Come ho già scritto come commento sulla bacheca facebook della protagonista come commento a questo suo post
Forse la prima pagina è un po’ esagerata, ma oggi va così, e allora godiamola!
#gazzettadimodena #food #passion #lovecooking #lovetraveling #persianfood#thanksfull #cheridere #cosechenonavreimaipensato
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forse è un po' esagerata .Ma mica si trova tutti giorni una italiana , soprattutto in questo clima d'odio e xenofobia soprtattutto istituzionale , cucini ed addirittura ha il coraggio di dirlo pubblicamente
Infatt basta notare i commenti malpancisti ( fortunatamente ci sono anche quelli che li contestano ) quando ho condiviso sempre su fb questo post
ecco comunque la storia in questione presa tramite la pagina facebook di geolocal da http://gazzettadimodena.gelocal.it/modena/cronaca/2018/06/08/
Modena, aperitivo alla persiana con la crema di melanzane
Noci, mentuccia, yogurt greco... ecco la “Kashk Badenjun”, semplice e gustosa di Martina Stocco
La valigia pronta sulla porta: in quella casa abitano persone che amano viaggiare. Dalla cucina arrivano odori di spezie, profumi di una cultura lontana. Ed è proprio così, perché Ludovica Frigieri, nonostante l’origine modenese, è amante della cucina etnica, thailandese, indiana, marocchina, dello Sri Lanka...
Quale sorpresa ci riserverà a tavola?
Il “Kashk Badenjun” o, più semplicemente, una crema di melanzane da servire come aperitivo, è il piatto che Ludovica ha scelto per noi. «È una ricetta della cucina persiana, l’ho appresa due anni fa, quando sono stata in viaggio in Iran».
Ludovica, come si può intuire, ha la passione per i viaggi, oltre che per la cucina, così ha deciso di unire questi due aspetti, assolutamente conciliabili. «Ogni volta che parto per un viaggio con mio marito Pierpaolo, lui esplora il posto in bicicletta, essendo un appassionato di ciclismo, mentre io mi iscrivo a corsi di cucina. È capitato una volta che in Azerbaijan non trovassi un corso di cucina, così ho lavorato, per un breve periodo, per un società di catering locale». D’altronde il settore dei catering non è nuovo per Ludovica. «Lavoro da due anni per la società “Riso e Risa - Ricevimenti e Catering”. Il mio compito è organizzare eventi, preparare i menù, dialogare coi cuochi e, quando è possibile, dar loro qualche idea innovativa, anche perché viaggiando spesso imparo a conoscere sapori sempre nuovi».
Tuttavia, Ludovica non sempre ha lavorato in questo settore, ma l’amore per la cucina era lì, dietro l’angolo pronto a farsi valere. «Ho lavorato per vent’anni nel mondo della comunicazione, poi un giorno ho deciso di inseguire la mia passione: cucinare. Mi dà soddisfazione mettere a tavola le persone, gli amici, i famigliari. Così, mi son presa una sorta di anno sabbatico in cui organizzavo piccoli catering e cene con gli amici, che mi chiedevano di realizzare i piatti che avevo imparato all’estero ».
Incuriositi ci perdiamo in chiacchiere con Ludovica e mentre parliamo le cipolle sul fuoco rischiano di bruciare. Forse è meglio tornare alla ricetta. «Per prima cosa bisogna tagliare due cipolle rosse che vanno messe a rosolare in una pentola, con un goccio d’olio d’oliva. Dato che per la ricetta la cipolla servirà in due passaggi divido la quantità totale in due pentole differenti».
Mentre la cipolla si ammorbidisce, Ludovica si appresta a tagliare le melanzane, l’ingrediente principale del piatto. «Le melanzane, due e di medie dimensioni, vanno sbucciate e tagliate a cubetti. Successivamente vanno fatte cuocere assieme ad una delle due pentole che contengono la cipolla: mezzora circa è sufficiente. Quando le melanzane sono cotte, vanno frullate con qualche gheriglio di noce, con un frullatore ad immersione per ottenere un impasto cremoso». La ricetta è quasi ultimata. A questo punto, però, bisogna guarnire il piatto con gli altri ingredienti: noci, mentuccia essiccata e yogurt greco intero. «Alla crema di melanzane va aggiunto mezzo vasetto di yogurt, la mentuccia essiccata, qualche noce spezzettata grossolanamente e la cipolla. L’accompagnamento ideale, alla crema di melanzane, è la schiacciata romana, o un tipo di pane simile, e naturalmente un buon bicchiere di vino».
Tuttavia, questa non è l’unica ricetta della cucina iraniana che è rimasta nel cuore di Ludovica. Il “Moraba - ye haveej” è una marmellata di carote, con acqua di rose e cardamomo, da servire con formaggio fresco. Questa ricetta in particolare, come tante altri piatti che Ludovica ha conosciuto nei suoi viaggi, è finita nel libro “The Breakfast Journey: colazioni e brunch dal mondo”. «Alle autrici, Elisa Paganelli, l’illustratrice, e Laura Ascari, la fotografa, serviva qualcuno che realizzasse le ricette. Così, io e Lorenza Barletta, ci siamo messe ai fornelli e abbiamo realizzato 43 differenti colazioni provenienti da altrettanti paesi».