27.8.16

ritorniamo al passato o meglio integriamolo con il presente ovvero pensiare globale agire locale cioè un economia di decrescita

 canzoni  suggerite
  • 883  - nord  sud ovest est 
  • Edoardo bennato  - l'isola    che non  c'è




 c'è qualcuno che  applica  o almeno ci prova  a  pensare locale  agire locale

ti potrebbe interessare

Petrini racconta: "Quella notte di 30 anni fa quando creai Slow Food"
Latouche: "L'economia ha fallito, il capitalismo è guerra" 


 da  repubblica  del 26\8\2016


Basta consumismo, riappropriamoci del tempo". Budapest festeggia la decrescita
A Budapest sono diverse le iniziative che promuovono uno stile di vita sostenibile. Come Cargonomia, punto d'incontro tra tre piccole imprese “ecocompatibili”, che si occupano di cibo e consegne. O Átalakuló Wekerle, un'associazione di quartiere impegnata  in diverse attività: dall'isolamento delle finestre al compostaggio. Non a caso, dal 30 agosto al 3 settembre, la capitale magiara ospiterà la quinta Conferenza internazionale sulla decrescita Dal 30 agosto al 3 settembre la capitale magiara ospita la quinta conferenza internazionale dedicata al movimento. Un'occasione per riflettere sulla sostenibilità del nostro stile di vita

BUDAPEST - A Cargonomia, punto d'incontro tra tre piccole imprese "ecocompatibili" attive a Budapest, è appena arrivata una cassetta di uova fresche. È stata poggiata a fianco delle particolari bici cargo a tre ruote progettate per scorrazzare in città, consegnando frutta e verdura. "Ce l'ha inviata un amico che sta implementando una cooperativa", dice Vincent Liegey, ricercatore francese ora di base in Ungheria, e uno dei coordinatori del progetto. "In cambio domani potremo offrirgli un servizio di trasporto con le nostre bici, oppure aiutarlo a fare delle riparazioni in fattoria. Difficile spiegare che cosa sia esattamente questo posto se non un'esperienza economica alternativa basata non sul profitto né sullo scambio, ma sulla reciprocità".
"Basta consumismo, riappropriamoci del tempo". Budapest festeggia la decrescita

un anarchico silenzio, all'interno della capitale magiara c'è una città decrescente che, quasi per paradosso, si allarga. Contrasta i messaggi divisivi di Viktor Orbán, attuale primo ministro del paese, ma anche quelli di molti altri leader europei. Perché promuove altri modelli di vita, costruiti sulla collaborazione. Non a caso qui, dal 30 agosto al 3 settembre, si terrà la quinta conferenza internazionale sulla decrescita. L'ultima, a Lipsia, è stata un boom: oltre tremila le persone coinvolte, provenienti da 74 paesi. "Quest'anno sarà particolarmente interessante per due ragioni", prosegue Liegey, che è anche tra gli organizzatori della manifestazione. La prima: "L'Ungheria ha vissuto il violento collasso dell'Unione Sovietica, uno stato centralizzato, implementazione dittatoriale di una buona idea. E dato che anche la decrescita nasce dalla teoria, penso che sia una buona occasione per imparare dagli errori passati e per facilitare il dialogo tra est e ovest. La seconda è che qui non c'è stato lo stesso sviluppo che ha caratterizzato l'Occidente, però ci sono ugualmente molte attività solidali ben funzionanti"





Tutte coinvolte nei due eventi paralleli in programma: in cinquecento parteciperanno alle conferenze pensate più per addetti ai lavori, mentre al festival - con workshop, discussioni aperte, esibizioni artistiche - si aspettano migliaia di curiosi. Pronti ad assaggiare cibo biologico e a imparare trucchetti utili a risparmiare nella vita domestica. L'obiettivo è indurre tutti a porsi delle domande: che cosa sono crescita e sviluppo?; è possibile avere una crescita infinita su un pianeta finito?. Gli stessi quesiti che circa quindici anni fa hanno caratterizzato gli esordi di ciò che Liegey definisce un modo di pensare "interdisciplinare e multidimensionale": "Ci sono tante strade per la decrescita quante persone 'decrescenti'", puntualizza, "infatti, non si tratta un movimento che ti dice cosa fare, bensì ti invita ad abbandonare la logica dell'ottenere sempre di più, a riappropriarti del tempo, come di una stile di vita sostenibile e pieno di significato".






Un mutamento che, secondo l'attivista, è necessario adesso più che mai. "Oggi stiamo fronteggiando il collasso della società occidentale, fondata sulla convinzione che la crescita permetta di risolvere i conflitti sociali. Un falso mito, perché le risorse fisiche sono limitate. Gli effetti sono sotto i nostri occhi: il cambiamento climatico, la perdita delle biodiversità e via discorrendo. Ma c'è anche un limite culturale. Nonostante il consumismo, non siamo più felici: c'è un alto livello di stress, un alto numero di suicidi, di violenza e sfruttamento". Per modificare il corso corrente basta poco. Qualche esempio: si può lasciare il proprio lavoro in banca e investire in una fattoria, fare la spesa in un negozio di prodotti a chilometro zero  o mangiare meno carne. Basta questo a rendere più felici? "A me sì", ribatte Liegey.





A Wekerle estate, nel XIX distretto di Budapest, sono partiti dal cibo buono. Arrivando qui dal centro, sembra di addentrarsi in un villaggio d'altri tempi. Case basse con giardino e biciclette a ogni angolo. "La zona è stata disegnata per accogliere le persone che si sono spostate in città dalla campagna. L'idea era quella teorizzata dall'inglese Ebenezer Howard: un mix proporzionato tra agricoltura, industria e abitazioni", spiega Tracey Wheatley che fa parte di Átalakuló Wekerle, un'associazione di quartiere impegnata a promuovere diverse attività









dall'isolamento delle finestre al compostaggio. "Abbiamo cominciato dal mangiare: perché il pane saporito fatto con grano coltivato senza pesticidi, per dire, è qualcosa che viene capito in fretta da tutti", racconta, "ma, in sostanza, ciò che stiamo facendo è lavorare sulla cooperazione, la tolleranza e l'auto organizzazione. In modo da spingere le persone a guardare fuori dal proprio piccolo mondo, a lavorare insieme e fidarsi degli altri".

  che sia  la  via   da  intraprendere o  per  chi l'applica  sia la  via  giusta   c'è  il fatto che sempre  da  repubblica   online  d'ieri   si legge  questa news


Le birre artigianali mettono alle strette i colossi: 5.500 tagli per AB Inbev

La società belga pianifica uno sfoltimento del 3 per cento della forza lavoro complessiva, nei tre anni successivi alle nozze con SABMiller. I gruppi del largo consumo generalista corrono ai ripari per diminuire i costi
MILANO - Troppi dipendenti nel gigante della birra Anheuser-Busch InBev, che è convolato a nozze miliardarie con la concorrente SABMiller per creare un colosso della bevanda apprezzata in tutto il mondo. La società si aspetta di tagliare il 3 per cento circa della sua forza lavoro complessiva nei tre anni successivi alla fusione, in una mossa mirata proprio a massimizzare le sinergie (più prosaicamente i risparmi) date dall'unione dei due maggiori birrifici al mondo.
Secondo le informazioni dettagliate in un documento pubblicato in merito all'acquisizione, la cura dimagrante dovrebbe esser attuata in maniera graduale, per fasi. Alla fine del processo, però, 5.500 posti di lavoro dovrebbero essere cancellati, secondo quanto ha riportato una fonte anonima a conoscenza della materia alla Bloomberg.
I tagli al personale rientrano in una strategia da 1,4 miliardi di dollari di risparmio annuo che AB InBev si aspetta di riuscire a realizzare, a valle della fusione. Tutti i birrifici che hanno in portafoglio marchi destinati al largo consumo stanno d'altra parte cercando di tagliare i costi di produzione e distribuzione, messi sotto pressione dalla crescita dei piccoli birrifici indipendenti, tanto in Europa che in Nord America. SABMiller soltanto, l'anno scorso, ha raddoppiato il suo obiettivo di risparmi a 1,05 miliardi di dollari entro il 2020.   Secondo AB InBev, che resta il maggior produttore al mondo, the world’s largest brewer, i tagli sono per altro limitati ad alcune aree e non includono ad esempio la divisione delle vendite, dove non sono stati ancora sviluppati piani

di integrazione a causa dei vincoli da parte della Autorità di regolamentazione. La compagnia ha perl specificato che il quartier generale di SABMiller verrà integrato al proprio - che si trova in Belgio, a Leuven - così come avverrà per il management office a New York.




26.8.16

basta con bufale e post xenofobi ed malpancisti sul terremoto del centro italia 2016

 nonostante  il mio  sfogo  ( vedere post precedente  )    ho  cercato  di   fare  cosi anch'io  come  il  mio  compaesano















 

 l'altra  cosa  che mi  fa  incazzare  sono le  bufale   e la  gente che le condivide  senza porsi dubbi  o     peggio  non riconosce  poi l'errore  - eccone  una bella  grossa


La bufala della magnitudo del terremoto "taroccata" per non pagare i risarcimenti colpisce ancora 
 
© Fornito da IBT Italy sismografo

Tra le tante bufale che stanno circolando in queste ore riguardanti il terremoto nel Centro Italia, non ultime quelle dei maghi della "previsione postuma" dei sismi, ce n'è una che racchiude una combinazione di due elementi presenti in quasi tutte le teorie del complotto: i politici brutti e cattivi e gli scienziati corrotti. Stiamo parlando dell'assurda teoria secondo la quale una legge dello stato garantirebbe i risarcimenti solo per i danni causati da terremoti con magnitudo superiore a 6 sulla scala Richter, motivo per il quale la suddetta magnitudo sarebbe stata artificiosamente abbassata a 5,9 per le scosse che hanno colpito Amatrice e dintorni.

Si tratta di una bufala di portata notevole, se non altro perché implica una totale ignoranza delle più basilari nozioni di sismologia (roba da lettura veloce di Wikipedia, non da dottorato di ricerca in geofisica), oltre all'incapacità di effettuare una ricerca su Google che richiederebbe non più di 30 secondi. Come spesso accade, è molto più semplice mettersi a strillare a pieni polmoni: "Condividete prima che lo censurino!". Peraltro, non è la prima volta che questa storia emerge: era già capitato per il sisma emiliano del 2012.Come potete vedere dall'immagine sottostante, la responsabilità di questa presunta alterazione della magnitudo è messa sulle spalle del governo Monti, che avrebbe quindi creato una legge apposita per negare i risarcimenti alle persone danneggiate da terremoti con intensità inferiore a 6 gradi della scala Richter.

 
© Fornito da IBT Italy terremoto centro italia Uno dei massimi esperti mondiali di diritto sismologico all'opera su Facebook Facebook

La cosa curiosa è che questa teoria del complotto mischia due provvedimenti che poco hanno a che fare l'uno con l'altro. Il primo è il decreto legge 39/2009, con il quale venivano stabiliti gli interventi urgenti per il terremoto dell'Abruzzo: a quel tempo, peraltro, il capo del governo era Berlusconi e non Monti. Il secondo testo al quale si fa riferimento è invece il decreto legge n. 59 del 15 maggio 2012, contenente disposizioni urgenti per il riordino della protezione civile. L'articolo 2 del decreto del governo Monti escludeva "l’intervento statale, anche parziale, per i danni subiti da fabbricati" in caso di terremoti, il tutto "al fine di consentire l’avvio di un regime assicurativo per la copertura dei rischi derivanti da calamità naturali". La cosa non è di alcuna rilevanza, dal momento che l'articolo 2 è stato soppresso all'atto della modifica in legge (100/2012). Assolutamente ridicola anche l'accusa che il provvedimento del governo-Monti sia stato emesso per evitare di pagare i danni del terremoto in Emilia, salvo non voler attribuire all'ex-Presidente del Consiglio doti medianiche: il decreto porta la data del 15 maggio 2012, il sisma si verificò nella notte tra il 19 ed il 20 dello stesso mese.E veniamo al decreto del 2009, che al comma 2 dell'articolo 1 dice effettivamente come gli interventi siano destinati a quei comuni che "hanno risentito un'intensità MSC uguale o superiore al sesto grado". C'è quindi un fondo di verità in questa bufala? Assolutamente no: la scala alla quale si fa riferimento non è ifatti la Richter, che esprime la magnitudo, bensì la MSC (Mercalli-Sieberg-Cancani), comunemente indicata semplicemente come "scala Mercalli". Una differenza che, come vedremo, non è da poco.

© Fornito da IBT Italy terremoto Un'auto distrutta dai detriti derivanti dal crollo di alcuni edifici a Pescara del Tronto REUTERS / Max Rossi

La scala Richter cerca infatti di offrire una misurazione più o meno precisa dell'energia sprigionata dal sisma, ossia della magnitudo. Si tratta quindi di una valutazione oggettiva, che peraltro può essere misurata più o meno da qualsiasi parte del mondo (avendo a disposizione gli strumenti adeguati, ovviamente). Esistono però diversi tipi di magnitudo, che esprimono l'energia di un terremoto basandosi su parametri leggermente diversi e restituiscono quindi un valore che può lievemente differire dagli altri.Nei primi momenti dopo un terremoto, l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) diffonde la cosiddetta magnitudo locale (ML), la più veloce da calcolare, che pur non essendo precisissima viene comunicata in modo da permettere a popolazione e soccorritori di avere un riferimento indicativo di quella che potrebbe essere la situazione. Il dato più preciso relativo all'energia liberata nel terremoto è invece quello relativo alla cosiddetta magnitudo momento (MW), un valore definito negli anni '70 (la scala Richter "originale" risale invece agli anni '30). La valutazione della magnitudo di un terremoto sulla scala Richter è quindi unica a prescindere da quale sia la distanza di un determinato punto dall'ipocentro (il punto all'interno della Terra da dove "parte" un terremoto) o dall'epicentro (il punto sulla superficie posto sulla verticale dell'ipocentro). La valutazione con la scala Mercalli può invece variare in base al luogo nel quale ci si trova, visto che si basa sugli effetti del sisma su cose e persone.La scala si muove per l'appunto ta un valore minimo di 1 (scossa avvertita solo dagli strumenti) e 12 (distruzione totale di tutti gli edifici). Com'è facile intuire, una valutazione di questo tipo può variare molto in base alla distanza dall'ipocentro ed in modo quasi indipendente dalla magnitudo. Per esempio, un terremoto di magnitudo 9 nel mezzo del deserto non produrrà alcun effetto su cose e persone e sarà rilevato solo dagli strumenti. Un sisma di magnitudo 5 (quindi relativamente ridotta) in un'area densamente popolata e con edifici di scarsa stabilità produrrà invece grossi danni e sarà classificato con un valore più alto.Il decreto del 2009 non parla quindi di un'erogazione di aiuti in base all'energia del terremoto, ma agli effetti che questo ha prodotto. Nello specifico, quelli definiti dal 6° grado della Scala Mercalli (MSC). E quali sono questi effetti? Quelli di un terremoto che provoca qualche leggera lesione negli edifici. In altri termini, il testo non fa altro che dire che chi ha subito un danno, seppur minimo, sarà risarcito. Ossia l'esatto contrario di ciò che sostiene chi ha creato o fatto circolare questa bufala.
 
 quindi  ecco perchè    concordo con Daniele  .
 
P.s 

25.8.16

Cagliari, prove di integrazioneed coesistenza a Monte Claro: cristiani e musulmani pregano insieme in moschea

Questo post   è una  risposta   a    tutti  quelli che  , vedere  il miei post  sul  burquini  ,  mi dicevano che  perché  ....    ti ostini a difenderli   e  dialogare    con loro  ,    quando   ti daranno una  coltellata    gridando Allah è grande , ecc.  sarà troppo   tardi .  
Io  non sto difendendo   nessuno   ,  qualunque  condanna    verso   i  fondamentalismi   e  pregiudizi da  qualunque  tipo  di religione  \  fede  provenga  . Sono   convinto   che l'unica via contro il terrorismo religioso ,  ma  soprattutto   sottrarre  giovani  non solo islamici  all'indottrinamento  estremista sia  proprio il dialogo   e  il cercare dei tratti in comune  
Infatti ben vengano iniziative  come quelle di luglio  i mussulmani  alla funzione  cattolica  e  ora  i cattolici   che pregano   con i Mussulmani ,  o  il papa  che  visita  una  moschea  o  se mai avverrà in futuro  un iman  in  vaticano   

  da l'unione  sarda del 20\8\2016   per  la gentile concessione dell'autore 

Era scocciato, e non ha fatto niente per nasconderlo. Anzi, la discussione con l’anziano Mohamed è servita solo a richiamare l’attenzione di tutti. E lui, il giovane
arrabbiato, dopo aver fatto notare che in moschea non si entra con le scarpe e che chiunque deve avere lo stesso rispetto per un luogo di culto, alla fine è rimasto
fuori, a pregare sotto il porticato sul tappetino che si era portato da casa.
Un prologo non previsto, e subito superato, in una giornata che è stata di gioia, di pace e di tolleranza. Quella di ieri pomeriggio, appuntamento alle 13.30,
era la prima volta in cui cristiani e musulmani assistevano insieme a una salat al zuhr - la preghiera del mezzogiorno. Addirittura, quella del centro culturale nel
parco di Monteclaro, che ogni settimana si trasforma in moschea per accogliere le migliaia di fedeli della provincia, è stata la prima in assoluto in Italia.


Una sorta di scambio di cortesia dopo l’invito della Chiesa agli imam delle settimane scorse.
L’incontro, voluto e organizzato dalla comunità islamica cagliaritana, si è poi svolta nella più assoluta normalità. Così come voleva il messaggio di apertura e di  confronto tra religioni e culture diverse. Una risposta agli attentati registrati in Europa e, in particolare, all’episodio di Rouen del 26 giugno scorso, quando un sacerdote,padre Jaques Hamel, era stato sgozzato in chiesa da due giovani fanatici auto indottrinatisi su internet quali soldati del califfato dell’Isis.
«Sappiamo quante bugie si dicono in nome del nostro profeta - ha spiegato nella sua introduzione Hicham Mjidila, marocchino, in Italia da sette anni - la cui caratteristica fondamentale era l’onestà. Ed è su questa base che noi condanniamo ogni gesto di violenza perché non ci appartiene ». All’esterno della moschea una distesa di calzature, all’interno i tappeti, dove hanno preso posto un centinaio di fedeli musulmani, davanti a qualche fila di sedie per gli ospiti, tra i quali don Franco Puddu, vicario dell’arcivescovo Arrigo Miglio, e padre Stefano Messina.[  foto a sinistra   ]
Oltre, naturalmente, a una trentina di cattolici, con le donne che hanno dovuto coprirsi il capo .
Nascoste da una tenda, dietro il predicatore, le donne musulmane, anche questo fa parte della tradizione. «Dio non vuole guerra e violenza - ha ammonito Mohamed Mjidila, l’imam arrivato dal Marocco per un periodo di vacanza In Sardegna - perché queste vengono dal cuore dell’uomo non da Dio. Chi mente sulla religione non è corretto». Parole ed enunciati
che hanno trovato d’accordo don Franco: «Non c’è un Dio di odio e di vendetta. Il profeta Isaia immaginava un solo popolo per tutte le genti e il momento in
cui nessuno avrebbe alzato un’arma per rivolgerla contro qualcuno ».
Hassan Laoudini, è stato tra i promotori di un evento finora unico a livello nazionale. «Ma c’è stata la condivisione di tutta la comunità musulmana», precisa: «Mi auguro che questi incontri possano ripetersi con costanza anche in futuro». Il portavoce della comunità Omar Zaher aggiunge: «Dobbiamo lavorare per combattere i pregiudizi che ancora ostacolano i rapporti di comprensione e di fratellanza».
Insomma, il centro di Monteclaro diventerà laboratorio di idee. Qui, ogni mercoledì, i fedeli si riuniscono per la preghiera del mezzogiorno. Il locale è della Provincia ed era stata Angela Quaquero, all’epoca assessore alle Politiche sociali, ad assegnarlo, per un’ora alla settimana e a titolo gratuito, ai musulmani. Da quando gli
enti sovracomunali sono stati cancellati, e anche per esigenze di bilancio, adesso per il centro si paga un affitto da mille euro all’anno. Una cifra pressoché
simbolica che rivela disponibilità. «Questo lo avevamo capito da subito», ammette Hassan. La prima prova di integrazione religiosa sul campo è andata bene. Ne è convinto anche don Franco Puddu: «Ho apprezzato molto l’iniziativa e infatti son qui. La relazione è un dono di Dio, se non riusciamo ad accoglierla come tale è finita. Ma io sono convinto che questo di oggi sia solo il primo incontro di una serie che ci conduca a una unità di intenti nel perseguimento della pace e dell’amore. Ho pregato
con loro per la fratellanza e contro il terrorismo perché è giusto che lo si faccia insieme» A Monteclaro, giovani e meno giovani si infilano di nuovo le scarpe e prima di
incamminarsi salutano con una stretta di mano e un sorriso. Il sole del pomeriggio è caldissimo ma nessuno se ne preoccupa dopo un’ora e mezzo di preghiera. Tutti a casa o al lavoro, il sasso è stato lanciato e adesso occorre che altri lo raccolgano.

                                              Vito  Fiori.


Questo fatto non è altro  che  la continuazione  e l'applicazione   di quanto iniziato  da Giovanni paolo II  ad Assisi  e   continuato  anche   se  in un diverso contesto politico  , ma sempre   di contrasto all'odio  ed  ai pregiudizi   \ preconcetti   verso chi prega  e   crede  in maniera  diversa, della visita   di  Bergoglio  (  Francesco I  )  qualche tempo fa  in una moschea in Turchia


sempre   dallo stesso link

Dio è uno e unico, le religioni sono solo diverse strade X arrivare alla medesima cosa.
Personalmente mi fanno più schifo gli ignoranti che disprezzano il prossimo e gli eventi che dovrebbero ispirare pace e concordia o  quanto meno   una  coesistenza fra  religioni leggete  i  commenti  spesso  a  senso unico ed  ignoranti all'articolo versione web   sulla pagina fb dell 'unione sarda eccone alcuni



Mario Aresu
Ovviamente i musulmani pregano in arabo e non si capisce che minchia dicono.. vanno estinti anche quelli che ci pregano insieme.. per la loro stupidaggine..

Andrea Puddu Che onore, un medievale tra noi.

 
Mario Aresu No no è alla' e che ci rimanga..
Mario Aresu Andrea Puddu..tra noi..non credo proprio..se non ti senti onorato..prega in silenzio i tuoi feticci e non commentare..anzi porgi l'altra guancia che il musulmano evoluto che ti sta a fianco e che prega la tua morte prima o poi te la stacca..in quel momento capirai chi è veramente il medioevale

ma neanche davanti a disgrazie come i terremoti ( centro italia 2016 ) si riesce a non fare polemiche e strumentalizazioni ed a mettere da parte l'odio malpancista ed exenofobo

colonna  sonora 
Domani 21 Aprile 2009 Artisti uniti per l'Abruzzo
Cambia il nome della località . ma il testo e le parole ( chi .... se ne frega se è una cover e una traduzione in italiano di un'altra canzone ) sono ancora attuali

Inizialmente   volevo   solo limitarmi  visto il balla  bla   e  il fiume   d'immagini   e  post    sull'ultimo terremoto   , vedere la mia  bacheca  di  facebook,  a  riportare storie   e  altre news  che la stampa  non da   come   quella  dei richiedenti  asilo  che si  sono offerti volontari  per   togliere le macerie e portare soccorso  ed  altri che  hanno rinunciato ai loro poket  money    ed  evitare  come suggerisce
Lo so che è difficile, ma cerchiamo di usare questo social in modo solidale. Fare le polemiche a due ore da un terremoto, pensare a chi ride o accusare ipotetici ritardi dei soccorsi o disinteresse dello stato, mentre si scrive dal tinello di casa, fa un po' pena. Chi può dia una mano: aiuto e solidarietà. Almeno per oggi, grazie


Ma  poi   i  leggendo  e  vedendo  : 1)    l'uso delle  immagini   da parte  di Grillini  o  simpatizzanti     del terremoto  con  sfondo Renzi  e  la  scritta  per  te   è  finita   a  casa  :, 2)  la presenza su luogo (  o meglio  la parata )   di ministri  e presidenti camere  per  farsi  vedere  interessati  quando in realtà  non gli  ne importa  una cippa  di noi    3)   la strumentalizzazione ( miracolo che Salvini di solito  pronto a  sparare  ... ed fare polemiche ma   che  stavolta  invita   i suoi  alla solidarietà e a portare aiuti )  dell'estrema  "  destra  e dei malpancisti  (  I  II  )  , dei  fondamentalisti (  cattolici  ,  ?  , in questo caso )    e dei  preti  retrogradi  ,   anche se Matteo De Paoli ·un contatto  dei un mio contatto   ha affermato che  è  <<  bufala... >> mah io non ho trovato niente  che smentisse tale news .,  4)  di vip  e presunti  tali che  pur  d'aver  un  momento  di gloria  e  di notorietà   che pur  di farsi pubblicità  fanno post  idioti  a livello di sciacalli    e  poi  quando   si  accorgono  d'aver  fatto una figura   di  cacca che  la situazione gli sfugge  di mano   s'inventano scuse  banali     del tipo  è stato fatto a  mia insaputa  e   menate  varie  .  5)     dei  bufalisti \  complottisti    che  affermano il  Terremoto nel Reatino. potrebbe essere stato provocato accidentalmente


  quindi per  cortesia diamoci   una calmata e chi può vada  ad  aiutare  oppure   come  suggerisce  l'amico 
Solo una cosa mi fa più tristezza dei morti e dei paesi ridotti ad un cumulo di macerie a causa del recente terremoto: leggere certi post idioti su Facebook, di chi sfrutta la tragedia per sfogare le proprie frustrazioni o dare libero sfogo a sentimenti di odio politico o razziale. Quanto sarebbe meglio tacere....

P.s

Speriamo  che  gli artisti  , non importa il genere  musicale  se  vecchi o nuovi  , famosi  o  meno   che dovessero fare  un altra  canzone  (  vedi colonna  sonora del blog  )    pro  vittime terremoto  e raccolta  fondi  , come fecero  per il terremoto  del 2009   oltre  ad  rinunciare  ai diritti e  guadagni  da  quella  canzone (  almeno penso  )  ci mettano  anche    non importa se  in silenzio e lontano dai riflettori  un po'm di soldi di tasca loro  visto che la maggior  parte  di  loro  è sempre  ad  ospitate o  a presidente  di  giurie di  programmi  tv P.s  quindi per  cortesia diamoci   una calmata e chi può vada  ad  aiutare  .

23.8.16

il burquini è come il fazzolletto sardo e quindi meditteraneo perchè vietarlo ?

Lo so che avevo detto in  un post  precedente   BASTA  PARLARE DI  BURQUINI ....  ma  non ho  resistito   davanti a post   d'islamicofobia  ed  xenofobici  , dettati specie  da   ignoranza  , del tipo : << ci  vogliono imporre  il velo  ,   ecc  >>    ignorando   (  i più   ) che  : 1)    esso   fu  ed  ancora resiste  nel sud   d'italia   2)  che anche  le  suore      e  ai matrimoni   alcune  spose portano il velo  ., 3)  che  in oriente   è molto usato anche da donne cattoliche e cristiane  .

da  la  nuova  Sardegna del 21\08\2016



ecco perchè  da  sardo  il velo   i diversi  tipi di velo    ( vedere  url   sopra per  maggiori approfondimenti   )    delle  donne islamiche   eccetto  il burqua  che non  è velo  tradizionale  ma  un interpretazione  esasperata   del corano  oltre ad  non aver  nessun rapporto  con la  cultura  meditteranea ed  è contrario  alle  nostre leggi ,  non mi da  fastido  o alergia  come certi  malpancisti    . Quindi se  l'uso  è  1)   spontaneo  ed  è  una libera  scelta  della donna   anzichè   un imposizione  ,  2)    non contrasta  e\o  crea problemi   nell'identificazione   della persona  3  ) non è degradante  a  differenza  del burqua   perchè  proibirlo o fare tante  storie  di lana  caprina  come  nel  caso del burquini  ?

22.8.16

anche gli animali sono umani la volpe di sedini adottata dall'agriturismo


scusate  se  riporto la  slide  , ma  non ne  ho  voglia  di  fare  ,  è  una  rottura  rispetto  a un sito o una  pagina  web ,    di fare  copia  & incolla    dell'articolo dal  pdf  del giornale  scaricato con avaxhome
sa la  nuova  sardegna  del  21\8\2016


errata corrige sul post : esempi di umilta' , d'arroganza e spocchiosità

leggi   anche
esempi di umilta' , d'arroganza e spocchiosità

Nella  foga  della notizia   capita  che  il quotidiano  sbagli un nome  .  Infatti  la  nuova  sardegna  del  21.8.2016  pubblica  la  correzione  

FEMMINICIDI e violenza sulle DONNE in Italia: cosa ci dicono i dati

a chi mi dice  che con i miei post  su meta  ( fb , x , thereads ,  istangram )  e  qui sul blog  faccio e  si  fa    terrorismo mediati...