11.4.07

La favola della crocifissione

La favola della crocifissione


La storia di un dio che si lascia inchiodare su una croce per salvare l'umanità appare alle persone dotate del più elementare buon senso  assurda  e tale da non convincere nessuno.
Dal momento che era onnisciente, quando ha creato l'uomo, dio sapeva perfettamente che avrebbe "peccato" e che non avrebbe avuto colpe da riscattare.
Ammesso l'errore di programmazione, se avesse deciso di "salvarlo" comunque, gli sarebbe stato sufficiente dire "sia fatta giustizia" oppure incarnarsi in un uomo qualsiasi, senza coinvolgere nei suoi piani una vergine ebrea.
Ha scelto invece di dare vita a una versione incarnata di se stesso, inseminando artificialmente l'ignara moglie di un povero falegname, che ha caricato della responsabilità di ritrovarsi, all'età in cui le bambine pensano solo a giocare, madre di dio e nello stesso tempo del fondatore del cristianesimo.
E avrebbe fatto tutto questo con l'obiettivo di salvare l'umanità? Se ci lasciamo massacrare da qualcuno, lo riscattiamo  dai suoi peccati? O non è vero piuttosto che lo carichiamo di un senso di colpa grande come un macigno?
Quando iniziò la sua agonia, l'aiuto di quale dio invocò, se dio era lui ed era stato proprio lui a scegliersi il ruolo di capro espiatorio?
Tornato nel suo regno celeste, perché non sbarrò le porte dell'inferno? Il suo sacrificio non lo aveva reso inutile? O forse già sapeva che sacrificarsi non sarebbe servito a niente?
Ma allora perché ha voluto sacrificarsi? Non è che il vero senso delle parole con le quali si è rivolto a se stesso era "ma che cavolo ho combinato?". 


Crocifissione moderna  http://www.youtube.com/watch?v=bZ4DKIZHxXM  

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