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27.8.25

«Agli ebrei ritirate l’amicizia su Facebook, facciamoli sentire soli», il consiglio del prof Luca Nivarra dell’Università di Palermo. Scoppia la polemica

Leggo su   open ( qui  l'articolo    completo   ) che



Con un post su Facebook, il professor Luca Nivarra  ( foto a  sinistra  )  , docente della facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Palermo, ha suggerito di «togliere l’amicizia su Facebook» agli amici ebrei, «anche quelli buoni», per opporsi a quello che chiama «l’Olocausto palestinese». La sua “proposta” sul conflitto di Gaza ha scatenato l’indignazione del rettore del suo ateneo. E la condanna anche della ministra dell’Università e la Ricerca, Anna Maria Bernini, che ha definito le parole di Nivarra «offensive». E lo stesso docente ha poi replicato a chi lo ha accusato di antisemitismo. Nel suo post, Nivarra non ha usato mezzi termini: «Non voglio intromettermi in questioni che non mi riguardano direttamente ma, avendo a disposizione pochissimi strumenti per opporci all’Olocausto palestinese, un segnale, per quanto modesto, potrebbe consistere nel ritirare l’amicizia su Fb ai vostri “amici” ebrei, anche a quelli “buoni”, che si dichiarano disgustati da quello che sta facendo il governo di Israele e le IdF». Il docente ha rincarato la dose: «Mentono e con la loro menzogna contribuiscono a coprire l’orrore: è una piccola, piccolissima cosa ma cominciamo a farli sentire soli, faccia a faccia con la mostruosità di cui sono complici».




 Lo so,come ho  replicato     tempo  fa    suqueste  pagine     dell'errore che  feci    con  una battuta    dove si confondeva  antisemitismo  con antisionismo ,  che  il  confine     tra  i  due  termini  è   soprattutto in situazione   come questa  labissimo   . Ma    Questo   post    è atisemitismo puro . Infatti    come   dice  su quest articolo   di   https://www.huffingtonpost.it/  il  commento  di   


Andrea__gdSXfrt
16 ore fa


Ecco, questa è follia pura. Un discorso è addossare all'elettorato Israeliano (paese peraltro composto anche di non ebrei per almeno il 25%) la responsabilità di aver eletto e di sostenere il macellaio Netanyahu.Altro discorso è prendersela con "gli ebrei" in generale, la maggior parte dei quali non è nemmeno cittadino israeliano e quindi non ha responsabilità in quel che succede.La prima è una legittima posizione politica, sebbene magari discutibile... la seconda è lurido e vergognoso antisemitismo, ne più ne meno.Ciò detto, vista la quantità di "brava gente" che sui social ti toglie amicizia perché la dai a un albanese, la cosa non mi meraviglia proprio... purtroppo siamo quella roba lì, e il mito dell'Italia non razzista, ammesso che sia mai stato più di un mito, è comunque morto da un pezzo


 Come dice l'articlo di H ( vedi  url nelle righe sopra ) :  ‹‹ L’idea che una persona di tradizione ebraica, appartenente a una famiglia ebraica, di religione ebraica, per questo possa essere esclusa dal novero dei propri “simili” è la stessa idea che nel 1938 ispirò in Italia le leggi razziali »  .  Giustamente    non si è  fatta  attendere   la reazione   di Massimo Midiri, rettore dell’Università di Palermo, che ha bollato  sempre  su Open  l’iniziativa come «culturalmente pericolosa e lontana dai principi del nostro ateneo ». «Prendo le distanze da quanto dichiarato dal professore Luca Nivarra», ha dichiarato Midiri. «La sua è una proposta che rischierebbe di alimentare le stesse dinamiche che afferma di voler contrastare. Su temi complessi come il conflitto in Medio Oriente, la strada da percorrere deve essere quella del dialogo e del confronto critico, non dell’isolamento e di ciò che si avvicina a una censura ideologica».
La posizione dell’Università di Palermo sul conflitto a Gaza . Il rettore ha ricordato come l’università abbia già preso posizione sulla questione mediorientale: « Nel corso del 2024, e confermato anche nel 2025, il Senato e il Cda del nostro Ateneo hanno approvato diverse mozioni sul conflitto in Palestina, condannando sia il brutale e insensato attacco di Hamas dello scorso 7 ottobre, sia la successiva azione militare di Israele a Gaza». Midiri ha ribadito la linea dell’istituzione: « L’ateneo ha condannato e condanna con fermezza le atrocità commesse dal governo israeliano in Palestina, ribadendo la più decisa opposizione e la più aspra denuncia contro la prosecuzione di un conflitto che continua a ledere i diritti umani e a colpire programmaticamente un’intera popolazione ». Tuttavia, ha concluso, «l’appello del professore Nivarra rappresenta un’iniziativa personale culturalmente pericolosa e lontana dai principi del nostro ateneo ».


Giuste ache se faziose e un po' ipocrite e propagandistiche  le dichiarazioni ( qui  sul  suo   x \ twitter   il post completo ) del Ministro\a Il ministro dell’Università Anna Maria Bernini


Le  dichiarazioni del professore Nivarra non offendono solo il popolo ebraico ma tutti coloro che si riconoscono nei valori del rispetto e della convivenza civile – ha detto Bernini – Le parole del rettore Midiri rappresentano una presa di distanza netta e doverosa da affermazioni inaccettabili, rendendo onore all’intera comunità accademica palermitana. I conflitti si superano con il dialogo, non con l’isolamento, ed è solo attraverso questa via che si può costruire un autentico percorso di pace, obiettivo al quale l’Italia e la comunità internazionale continuano a dedicare il proprio impegno».
 Cosi   pure  alla  stessa  maniera   la  replica   del   docente che   è  come  un arrampicarsi sugli specchi   .  Infatti  sempre  secondo Open  dopo le prime polemiche e le accuse di antisemitismo, il prof. Nivarra ha scritto ancora altri post. Nell’ultimo parla proprio a chi lo ha insultato:

 «Mi rivolgo a chi, intervenendo sulla mia pagina, mi ha coperto di insulti e minacce, di cui, sinceramente, mi curo assai poco, anzi nulla. Potete continuare a sbraitare e a ricorrere ad un vocabolario da adolescenti a corto di fantasia; potete darmi dell”antisemita quando io non lo sono affatto. Ma una cosa è certa: che tra me e gli artefici di questi orrori c’è una distanza insuperabile; mentre per voi, nella migliore delle ipotesi, sono israeliani che sbagliano. Adesso potete riprendere a snocciolare il vostro rosario di insulti e minacce; nulla rispetto al rischio cui siete esposti voi, di avere qualcosa a che fare, anche così, solo alla lontana, con questi assassini».


 perchè  s'è vero   che    chi tace  è complice  ci sono anche  se  in minoranza   purtroppo  in israele  ebrei   che non la  pensano  come  i sionisti  .  Nient'altro d'aggiungere 






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