"Sei gay, vai con prostituta o ti licenzio" Rimini, denunciato titolare ristorante

Alla faccia  di chi   dice    che   i esagera  in italia  riguardo ale discriminazioni   sessuali  ed omofobiche  ,  e dice  che  non c'è bisogno  d'inserrla  mnel devreto Mancini  .

Sono talmente  schifato  \  disgustato  da  Questa incredibile storia   (  che trovate     sotto ).che non  riesco ad  esprimere la  mia  indigniazione    se    non  usando \ facendo mie le   seguenti affermazioni  di   Marco Tonti, vicepresidente della sezione riminese dall'Arcigay di Rimini :<< Questa incredibile violenza  ricorda quelle che si praticavano nei campi di sterminio nazisti ai danni di centinaia di migliaia di omosessuali imprigionati, che venivano costretti con la forza ad avere rapporti con prostitute per 'guarirlì. Anche se qualcuno lo nega, l'omofobia in Italia esiste eccome e si manifesta anche attraverso il branco come in questo caso. E' necessario introdurre il reato di omofobia perché se quell'uomo non fosse stato gay (o percepito come tale) nulla di tutto ciò sarebbe successo, ed è quindi chiaro che l'omofobia è la causa specifica e unica di questa violenza >> 
Essa  come     riportata  dal sito www. unionesarda.it d'oggi   arriva da Rimini ed è stata raccontata da "Il Resto del Carlino"


una   prostituta
Costretto ad andare con una prostituta per dimostrare la propria sessualità e non perdere il posto di lavoro. Un cuoco di 40 anni ha denunciato ai carabinieri un ristoratore riminese (che per un mese è stato suo datore di lavoro, in nero) per minacce ed ingiurie. Il cuoco - che secondo il racconto de Il Resto del Carlino è invalido civile all’80% per disturbi dell’umore e bipolarismo - ha raccontato ai carabinieri di essere stato umiliato davanti agli altri dipendenti dal ristoratore, che lo avrebbe costretto ad abbordare una prostituta e portarla dentro il ristorante per dare una dimostrazione, davanti a tutti. Dopo un mese di lavoro in nero, è stato poi licenziato e ricoperto di insulti omofobici da parte del ristoratore. I fatti sono avvenuti pochi giorni prima di Natale e sono stati denunciati nei giorni scorsi, dopo che il cuoco è stato licenziato ricevendo un assegno da 1.400 euro, risultato peraltro scoperto. L'Arcigay di Rimini ha lanciato un appello ai ristoratori riminesi ad aiutare la vittima, offrendogli un lavoro. I carabinieri stanno indagando per fare chiarezza sulle responsabilità della vicenda. Secondo Piero Ippoliti, legale del cuoco, le ipotesi di reato potrebbero anche configurarsi in maniera più grave, come violenza privata o estorsione. Il legale ha riferito anche che il ristoratore, una volta appreso della denuncia, sarebbe tornato a minacciare il cuoco, "vantandosi" di non temere di finire in carcere.


 

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