2.6.13

amore ai tempi della crisi cosa si è costretti ad amare ai tempi della crisi

d'altronde  o salti   questa  finestra  o magia  questa minestra  ed  è quello che fa   questa  coraggiosa  ragazza  di cui leggete  sotto   , che soffre   , sbaglia  spera  e  si mette in discussione

dal suo blog  http://www.lerika.net



Amore ai tempi della crisi.

Wed
29 May 2013
A qualche mese dal mio arrivo a Casetta è il momento di interrompere la luna di miele, come in tutte le storie d’amore, è il momento della lista delle cose che urtano il sistema nervoso della vostra affezionatissima.
In punti, così scazzo di meno:
La linea adsl. Dopo varie ed eventuali tra cui merdafone/ non merdafone, 50 euro -di tasca mia- di “recesso anticipato” perché effettivamente l’allacciamento non si poteva fare (questo per dire: se al telefono vi dicono che siete coperti -mentre il mese prima Telecom diceva di no- uccideteli anche da parte mia) ora è più di un mese che attendo la riparazione dell’antenna che sta sul monte per avere almeno una linea *virtuale* con un operatore regionale. Come nei paesini sperduti in montagna. Solo che io abito in pieno centro di Genova. Ma va beh. Attendo e viaggio -con non poche restrizioni- con la chiavetta wind che almeno costa poco.
Il frigo continua ad emettere odori di morte e disperazione, nonostante i numerosi lavaggi a base di aceto. Me ne vergogno un sacco.
Il pavimento del bagno ha delle piastrelle fetenti e nonostante i ripetuti passaggi di scopa e straccio è un delirio tenerlo pulito. Me ne vergogno un sacco -parte II-
La lavatrice: dopo l’allagamento di qualche settimana fa (di entrambi i loculi: mio e del vicino), pare funzionare, ma non fidandomi, quando è in funzione, le faccio la guardia e svariono tantissimo durante la centrifuga.
Ho riparato da sola la calderina mentre il vicino (con cui è in comune nel piccolo ingresso) era in acido e sclerava come un tossico in astinenza (chi è il sesso debole, chi??). Dopo avergli allagato casa (vedi punto sopra) mi pareva comunque il minimo.
Lo stendipanni in mezzo alla camera da letto è inguardabile. Ma ormai fa parte dell’arredamento. E me ne vergogno sempre meno. Tranne se viene gente a trovarmi e c’è steso il set completo di culotte di Snoopy di H&M che uso nei periodi in cui mi sento brutta (cioè 3 settimane al mese circa).
Continuo a dare craniate sul tetto nonostante siano passati quasi 5 mesi da quando sono qui.
Ho l’armadio di polly pocket ed il tempo è ballerino: scatoloni e sacchetti con vestiti dentro per cambi stagione improvvisati sono parte del quotidiano.
La scalinata dalla microcucina alla stanza è ottima come portascarpe (assieme ad uno scatolone imboscato in bagno, ovvio). Me ne vergogno, sì, ma meno.
Ogni mattina rischio di cadere dalle scale sopracitate mentre mi trascino verso il cibo.
Vi ho già detto che la amo, questa casa?
Non vedo l’ora che arrivi l’aumento di stipendio.

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