1.7.08

"A" come Artista

Sono qui,
e la tua porta è socchiusa,
calda e fiduciosa.


Sono qui,
e tu dormi sicura e libera,
amica mia.
Sono qui,
ma la calamita del mio sguardo
mi rapisce a te.

Viandante del cuore,
spinto da fragori d'autostrade,
e ubriaco di nafta
assetato di cielo sfatto,
e scarpate di sogni lascivi,
non posso colmarmi
dei tuoi casti baci,

o dolce amica.


Ci siamo amati in una notte
molcente d'avorio,
ti ho accarezzata
nella tua purezza sensuale,
avrei potuto tripudiare
del tuo lumescente candore.


Ma il mio destino è crudo,
un trono olimpico
su sterrati di nebbia,
una santa dannazione
in piazze di vento
e periferie dissepolte.


Sono qui, e me ne andrò
perché nulla sai

di portoni sconnessi
e volti rubati
che violavo aggrappandomi
al tuo corpo di sole


Fremevo per anfratti di passione,
per le ginocchia d'un muratore,
per l'angoscia annegata
in un bicchiere vagabondo

Fremevo per la pena

del mondo scomunicato,
per uno scalpiccio di foglie querule,
per l'umiliazione di milioni di schiavi,
per il silenzio di bimbi senza nome,
per una natura
che non mi apparteneva.


Ulisse del sesso e dell'anima,

ma più innocente e incompreso,

ho imparato a inarcare il corpo

sotto un Ercole senza mito

a giocarmi d'azzardo

e a concedermi in pasto

mentre tu mi attendevi,

paziente ed ignara, amica innocente.



Non mi accontento d'esser buono,
vorrei diventare sacrificio.

E amo la vita fino a morirne
Dalla mia anima in subbuglio
tingerò un poema per te
e per quella immensa umanità
che non mi capisce e mi sfugge
ma che mi divora

nel suo amore innevato.


Uomo di tutti,
e solo come nessuno,
oltrepasso sbarre

dallo sguardo grigio.


E' duro e lungo
il cammino per la libertà.






Daniela Tuscano (dedicata a R. F.)














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