Senza titolo 1480

IL perbenismo sessuofobico colpisce ancora  . Mentre mi  accingo a fare copia e incolla  per riportare l'articolo in questione  mi viene alla menrte  , e  mi sembra adeguata  a questa news  la canzone  Dio  è morto di Guccini  ed in particolare questi versi  :  << [...]  Mi han detto / che questa mia generazione ormai non crede / in ciò che spesso han mascherato con la fede, / nei miti eterni della patria o dell'eroe / perché è venuto ormai il momento di negare tutto ciò che è falsità / le fedi fatte di abitudini e paura / una politica che è solo far carriera / il perbenismo interessato, la dignità fatta di vuoto, / l'ipocrisia di chi sta sempre con la ragione e mai col torto /  [...] >>

www.unita.it  del 18\10\2006

 


<<

Gadget erotici? A Bologna sono contro la lotta alla violenza sessuale                


Paola Zanca




Più che una Macho free zone a Bologna sembra difficile costruire una città libera dai moralismi. All´ombra delle due torri è polemica sulle scelte dell´amministrazione per liberare la città dal maschilismo. Il piano per combattere la violenza contro le donne promosso dal Comune sta creando scandalo nelle file
 donne, associazione Sexyshock, internet

dell´opposizione al sindaco Cofferati. Nodo della discordia, la scelta di affidare una parte degli interventi di sensibilizzazione sul tema della violenza sessuale a Sexyshock, un´associazione di donne che dal 2001 lavora sui temi di genere e della sessualità. E che ha proposto il progetto Macho free zone, un piano per diffondere «la cultura della trasparenza, della consapevolezza e dell'educazione sessuale».
A destare scalpore è il fatto che Sexyshock, tra le svariate attività promosse, dedichi una parte della propria missione all´informazione sui cosiddetti sexytoys, ovvero giochi e altri oggetti di piacere. Un polverone sollevato da due consigliere comunali, Valentina Castaldini di Forza Italia e Maria Cristina Marri della lista civica La Tua Bologna, per intenderci quella dell´ex-sindaco Guazzaloca, che in una lettera denunciano come sia «inammissibile affidare parte del pacchetto antiviolenza a chi commercia gadget erotici».
Le pagine web di Sexyshock – raggiungibili anche dal Server Donne del Comune di Bologna – mostrano però come le istruzioni per l´uso per il sesso libero siano solo una parte, rispettabilissima, del lavoro di questo collettivo di donne che in questi anni si è dimostrato una delle realtà più vivaci della scena bolognese, impegnandosi nella campagna per il referendum sulla procreazione assistita, nella difesa della legge 194, nella lotta al precariato femminile, nel superamento del divario tecnologico tra uomini e donne, e, più in generale, nell´approfondimento delle tematiche di genere, con una rubrica che va in onda settimanalmente sulle frequenze della bolognese Radio Città del Capo.
La Sinistra giovanile e l´associazione "Anna Lindh" hanno già espresso la loro solidarietà alle attiviste di Sexyshock e al loro lavoro che «rappresenta un ottimo servizio grazie agli approfondimenti in materia di violenza alle donne e di questioni femminili» e che «ha consentito anche a due signore dai tratti medioevali e conservatori di conoscere la realtà dei nostri tempi e scoprire la libertà con cui ragazzi e ragazze vivono il mondo delle relazioni affettive e sessuali».
Le cattive ragazze giovedì 19 ottobre presenteranno il loro piano di interventi in tre quartieri del capoluogo emiliano, San Donato, Savena e San Vitale. Tra le iniziative in programma, un corso antiviolenza gratuito per 40 donne e la creazione di un´investigation map, una cartina segnaletica delle zone a rischio della città, compilata direttamente dalle donne che ogni giorno la attraversano. «Non è uno strumento scientifico – precisano da Sexyshock - ma una prova sul campo, dal quale vogliamo far uscire la fotografia che le cittadine hanno del quartiere». L´idea che muove il progetto Macho free zone è quella di «mettere in gioco la creatività come antidoto alla violenza e alla paura», raccogliendo «materiali audiovisivi, cartacei, produzioni artistiche, teatrali e musicali sui temi legati a come le donne vivono la città, la politica, la sessualità e tutte le questioni che più le riguardano».
«Sexyshock – spiegano le socie sul web – è un progetto di ricerca, una prospettiva critica, uno sguardo. Ma Sexyshock è anche un luogo. E non è un luogo qualsiasi». È quello delle donne che tornano a occuparsi di sessualità. E che evidentemente fanno ancora paura, soprattutto alle altre donne.

>>

 io ho  consultato quel sito  e  ho sentito parlare   di questa  associazione  da  sardi emigrati a  Bologna  e  da  una  ex  amica    gay  , e  solo perchè dice pane  al pane  vino al vino   ,  senza  ipocrisia    e giri inutili di parole  viene  mal  vista  e crea  scandalimi inutili e ipocriti proprio come dev'essere fatta  non solo una campagna  contro la violenza  sessuale  , la pedofilia  , la lotta  all Aids  ,  contro l'alcolismo e  le tossicodipendenze 

Commenti

DevilsTrainers ha detto…
tutto giusto.

ma se togli droga e soprattutto alcol bologna diventa una città fantasma! :-)


peter

Post popolari in questo blog

s-come-selen-sposa-s-come-sara-sex due destini che s'incrociano

"Meglio in cella che testimone senza scorta" Ex pentito della banda di Is Mirrionis ruba un furgone e si autodenuncia in questura

la canzone preghiera dei cugini di campagna racconta di Jole ed Ettore, i fidanzatini sassaresi lei morì di leucemia, lui si uccise