ecco come può andare avanti la pastorizia in sardegna . un antidoto alla disoccupazione e allo svendersi per un tozzo di pane



dall'unione sarda Edizione di mercoledì 11 dicembre 2013 - Prima Pagina


La piccola filiera di TedderiedduSotto i tassi di Tedderieddu, alle pendici di Punta La Marmora, Gigi Loi conduce al pascolo trecento capre, così come faceva suo padre, intorno al nuraghe di “Predu pisu”, nei territori montani di Arzana. E così come faceva suo padre produce, d'estate e nel periodo i
nvernale, un ottimo casu axedu, il formaggio fresco acidulo dei pastori, che profuma dei sapori dei monti del Gennargentu. Il procedimento è lo stesso, ma Gigi Loi, insieme con i familiari, ha pensato bene di andare oltre la tradizione: dopo aver raccolto il latte anche da altri allevatori che pascolano le greggi non lontano dal suo ovile, impacchetta il casu axedu e lo vende nei negozi dell'Ogliastra. Non serve granché: soltanto le vaschette e una macchina per confezionarle con il cellophan, oltre a un locale adeguato per la produzione dal punto di vista sanitario.Cosa c'è di diverso rispetto a quello che faceva suo padre? Poco, anzi nulla per quanto riguarda la produzione: stessi sapori, stessa materia prima. La differenza sta nel guardarsi intorno e capire che il mercato non è più quello del porta a porta. E soprattutto capire che fare rete, costituire una filiera, anche se nata quasi inconsapevolmente con il coinvolgimento di amici e familiari, è una scelta vincente. È così che le eccellenze finiscono sulle tavole dei consumatori. Ed è così che la pastorizia può andare avanti.

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