LETTERA A GIANFRANCO

Caro Gianfranco,




te ne sei andato zitto zitto senza far sapere nulla, barando con il mondo nel tuo stile più caro. Al telefono mi dicevi che stavi in albergo, al fresco, con una bella vista sulla piscina, e invece eri a Milano in ospedale. Non sto qui a farti sviolinate né a ricordare il passato né a dire quanto eri bravo, intelligente e bello (i tuoi capelli bianchi naturali, folti e setosi come la barba che ci tenevi tanto) perché tu ascoltandomi mi manderesti a quel paese, anzi, mi diresti in tono diretto e sicuro:




“A Rossè ma che è sta sicumera io me so già rotto li …”




Non volermene, ma proprio ci tenevo a darti un saluto a modo mio e l’ho fatto davanti a tanta gente nel modo che piace a te, nessuna commemorazione triste, niente mi ricordo che …. Ho solo detto davanti a tutte quelle persone ignare, che t’eri rotto de sta vita terrena e te ne sei andato ad organizzare nuovi programmi creativi, in assoluta libertà, almeno lì non te li copierà nessuno e non ci saranno più guerre politiche e intestine, contro di te. Sapessi adesso come si sgolano a dire: “Funari era questo era quello” sempre postumi i riconoscimenti nella nostra italietta “masochista”.




Te ne sei andato portandoti dietro tutti i tuoi segreti che tanto facevano tremare i “grandi” uomini di potere del passato e del presente… Quanto ci sarebbe da imparare dallo stile di un vero gentleman… Altri si sarebbero arricchiti con libracci scandalo, gossip vari e articoli venduti a peso d’oro, ma tu no, ci ridevi sopra senza risentimenti.


Però un piccolo pistolotto concedimelo … Un innovatore come te ci mancherà troppo in questa Italia così “mediocratica” e piatta, metti una parola buona con chi sai e fai scendere un pò di sano intelletto qui in basso perché ne abbiamo bisogno assai.


Adesso ti saluto con una promessa, il nostro film uscirà e dopo tante traversie il mio rammarico sarà solo quello che tu non ci sarai a vederlo almeno in questa vita …


Un abbraccio enorme quanto Roma nostra e un bacio vero…




Ciao grande, alla prossima …..


Rossella.


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