9.4.07

Disarmiamo EXA

Tra il 14 e il 17 aprile si terrà a Brescia EXA, la ventitreesima edizione della “Fiera internazionale delle armi sportive, security e outdoor”, promossa e sponsorizzata dalla Fabbrica d’armi Pietro Beretta S.p.A. Ma vi rendete conto? Bambini (è l’unica fiera del settore che consente l’ingresso ai minori), donne e uomini di ogni età visiteranno gli stand della fiera e potranno impugnare un’arma, soppesarla, prendere la mira, sparare (per fortuna per finta!) verso un invisibile bersaglio. Ma non solo, visto che è stata allestita addirittura un’”Area Shop”, in cui entrare senza problemi ed acquistare le armi. Armi leggere e di piccolo taglio vendute come qualsiasi altro prodotto commerciale, addirittura di vari colori per abbinarle a quello della borsa.  Inaudito.

 

L'Italia è il quarto produttore e il secondo esportatore mondiale di armi leggere: Brescia è la provincia leader di questa produzione (quasi il 90%), con 137 “artifici”. La Beretta ha una struttura multinazionale, con fabbriche negli Stati Uniti, in Turchia, Grecia e Spagna; rifornisce le forze armate italiane, l’esercito degli U.S.A., l’aeronautica francese, e numerosi altri paesi. All’esportazione di armi da guerra vere e proprie aggiunge quella delle cosiddette armi leggere o di piccolo calibro che sfuggono ai divieti della legge 185 ma che sono quelle più frequentemente usate nei vari scenari bellici.

 

Non facciamoci fuorviare dalla dicitura “armi leggere”. Rivoltelle e pistole a carica automatica, fucili, fucili mitragliatori, fucili d’assalto e mitragliatrici leggere… sono state definite dal Segretario Generale dell'O.N.U. Kofhi Annan, nel luglio 2001, "armi di distruzione di massa". Per definirne la portata distruttiva basti ricordare che, nell'ultimo decennio, due milioni e mezzo di bambini sono stati uccisi in conflitti dove sono state usate armi leggere e cinque milioni sono diventati disabili.

 

Ma non è ancora tutto. In fiera, oltre all’area acquisto, c’è anche una zona “D-Fence”, aperta ai solo operatori accreditati all’ingresso. “La scelta di istituire questo spazio risponde alle richieste di un settore significativo della realtà economica bresciana e non solo e va nella direzione di soddisfare quella necessità di maggiore sicurezza per i cittadini”. Le armi che sono esposte in questa area sono strumenti ad alta tecnologia e dotazioni in uso alle forza antisommossa delle polizie di paesi “democratici” e non; si va dalle cosiddette “armi meno che letali” ai gas lacrimogeni, dalle munizioni speciali agli spray irritanti

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