Tempio Pausania, “Una dì ci tocca a tutti”, mi disse. Il giorno è arrivato. Ciao Zio Mario!
Tempio Pausania, 18 feb. 2016-
“E cosa vuole! Mi ha lasciato sino a quasi 98, i miei anni li ho vissuti”, mi ha detto quel 27 dicembre 2015, quando, ultimo e orgoglioso testimone, ho presentato ai pochi che non lo conoscevano, Mario Aisoni (Pirredda). Lo stavo “braccando” da tempo e mai ero stato fortunato nel trovarlo nel suo appezzamento, appena fuori Tempio, sulla strada Aggius-Sassari, in località Rinaggeddu. Fu l’amicoSergio Todesco ad indicarmelo perché ne aveva testato nel tempo la saggezza e la conoscenza fuori dal normale di tanti segreti della campagna, ad iniziare proprio da quella “devozione” che sentiva per il suo mondo semplice, frugale, privo del tutto di fronzoli ed apparati inutili.
Era domenica dopo Natale, e quello lo ritengo uno dei giorni più belli della mia vita. L’intervista ad un personaggio singolare, con un bagaglio di conoscenza straordinaria su ciò che riguarda piante e frutti. Una vita da nomade consapevole, per libera scelta, che ho cercato di svelare attraverso quella sua sapienza, mica tanto antica, che faceva di lui un uomo moderno e al corrente di quello che stava accadendo nel mondo. Oggi se n’è andato, nel silenzio con cui ha voluto vivere da mezza vita. Quella campagna, era la sua vita e in essa ha buttato ogni residua energia sino a lavorarla ancora, non con la stessa forza ma certo con lo stesso immutato amore.
Ciao Zio Mario Aisoni, persona difficile da scordare. Impossibile da non voler bene. Le condoglianze del blog a Giuseppe, suo figlio, con Isabel, alla sorella e ai parenti tutti.
Vi lascio in sua memoria questa intervista che conservo tra i miei ricordi più importanti ed emozionanti.
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