Musica consigliata
- Morire èper le idee - Fabrizio de Andre' traduzione ad opera dello stesso Faber della canzone Mourir pour des idées di Georges Brassens
- Georges Brassens - Mourir Pour Des Idées
Infatti in questi giorni per i mie post e condivisioni su facebook ed alcuni qui sul blog ( 1,2,3 ) ho ricevuto le consuete email : I) cariche d'odio verso il popolo e la cultura mussulmana e gli stranieri in generale o peggio su gli italiani\e che decidono di convertirsi o sono convertirti a tale religione ., II) di malpancisti : tiepidi cioè con cui si può discutere e ragionare perché pronti a scusarsi quando un informazione che hanno è sbagliata ed a cambiare idea perché si metto indiscussione . Caldi cioè il contrario ., 3 ) dei non sono razzista ma ... 4) critiche distruttive ed insultanti verso me che parlo di coesistenza fra noi e loro ( oltre che le altre religioni ) ed invito a non generalizzare , 5) domande \ dubbi del tipo ma tu sei pro o contro #Charlie visto ciò che pubblichii e condividi su Facebook e Twitter ? non tinstai contraddicendo ?
Alle prime 4 non intendo replicare \ rispondere in quanto ho già più volte risposto \ replicato direttamente ed indirettamente ( con storie ed news che le smentivano o riducevano le loro spesso insulse critiche ) .
Replico volentieri invece , cosi ne approfitto per chiarire meglio il mio pensiero alle ultime . Chiarendo che non sono solo Charle H ma anche Boko Haram perchè come dice la un mmmagine riportata all'interno del post , che ho condiviso << contro l'omologazione ed il facile oblio!!!E forse vale la pena anche ascoltare la musica che muore ogni volta che
si massacrano intere popolazioni di villaggi, regioni e stati del mondo
dimenticato:
contro l'omologazione ed il facile oblio !!!
da https://www.facebook.com/DocentiControLaLeggeAprea/
Dopo questa spero esaustitiva premnessa Iniziamo dal primo principio di quella che chiamano contraddizione
contro l'omologazione ed il facile oblio !!!
da https://www.facebook.com/DocentiControLaLeggeAprea/
Dopo questa spero esaustitiva premnessa Iniziamo dal primo principio di quella che chiamano contraddizione
#JE SUIS CHARLIE a 360° cioè a per tutte le vittime di barbarie e fanatismi ( indipendentemente dalla religione che li applica \ li mette in atto ) . Condivido inoltre quanto dice giustramente
Ovviamente , sia le due canzoni suggerite , che la vignetta ivi contenuta , NON DEVONO ESSERE PRESE ALLE LETTERA , in quanto coe mi è sucesso su fb dove ho riportato la stessa vignetta
2) affermo che il Pontefice non ha tutti i torti nelle sue ultime dichiarazioni . Perchè in questa discussione sul mio fb . Sostengo C.H : 1) pur considerandolo come le ultime due annate di quelo che era,il settimanale sartirico Cuore , cioè volgarità gratuitaIvan Zzi Stica purtroppo quando si iniziano a imporre limiti e divieti alla libertà si scade spesso e facilmente in regimi dittatoriali. Le dittature sono caratterizzate proprio dalla mancanza di libertà di parola e di critica. Altra cosa invece sono i limiti del codice penale, ma anche quelli cambiano con l'evoluzione della pubblica morale e devono essere aggiornati
dal numero speciale di Charlie Ebo edito in italia , nonostante il boicotaggio dei media allineati ed ipocriti dail fattoquotidiano del 15\1\2015 |
- (...)
Daniela Carta Si sono fatti ammazzare per quello??????? Ma cosa dici???? Non esiste una giustificazione per questi omicidi!!!!
Giuseppe Scano . concordo con te carissima Daniela Carta. il mio riportare la vignetta di C.H e la canzone di Faber moriere per le idee era c'era del sarcasmo . Ed ha dato , specie da chi non capisce il sarcasmo \ satira , a certe interpretazioni capziose o spaventrate
la libertà ( di Satira , di parola , ed a volte di blasfemia , ) non significa mancanza di rispetto . Quindi si può e ed è uin dirittto scherzare anche sulle religioni \ sui culti , perchè : <<
ogni religione, senza sense of humour, diventa fanatismo.>> ma cercando d'evitare il più possibile gli insulti e le denigrazioni . Infatti anche lo stesso pontefice esponente di una grande religione qualìè il cattolicesimo ha ironizzato
www.unionesarda.it Venerdì 16 gennaio 2015 19:15 |
Purtroppo però esauriti quei sentimenti pro JE SUIS CHARLIE H e metabolizzati ( o quasi ) gli eventi , non ci resta che tornare alla nostra quotidianità fatta da piccoli e grandi problemi che portano altrove il nostro pensiero fino a quando non ci sarà qualche altro evento Nazionale o Internazionale da commentare ( sia qualunquisticamente \ demagogicamente \ qyualunquisticamente che seriamente ) Ma non prima d'aver spieggato anche perchè # JE NE SUIS PAS CHARLIE
Cio' non significa che rinnego quanto ho detto nelle righe precedenti , anzi le rafforza .
Infatti del primo aspetto condivido solo la lotta a 360 ° , la solidarietà non pelosa ed ipocrita strumentale .
Infatti l'eccido di Parigi è stato usato : 1) da
e e fanno fare il lavoro sporco ad altri ai lord of war
e sono doppi contro il terrorismo islamico prima lo crei e poi lo combatti è spiegato benissimo nella scena dell'interrogatorio del protagonista del secondo video . E poi usi le masse (vedi schema sotto ) per coprirti le spalle e rifarti una verginità
2) da quei partiti e gruppi exenofobici che strumentalizzino per farsi propaganda tali vicende , snaturando l'identità dela rivista ed usandola a loro uso e consumo come dimostrano alcuni manifestanti il 10 gennaio a brescia
3) le manifestazioni ( parlo del caso italiano di quello Francese non so che dire ) di solidarietà fper C.H fatta a cui hanno partecipato a gente che , capita in tutti i movimenti ci sono sempre stati e ci saranno , che si svegliano solo ora e prima
si muovono solo per i fatti internazionali perchè fa
tendenza ,mentre in itralia come dicono qesti due articoli ( nonostante la faziosità ideologica del primo )
da http://www.qelsi.it/2015/quellidiosincrasia-italiana-nei-confronti-di-liberta-di-satira-e-di-opinione/
e da http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/12/charlie-hebdo-e-la-liberta-di-satira-i-servi-furbi/1332144/
Di Riccardo Ghezzi, ilLa risposta è no, in effetti. Se ci sono dei distinguo e dei dubbi persino sulla solidarietà al Charlie Hebdo, va da sé che ben pochi italiani sarebbero disposti a difendere una satira sgradita. La campagna “Je suis Charlie” non è stata compresa da tutti: taluni l’hanno interpretata come un’adesione totale alla linea editoriale del giornale, irriverente e spesso blasfemo, ed hanno preferito smarcarsene. “No, io non sono Charlie”. Charlie offende le religioni, il sacro, il divino, i credenti. Ma “io sono Charlie”, in questi giorni, voleva dire semplicemente “io condanno il terrorismo, condanno la censura, lotto per la libertà di satira anche se detesto quel tipo di satira”. Difficile chiamarsi fuori, dopo una strage come quella di Parigi. Si può accusare di ipocrisia o di voler “seguire una moda” chi aderisce alla campagna, ma certo non contrastare l’iniziativa. Invece qualcuno l’ha fatto, nonostante il sangue versato, il terrorismo islamico che non gode di grande simpatia in Italia e in Europa, il pericolo liberticida.Ebbene, la satira deve pur sempre avere dei limiti, secondo alcuni.C’è anche il rovescio della medaglia: chi si schiera per la libertà di satira solo quando fa comodo. Chi solidarizza con il Charlie Hebdo perché dall’altra parte c’è il terrorismo islamico e l’Islam in senso lato, ma non sprecherebbe una sola parola o un solo gesto per difendere un comico o un vignettista sgradito. In rete sta girando un articolo particolarmente interessante che parla proprio di questo: “Charlie Hebdo, l’ipocrita difesa della satira di un’Italia che ama la censura”, scritto da Charlotte Matteini per il suo blog “Licenza politica” e pubblicato sulla testata on line “Fanpage.it”. [... continua nell'url sopra ]
Eppure non è poi così difficile capirlo che difendere la libertà di espressione non significa condividere tutto quello che pensano, dicono, scrivono e disegnano quelli che se ne avvalgono. Non è poi così difficile capire che difendere la satira senza limiti non vuol dire che chi la fa non possa avere limiti (tutti ne abbiamo, e sono unici al mondo: dipendono dallo stile, dalla cultura, dall’educazione, dalla sensibilità, dall’eventuale fede di ciascun individuo). Vuol dire che quei limiti non possono e non devono essere fissati per legge, con tanto di sanzione a chi li viola: fermo restando il Codice penale per punire chi commette violenze, o istiga a commetterle, ma non chi esprime un pensiero, foss’anche il più bieco e ributtante. Giovedì a Servizio Pubblico e venerdì sul Fatto ho ricordato come i nostri politici e i loro servi hanno risolto in Italia il secolare dibattito sulla satira: abolendola dalla Rai. Sabato un poveretto con le mèches che scrive su Libero mi ha accusato di aver fatto “senza vergogna” un “odioso paragone tra l’editto islamico e quello bulgaro”, cioè di aver messo sullo stesso piano “la vostra industrietta macinasoldi e le vostre barzellette sporche” con “la satira vera, quella degli ammazzati di Parigi”. Poi ha ripetuto la vecchia barzelletta dei programmi di Luttazzi e di Sabina Guzzanti “morti da soli” perché “non facevano ascolti” (uahahahahahah). Se ogni tanto capisse ciò che legge e ascolta, il tapino scoprirebbe che non ho fatto alcun paragone (“quella di Parigi è una tragedia, in Italia siamo sempre alla farsa”, ho detto). Ho semplicemente sbeffeggiato l’ipocrisia di una classe politica e giornalistica, con e senza.[ .. continua nell'url sopra ]
non si muovono ed accettatono la censura o la satira padronale .3) dai giornali maistream ipocriti che si dicono tutti Je suis Charlei , versando fiumi d'inchiostro e di bit , ma poi non hanno il coraggio di diffondere la ristampa del numero del giornale francese vittima del vile attacco cosi pure stanno zitti e non ne parlano a differenza dei media internazionali quando un quotidiano rivale , l'unico in italia insieme al giornale ad averlo fdistributo , ed usano la congiura del silenzio o peggio un uso strumentale del boicotaggio . Ecco cosa è successo . da http://www.nextquotidiano.it/charlie-hebdo-boicottaggio-dei-furbetti-in-italia/ del 15\1\2015
E poi l'ultima , non per questo la meno importante
Marco Lillo sul Fatto oggi scrive che i quotidiani italiani negli ultimi giorni «hanno cercato di boicottare la pubblicazione di Charlie Hebdo in Italia, in allegato con il Fatto Quotidiano». NON CI SI PUÒ PROFESSARE sostenitori di un giornale nascondendola sua pubblicazione solo perché rischia di far vendere qualche copia in più al concorrente. Non si può dire di combattere contro la censura islamica se poi si censurano le vittime per interessi commerciali. Non si può citare Voltaire e poi nascondere un giornale scritto da chi piange mentre disegna Maometto o addirittura rubargli le vignette. La verità è che c’è un freno più potente della censura e della paura ed è il veleno della concorrenza commerciale e della logica del profitto.La voglia di uccidere il tuo concorrente (Il Fatto) prevale sulla voglia di far vivere un giornale a cui hanno sparato e che rischia la chiusura ed è minacciato come Charlie Hebdo. Il punto è che questa miope ricerca del profitto a tutti i costi(se portata all’eccesso) smentisce i valori più profondi sui quali si basa la nostra società.
che esistono morti di Serie A ( quelli di parigi ) e morti di serie B ( quelli in Nigeria ) sempre uccisi dai fondamentalisti . Quindi ecco che oltre JE SUIS CHARLIE sono anche
in quanto noi occidentali , ovviament esenza generalizzare , ci ci ricordiamo del terrorismo quotidiano solo quando i morti si fanno dalle nostre parti o muore qualcuno\a di noi in quei paesi. Infatti
Quindi come potete vedere da quel che ho scritto fin qui cari lettori\trici ,l'ambiquita \ contraddizione di cui mi accusate non cosi rilevante .
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