Sì, sono un ladro di pensieri
non, vi prego, un ladro di anime
ho costruito e ricostruito
su ciò che è in attesa
perchè la sabbia sulle spiagge
cesella molti castelli
su ciò che è stato iniziato
prima della mia epoca
una parola, un motivo, una storia, un verso
chiavi nel vento per schiudermi la mente
e permettere ai miei pensieri nascosti di respirare l'aria del cortile
non è da me rimanere seduto e meditare
pormi domande e sprecare tempo
pensare pensieri che non sono mai stati pensati
sognare sogni che non sono mai stati sognati
ed avere idee nuove che nessuno abbia mai scritto
e parole nuove in rima
(se fa rima, fa rima
se non la fa, non la fa
se viene, viene
se non viene, non viene)
no devo reagire e sputare veloce
con armi di parole
avvolte in melodie
che provengono dalle epoce pure
stuzzicandomi a trattarle nel modo giusto
a rifoggiarle ed a riarrangiarlehttp:/
per proteggere il mio mondo
dalle bocche di coloro
che se lo sarebbero mangiato
impedendogli di cibarsi del cibo che gli spetta
(influenze?
centinaia di migliaia
o forse milioni
perchè tutte le canzoni ti riconducono al mare
ed al tempo stesso, non è mai esistita
nessuna lingua in grado di cantare imitando)
tirar fuori nuove sonorità da vecchi suoni
e parole nuove da vecchie parole
senza preoccuparsi delle nuove regole
perchè non sono state ancora create
e gridare la mia mente cantante
consapevole che sarò io e quelli simili a me
che faremo quelle regole...
se la gente di domani
necessita veramente delle regole di oggi
raccoglietevi qui intorno voi pubblici ministeri
tutto il mondo è un tribunale
sì
ma io conosco gli imputati meglio di voi
e mentre voi siete impegnati nella pubblica accusa
non siamo impegnati a fischiare
mentre puliamo l'aula
spazzando in continuazione
ed ascoltando e riascoltando
ammiccando gli uni agli altri
fate attenzione
fate attenzione
sta per arrivare il vostro turno
(...)
per il resto del testo www.maggiesfarm.it/eleven.htm
da 11 Outlined Epitaphs (Undici epitaffi abbozzati) è il titolo di un poema scritto nei primi anni sessanta da Bob Dylan.
È stato pubblicato nei volumi Writings and Drawings e Lyrics 1962-1985. Una versione ridotta del testo è stata pubblicata dalla Columbia Records - sotto il titolo 4 Outlined Epitaphs - quali note di copertina per l'album The Times They Are A-Changin', distribuito nel febbraio 1964.
Fra i testi non destinati ad essere musicati è, questo, uno dei maggiormente elaborati all'interno della produzione dell' autore che in quest'opera letteraria dà prova di una poeticità già bene definita nonostante la giovane età, sebbene sospesa - e con esiti a volte contrastanti - fra la visionarietà dei maudit francesi e il vigore radicalista dell'emergente - a quel tempo - controcultura dettata dalla beat generation. Ladro di pensieri (ma non ladro di anime, prego )- come si definisce in incipit di ottava sezione del testo - un Dylan poco più che ventenne compie attraverso questo poema - mosaico di epitaffi (come vengono definiti nel titolo) di diversa lunghezza - una sorta di viaggio esistenziale e una visionaria e spesso onirica puntata nello scibile umano, con tanto di citazioni colte, estemporanei aforismi e osservazioni sulla realtà del tempo che lo circonda (anche sotto il profilo politico). Il cantante, qui prettamente poeta, si interroga sul senso delle cose, alla ricerca essenzialmente della propria identità. Nelle undici stanze che compongono la riflessione, fra situazioni e personaggi citabili per fornire una chiave di lettura del suo intento poetico (Lenny Bruce dice che non esistono parole / sporche ... solo cervelli sporchi e io dico che non ci / sono parole deprimenti ma cervelli depressi) l'autore non scorda quelli che sono stati due punti cardine della sua vita, almeno fino ai vent'anni: il centro minerario di Hibbing, nel Minnesota, in cui si trasferì giovanissimo con la famiglia dalla natìa Duluth, e Woody Guthrie, folk-singer ispiratore di numerosi suoi talking blues, soprattutto attraverso la sua autobiografia Bound for Glory (da cui è stato tratto il film premio Oscar Questa terra è la mia terra).
È stato pubblicato nei volumi Writings and Drawings e Lyrics 1962-1985. Una versione ridotta del testo è stata pubblicata dalla Columbia Records - sotto il titolo 4 Outlined Epitaphs - quali note di copertina per l'album The Times They Are A-Changin', distribuito nel febbraio 1964.
Fra i testi non destinati ad essere musicati è, questo, uno dei maggiormente elaborati all'interno della produzione dell' autore che in quest'opera letteraria dà prova di una poeticità già bene definita nonostante la giovane età, sebbene sospesa - e con esiti a volte contrastanti - fra la visionarietà dei maudit francesi e il vigore radicalista dell'emergente - a quel tempo - controcultura dettata dalla beat generation. Ladro di pensieri (ma non ladro di anime, prego )- come si definisce in incipit di ottava sezione del testo - un Dylan poco più che ventenne compie attraverso questo poema - mosaico di epitaffi (come vengono definiti nel titolo) di diversa lunghezza - una sorta di viaggio esistenziale e una visionaria e spesso onirica puntata nello scibile umano, con tanto di citazioni colte, estemporanei aforismi e osservazioni sulla realtà del tempo che lo circonda (anche sotto il profilo politico). Il cantante, qui prettamente poeta, si interroga sul senso delle cose, alla ricerca essenzialmente della propria identità. Nelle undici stanze che compongono la riflessione, fra situazioni e personaggi citabili per fornire una chiave di lettura del suo intento poetico (Lenny Bruce dice che non esistono parole / sporche ... solo cervelli sporchi e io dico che non ci / sono parole deprimenti ma cervelli depressi) l'autore non scorda quelli che sono stati due punti cardine della sua vita, almeno fino ai vent'anni: il centro minerario di Hibbing, nel Minnesota, in cui si trasferì giovanissimo con la famiglia dalla natìa Duluth, e Woody Guthrie, folk-singer ispiratore di numerosi suoi talking blues, soprattutto attraverso la sua autobiografia Bound for Glory (da cui è stato tratto il film premio Oscar Questa terra è la mia terra).
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