DIARIO DI BORDO N°40 ANNO II comunità ebraica e israele dovrebbero fare pace con le loro contraddizioni il caso di Alessandro Orsini ., No’ all’agnello per Pasqua: la scelta di un ristorante di Battipaglia., lezione di kate midlenton all morbosità dei media .

Dopo le denunce della comunità ebraica il pm della Procura di Roma, Erminio Amelio, ha aperto due fascicoli per istigazione all’odio razziale per il professore Alessandro Orsini e Gabriele Rubini, noto come Chef Rubio. L’indagine per istigazione all’odio razziale di Orsini e Chef Rubio Il 24 gennaio scorso la comunità ebraica di Roma, con il presidente e legale rappresentante della comunità, Victor Fadlun, assistito dall’avvocato Roberto De Vita, ha depositato in questura due esposti: «Per plurime e reiterate condotte integranti i reati di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa e per diffamazione aggravata». Le denunce effettuate dopo i post di Chef Rubio e Alessandro Orsini Al centro delle due querele ci sarebbero i post dello chef, compreso un: «coltello antisionista con manico in legno d’ulivo» pubblicato su X e poi anche il post in cui il professor Orsini, all’indomani del 7 ottobre, avrebbe definito «una rivolta» il massacro di Hamas.  Nella denuncia a carico del professor Orsini: «C’è un’opinione chiaramente animata da un pregiudizio antisemita nei confronti di Israele e che, dopo il 7 ottobre, la reiterata e costante ripetizione di determinati pensieri, anche attraverso il sapiente accostamento di fatti non veri con fatti veri e di elementi travisati, mira a creare una vera e propria giustificazione delle operazioni terroristico-stragiste di Hamas, attribuendo agli israeliani e agli ebrei in quanto tali la responsabilità nella causazione degli eventi di tale gravità. Ed è bene notare e sottolineare come il professore Orsini compia questa operazione il 7 e l’8 ottobre, ben prima della reazione militare israeliana». Nel caso di Rubio, viene affermato che: «Tutti i commenti, soprattutto quelli successivi al 7 ottobre, sottolineano ed evidenziano il concetto di sionismo= terrorismo. Il post del coltello assumerebbe ulteriore e autonoma rilevanza in termini di pericolosità istigatoria oltre che discriminatoria per odio antisemita».
 Posso  capire  che  Orsini  non piaccia  o  non   si  vada  d'accordo .  Ma la comunità ebraica   prima di  chiedere  la   la chiusura  dei suoi  social   e denunciarlo per  istigazione  all'odio  razziale  per  aver  scritto   di Netanyhau  le  stesse  cose   che  scrivono   diversi  giornali  israeliani   .  La  comunità  ebraica    e  gli  stessi  israeliani   dovrebberoi oltre a fare  pace con il  proprio  cervello     con  se  stessi   perchè  :  In realtà Orsini negli anni, oltre a collaborare con l’ambasciata d’israele, è intervenuto più volte per condannare l’antisemitismo. Il 7 novembre 2019 su Facebook, in relazione agli insulti ricevuti dalla senatrice Liliana Segre, scriveva che “devi essere un menomato . Nel libro Isis (Rizzoli, 2018), a pagina 47 sosteneva che “credere che tutti i mali del Medio Oriente siano colpa di Israele significa credere che in M-O esista solo il conflitto israelo-palestinese”. L’8 novembre 2023, poi, proprio nel corso della presunta “campagna antisemita”, Orsini pubblicava un post dal titolo “ebrei persone meravigliose”.Ora  saranno  i pm a stabilire se il professore ha superato il confine della legittima opinione, scadendo nella discriminazione razziale (o nella sua istigazione).Per la   denuncia   dello che f Rubio   sono  d'accordo con loro  perchè  pur  essendo antisionista   considero    estremo   ill suo  gesto è il suo discriminare   i   sionisti  perchè , va bene  criticare  le  loro idee    \ pensiero , ma arrivare  a   :  fare  ungesto  simile    e ad isolarli   significa   abbassarsi al loro livello  . infati    il  conduttore tv Chef Rubio che, tra i vari post, ha scritto che “la colonia illegale sionista va smantellata, i suoi sostenitori isolati e il sionismo bandito dal mondo”, pubblicando la foto di un coltello da cucina con la scritta “coltello antisionista”.

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leggo  sul  web    che   Un ristorante di Battipaglia non serve agnello in occasione delle festività di Pasqua. Questa la decisione del ristorante Ex Voto di Battipaglia che in occasione della domenica delle Palme e della Santa Pasqua non servirà il classico agnello pasquale. Una scelta particolarmente apprezzata dalla comunità animalista ( vegna soprattutto ) che – da anni – si batte per cancellare la tradizione di consumare carne di agnello in occasione delle festività pasquali.Scelta che ha creato e crea polemiche perchè a pasqua é si mangia l’agnello come tradizione infatti Nel Nuovo Testamento, Giovanni Battista accoglie così Gesù: «Ecco l’Agnello di Dio, colui che toglie il peccato del mondo!”, prefigurandone il ruolo sacrificale per la redenzione dell’umanità. Proprio “come agnello condotto al macello”, come profetizzava Isaia (Isaia, 53,7). »Ora come è La libertà è sacra anche quella come dicono alcuni : ‹‹ di non frequentare locali del genere che penalizzano onesti lavoratori già fatto con i sapientoni nel periodo del covid . I pastori soprattutto in continente devono già combattere con le mode ambientaliste pro lupo salvo poi criticare i cani da guardiania perche pericolosi. ›› è altrettanto sacra quella sia ei ristoratori di non servirlo . oppure quello che prediliggo io il buon senso cioè il ristoranre dovrebbe anche accontentare tutti sia gli animalisti ed i vegani ( veri o modaioli ) sia i " carnivori " \ tradizionalisti .

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Kate Middlenton : << ho un tumore e faccio la chemioterapia non pediamo mai la speranza >> Un messaggio ( vero o falso , poco spontaneo secondo alcuni come questo e quest altro articolo di https://www.thesocialpost.it/ ) , ma che oltre ad essere un messaggio a tutti i malati , lo è anche alla stampa più morbosa ed ai complottisti che trovano voce ed amplificazione in essa . Ilnoltre il modo in cui Kate Middleton, non la Principessa del Galles ma semplicemente Kate, ha raccontato al mondo di avere un cancro e di sottoporsi alla chemioterapia racconta, in fondo, molto più di noi che di lei. Di una società e un giornalismo che, per settimane, ci hanno propinato ( ed ancora   continuano ) ogni singola teoria complottista su una foto (come se fosse un affare di Stato), costringendola di fatto a rendere pubblico ciò che è o dovrebbe essere la cosa più intima e privata che esista. E non c’è Corona o popolarità che tenga.

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