tu chiami
amore i tuoi
schiaffi,li
vesto assente
di tende e garze,
mi nascondo nelle
tenebre,mentre vieni
avanti,non ho più
sapore oltre
quello del sangue.
Aspetto,pochi raggi
di sole nel letto,mi
desta ogni sussurro
di vento ed i lividi
sorridono appena,
non ho voglia,hai
abbusato del mio cuore
fino a renderlo una
stuoia,adesso
che si chiude la
porta,semino lacrime
sui tappeti e massaggio
il sangue con acqua
fredda,spero di cucire
le ultime mie parti con
capelli scarlatti,così
che la gente non si
giri e guardi
Nostra patria è il mondo intero e nostra legge è la libertà
17.4.07
Senza titolo 1761
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