25.4.23

se non ti uccide il carnefice ed il femminicida ti uccide lo stato e l'opinione pubblica il caso di Barbara Bartolotti

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 Barbara Bartolotti nel 2003 è stata colpita con martellate al cranio, coltellate all'addome (con perdita del feto che portava in grembo), calci e pugni al fine di sfigurarla, ed è stata data a fuoco da un collega geloso del fatto che lei avesse un marito e lo avesse rifiutato. La forza di questa donna l'ha portata a fingersi morta per poi scappare sulla tangenziale per chiedere aiuto, mentre era mezza carbonizzata.


Dopo 10 giorni di coma, 6 mesi di ospedale, 27 interventi e la paura di morire è rinata più forte di prima.Il collega di lavoro avrebbe dovuto fare 25 anni di galera per tentato omicidio della donna.
Reo confesso e dopo vari patteggiamenti, gli danno 4 anni di domiciliari. Con L’ indulto non ne ha scontato nemmeno uno.
Lei non trova più lavoro: le dicono che non la vogliono perché "fa impressione". Lui lavora in banca, ha fatto carriera e si è sposato. Lei è stata licenziata da quella banca, perché tra i vari capi c'era lo zio dell'aggressore. Nel 2016, Barbara ha fondato l'associazione Libera di Vivere.

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