11.4.07

La tetta ed il pudore

La tetta ed il pudore





allattamentoRecentemente mi è capitato di leggere una notizia che mi fa ricordare un film spagnolo del 1994 di Bigas Luna dal titolo "La teta y la Luna". Una mamma a Roma (Caput Mundi), entra in bar-sala da tè in prossimità del mercato Trionfale, con il figlio di 5 mesi e la madre, per consumare qualcosa. Dato che probabilmente i bambini quando hanno fame hanno fame, inizia a dar di latte al figlio, al che la titolare del bar, una vecchia bacchettona sessantenne, sbraitando le dice che certe cose non si fanno nel suo locale, che tra l'altro era vuoto (l'ambiente probabilmente già da sé stesso ispira poco...). La mamma paga, esce e termina l'allattamento iniziato al bar in auto. La vecchia titolare bacchettona, ha un senso del pudore veramente lodevole! La mamma, rimasta male per quanto successo, ha inviato una serie di lettere a vari organi di stampa, compreso l'Avvenire, raccontando il fatto. L'Avvenire ha pubblicato la lettera e Dino Boffo, numero uno del giornale, ha solidarizzato con lei: «In effetti, cara signora, la reazione di quella barista romana lascia increduli, o quantomeno stupiti». Stia tranquilla la vecchia bacchettona sessantenne, forse zitella avvizzita ed inacidita in preda alle rimembranze di ciò che poteva essere e non è: neppure l'Avvenire il giornale della fondamentalista CEI si scandalizza. La mamma che allatta non è un DiCo, magari omosessuale, ma rientra nella "legge divina naturale" di cui oggi i tutti bacchettoni si riempiono la bocca.
Per quanto mi riguarda sono contento che la signora riesca ad allattare naturalmente il suo figlioletto, anche perchè quando mia figlia era piccola, abbiamo dovuto utilizzare il latte in polvere, e chi parla tanto di pudore non sa forse quanto costi. Visto che i signori della CEI parlano di legge naturale, sarebbe ora che al posto di occuparsi tanto di DiCo, pensino a fare in modo, che le mamme che non possono allattare naturalmente, almeno abbiano qualche aiuto quando acquistano il latte in polvere, sempre che ci non siano problemi di intollerenza in quanto, in tal caso, le cose si complicano ulteriormente. Meno ipocrita senso del pudore e più fatti! Quando vedo una donna che allatta provo un senso di tenerezza, e non mi passa neppure per l'anticamera del cervello che tale gesto sia un qualcosa che offenda il pudore. Tra l'altro, dato che la vecchia si è pure scocciata per il passeggino, mi ricordo che quando si andava con mia figlia piccola in giro, anche tra la folla, era una cosa increbile come si aprisse "miracolosamente" un varco per poi richiudersi, e quel passeggino passasse in mezzo a tante persone senza che nessuno si scocciasse ...
La vecchia barista bacchettona rifletta, se per caso è cattolica e va a messa, soprattutto in questo periodo, si consulti con un prete (sono lì apposta), e faccia autocritica! D'altronde non è colpa sua (della vecchia), con tanti anni di condizionamento oscurantista sessuofobico cattolico per le cose più banali, è normale che qualcuno dia in escandescenze per un gesto che rientra nella "legge naturale".
Ripeto, per esperienza personale (ho cacciato io le allora lire), magari tutte le mamme potessero allattare naturalmente i propri figli. Chi ha figli penso che sappia cosa costa il latte in polvere. Se ci si riempie tanto la bocca di "famiglia canonica", legge naturale, ecc. inizi il Vaticano a dare un contributo, loro hanno soldi.
Ricercando su Internet ho trovato: L’allattamento naturale (gravidanzaonline.it). Come maschio non essendo molto pratico di cose di femmine, mi fido di quanto lì indicato. La foto di cui al presente post è tratta da http://www.gravidanzaonline.it/

«Cacciata da bar di Roma perché allattavo»
Fonte: Il corriere;

Il racconto di una mamma. «La proprietaria mi ha urlato che non permette queste cose»
 

ROMA — «Ho fatto appena in tempo a dirle che una cosa così assurda non mi era mai capitata, che nessuno prima mi aveva mai trattata in quel modo. Poi ho pagato il conto e sono andata via, indignata »: così Silvia Pepoli, giovane mamma di 32 anni, racconta la sua disavventura in un bar-sala da tè di Roma, nei pressi del mercato Trionfale, dov’era andata a fare la spesa con sua madre e il figlioletto di cinque mesi.[..]

NdA: poichè ho citato la parola bacchettone, riporto da De Mauro: chi osserva rigorosamente le pratiche della religione dando l’impressione di una devozione esteriore e affettata | estens., moralista conformista e ipocrita, spec. in materia sessuale.

Nessun commento:

L’AQUILA E LA BAMBINA CIECA

da  Claudia Pasquariello 18 dicembre alle ore 15:10 · Il vento sussurrava tra i pini della montagna, portando con sé gli echi di un mondo ...