Dopo il post di vogliopartire e il mediocre speciale tg1 sul vergognoso fatto delle morti bianche in una Rai sempre più Mediassetizzata ovvero omologata al trash , all'informazione gossip
riporto qui il bellissimo e salace “ fronte del video “ ( rubrica del quotidiano l'unità ) di Maria Novella Oppo del 17\4\2007
Speciale Tg1 dedicato ai morti sul lavoro, che in Italia sono ogni anno circa 1300, con 30.000 invalidi permanenti su quasi 1 milione di infortunati. Numeri che parlano di una guerra in atto, nel Paese che ripudia la guerra e che si dichiara fondato sul lavoro. Condotto da Davide Sassoli, il programma ha messo a fuoco questa strage, dando voce a sindacalisti e politici, ma soprattutto, per la prima volta, dando voce e volto alle vittime. Efficaci i racconti dei famigliari e degli invalidi che vogliono tornare in fabbrica, dimostrando così che, nonostante tutto, l’orgoglio del lavoro esiste ancora. Lo speciale sarebbe stato più bello se avesse puntato tutto su storie e persone, restringendo il dibattito in studio. Sarebbe diventato un vero e proprio film, anche se, forse, per avviare il discorso, era necessario impegnare direttamente governo, sindacalisti e imprenditori. Nonché la stessa tv, che, se dedicasse ai lavoratori (vivi e morti) lo stesso tempo dedicato alle Lecciso, farebbe solo la metà del suo lavoro (e senza correre rischi ).
Infatti : << il limite si sta spostando sempre un poco più in là, impercettibilmente, e pochi sembrano farci caso. Neanche i telespettatori che protestano, ma intanto guardano, come l’Auditel dimostra. >> ( come dice Umberto Brindani direttore di Tv Sorrisi e Canzoni, nel suo editoriale dell'ultimo numero in edicola ) . Ora poiché siamo arrivati ad un punto di non ritorno in cui è pressoché impossibile liberarci del pattume e in cui il troppo stroppia e la qualità è precipitata facciamo che la tv in modo d'accontentare anche chi guarda i reality e programmi simili questo genere di spettacoli : 1) . Vanno ripensati, dunque. Meno trash e più ironia. Meno volgarità. Meno chiacchiere tra parenti, amici e opinionisti in studio , quando non sono necessari, per tirarla lunga. ovvero allungare il brodo . Meno sceneggiatura e più verità, meno interventi degli autori e più libertà per i protagonisti. E poi, casting più mirati (basta con i personaggi finti), trasmissioni più agili, nuovi conduttori, nuove idee, e tanto lavoro prima di mandare in onda.
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