lo che sono notizie locali ed all'ordine del giorno in uno stato che non rispetta le persone e taglia ala c...... per non toccare gli inutili e arcaici privilegi . ma non riesco a smettere d'indignarmi
dalla nuova sardegna online del 12\6\2013
ARZACHENA. Barbara ha 18 anni, frequenta il liceo artistico di Olbia e da due anni convive con la sclerosi multipla. Al suo fianco la mamma, Anna Rita Demontis e il padre. Una convivenza con la malattia non facile. Un percorso in salita che spesso si scontra con la burocrazia, il sistema sanitario italiano, la freddezza dei numeri. In questi due anni mamma Anna Rita, bidella alla scuola media, ha usufruito dei benefici della legge 104. Per lei il diritto di assentarsi tre giorni al mese dal lavoro per accompagnare la figlia alle visite mediche. L’Inps dopo due anni ha levato questa possibilità alla mamma di Barbara. Secondo la commissione medica superiore che ha visitato la ragazza riconoscendole il 55 per cento di invalidità non ha più diritto al beneficio della legge 104. «Abbiamo scoperto la malattia di Barbara nel 2010 – racconta mamma Anna Rita –. Abbiamo presentato domanda di invalidità all’Inps. Ci è stato spiegato che fino ai 18 anni aveva diritto a un assegno di frequenza e alla legge 104, cioè alla possibilità per un familiare di assentarsi tre giorni al mese dal lavoro per accompagnarla alle visite mediche. Quest’anno ho ripresentato la domanda. Mia figlia è stata visitata prima dalla commissione medica locale che ha confermato purtroppo l’avanzamento della malattia. Barbara ha dei problemi alla vista, alle gambe. Poi dalla commissione medica speciale che ha assegnato a mia figlia una invalidità del 55 per cento e ci ha levato il diritto ai permessi dal lavoro retribuiti. Non le è stata riconosciuta la connotazione di gravità. Ho chiesto spiegazioni all’Inps. Mi hanno risposto che in base ai punteggi loro avevano elaborato quella valutazione».Anna Rita non ne fa una questione di soldi. Chiede solo di poter essere al fianco della figlia tre volte al mese senza rischiare di perdere il posto. «Io e mio marito lavoriamo – aggiunge la donna –. Non ci interessano assegni o contributi. Non è facile stare dietro a tutte le spese ma lo facciamo. L’unica cosa che non paghiamo sono le terapie mensili. Ma non importa. Purtroppo Barbara ha la sclerosi. Combattiamo contro la malattia, ma sappiamo che al momento ci sono solo cure palliative. Non capisco come l’Inps non riconosca la gravità di questa situazione e il diritto di una madre ad accompagnare la figlia alle visite. Già la prossima settimana per cinque giorni non potrò andare al lavoro. Barbara si diploma e ha gli esami. È la conclusione di un percorso non facile. Ma la scuola, i docenti, i compagni del liceo sono stati speciali con mia figlia. A ognuno di loro va il nostro grazie». (se.lu.)
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