Prendo dala loro pagina d'apertura la bellissima intervista profonda pur nella sua brevità e non classica retorica come quelle fatteglie dai media nazionali
Emergency e Afghanistan, intervista esclusiva a Gino Strada
30 03 2007
La redazione di ControMano, milanese per un giorno in occasione di una visita al Corriere della Sera e alla Gazzetta dello Sport, ha avuto la fortuna di imbattersi in Gino Strada,fondatore dell’associazione umanitaria Emergency.
IL dott. Strada, appena tornato dall’Afghanistan, ha organizzato una manifestazione pubblica per chiedere la liberazione delle ultime due persone coinvolte nel sequestro Mastrogiacomo, l’interprete Adjmal Nashkbandi e Rahmatullah Hanefi, il responsabile afghano dell’ospedale di Emergency a Lashkar-gah.
Hanefi, uno dei principali intermediari nella trattativa per la liberazione dell’inviato de La Repubblica, è stato ”sequestrato” - o, per meglio dire, arrestato senza ragioni apparenti - dai servizi di sicurezza afghani martedì 20.03.2007 e non è ancora stato liberato.
Riportiamo l’intervista al dott. Gino Strada, che ha gentilmente risposto alle nostre domande prima di iniziare la manifestazione - che si ripeterà oggi - per le vie di Milano.
Per comodità di lettura, le domande della redazione sono indicate con la sigla CM e le risposte di Gino Strada con GS.
CM - Martedì sera il parlamento ha definitivamente approvato il rifinanziamento delle missioni italiane all’estero, in particolare quella in Afghanistan. Cosa ne pensa?
GS - Penso ciò che pensavo tanti anni fa, cioè che si tratta di un intervento fondamentalmente inutile. Le risposte militari possono venire solo da cervelli sottosviluppati… Spendere un milione e mezzo di euro provenienti dalle tasse degli Italiani per stabilizzare un governo fantoccio mi sembra inopportuno. Questi soldi si potrebbero spendere in un modo migliore.
CM - Il Governo giustifica gli interventi militari all’estero, in dubbie situazioni di pace, anche come protezione delle associazioni umanitarie quali Emergency. Lei come percepisce questa posizione?
GS - Sono stato molto chiaro con il Ministro Parisi: la presenza militare italiana è un rischio per noi. Non vogliamo i soldati italiani vicino ai nostri ospedali, neppure per donare il sangue! Gli afghani possono interpretare i nostri contatti con i militari come un tacito appoggio al loro intervento, e considerarci di conseguenza nemici. Pertanto i soldati italiani costituiscono solo un pericolo per la nostra e per la loro sicurezza.
CM - Quale è stato il ruolo di Emergency nella liberazione del giornalista Mastrogiacomo?
GS - Il Governo italiano ci ha domandato aiuto in questa situazione e noi abbiamo semplicemente chiesto ai Talebani di agire in modo non violento, ottenendo infine la liberazione di Mastrogiacomo. Non è, però, accettabile che ci abbia rimesso uno dei nostri (il responsabile ospedaliero Hanefi, ndr).
CM - Quali sono oggi gli obiettivi di Emergency?
GS - Noi siamo un’associazione che costruisce ospedali e cura gente. Questa è la nostra politica, se così si può definire, ed è forse l’uso migliore che si può fare di questa parola. Il nostro obiettivo è unicamente quello di far rispettare i diritti dell’uomo, attraverso la comprensione reciproca e la non violenza: diritti che sono già scritti, pensiamo alla Dichiarazione Universale dell’ONU, ma che non vengono applicati.
Ad esempio il 99% dei nostri politici non rispetta la Costituzione…
CM - In che senso?
GS - Nell’art. 1 sta scritto che “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”, ma l’attuale situazione legata alla precarietà rende l’uomo semplice ingranaggio nella macchina economica
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GIORNALI SCOLASTICI
Contro-mano strappa la collaborazione con il “Riformista”
Giuseppe Pulina
Non meno significativi sono anche altri numeri di contro-mano. Gli articoli si succedono con buona frequenza in pagine sempre aggiornate e il numero dei visitatori cresce di mese in mese. Diversi redattori hanno, inoltre, iniziato a collaborare con altre testate. Tra queste c’è “Zai.net”, rivista della Penisola che può contare su un bacino di diverse centinaia di migliaia di lettori. Ad aprile, inoltre, i redattori di contro-mano (testata con la quale collaborano anche gli ex del Dettori che studiano all’Università) inizieranno a scrivere sulle pagine del “Riformista”, quotidiano nazionale che ospiterà ogni mese un inserto concepito e scritto integralmente dai giovani. I primi pezzi di contro-mano.net per il “Riformista” si occuperanno di bullismo e volontariato. “Sarà - spiega uno dei docenti coordinatori dell’attività giornalistica di contro-mano - il primo contributo ad una serie di collaborazioni con il “Riformista” che potrebbe schiudere la porta anche ad altri tipi di apporto al mondo professionistico dell’informazione». Un motivo di soddisfazione per i giovani redattori di contro-mano è stata anche la visita delle sedi milanesi del “Corriere della Sera” e della “Gazzetta dello Sport”. Quasi un viaggio premio concesso loro dalla scuola che frequentano. Attiva da quasi quattro anni, la testata ha fatto grandi passi in avanti, crescendo in qualità, oltre che nel numero degli articoli e delle collaborazioni. Di ciò, non a caso, si dice particolarmente soddisfatto il dirigente scolastico Felice Catasta. «Ragazzi che praticano la scrittura con il desiderio di esprimersi e di trarre fuori di sé quello che hanno dentro sono un esempio positivo». Quello che gli studenti cercano e che ancora non hanno ottenuto è la disponibilità di un locale che faccia da sede redazionale.
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1 commento:
Un mondo di auguri e una buona Pasqua a te e famiglia.
Felicità.
Rino, felice di leggere il tuo blog
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