15.10.08

Il centrodestra introduce l’Apartheid nella scuola

Nascono le” classi si inserimento” per gli stranieri



COMUNICATO STAMPA

Dichiarazione di Paolo Beni, presidente nazionale Arci,
e di Filippo Miraglia, responsabile immigrazione Arci


Con la mozione Cota (dal nome del primo firmatario, deputato della Lega), approvata dalla Camera nella serata di martedì scorso, nascono le “classi di inserimento”, riservate agli alunni stranieri che non supereranno i test per accedere alle classi ordinarie.
Un vecchio manifesto razzista della Lega Nord. Il lupo perde il pelo ma non il vizio...


La proposta impegna il governo a subordinare l’iscrizione dei ragazzi stranieri al superamento di test e specifiche prove di valutazione. Chi non li superasse, sarebbe costretto a frequentare delle vere e proprie classi speciali (“di inserimento”), in cui migliorare la conoscenza della lingua italiana, essere educati alla legalità e alla cittadinanza, seguendo un percorso formativo relativo sia alle conoscenza e comprensione di diritti e doveri (rispetto per gli altri, tolleranza, lealtà, rispetto della legge), sia al “rispetto per la diversità morale e la cultura religiosa del paese accogliente”.


Sembrerebbe una barzelletta, visto da che pulpito vengono le richieste. Invece è l’ennesimo provvedimento di dubbia costituzionalità che di fatto conferma un subdolo e pericoloso razzismo istituzionale e rischia di legittimare l’esplosione di violenza razzista che sta corrodendo la convivenza civile delle nostra comunità.

Non ci sembra esagerato parlare di introduzione dell’Apartheid nella scuola. Si tratta infatti di una scelta tutta politica, che azzera le positive esperienze didattico-pedagogiche tese all’integrazione di questi ultimi anni, che hanno dimostrato come la lingua si impari molto più velocemente grazie all’inserimento nell’ambiente in cui viene parlata.
I test, le classi speciali, aumenteranno le distanze; rafforzeranno, nell’immaginario dei ragazzi, l’idea di un “noi” e di un “loro”, diversi al punto da richiedere una formazione particolare in luoghi fisicamente separati. La scuola, principale opportunità di incontro, riconoscimento e integrazione, si trasforma così in luogo di selezione e discriminazione.
Chiediamo all’opposizione sociale e politica di mobilitarsi contro questo nuovo Apartheid; agli insegnanti e ai dirigenti scolastici di disobbedire.
L’istruzione è un diritto universale. A tutte e tutti deve essere garantita parità di accesso.
Le classi di inserimento forse sarebbero più adatte a qualche nostro concittadino, compresi alcuni politici che avrebbero bisogno di un corso sui diritti, i valori della tolleranza, il rispetto delle altre culture e religioni, i principi della nostra costituzione.





Roma, 15 ottobre 2008



 

6 commenti:

colf ha detto...

L'istruzione è un diritto di tutti, senza costrizioni né privileggi per alcuni. Purtroppo ci sono quelli che sono arrivati molto in alto, a forza di calci nel "dietro fondo", perché così aumentava il loro, fondo..bancario!!!

Per togliere questo genere di dipendenza, a certa bella gente, non basterebbe una disintossicazione da potere!

che uno deve ricavarne degli interessi, ci posso pure stà, MA

ci sono sempre dei limiti he adrebbero rispettati, e soprattutto quelli dei più deboli!

Io poi a queti "signori" gli farei rifare tutti gli esami.. al cervello, o quello che loro fanno passare per tale attraverso il portafoglio che lo dirige!


Secondo me, predica male e razzola mooooolllllllto peggio!!

secondo me!


good night Pictures, Images and Photos



colf ha detto...

PS:

(mi autocommento) per scusarmi degli errori, ero tornata a correggerli, ma non c'è il modifica, Cos' mi scuso con un "PS".

Sarò io e sarà che quest'ora è un pò critica = (

Ciao : )

compagnidiviaggio ha detto...

non ti preoccupare l'importante non sono gli errori di battitura ,ma quelllo che si vuole dire .

non ti pmettere questioni di lanacaprina

colf ha detto...

Ti ringrazio.

Scusami, che vuol dire la questione della lana caprina?

Ciao Buona giornata e buon lavoro : )


compagnidiviaggio ha detto...

ti ho risposto via email

compagnidiviaggio ha detto...

Non per razzismo. Macché

Maria Novella Oppo


MENTRE noi spettatori ci stiamo specializzando in economia e finanze, i leghisti cercano di attuare ed estendere l’apartheid padana. Avevano cominciato con l’escludere gli immigrati dalle classifiche delle case popolari. Un consigliere regionale aveva perfino proposto che gli immigrati non fossero curati, in caso di malattia, incidente (o magari di linciaggio?). C’era chi voleva fare l’esame di dottrina cattolica alle frontiere e la gentile signora Moratti voleva cacciare dalle scuole i figli degli immigrati, mentre il ministro Maroni, che è buono, voleva prendere le impronte solo ai bimbi rom. Ora siamo alle classi differenziali, non per razzismo, figurarsi, ma perché Salvini dice che i suoi bambini non possono studiare con chi non conosce l’italiano. Quando è noto che a non conoscere l’italiano, è il figlio di Bossi. E basta andare in qualsiasi scuola di Milano, per sentire che i piccoli immigrati parlano sia italiano che milanese e danno tranquillamente del «pirla» ai loro compagni, senza pensare che possono essere figli di Salvini.


Pubblicato il: 16.10.08 nella rubrica sull'unità fronte del video