17.4.07

Senza titolo 1761

tu chiami
amore i tuoi
schiaffi,li
vesto assente
di tende e garze,
mi nascondo nelle
tenebre,mentre vieni
avanti,non ho più
sapore oltre
quello del sangue.
Aspetto,pochi raggi
di sole nel letto,mi
desta ogni sussurro
di vento ed i lividi
sorridono appena,
non ho voglia,hai
abbusato del mio cuore
fino a renderlo una
stuoia,adesso
che si chiude la
porta,semino lacrime
sui tappeti e massaggio
il sangue con acqua
fredda,spero di cucire
le ultime mie parti con
capelli scarlatti,così
che la gente non si
giri e guardi


Nessun commento:

DIARIO DI BORDO N 113 ANNO III Enrico Deaglio C'era una volta in Italia. Gli anni sessanta e Gianrico Carofiglio Elogio dell’ignoranza e dell’errore.

Enrico Deaglio C'era una volta in Italia. Gli anni sessanta lettura  scorrevole  .  un po'  nostalgico   e  anedottico  .  Ottimo  d...