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Cosa dice in merito alle stragi di Parigi, cercando di trovare un punto di vista differente, Tiziana Ciavardini, antropologa, giornalista, studiosa che ben conosce il Medio e l’Estremo Oriente così come il Sud Est Asiatico http://www.tag24.it/139484-islam-terroristi/
E' vero che i Governi ( anche quelli che si considerano e spacciano moderati ) e di conseguenza anche i loro abitranti dovrebbero oltre a smarcarsi dagli assasini impegnarsi di più per fare quella rivoluzione che in europa è avvenuta con l'illuminismo cioè libera religione in libero stato separando il potere temporale ( religioso ) da quello politico ( forma di governo ) . Ma alla o stesso tempo è vero anche che dopo gli orribili fatti di Parigi i giornali Mainstream ed ipocritamente Je Suis Charlie parlano de medio oriente solo da una parte sola . Ecco il caso dell'Iran .
da la stampa del 13/01/2015
Iran, ventuno impiccagioni in una settimana
Il 2015 inizia con un record inquietante, e le ong denunciano: con la presidenza di Rohani le esecuzioni non sono diminuite, in compenso si è ridotta la vigilanza internazionale
carla reschia
Milleduecento persone condannate a morte dal giugno 2013, molte giustiziate sulle pubbliche piazze, con la drammatica scenografia denunciata in centinaia di scatti segreti: gru usate come forche per impiccagioni “esemplarmente” spettacolari. Da quando è stato proclamato presidente della Repubblica islamica iraniana Hassan Rouhani, presentato al mondo come moderato, è marcato stretto dalle associazioni per i diritti umani che non perdono occasione per sottolineare come alle aperture del paese in campo diplomatico e in politica estera non corrisponda altrettanta larghezza di vedute negli affari interni e come in Iran i boia lavorino come e anzi più di prima. Complice forse la minor vigilanza internazionale verso un paese diventato strategico nella lotta all’estremismo sunnita dell’Is.
E in questo senso il 2015 è iniziato con un record: 21 impiccati nei primi sei giorni dell’anno, da Capodanno all’Epifania insomma, secondo il nostro calendario. Lo denuncia Nessuno tocchi Caino in base ai dati diffusi da Iran Human Rights. Il primo ad aprire ufficialmente l’anno è stato A.Azizi, 38 anni, giustiziato nella famigerata prigione di Qazvin, notizia diffusa dall’agenzia di stampa Fars e motivata da un’accusa di spaccio di eroina. Colpevoli di reati legati alla droga anche le quattro donne impiccate lo stesso giorno nel carcere di Bam, i sette prigionieri giustiziati nel cortile della prigione di Shahab a Kerman. Erano accusati invece di omicidio i due detenuti giustiziati nella prigione centrale di Bandar Abbas, mentre un terzo è stato salvato dal perdono concesso dalla famiglia della vittima, secondo la peculiare tradizione iraniana che permette alla parte offesa o a chi la rappresenta di decidere della sorte del reo.
Per quanto la tossicodipendenza sia un problema tanto grave quanto tenuto sotto traccia della repubblica islamica, molti attivisti sottolineano da tempo che il contrabbando di droga è spesso una giustificazione per reprimere sanguinosamente anche reati di natura politica. Risale alla metà dello scorso dicembre un appello congiunto di sei associazioni per i diritti umani all’Unodc (United Nations Office on Drugs and Crimes) che chiede il congelamenti dei fondi delle Nazioni Unite destinati all’Iran per la lotta alla tossicodipendenze perché servono ad alimentare il numero delle esecuzioni capitali per traffico di droga. Che, negli ultimi dieci anni, secondo uno studio, sarebbero aumentate di pari passo con l’elargizione dei fondi internazionali: 27 solo nei primi dieci giorni dello scorso dicembre, di cui 18 nel giro di una sola giornata.
Il mesto elenco dei giustiziati a vario titolo prosegue con Mehdi V., Ehsan K. e Mahmoud V., impiccati il 4 gennaio nella città di Torqabeh rei di aver violentato una giovane donna. Il terzo prima è stato frustato pubblicamente per cento volte.
Il 6 gennaio, infine, quattro uomini sono stati giustiziati nel carcere di Orumieh. Uno di essi, identificato come Saber Mokhalad Mowaneh, è stato condannato a 5 anni di carcere per appartenenza a un partito politico curdo e a morte per un omicidio commesso nel 2009, altri due, Sattar Alipour e Ali Eghbaljou, entrambi accusati di omicidio mentre un altro prigioniero è stato impiccato per omicidio nella prigione di Qazvin. E l’elenco è destinato a proseguire. Secondo i dati raccolti dalle Nazioni Unite negli ultimi 15 mesi sono state eseguite in Iran 852 condanne a morte, una cifra che rappresenta il più alto tasso di esecuzioni per numero di abitanti nel mondo intero.
vero e triste il contenuto dell'articolo . Ma sempre dall'Iran c'è unaltra news , che ancora non compare nei meida italiani su google news trovi solo fonti in inglese di giornali arabi e non ( meno male che c'è internet ) . Infatti la notizia è in inglese ed è presa da http://news.yahoo.com/ d'oggi
"I wanted to lift his morale so I talked to the school's officials and they welcomed the idea," he added. Cancer is the third-highest cause of death in Iran and mortality rates have risen in recent years. The chairman of the Cancer Research Center of Iran, Mohammad Esmail Akbari, told state media in January 2014 that 41,000 Iranians die from different cancers each year.
Around 85,000 new cancer sufferers are diagnosed annually, he said at the time, with 18 percent of cases relating to children and 50 percent of those cases become fatal.
Air pollution from substandard fuel used in cars and at power-generation facilities is thought be a major cause in Iran's rising cancer rates.
Tehran (AFP)
It is a disease that strikes tens of thousands of Iranians each year, but for 300 pupils news that their teacher had cancer prompted an unusual response they shaved their heads in sympathy.They did it out of respect to a teacher and a champion," Abdollah Jafari, an education official in Hamedan province who witnessed the pupils' en-masse gesture after morning classes on Wednesday, told Mehr news agency.Pictures on state media showed the teacher, Mohammad Reza Ghaderi, a former top cyclist and national champion several times in the 1990s, surr After a cycling career that included appearances in major championships, Ghaderi, now 36, became a physical education teacher and now works at Ayatollah Masoumi School in Hamedan, around 300 kilometres (190 miles) from Tehran. am so happy to have the pupils' affection and love. I feel God has given me a new life," he was quoted as saying by the agency. The report did not specify what kind of cancer he was suffering from. Iranian pupils, who shaved heads to show espect and in solidarity with their sports teacher Mohamma … "I wanted to lift his morale so I talked to the school's officials and they welcomed the idea," he added. Cancer is the third-highest cause of death in Iran and mortality rates have risen in recent years. The chairman of the Cancer Research Center of Iran, Mohammad Esmail Akbari, told state media in January 2014 that 41,000 Iranians die from different cancers each year.
Around 85,000 new cancer sufferers are diagnosed annually, he said at the time, with 18 percent of cases relating to children and 50 percent of those cases become fatal.
Air pollution from substandard fuel used in cars and at power-generation facilities is thought be a major cause in Iran's rising cancer rates.
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