Partecipazione record, alla seconda edizione della Sail For Women, la veleggiata ideata dall’associazione Avas (Armatori vela d’altura Sardegna) per la lotta ai tumori femminili e per sensibilizzare sull’importanza dello screening. Questa mattina, centoventi cabinati hanno raggiunto lo start all’altezza della Sella del Diavolo da tutti i marina di Cagliari, Teulada e Villasimius e partecipato alla passeggiata a pelo d’acqua lungo la spiaggia del Poetto.Uno spettacolo di sole e colori, su cui ha dominato il rosa, colore del lungo nastro svolazzante su ogni barca e simbolo della prevenzione.
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| Una fase della Sail for Women (foto concessa da Alessandro Spiga) |
Tantissime, non a caso, le donne a bordo, molte al debutto in una manifestazione velica. “La presenza di molte famiglie ed equipaggi femminili, il loro entusiasmo e la loro allegria sono stati il vero successo della Sail for Women”, ha fatto presente il presindete dell’Avas, Carlo Cottiglia, “i proventi della veleggiata andranno a sostegno della lotta ai tumori femminili, ci siamo divertiti facendo del bene, non possiamo che ritenerci soddisfatti”.Sabato, sempre al Poetto, si era svolta l'anteprima della veleggiata, a Kayak & Sup for Women, a bordo di canoe e Stand up paddle.
Le loro voci si sono alzate sopra il vento. Non erano urla di competizione, ma di rinascita. Domenica il Golfo degli Angeli, con partenza da Su Siccu, ha visto srotolarsi più di cento vele per la sesta edizione della “Sail for Women”, la veleggiata per la lotta ai tumori femminili. E sotto ognuna c’era una storia di vita.Le protagonisteA bordo di Belfagor, Giorgia Zaccheddu, 33 anni, sorride con il vento tra i capelli.
«La barca a vela mi ha salvato la vita», racconta.
Dopo la diagnosi di tumore al seno quattro anni fa, il sogno di diventare velista è diventato ancora più urgente. «Mi sono risvegliata dall’anestesia con l’immagine di me a prua, e lì ho capito che era il momento di iniziare sul serio». Ora naviga con accanto gli amici di una vita e si fa portatrice di un messaggio potente: «L'amore salva ogni cosa». L’imprevisto era dietro l’angolo. «All’ultimo abbiamo cambiato la rotta per cercare di intercettare il vento», ha spiegato l’oncologa Francesca Bruder. «È un po’ una metafora della vita. Anche in condizioni avverse, bisogna imparare a cogliere il vento e posizionare le vele per andare avanti». Dopo trent’anni di professione è convinta: «I farmaci curano tante cose, ma non lo spirito. Ormai in tutte le famiglie ci sono situazioni di natura oncologica. In un futuro ideale quello che facciamo come associazione arriverà anche nel settore pubblico».
Solidarietà
Ma non è finita in mare. Rita Grazietti di Salute Donna Onlus ha annunciato con orgoglio: «Abbiamo raggiunto l’obiettivo: comprare un secondo ecografo super performante». Al Villaggio della Salute allestito a Su Siccu sono stati visitati oltre 250 pazienti. «Tutti i medici hanno lavorato gratis, con strumenti acquistati grazie alle donazioni degli anni passati». Lei stessa ha affrontato un tumore al seno dieci anni fa. «Nonostante avessi la possibilità di essere operata in centri d’élite, ho scelto il Brotzu, abbiamo professionisti straordinari, ed essere circondata dalla mia famiglia, le mie figlie, mio marito, ha fatto la differenza». E ora restituisce con entusiasmo. «Abbiamo molti progetti in atto per i percorsi di guarigione. Il trucco oncologico e le ricostruzioni areola-capezzolo, aiutano le donne a riconoscersi allo specchio. Non sono dettagli, sono libertà».
Il supportoElena Medda, 53 anni, armatrice, ha offerto due barche, Knut e Fenice. «Ogni scusa è buona per veleggiare», ha detto, commossa per aver condiviso la giornata con la madre 87enne.Chi non ha issato vele ha indossato gli scarponi. Una trentina di partecipanti ha seguito Alberto Fenu, chinesiologo, in un trekking sulla Sella del Diavolo. «Ci siamo fermati in cima, abbiamo respirato e preso consapevolezza del perché fossimo lì. Un momento di raccoglimento emozionante».Sul palco della premiazione, applausi scroscianti hanno accolto Carlo Cottiglia, presidente Avas. «Questa è la Sail for Women, passare dei bei momenti insieme».
