Ecco a che punto arriva l'ipocrisia dela noistra classe politica ( indipendemente dall'ideologia che c'è al potere )
Doveva essere trasmesso questa sera su Italia 1 L'autore del programma, Davide Parenti: "Mai violata la privacy di nessuno"Alle Iene droga tra i parlamentari Il garante blocca il servizio
ROMA - Il garante per la Privacy ferma le Iene. L'Authority ha deciso di bloccare il contestato servizio del programma di Italia 1 sul test antidroga a 50 deputati, che sarebbe dovuto andare in onda questa sera. In base alle indiscrezioni fatte trapelare dagli autori della trasmissione, il test, eseguito all'insaputa dei parlamentari, avrebbe dato esiti clamorosi, con ben 16 casi di positività all'uso di stupefacenti. Lo stop del Garante è legato alla "raccolta illecita di dati di natura sensibile in quanto attinenti allo stato di salute" che sarebbe stata effettuata nel servizio. Il provvedimento cautelativo dispone, con effetto immediato, "il blocco dell'ulteriore trattamento, in qualunque forma, di ogni dato di natura personale raccolto e trattato nel caso in esame, consistente in informazioni, immagini e risultanze di test".
L'annuncio del servizio delle Iene, fatto alla vigilia della prima puntata della nuova serie del programma, aveva subito scatenato polemiche fortissime. L'esame condotto è il cosiddetto drug wipe, un tampone frontale che secondo Davide Parenti, capo autore delle Iene, "ha una percentuale di infallibilità del 100%". I deputati sono stati avvicinati con la scusa di un'intervista. Poi una finta truccatrice si accorgeva che la fronte dell' intervistato era "troppo lucida" e tamponava. In realtà, l'ignaro si sottoponeva, senza saperlo, al test che svela se si è fatto uso di stupefacenti nelle ultime 36 ore.
Critico verso la decisione del garante il papà e autore delle Iene, Davide Parenti: "Andiamo in onda da dieci anni rispettando la privacy di tutti, perfino dei guaritori filippini e dei ladri di motorini, figuriamoci quella dei deputati. Abbiamo fatto decine di servizi in questi anni cancellando sempre i volti delle persone coinvolte". Drastica la reazione del leghista Roberto Calderoli che chiede di spendere i senatori "che assumono
sostanze stupefacenti o abusano dell'alcol". Per il Codacons, invece, "l'indagine viola i più sacri principi della privacy. Chi assicura infatti che le prove, raccolte in modo illegale e con un furbo espediente, siano state distrutte e che quindi sia impossibile risalire ai singoli soggetti risultati positivi al test ?".
Ironico il ministro per la Famiglia, Rosy Bindi: "Alle Iene sono imbroglioni, ma se i miei colleghi non facessero uso di droghe, non si vedrebbe". Mentre il segretario dei radicali ora rosanel pugno i Daniele Capezzone chiede la messa in onda ovvero per usare le sue parole di "dissequestrare le Iene. La privacy vale, ma la libertà di informazione vale anche di più. Dico no alla censura". E anche Italia Bocchino di An chiede mandare in onda il servizio "facendo così chiarezza".
( da www.repubblica.it 10 ottobre 2006 )
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L'annuncio del servizio delle Iene, fatto alla vigilia della prima puntata della nuova serie del programma, aveva subito scatenato polemiche fortissime. L'esame condotto è il cosiddetto drug wipe, un tampone frontale che secondo Davide Parenti, capo autore delle Iene, "ha una percentuale di infallibilità del 100%". I deputati sono stati avvicinati con la scusa di un'intervista. Poi una finta truccatrice si accorgeva che la fronte dell' intervistato era "troppo lucida" e tamponava. In realtà, l'ignaro si sottoponeva, senza saperlo, al test che svela se si è fatto uso di stupefacenti nelle ultime 36 ore.
Critico verso la decisione del garante il papà e autore delle Iene, Davide Parenti: "Andiamo in onda da dieci anni rispettando la privacy di tutti, perfino dei guaritori filippini e dei ladri di motorini, figuriamoci quella dei deputati. Abbiamo fatto decine di servizi in questi anni cancellando sempre i volti delle persone coinvolte". Drastica la reazione del leghista Roberto Calderoli che chiede di spendere i senatori "che assumono
sostanze stupefacenti o abusano dell'alcol". Per il Codacons, invece, "l'indagine viola i più sacri principi della privacy. Chi assicura infatti che le prove, raccolte in modo illegale e con un furbo espediente, siano state distrutte e che quindi sia impossibile risalire ai singoli soggetti risultati positivi al test ?".
Ironico il ministro per la Famiglia, Rosy Bindi: "Alle Iene sono imbroglioni, ma se i miei colleghi non facessero uso di droghe, non si vedrebbe". Mentre il segretario dei radicali ora rosanel pugno i Daniele Capezzone chiede la messa in onda ovvero per usare le sue parole di "dissequestrare le Iene. La privacy vale, ma la libertà di informazione vale anche di più. Dico no alla censura". E anche Italia Bocchino di An chiede mandare in onda il servizio "facendo così chiarezza".
( da www.repubblica.it 10 ottobre 2006 )
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In Parlamento le prime reazioni sono state di malumore e disorientamento. Perplessità dal ministro della Solidarietà sociale Paolo Ferrero: «Personalmente non apprezzo queste modalità di intrusione nella vita privata delle Persone», afferma, ma «la vicenda dovrebbe permettere al mondo politico di riflettere in modo più laico su questi temi, ben sapendo che i politici non rischiano di subire i controlli e le sanzioni che subiscono invece i normali cittadini». Duro il leader Udc Casini: «Le Iene quando fanno satira sono benvenute, ma questa cosa mi sembra una pessima trovata pubblicitaria. L'attendibilità di questa specie di esperimento scientifico è equivalente allo zero». Il segretario della Quercia Fassino se la cava con una battuta: «Così si fa più in fretta a cambiare la legge Fini sulle tossicodipendenze...»
da www.unita.it stessa data
da www.unita.it stessa data
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