mentre lo Stato fa finta di combattere la mafia








la macchina di Pino Maniaci è stata data alle fiamme. Quella stessa macchina con cui mi ha accompagnato a Corleone, a vedere la casa dei Lo Piccolo, a girare servizi fino a notte inoltrata, che mi ha riportato a Palermo perchè l'ultimo treno da Partinico l'avevo perso perchè c'era da lavorare fino a tardi... quella macchina, che accompagnava Pino da anni, è stata incendiata mentre era parcheggiata sotto la redazione. Questo accade mentre vengono tolti dal 41 bis i mafiosi, questo accade mentre il governo sta a guardare e se diciamo che gode di tutto questo finiamo imputati, ma accade ed era previsto. Lo sapevamo tutti il rischio che correva Maniaci, che ha dichiarato di non volersi fermare e di continuare la sua lotta. Quella di Maniaci è una missione, non un lavoro. Lui arriva dove non arrivano altri, e dice quello che altri non dicono. Questo è il prezzo da pagare, però: l'indifferenza dello Stato, la vita in eterno pericolo e una famiglia intera a rischio.
Noi continuiamo ad essere tutti Pino Maniaci. Perchè come diceva Peppe Fava, a che serve vivere se non c'è il coraggio di LOTTARE? E stavolta Pino Maniaci lotta contro il nemico e contro l'indifferenza di quelli che si dichiarano amici dell'antimafia.
A questa gente va tutto il più profondo disprezzo.



Commenti

paslam ha detto…
Ti prego di citare la fonte:

http://www.censurati.it/?q=node/3806


compagnidiviaggio ha detto…
e che l'ho messo ieri notte tardi , e non ho fatto in tempo . L'avrei emsso oggi . comunque grazie per averlo fatto tu
camuciolo ha detto…
Un grandissimo coraggio....quello che in Italia ormai in pochi hanno.

Grazie! E forza!
MarisaD ha detto…
Guardando dall'altra parte dell'oceano mi sembra un'incubo che non finisce mai, ma anche una cosa veramente incredibile...

Dov'e questa favola della sicurezza dei cittadini che ha promesso il Premier? Si vede che le impronte ai bimbi rom sono più importanti per la sicurezza dei cittadini invece della lotta contro la mafia...mah...

Un saluto...

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