altro uomo. Ecco amore mio, apro gli occhi, e lo faccio nello stesso istante in cui il suo sesso si fa strada fra le mie cosce.
.....Non è più un volto estraneo....è il tuo...il tuo volto. E le tua labbra si tendono in un sorriso mite e pacato, e i tuoi occhi sono colmi d'amore... Allora non era un'illusione, allora la mia preghiera urlata al vento ha avuto modo di realizzarsi! Sei tu che mi stai amando, è tuo il volto, sono tuoi gli occhi, è tua questa pelle profumata e palpitante, sei tu che dentro di me ti muovi danzando... Ed io mi abbandono, le lacrime appannano la mia vista e le mie braccia cingono il tuo corpo, le mie gambe si intrecciano alle tue e diveniamo un'unica, identica cosa. Non mi chiedo dove sia lui, adesso ci sei tu qui con me, ci sei sempre stato. Mi aggrappo ansimante a te e il tuo volto affonda sul mio collo, incrociamo nuovamente lo sguardo e il viso che osservo ha i tuoi occhi e la sua bocca, poi il tuo naso e le sue orecchie, i tuoi capelli e la sua barba. E non so più cosa tu stia facendo di me, essere amato ed essere infernale. Perchè mi fai questo? Perchè ti avvicini e poi ti ritrai? Perchè mi inganni? Stai con me, stai con me per sempre.
Ma ecco che il tuo amore sgorga inesorabile, ed è il tuo, lo riconoscerei fra mille. E' come un fiume lento e sacro che riempie i miei sensi e il mio ventre. E' il tuo, lo so. E la consapevolezza di essere stata tua, e tua soltanto, infiamma i miei pensieri e fa palpitare il mio desiderio facendolo diventare piacere sublime e assoluto, incantato.
Quando apro gli occhi c'è nuovamente lui, questa volta nella sua interezza. Mi sorride e mi bacia, poi sprofonda nell'angolo di giaciglio a te riservato.
Debussy ha smesso di suonare e la luna si è nascosta dietro una fitta schiera di nuvole. Tu continui a volteggiare in quest'aria che diventa ogni giorno di più rarefatta ed io, mentre chiudo gli occhi per suggellare la nostra ultima unione, sospiro e sussurro che, per sempre ed ovunque, sarò tua e l'amore per te mi terrà per sempre avvinghiata alla vita, con te e per te.



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