11.2.14

inno sardo bistrattato dall'italia

la storia  

Inno dell'Indipendentismo Sardo venne composto all'indomani dei moti rivoluzionari del 1794 da Francesco Ignazio Mannu, nobiluomo di Ozieri e magistrato a Cagliari, con il titolo Su patriottu sardu a sos feudatarios.
Il testo originale, articolato in 47 ottave logudoresi, ben 375 versi totali, è vero canto d'amore per la propria terra e fiera rivendicazione d'identità, ma anche circostanziato decalogo sulla sacrosanta lotta per la libertà contro la secolare oppressione dei dispotici e arroganti proprietari terrieri che sfruttavano avidamente l'isola con la complicità del regime sabaudo.
La versione italiana quì sotto riportata testimonia più d'ogni altra parola quanto il brano si sia preservato attuale, ad onta dell'età, 
e universale, nonostante il peculiare contesto storico, sociale, geografico e letterario. 
Uguale istanza repressa sembra esprimere la danza dal passo cadenzato dei Mamuthones di Mamoiada, figuranti di un arcaico carnevale pagano, la schiena curva sotto il peso dei campanacci, 
il volto coperto dalla lignea maschera totemica, guidati come gregge d'armenti dagli Issohadores.
Eppure dal loro grave portamento traspare riflesso l'ancestrale orgoglio, già forse perchè la dignità di un popolo, al contrario dell'infamia dei suoi governanti indigeni o stranieri, non si misura 
con il metro della storia scritta con il sangue dei vinti, né tanto meno si logora con il passare del tempo.


Cinque domande al Re, poi la rivolta

di Anthony Muroni
Gran parte dei sardi si dichiara non in grado - non per colpa, ma a causa di un'antica opera di azzeramento culturale - di leggere o capire le 47 strofe che compongono l'innode su patriotu sardu a sos feudatarios . E, tra quelli che conoscono l'antica lingua logudorese, sono certo che sono pochi quelli che lo sanno esattamente collocare sul quadrante del tempo. A conoscere la storia della Sardegna, dobbiamo essere sinceri, è una ristretta e coraggiosa minoranza. E altrettanto sparuta è la pattuglia di appassionati che ha approfondito il periodo dei moti antifeudali di fine '700.Dell'inno di ribellione pubblicato in clandestinità dal magistrato ozierese Francesco Ignazio Mannu qualcuno in più conosce la prima strofa («Procurade 'e moderare, barones sa tirannia»), resa popolare da qualche coro a tenore e da una piccola pattuglia di musicisti etnici.È un vero peccato. La mancanza di consapevolezza, l'assenza di memoria storica, il "reset" imposto dalla Repubblica italiana a tutto quel che è sardo (dalla mancata tutela della lingua alla sostanziale e colpevole assenza della storia locale dai programmi scolastici), è indiscutibilmente alla base dell'assenza di una coscienza condivisa. Della mancanza di uno spirito identitario che riemerge in episodiche manifestazioni e con propositi che spesso hanno la stessa intensità (e durata) del fuoco scoppiato in un pagliaio.Manca lo spirito identitario.E mancano, di conseguenza, gli strumenti pe affrontare in maniera matura e consapevole problemi e crisi imposte da un sistema globalizzato, che tende ad annullare le differenze e a sradicare le storie, le caratteristiche di un popolo e di una nazione.Francesco Ignazio Mannu non era un bandito e nemmeno un rivoluzionario che tramava nell'ombra. Era, invece, un fiero ideologo della lotta antifeudale che ha caratterizzato il periodo compreso tra l'agosto 1795 e il giugno 1796. I mesi che erano seguiti alla piattaforma politica delle "cinque domande", attraverso la quale, nel 1793, un gruppo di sardi illuminati era riuscito a imporre al Regno sabaudo un'agenda di rivendicazioni, rimasta puntualmente senza risposta.Quel mancato accoglimento aveva dato origine alla rivolta passata alla storia come quella dello "scommiato", ossia la cacciata di tutti i funzionari piemontesi. Una ribellione provocata dall'insofferenza di una coraggiosa (e purtroppo numericamente esigua) classe dirigente isolana verso la politica assolutistica del governo piemontese. Una rivoluzione, per non sfuggire alla tradizione, rimasta incompiuta.La fuga dalla Sardegna di Giovanni Maria Angioj rappresentò il punto più alto (o basso, a seconda dei punti di vista) della resa dei conti tra patrioti sardi e feudatari. È in quel quadro - mi scuseranno quelli che non vogliono sentire parlare di storia sarda - che va inquadrata l'opera di denuncia che Francesco Ignazio Mannu venne costretto a pubblicare clandestinamente in Corsica, nel 1796.L'inno "a sos feudatarios" venne immediatamente battezzato come la "Marsigliese sarda", e a esso vennero attribuiti significati e valenze di carattere democratico e giacobino storicamente improbabili e sotto il profilo dell'analisi testuale del tutto improponibili.Cos'era in realtà? Un manifesto politico della fase moderata del movimento antifeudale, avviata con le aperture del governo Viceregio e dei feudatari del Capo meridionale nell'estate del 1795. L'inno si proponeva come riformatore, sebbene i toni di alcune strofe denotassero una convinta e robusta denuncia dei mali indotti dal sistema feudale nella società sarda.Aveva e ha il merito di denunciare, con un approccio decisamente polemico, il tradimento della "sarda rivoluzione" da parte di coloro che, per interesse personale e di parte, ne avevano abbandonato l'originaria ispirazione autonomistica. E avevano, così, vanificato il progetto di riforma politica e sociale, da realizzare all'interno dell'istituto monarchico, del tutto alieno da propositi di carattere democratico e giacobino.In molti, leggendo quest'articolo, diranno che non è poi così decisivo conoscere la genesi di quest'opera. Ma, se avranno avuto la pazienza di arrivare fino alla fine, da oggi sapranno una cosa in più. Rifletterci e tenerne conto non farà male a nessuno.

  il testo in sardo  è in italiano 

"Procurade 'e moderare" Un'esortazione ribelle che sapeva di denuncia



Ecco le prime otto strofe (con la metrica de s'ottava ) del componimento "Innu de su patriota sardu a sos feudatarios", publicato dall'esule Francesco Ignazio Mannu nel 1794 .
Procurade e moderare, barones, sa tirannia, chi si no, pro vida mia, torrades a pe' in terra! Declarada est già sa gherra contra de sa prepotenzia, e cominzat sa passienzia in su populu a mancare.
Mirade ch'est azzendende contra de ois su fogu; mirade chi non est giogu, chi sa cosa andat a veras; mirade chi sas aeras minettana temporale; zente cunsizzada male, iscultade sa 'oghe mia.
No apprettedas s 'isprone a su poveru ronzinu, si no in mesu caminu s'arrempellat appuradu; mizzi ch'es tantu cansadu e non 'nde podet piusu; finalmente a fundu in susu s'imbastu 'nd 'hat a bettare.
Su populu chi in profundu letargu fit sepultadu finalmente despertadu, s'abbizzat ch 'est in cadena, ch'istat suffrende sa pena de s'indolenzia antiga: feudu, legge inimiga a bona filosofia!
Che ch'esseret una inza, una tanca, unu cunzadu, sas biddas hana donadu de regalu o a bendissione; comente unu cumone de bestias berveghinas, sos homines et feminas han bendidu cun sa cria.
Pro pagas mizzas de liras, et tale olta pro niente, isclavas eternamente, tantas pobulassiones, e migliares de persones servint a unu tirannu. Poveru genere humanu, povera sarda zenia!
Deghe o doighi familias s'han partidu sa Sardigna, de una menera indigna, si 'nde sunt fattas pobiddas; divididu s'han sas biddas in sa zega antichidade, però sa presente edade lu pensat rimediare.
Naschet su Sardu soggettu a milli cumandamentos, tributos e pagamentos chi faghet a su segnore, in bestiamen et laore, in dinari e in natura, e pagat pro sa pastura, e pagat pro laorare.
Ed ecco, per completezza, la traduzione in lingua italiana, a cura di Pepe Corongiu.
Fate attenzione a moderare, baroni, la tirannia, perché altrimenti, per la mia vita, tornerete con i piedi per terra. La guerra contro la prepotenza è già dichiarata, e nel popolo la pazienza sta finendo.
Attenti che il fuoco si sta alzando contro di voi; attenti non è un gioco, la cosa è veramente così; attenti che l'aria minaccia un temporale; gente mal consigliata ascoltate la mia voce.
Non spronate con forza il povero ronzino altrimenti si ribellerà a metà strada esacerbato. Ehi, guardate che è tanto provato e non ne può più. Alla fine rovescerà il basto (la sella) da sotto in su.
Il popolo che fu sepolto in un profondo letargo, finalmente avvertito si accorge di essere alla catena e che sta scontando la pena della sua antica indolenza: il feudo, regola nemica della filosofia (del progresso).
Come se si trattasse di una vigna, di una tanca o di piccolo terreno, i paesi hanno dato tutto in regalo o in vendita; hanno venduto tutto come un gregge di pecore insieme ai figli.
Per poche migliaia di lire, e a volte per niente, tante popolazioni si sono fatte schiave eternamente. E migliaia di persone si piegano a un tiranno, povero genere umano, povera genia (comunità) sarda.
Dieci o dodici famiglie si sono divise la Sardegna, se ne sono appropriate in maniera indegna. Si sono spartite i villaggi nell'età antica oscura. Però l'età contemporanea pensa di porvi rimedio.
Il sardo nasce soggetto a mille obbligazioni, tasse e pagamenti che deve al signore, in bestiame, cereali, denaro e natura. E paga per il pascolo e paga per lavorare.

Napoli, un bimbo di 10 anni alla guida di un aliscafo

Il calcio delle mamme violente

le  donne   che  prima  erano più  calme  e fonte  di saggezza   adesso stanno diventando  stroinze    come l'uomo  e   questa  la parità ?

Il calcio delle mamme violente

Mariella Careddu
Al triplice fischio finale, il risultato non importava più a nessuno. Perché ci sono partite e partite. E in una gara qualunque di un campo di periferia, a volte, verrebbe da dire «Chissenefrega di come è finita» se per novanta minuti ci si è sentiti assediati. Non tifosi qualunque. Ma mamme e fidanzate dei giocatori in campo che si lasciano prendere da un tifo scalmanato che sfiora la rissa. È successo due domeniche fa a Tertenia, ma a fare due chiacchiere con chi i campi li frequenta sovente, succede un po' dappertutto. Perché messo da parte il pallone, quel che conta è difendere i propri uomini. Ciò che sorprende è che la cosa non sorprende nessuno. Non i giocatori che la finiscono a botte negli spogliatoi per completare quel che le loro donne avevano cominciato. Non le tristi protagoniste di una domenica passata a strillare e minacciare le vicine di panca. Loro, che nell'impeto di una sfuriata hanno tenuto a freno le mani (ma non la lingua), sembrano pronte ad appuntarsi sul petto la medaglia di "tifose perfette". E allora, se la violenza (anche verbale) qualche volta è rosa, che colore avranno le scarpe in ricordo delle donne vittime di altre donne? Quello nero dei tacchetti indossati dai giocatori usati a pretesto di un litigio rabbioso o quello rosso della vergogna?

Cagliari, il premio "Dea Madre" alla psicologa dei bimbi sordociechi

Dopo il caso  di bollate e  i suoi strascichi   veniamo ad  argomenti  più allegri  


Cagliari, il premio "Dea Madre"alla psicologa dei bimbi sordociechi


La psicologa Stefania Fadda in occasione del ritiro di un precedente impegno alla sua attività professionale




unione  sarda  Martedì 11 febbraio 2014 14:29

La psicologa Stefania Fadda è stata premiata oggi a Villa Devoto.

"Siamo orgogliosi di consegnare un premio ad una donna sarda volitiva che ha ottenuto risultati mportantissimi a livello nazionale e internazionale senza aiuti ma esclusivamente grazie alla preparazione e alle proprie capacità e meriti. La 'Dea Madre' rappresenta per noi l'essenza della Sardegna, la continuità e il senso della vita". E' quanto affermato dal presidente della Regione, Ugo Cappellacci, nel consegnare oggi, a Villa Devoto, la "Dea Madre" alla psicologa Stefania Fadda, direttore del centro Assistenza per Bambini Sordi e Sordociechi Onlus (Cabbs) di Roma. Grazie al metodo ideato per favorire la multisensorialità dei bambini sordi e sordociechi, l'esperta ha vinto nello scorso giugno il premio R.O.S.A. (Risultati Ottenuti Senza Aiuti), che premia le donne che si sono maggiormente distinte nei diversi campi di competenza, e ottenuto nel 2012 una medaglia di rappresentanza dal presidente della Repubblica Napolitano. "Nella nostra società, ancora oggi, per le donne é sempre un pò più difficile affermarsi rispetto agli uomini sia nel settore politico a quello del lavoro - ha sottolineato l'assessore alla Programmazione Alessandra Zedda, presente alla cerimonia - per questo abbiamo voluto riconoscere la grande opera svolta da una rappresentante di quelle eccellenze femminili che per quello che sta facendo rappresenta un esempio unico al mondo. Insieme all'assessore della Sanità, Simona De Francisci, abbiamo definito una strada per arrivare all'apertura, anche in Sardegna, di un centro che sperimenti questo metodo multisensoriale". Visibilmente emozionata, Stefania Fadda, dedicando il riconoscimento ai suoi piccoli pazienti, ha evidenziato l'importanza di ricevere un premio nella propria terra per un metodo che, portato avanti nella Capitale, vede arrivare piccoli sordi e sordo ciechi da tutta Italia.

il caso di bollate colpisce ancora CON UNA bufala Aggressione notturna a La Giovii ( colei che aveva aggredito ) : ricoverata d'urgenza a Milano

ti potrebbe interessare l'inizi della vicenda


http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2014/02/bollate-ragazza-picchia-compagna.html
E per i seguito vedere il  secondo    gli  articoli sotto 
Leggo su http://generazionesocialnetwork.blogspot.it/ postato nel mio blog questo articolo 


Aggressione notturna a La Giovii: ricoverata d'urgenza a Milano
La Giovii finisce in ospedale dopo esser stata vittima di un' aggressione notturna in Centro Città a Bollate.

Ormai dopo aver visto i suoi video e le sue foto ai telegiornali ed aver letto centinaia di commenti su Facebook, tutti sappiamo chi è la ragazza ritratta nella foto sulla sinistra  
Per chi comunque non lo sapesse, questa ragazza è una ventenne di Bollate che questi giorni sta godendo di tanta notorietà successivamente alla pubblicazione di un video che ha fatto letteralmente impazzire il web e nel quale veniva ritratta mentre malmenava di fronte ad una scuola una sua coetanea che chiedeva aiuto di fronte all'indifferenza delle persone che si limitavano ad incitare la ragazza e a filmare l'accaduto con i cellulari.Dopo aver ricevuto migliaia di insulti e minacce di morte sul suo profilo Facebook, ieri sera è stata protagonista di un episodio analogo che la vedeva però protagonista al contrario.
Infatti, mentre passeggiava in centro città a Bollate è stata avvicinata da un gruppo di circa 5 ragazze, le quali, dopo averla insultata, hanno dato inizio alla vera e propria aggressione.





Nulla ha potuto fare la ragazza che, successivamente all'arrivo del 118, è stata trasportata in ospedale dove tutt'ora è ricoverata.

ma poi molti miei amici , in particolare il gruppohttps://www.facebook.com/groups/GruppoAntiBufale/?ref=ts&fref=ts  che riporta  questo articolo  di  http://www.giornalettismo.com/


(...)
cronaca di Rho. Settegiorni ha intervistato il fratello della “Bulla”:
Parla Cosimo, il fratello di G., la giovane protagonista del video shock di Bollate in cui picchiava una coetanea. “Mia sorella ha sbagliato, è chiusa in casa. Ha un carattere forte ma non è una persona cattiva e soprattutto non va in giro da sola di notte per Bollate. Ripeto: ha sbagliato ma è ora di smetterla con tutte queste cose. Nessuno l’ha aggredita“.
(.,,.) 


 il resto  dell'articolo lo trovatye nel link   qua  sotto 

10.2.14

Padre Piras e l'arte del meditare di Marco Noce



è passato un mese   o quasi  dai funerali di padre piras  ne  avevo già parlato   qui sul  blog   quando ancora era  cdv.splinder.com  ( e  dall'edizione giornaliera dell'unione potevi prendere  anche le  foto  ) e  ora   anche  qui su  blogspot , ed  già come  riporto  da  questo articolo di qualche tempo dell'unione sarda  , si   sente la  sua mancanza  . 
.


 Da anni il regista americano David Lynch conduce (e finanzia di tasca sua) una campagna per la diffusione della meditazione trascendentale: si sta seduti in silenzio, mettendo a tacere per un po' i pensieri, concentrati sul respiro fino a raggiungere una “consapevolezza senza oggetto”. Praticata da milioni di persone, studi scientifici ne hanno dimostrato i benefici: rilassamento, benessere psicofisico, miglioramento delle capacità di concentrazione. Qualche sera fa, ospite in tv da Fabio Fazio, Lynch ha detto che sarebbe bello se la Chiesa aprisse le porte alla meditazione trascendentale, come strada per cercare il Regno di Dio dentro di sé e una preghiera più profonda. Ratzinger, da cardinale, era contrario. Che ne dirà Francesco, primo papa gesuita? Vedremo. Intanto migliaia di sardi, un paio di settimane fa, hanno salutato con affetto e riconoscenza l'addio alla vita terrena di Francesco Piras, gesuita pure lui, che alla meditazione aveva già aperto le porte delle chiese di Cagliari, Sassari e Alghero. «Qual è il suono di una mano sola?», chiede un indovinello zen. Chi è stato in quelle chiese lo sa: è il silenzio di centinaia di persone sedute, con gli occhi chiusi, concentrate sul respiro.
  secondo me  , se  la chiesa  facesse   una cosa del genere  ,  ovviamente  fatta in maniera seria  autentica  e  non perchè alla moda  ,  recupererebbe  molti che si  sono allontanati  e  persi per  strada  , che si sono allontanati   per mancanza  di spiritualità e  l'accentuarsi del dogmatismo  .  Infatti  secondo il mio amico Antoniccu Pittau Non è un vero e proprio indovinello,in giapponese si chiama Koan:serve a ripulire la mente,ma devi incessantemente cercare di dargli un senso,il tuo maestro ti dirà se la tua risposta è giusta....altrimenti devi continuare a meditarci su.....P.S.:un'altro Koan è "La porta senza porta" ZEN.....

generation war giudizio globale

  dopo il  un giudizio  parziale ( vedere  post  precedente  ) 



 sorto dall'equivoco    sulla messa  in onda delle puntate  che mi ha portato  a vedere  la seconda  e  poi in replay  la  prima  , posso darne   un giudizio globale   del  film in questione
 

Un film bello, triste  , drammatico  , generazionale . In esso ci ho ritrovato anche  se in modo velato   gli echi del graphic novel I Maestri dell’Orzo, la saga della famiglia Steenfort   .

Confermo   quanto dicevo nel post  precedente  , in particolare la seconda  critica  . IL telefilm  testimonia  che  non è necessario  raccontare degli eventi storici  facendo un film storico . Un film controverso visto che <<Secondo il giornale inglese The Economist nessuna fiction in Germania ha mai causato tanto dibattito tra il pubblico, mentre i critici hanno criticato molto severamente l’aspetto storico (in particolare il ruolo della Germania nell’olocausto, sottolineando che la miniserie ha occultato questo aspetto; un’altra critica è legata all’antisemitismo, nella fattispecie la miniserie avrebbe dipinto i partigiani polacchi come più antisemiti dei soldati tedeschi.>>(da  wikipedia ) . 
Critiche  che valgono  come ho già detto precedentemente   se  si considero il telefilm come  appartenente  al genere storico \ documentario Ma, sempre  da  wikipedia  ,La serie racconta la storia di cinque amici tedeschi, che hanno dai 18 a 21 anni, illustrando i loro diversi percorsi sotto il terzo Reich, nel 1941 mentre infuriava la seconda guerra mondiale.

La storia si estende per cinque anni, partendo dal 1941 fino nell'immediato dopo guerra.

Nel '41 a Berlino i cinque amici decidono di fare una festa perché il giorno dopo due di loro, i fratelli Wilhelm e Friedhelm, partono per il fronte orientale, mentre Charlotte è appena diventata infermiera e anche lei sta per partire per il fronte; Greta invece è un aspirante cantante e ballerina che ha una relazione con Viktor, anch’egli parte della cerchia ristretta di amici, che però è ebreo. Greta continua ad amarlo nonostante le leggi di Norimberga. Gli amici sono convinti che la guerra durerà pochissimo, credono quindi che a Natale si rivedranno. Cominciano dunque le loro cinque storie.Storie  che vanno poi a costituire  una  storia  di un'amicizia  resiste  a tutto anche a
«Generation War» riscoprire la verità di una bestiale follia. 
Si è conclusa nel 1945, la seconda guerra mondiale. Sessantotto anni fa. E si sono susseguite, quindi, ben due generazioni: a segnare un distacco che sembra impensabile, per chi ancora ricorda gli anni atroci del conflitto, ma che ha steso inevitabilmente un velo di oblio e di indeterminatezza in coloro che sono venuti "dopo", e nulla sanno, occorre ammetterlo, della guerra che ha segnato il destino del mondo. Poco hanno fatto la scuola e i media, malgrado possa sembrare il contrario. Ai film di propaganda, alle glorificazioni postume, alla quantità di riferimenti che citano senza cronologia ingiustizie e crimini si sono succeduti vaghi "ricordi", brani da sussidiario scolastico, celebrazioni doverose, che non hanno inciso nella mentalità dei giovani, lasciando soltanto una scia di dati ai quali non sempre si accosta la partecipazione spontanea. E quindi il film-tv tedesco, Unsere Mütter, unsere Väter, ossia "Le nostre madri, i nostri padri", tradotto da noi in Generation War e proposto in due puntate da Raitre nelle ultime due scorse serate, ha il gusto asprigno di una scoperta dolorosa, appare come un pugno nello stomaco per i dettagli di una guerra in cui la crudeltà incide anche nella definizione dei caratteri dei protagonisti, cinque amici che si trovano a combattere sul fronte russo con differenti destini. Disorientati e confusi, i giovani soldati tedeschi vedono scorrere davanti ai loro occhi stragi e violenze, gli ebrei sono entità familiari che improvvisamente sono additate come persone da eliminare in ogni modo, la lealtà e il coraggio sono cancellati da una violenza cieca in cui chi spara ha sempre e comunque ragione, quella della sopravvivenza a ogni costo. E il raffronto fra il sangue effuso nell'ospedale da campo fra grida di dolore, e il silenzio rassegnato di chi si inginocchia davanti al suo giustiziere – spesso un ragazzo dagli occhi tristi e dall'espressione confusa – è il binario di morte sul quale per anni i giovani, non solo i tedeschi, si sono avviati al massacro, per massacrare altri giovani come loro in disperata follia. C'è, nella rievocazione di quella guerra che molti di noi sognano ancora la notte, e tanti altri a mala pena conoscono, il senso di un grande inganno, di una ignoranza dei fatti e dei dati manovrata da una propaganda feroce, in cui i soldati sono stati strumentalizzati con fredda strategia. Una generazione in guerra, dice il titolo: sola e con le armi in mano e di fronte, a cercare e dare la morte, senza, in fondo, saperne il motivo.

avvenire  del 9\2\2014

Ma quegli anni di terrore possono essere anche il teatro per gesti coraggiosi apparentemente fuori da ogni logica come quello di Viktor, il sarto ebreo legato proprio a Greta, che salva l’amico nazista Friedhelm da un attentato dei partigiani polacchi. Insomma  la  storia   fatta  dalla gente   ,  ovvero  come dice De Gregori  


Dal punto di vista tecnico la serie è di altissimo livello, sia per quanto riguarda la regia che le ambientazioni, gli attori sono tutti in parte e talentuosi: a disarmare è la naturalezza con cui vengono presentati i protagonisti, per cui all’inizio si simpatizza e che poi si macchiano di crimini raccapriccianti. Gli autori ci mostrano questo processo senza forzare il giudizio e senza giustificare nessuno, portando lo spettatore a riflettere sul fatto che in quelle condizioni storiche l’uomo comune si sarebbe comportato esattamente così.

se eri un bambino .negli anni cinquanta, sessanta, settanta, ottanta ti ricordi com'eri

  da   un utente  del mio facebook   che ha condiviso in sieme  alla  foto  il post da https://www.facebook.com/stereopuntoradio




1.- Da bambini andavamo in auto che non avevano cinture di sicurezza né
airbag…
2.- Viaggiare nella parte posteriore di un furgone aperto era una passeggiata
speciale e ancora ne serbiamo il ricordo.
3.- Le nostre culle erano dipinte con colori vivacissimi, con vernici a base di
piombo.
4.- Non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei
medicinali, nei bagni, alle porte.
5.- Quando andavamo in bicicletta non portavamo il casco.
6.- Bevevamo l’acqua dal tubo del giardino invece che dalla
bottiglia dell’acqua minerale…
7.- Trascorrevamo ore ed ore costruendoci carretti a rotelle ed i fortunati che
avevano strade in discesa si lanciavano e, a metà corsa, ricordavano di non
avere freni. Dopo vari scontri contro i cespugli, imparammo a risolvere il
problema. Sì, noi ci scontravamo con cespugli, non con auto!
8.- Uscivamo a giocare con l’unico obbligo di rientrare prima
del tramonto. Non avevamo cellulari… cosicché nessuno poteva
rintracciarci. Impensabile ..
9.- La scuola durava fino alla mezza, poi andavamo a casa per il
pranzo con tutta la famiglia (si, anche con il papà).
10.- Ci tagliavamo, ci rompevamo un osso, perdevamo un dente, e nessuno faceva una denuncia per questi incidenti. La colpa non era di
nessuno, se non di noi stessi.
11.- Mangiavamo biscotti, pane olio e sale, pane e burro, bevevamo bibite zuccherate e non avevamo mai problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare…
12.- Condividevamo una bibita in quattro… bevendo dalla stessa bottiglia
e nessuno moriva per questo.
13.- Non avevamo Playstation, Nintendo 64, X box, Videogiochi ,
televisione via cavo con 99 canali, videoregistratori, dolby
surround, cellulari personali, computer, chatroom su Internet
… Avevamo invece tanti AMICI.
14.- Uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa
dell’amico, suonavamo il campanello o semplicemente entravamo senza
bussare e lui era lì e uscivamo a giocare.
15.- Si! Lì fuori! Nel mondo crudele! Senza un guardiano! Come abbiamo fatto?
Facevamo giochi con bastoni e palline da tennis, si formavano
delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti
per giocare e gli scartati dopo non andavano dallo psicologo per il trauma.
16.- Alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano. Nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogo, nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né d’iperattività; semplicemente prendeva qualche scapaccione e ripeteva l’anno.
17.- Avevamo libertà, fallimenti, successi, responsabilità … e imparavamo a gestirli.

La grande domanda allora è questa:
Come abbiamo fatto a sopravvivere? E a crescere e diventare grandi? Se appartieni a questa generazione, condividi questo link con i tuoi conoscenti della tua stessa generazione…. e anche con gente più giovane perché sappiano come eravamo noi prima!

Le foibe? In Italia vincono solo : l'oblio , i ricordo a senso unico , la mancanza di rispetto verso le vittime

musica  d'accompagnamento  Giuseppe Tartini - Sonata per violino in sol minore - 'Il Trillo del Diavolo'



per i primi due effetti rimando a quanto ho già scritto in precedenza nel post 10 febbraio giorno del ricordo o giorno dell'amnesia di stato ? io ricordo tutto
Perchè :  

[---]
"Addirittura - denuncia Cristicchi - oggi c'è chi va in giro con la maglietta 'i love foiba', gente che scrive sulla mia pagina Fb 'le foibe sono ancora aperte per voi, ti ci accompagno io'. Insomma c'è uno scontro violentissimo su questa vicenda". Reazioni "che, in parte, mi aspettavo - argomenta Cristicchi - poiché con questo testo andiamo a toccare dei nervi ancora scoperti e quando si nasconde una verità, è come una pentola a pressione: prima o poi esplode. Devo dire, però, che queste accuse e queste polemiche nei miei confronti sono giunte solo dalle fazioni più estreme, sia da destra, sia da sinistra, addirittura da un'associazione di esuli. Quindi mi rifaccio a Oscar Wilde, secondo il quale quando un artista viene criticato da entrambe le parti vuol dire che sta facendo bene il suo mestiere".
[----] 
da  http://www.ansa.it/web/notizie/rubriche/speciali/2014/02/10/Foibe-giornata-ricordo_10045249.html

per   l'ultimo fatto invece , nonostante  sia  contrario alla celebrazione per  i motivi  detti e ridetti nei miie post  precedenti   , ma  favorevole  al ricordo , di tali avvenimenti  perchè  bisogna  impedire che l'ignoranza e l'indifferenza abbiano la prevalenza e perché tali orrori non si ripetano mai più e restino un ammonimento perenne contro ogni persecuzione e offesa alla dignità umana. E' un dovere nei confronti dei sopravvissuti, dei familiari delle vittime . Mi  da  fastidio   vedere  fatti come questi  Venezia  ( da  la stampa  )   il primo   e  roma www.ansa.it/  (    il  secondo  

POLITICA
Venezia, imbrattato il monumentoin memoria dei martiri delle Foibe  Vernice rossa sulla statua nel giorno del ricordo. Il sindaco Orsoni: “Atti vili”

 ANNA MARTELLATO                                                          

“Deploro questo continuo accanimento contro il monumento ai Martiri delle Foibe a Marghera”. Falce e martello, spruzzati da ignoti vandali con vernice rossa nella notte sul monumento in memoria dei Martiri delle Foibe, posto nell’omonima piazza a Marghera, in provincia di Venezia. Come a sfregiare, marchiare, giustificare quello che è, a tutti gli effetti, un genocidio. Non è la prima volta: sin dalla sua prima posa, e sempre in occasione della ricorrenza, il monumento è stato oggetto di gesti vandalici.  
(.....) 




 il mancato delle  vittime  perchè  d'essi qualunque  sia la  causa \la parte  per  cui siano morti  , da  colpevoli o da  innocenti  , o barbaramente uccissi    da qualunque  dittatura    e  democrazia  \  democradura  , vanno sempre  rispettati  perchè  essi sono sempre  morti . 


9.2.14

Bollate, ragazza picchia compagna. Nessuno la ferma e il video finisce su Facebook ( REPRISE )



ho ripreso questo  post   schifato   dal n, permettetemi  un  neologismo  di mia invenzione  ,   malpancismo    della gente  infatti  

PRENDETEVI LA BRIGA DI LEGGERE TUTTO: è IMPORTANTE :
"Tutti contro uno, o uno contro tutti oppure ancora, TANTI contro altri tanti?"
Avete presente quella notizia della 15enne menata? A parte il fatto che i giornali ci hanno mangiato TANTO MA TANTO MA TANTO, ci ha mangiato anche facebook,perchè si sà quste notizie danno da mangiare ai giornalisti.  ci ho mangiato anche io. Io ho mangiato un pò di psicologia e filosofia. Si perchè ho avuto una prova assoluta di quanto la gente con poco cervello, sia numerosa. La gente è inutile e ruba ossigeno all'umanità. A nessuno sarebbe fottuto un cazzo di quella ragazza se fosse morta di malattia , o di morte naturale. A nessuno.
Ma siccome inspiegabilmente quando succedono questi casi, tutti si sentono GIUDICI E DEI SCESI IN TERRA, sono tutti a favore della ragazza picchiata, ovviamente solo su facebook. Perchè se anche loro fossero stati davanti alla scena,si sarebbero zittiti esattamente come hanno fatto su facebook, oppure molti di essi avrebbe appunto incitato alla violenza. Inoltre nessuno si è reso conto che è peggio filmare tutto e rimanere in silenzio? no? E nessuno si è preso la briga di insultare che ne sò,anche chi ha voluto la rissa e filmava? no? e già. invece i commenti che incitano al suicidio o che augurano la morte alla bionda, bhè quelli si. Quelli sono grande dimostrazione di umanità. Ho fatto un piccolo esperimento. Ho fatto un profilo fake, con le foto della ragazza,bionda, si quella che ha picchiato la mora, la cosidetta "vittima" riuscendo appunto a sgamare il profilo. Ho ricevuto più richieste di amicizia di quelle che avrebbe ricevuto Marylin Monroe se fosse resuscitata.In giro di un ora le richieste sono arrivate a 100. Penso che si TERRIBILE questa cosa. Chiedere l'amicizia ad una persona, con lo scopo di insultarla?? MAH! che assurdità è ? La gente è curiosa. Vuole vedere. Vuole sapere. E si interessa solo di queste cose. Non gliene frega nulla a nessuno della sofferenza della ragazza. Una vale l'altra. A nessuno fa pena è chiaro.
E' solo una prova, per verificare la cattiveria, della gente, MASCHERATA DA SOLIDARIETà . E poi è facile prendersela su faebook, nel "tutti contro uno"In strada, nessuno nemmeno chi insulta su facebook, l'avrebbe veramente aiutata. Ripeto, avrebbero filmato per il gusto dello spettacolo. Poi , una volta a casa, tutti si sentono in diritto di protestare, di dirsi affranti,di dire che l'Italia è una vergogna. C'è anche chi insulta dicendo "AL SUD VI AVREMO MENATO" dando quindi conferma a chi dice che al sud si è più ignoranti ( che tontaggine!) che cosa cazzo vuol dire "FALLO AL SUD QUELLO CHE HAI FATTO A MILANO??"*_* AL sud la gente ammazza per strada con la mafia, che cazzo dite? Ma poi, dio cane, qualche giorno fà era la giornata della memoria. Tutti a rivendicare i diritti di pace e amore e uguaglianza. Come la mettiamo con i commenti di "devi morire" del "TUTTI CONTRO UNO"? troppo facile. E' una pura dimostrazione della mancanza di cervello umana, e dell'ipocrisia. Allogo una delle tante foto agli insulti. E'divertente vedere come la gente è stupida. Ipocrita. E cattiva. Ma nella giornata della memoria tutti, a difendere la vita altrui e a combattere il male con il bene. Ma poi che tonti. Loro non sanno che io ho accesso a tutti quei 100 profili , a cui, se voglio. Ruberò tutte le loro foto?? Possibile che la gente sia così TONTA?










Bollate, ragazza picchia compagna. Nessuno la ferma e il video finisce su Facebook



Una ragazzina di 15 anni ha accusato una sua coetanea di averle portato via il fidanzato e così l’ha picchiata fuori dalla scuola, a Bollate, nel Milanese. Il tutto è stato ripreso con un cellulare da alcuni compagni che hanno caricato il video su Facebook. Compagni che, come si sente dall’audio, hanno incitato le due a “battersi” senza sentire l’esigenza di intervenire per separarle, ma al contrario commentando la gazzarra con ampie risate. È successo attorno alle 14 del 6 febbraio all’esterno dell’Istituto tecnico Primo Levi di via Varalli, dove la presunta “tradita”(che non frequenta l’istituto) ha atteso l’uscita della rivale in amore e l’ha aggredita: capelli tirati, calci e pugni, mentre gli altri ragazzini riprendevano e ridevano senza intervenire. La studentessa picchiata non ha avuto bisogno di cure mediche e oggi i genitori si sono presentati in caserma per presentare denuncia





8.2.14

generation war giudizio parziale

In parte  è vero quello che  dice questo articolo di    http://www.dinamopress.it/ ma  che  cavolo un  po, un giudizio \  una recensione  meno ideologizzata  no  ?  . Qui   si nota  la  mancanza  o incapacità nel distinguere   quando  un regista  vuole dare  un regista  vuole fare un film interamente  storico  ( allora le critiche   , io parlerei più di stroncatura  ,   del sito  in questione    possono essere   giustificate  )   e quando invece   come   giustamente  fa notare  quest'altra recensione migliore di  dudemag.it    si vuole raccontare   la  <<  testimonianza di una generazione tradita dalla cieca fiducia nei padri e da questi mandata al massacro. >> . Insomma    più storie  personali    e delle loro crisi interiori . E poi   come dice  : Marco Guido Martini • 8 ore fa nel commento  a   dinamopress   : << 
In realtà le allusioni ai soprusi verso la popolazione russa e verso gli ebrei sono ben presenti nella storia. Non percepisco questo clima "assolutorio" che vedi. Quando Friedhelm va nel bosco e finisce su una pozza di sangue piena di mosche, sappiamo benissimo chi è il colpevole. E lo stesso Friedhelm di fatto costringe un gruppo di contadini innocenti a saltare in aria per aprire un varco ai suoi commilitoni, e che dire della fucilazione di un gruppo di contadini probabilmente innocenti? Non vediamo Auschwitz perchè nella trama non compare, in quanto Viktor riesce a fuggire prima di arrivarci. Ovviamente mostra anche debolezze e rimorsi, ma pensiamo che non vi siano stati ? >>  per  dare  un mio giudizio globale mi devo  rivedere  perchè  per  errore   ho  visto  la  seconda  , credendo che  iniziasse oggi    . Posso dire  che per  il momento, sto finendo di vederlo in streaming  sul sito  della rai  ,  sembra promettere bene ,  buone anche le musiche   , e  gli effetti speciali   .

10 febbraio giorno del ricordo o giorno dell'amnesia di stato ? io ricordo tutto

"Quando si guarda la verità solo di profilo o di tre quarti, la si vede sempre male. Sono pochi quelli che sanno guardarla in faccia." ( Gustave Flaubert )


  vi potrebbe interessare  il mio precedente post 
http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2014/02/le-foibe-lesilio-la-congiura-del.html


Ci avviciniamo , come tutti gli anni al 10 febbraio cioè a  Il Giorno del ricordo delle foibe e dell'esodo Istriano  - Dalmata 
 ed già iniziano ad arrivarmi email che mi fanno le stesse domande che mi vengono ai miei due post sull'olocausto : 1)  perchè ricordo l'olocausto \i e la shoah  e   2 )  perchè ricordo la shoah [ post  dedicato  a  negazionisti / revisionisti estremi  ].
Ma con alcune differenze eccole    .

1) Basta se ne parla troppo in tv.. ., non è vero che non se ne parla , ecc

No . non basta ,. almeno per me , se i miei  post su tali argomenti non li leggere  e credi pure a quello che ti raccontano i media affari tuoi   . Infatti è vero che se ne parla ma se ne parla solo a tesi costituita e poco o niente a 360 °  cioè vengono solo ricordate \ celebrate solo le nefandezze comuniste e per giunta ingigantite e decontestualizzate . E per questo che vengo da destra e sinistra imputato d'essere impreciso e fazioso , ma chi mi conosce lo sa che non è cosi .











Inoltre nei media non ufficiali invece ci basa su teorie pseudo-complottiste oppure più semplicemente fondate sul mero ed assurdo pregiudizio: foibe=uccisione di fascisti ., ;memoria delle foibe=revisionismo ,   esuli istriani  e  slavi =    fascisti  o  quanto meno  degli “indesiderabili(…) criminali (…) che sfuggono al giusto castigo della giustizia popolare jugoslava e che si presentano qui da noi, in veste di vittime, essi che furono carnefici”.  Infatti  da  http://www.qelsi.it ( un sito   di cui non condivido se non il  5  %  di quello che  dice   e  scrive   )  : << A questo proposito sarebbe importante che qualcuno progettasse, come hanno fatto per l’olocausto ebraico, di far partire qualche “treno della memoria” per far visitare anche i luoghi di questi orrori. Anzi, forse sarebbe meglio farlo partire dalla Stazione di Bologna, dove nel 1946 si è verificato un episodio di vera barbarie, protagonisti i ferrovieri comunisti che con tanto di bandiere rosse inveivanp contro gli esuli istriani dalmati giuliani al grido di “fascisti”, di fatto impedendogli di scendere dal treno e quindi di essere aiutati dalle dame della carità venuti in loro soccorso. Del resto per molto tempo i comunisti italiani erano convinti che dentro le foibe ci fossero soltanto fascisti che hanno meritato questa fine.
L’episodio di Bologna viene raccontato anche nel libro “Magazzino 18” di Simone Cristicchi appena uscito nelle librerie, che riporta la citazione dell’Unità del 30 novembre 1946, che considerava gli esuli degli “indesiderabili(…) criminali (…) che sfuggono al giusto castigo della giustizia popolare jugoslava e che si presentano qui da noi, in veste di vittime, essi che furono carnefici”.  >>  (  qui l'articolo completo ) . Fatti che   non  dovrebbero più avere  alcun fondamento né storico, né politico.
Per il Giorno del Ricordo  si dovrebbe trattare di un coinvolgimento tangenziale, e questo è valido anche per le posizioni negazioniste-riduzoniste (  di  certaistra per  i crimini da  loro commessi    e a destra ) o revisioniste ( da non confondere con negazioniste ) dell ex presidente della Croazia Stipe Mesic  colpevoli  di chiedere  che  si parli anche  dei   crimini fascisti.

2) tu odi il tuo paese

Diciamo che fra me e il l'italia c'è un rapporto d'amore ed odio ,che è troppo lungo da descrivere qui e ci porterebbe fuori tema ma che sarà ripreso in qualche futuro post ( chi vuole me lo ricordi via email ) . Esso può essere riassunto qui in questa scena del film   del 1989 diretto da Oliver Stone (Born on the Fourth of July)  ovvero   nato il 4 luglio particolare nel lasso di tempo che va  da l 0.40 a 1.00 


per  chi volesse  approfondire  il contesto   del  confine orientale e capuire   ciò che  c'è  ststo prima dele foibe  e  della dittatura e crimini di  tito e dell'esodo

Non sapevo che criticare certi atteggiamenti di noi italiani , fra cui quello di non volere fare i conti con il proprio passato bello o brutto che sia , e smontare alcuni miti come quello d'italiani brava gente significasse offendere il proprio paese .

3) come mai, tu antifascista e comunista narri e t'interessi di storia di destra e di fascisti ( un riferimento velato agli esuli ) .

Usciamo dalle vecchie ideologie che hanno caratterizzato gli ultimi 2 secoli del millennio precedente . Ed andiamo avanti . Il mio intento è è quello di tirare fuori , in maniera che si chiuda tale polemica e si possa ricordare ( pur nelle diversità di vedute ) tali avvenimenti , le responsabilità di ciascuno di noi dalòa destra alla sinistra . Ecco perchè condivido e  parlo anch'io a 360 gradi , per dare un giudizio globale aspetto a vedere lo spettacolo , il tentativo di Cristicchi dell'opera magazzino18
Infatti egli dice su repubblica del 7\2\2014 qui la versione integrale  dell'intervista   .<< (... ) Ecco perchè nel testo parlo ampiamente anche dei crimini di guerra commessi dall'esercito fascista italiano in Iugoslavia , in slovenia , dei rastrellamenti , dei processi e delle esecuzioni sommarie >>. Inoltre, e qui sta il riferimento al drammatico esodo delle popolazioni slave , se ti schieri o racconti dei tali eventi vieni << taciato come fascista . . In realta >> sempre secondo Cristicchi << gli esuili [ parlo anche per esperienza personale avendone conosciuto qualcuno, anzi meglio gli eredi ,   residente nella mia zona ] sono un popolo cosi vasto che comprende tutti , per la maggior parte hanno votato Dc  >> e ora centro destra ( la maggior parte , come si può vedere dai siti e forum su tali eventi ) . << Sempre strumentalizzati dalla politica per prendere voti . Questa storia non ha[  anzi  , corsivo mio , non dovrebbe avere  ] nessun   colore politico >> . Quindi un vfncl ( scusate la  volgarità   ma mi è scappato ) a chi riduce una storia cosi complessa ed  triste    , fatta di violenze , pulizie etniche , genocidi ed altri errori perpetrati anche prima della seconda guerra mondiale per italianizzare forzatamente    le popolazioni slave . Il caso  emblematico  di  questo processo è  quello   della   distruzione Il Narodni dom (in sloveno, Casa del popolo o Casa nazionale) di Trieste era la sede delle organizzazioni degli sloveni triestini, un edificio polifunzionale nel centro di Trieste, nel quale si trovavano anche un teatro, una cassa di risparmio, un caffè e un albergo (Hotel Balkan )  trovate nel link  sopra  maggiori dettagli  su  tale  evento  che determino  ed esacerbo  la conflittualità  già tesa  fra  Slavi ed  Italiani portando a quello che noi tutti\e  conosciamo  o almeno dovremo  conoscere 




Quindi cari amici    \ nemici come potete vedere anche se sono di sinistra la  penso come cristicchi << a differenza degli oltranzisti >> revisionisti estremi -negazionisti o peggio riduzionisti non giustifico ( anche se comprendo perchè se fosse avvenuta una balcanizzazione forzata , forse anch'io mi sarei comportato come le popolazioni slave prima dell'arrivo dei comunisti di tito ) << un crimine con un altro crimine >> abbassandomi al loro livello e passando da vittima a carnefice . << Mentre per loro le foibe sono state sono state un atto giusto dai parte dei partigiani , giusto buttare in quelle buche italiani , squadristi , fascisti ,un centinaio di preti (...) >>
Concludo  invitandovi   al dibattito  ( o via  email  o nei comenti qui  sul mio twitter  e  facebook  dove  metterò l'url del post   )    .
Naturalmente  , in quanto  non ho  ( ne  lo pretendo  d'averla )  la verità assoluta  s'accettano critiche  ed  osservazioni  ben motivate  e  documentiate  .
Ma  soprattutto  a  : <<  ricordare tutti questi fatti, che si tratti di foibe, di genocidio armeno, di genocidio ebraico, e tutte le altre atrocità dello stesso tipo.... i criminali, QUALI CHE SIANO, volevano occultare tutto questo con il velo dell'oblio e la congiura del silenzio...Invece è giusto che tutti siano informati, per non poter dire :" non sapevo"... che tutti sappiano chi erano le vittime e chi sono i boia criminali responsabili di tutti questi massacri...Chi li ricorda sta per forza dalla parte della ragione...>>  dal mio amico facebookiano  Guido Atzeni .
E poi   finiamola  con la guerra delle cifre  ( da  una parte  e dell'altra  )  perchè anche se  sono  poche migliaia   come dicono i documenti  ufficiali (   italiani ed  alleati )  o centinaia di migliaia  come  dicono  le altre  fonti  ( in cosiddetti  foiboici  ) sempre  d'orrori si tratta   che non vanno dimenticati   e taciuti   nè tanto meno strumentalizzati  politicamente  da una parte e dall'altra   

Aggiungo   questa   citazione de  Andreiana  : << (...)  se avete preso per buone \ le "verità" della televisione \ anche se allora vi siete assolti \siete lo stesso coinvolti.  (...) >>

In piazza Duomo a Firenze la bottega dei colori che resiste al mangificio., Il negozio di vinili che dice no al Black Friday: «Clienti da tutta la Toscana, il nostro segreto è la roba popolare»

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