I pastori sardi rifilano un altro colpo a Silvio Berlusconi e al suo progetto di Costa Turchese (ex Olbia2), futuro
villaggio turistico in un incantevole zona dell’Isola. A metterlo in
risalto Giandomenico Mele nell'ultima edizione de la Nuova Sardegna.
Dopo il “famigerato” Paolo Murgia - morto a 80 anni nel 2010 e salito
alle cronache per aver bloccato 500 ettari di Costa Turchese destinati
al faraonico progetto della famiglia Berlusconi con la sua richiesta di
usucapione – un altro allevatore ottiene una vittoria attraverso il Tribunale di Tempio Pausania. Potrà restare infatti col suo gregge su due ettari di terreno a Capo Ceraso fino al 2024.
Dunque, ad avviso dei giudici, il pastore di cui non si fa il nome, ha diritto di continuare a condurre il suo gregge al pascolo a Capo Ceraso e Li Cuncheddi per altri 8 anni. Dovrà solo pagare una rata d’affitto simbolica all’ex Cavaliere che avrà la piena disponibilità dei terreni solo a partire dal 2025.
Fu Soru infatti a volere una legge che imponeva il divieto di edificazione a una certa distanza dalla costa. Tutto all'epoca fu bloccato dai Berlusconi in attesa di tempi migliori. Poi saltò fuori anche il grande grattacapo dei pastori.
Il caso Murgia
Nel caso Murgia l’ex premier cercò di affrettare la soluzione proponendo un accordo extragiudiziale. Il pastore si mise in tasca – a quanto dicono i media – circa un milione di euro per abbandonare i terreni dove le sue pecore brucavano l’erba. Il caso destò però l’attenzione di altri pastori in cerca di generosi accordi similari. E i problemi per Silvio e famiglia aumentarono.L'affitto agricolo
In questo caso non è stato però il possesso ultraventennale ad essere tirato in ballo, ma l’esistenza di un contratto di affitto agricolo. Il pastore aveva stipulato l’accordo con il precedente proprietario e quel rapporto permane ora in capo al nuovo proprietario dopo l'acquisizione dei terreni da parte della Edilizia Alta Italia, società dei Berlusconi.Dunque, ad avviso dei giudici, il pastore di cui non si fa il nome, ha diritto di continuare a condurre il suo gregge al pascolo a Capo Ceraso e Li Cuncheddi per altri 8 anni. Dovrà solo pagare una rata d’affitto simbolica all’ex Cavaliere che avrà la piena disponibilità dei terreni solo a partire dal 2025.
Villette e alberghi
La decisione del Tribunale non dev’essere stata gradita al Cavaliere e ai suoi familiari che hanno previsto un intervento edilizio su circa 380 ettari con 250mila metri cubi a base di villette e alberghi. Su quel progetto - ricorda il giornale locale - lo scorso anno era arrivata anche una pronuncia del Tar Sardegna “che aveva respinto il ricorso degli avvocati dell’Edilizia Alta Italia, dopo 8 anni di battaglie contro il Piano Paesaggistico regionale varato nel 2006 dalla Giunta regionale guidata da Renato Soru”.Fu Soru infatti a volere una legge che imponeva il divieto di edificazione a una certa distanza dalla costa. Tutto all'epoca fu bloccato dai Berlusconi in attesa di tempi migliori. Poi saltò fuori anche il grande grattacapo dei pastori.
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