Suggerisco a tutti quelli che si sentono eletti perché nati per puro caso in un posto invece di un altro, e difendono in maniera ipocrita gente come Fontana la visione del video in cui viene fatta l'analisi del dna a dei volontari i quali scoprono così da chi discendono.La purezza non esiste. È un'idea nazista. Ora alcuni come
Romano Massimiliano Più che altro esiste il bello ed il brutto, e questo non dipende dal colore della pelle, puoi essere nero/a è bellissima e biondo è orribile, è questione di geni! E quindi di razza!
Mentre cercavo una risposta ecco che nel post da cui h condiviso il secondo video gli riponde
Marcello Pecorari Romano...il concetto di razza andava molto in voga nel XIV secolo e ce lo siamo tenuti fino a mezzo secolo fa. Sarebbe bello che l'umanità progredisse, anziché stare ferma.
Ma ci può essere chi , giustamente mi feci tempo fa mi feci la stessa domanda , come Marco Manca , si chiede : << Ma anche la costituzione italiana parla di razza . Che fossero razzisti anche i nostri padri costituenti ? >>
Ma gli ottimi e pronmti Marcello PecorariMarco, usare "razza" per indicare un'etnia è una cosa, ma usarla per indicare una separazione genetica sostanziale e quindi arrogarsi il diritto di creare un ordine gerarchico delle razze (idea diffusissima fino a mezzo secolo fa e purtroppo ancora in auge in alcuni gruppi nazionalisti) è un'altra. Ecco perché è meglio non usare proprio il termine razza e perché un'affermazione come quella di Fontana è non solo infelice, ma anche profondamente offensiva, razzista e retrograda.
e Alice El Trillice MosconiLa costituzione parla di razze per 2 motivi: 1.è stata scritta nel 47 (il DNA è stato scoperto nel 53); 2. Dopo il nazifascismo e le leggi razziali volevano evidenziare come la Repubblica si discostasse da tali oscenità, invocando l'uguaglianza dei cittadini.
Infatti ecco perchè giudico ipocrita la difesa de il giornale ( vedere url ipertestuale sopra ) e di certa destra [ intendendo per destra quelle :<< componenti politiche conservatrici, reazionarie. Nell'evoluzione storica a destra sono stati inclusi i gruppi politici liberali, nazionalisti e monarchici, ma anche i movimenti di natura fascista e i movimenti neofascisti ( in questi casi si parla di destra estrema ..... https://it.wikipedia.org/wiki/Destra_(politica) >> un qualcosa di generico e lontano ancne se poco da le definizioni ideologichge del secolo scorso ] . Come l'incipit , da il post su fb del primo video
Vanda MilanoE chissà perchè allora sui referti medici ci si riferisce a "valido per razza caucasica"? E comunque senza farla tanto lunga Fontana si voleva riferire a popolazione italiana da generazioni "bianca"....senza tutto ste sciocchezze.
Alice El Trillice MosconiIl fatto che nel 2018 si debba interpellare un genetista per ribadire un concetto già assodato è incredibile. Che paese del menga!
Carla MaccaferriFontana ha fatto una affermazione infelice e basta!!!! In una frase ha confermato il pensiero politico della lega!!!
Rosanna Giampápassare minuti( persi!) a convincere un razzista su fb, che le razze umane non esistono. Al punto in cui mi ha chiesto: ma cosa vuoi che c' entri la genetica, ho capito che si spreca tempo e sapone a lavar la testa ad un asino.
Marcello PecorariSignora, se c'è un popolo assolutamente eterogeneo, coi più svariati colori di pelle e tratti somatici, frutto di secoli di mescolamenti di altri popoli, quello è proprio il nostro.
Rodrigo GuimarãesDipende di che "evoluzione" parle! Se è l'intellettiva, si puo riflettere su questo. 1. La scritta e stata inventata in Mesopotamia, e loro non erano bianchi. 2. L'alfabeto che chiamate di "latino" e Fenicio e loro non erano biachi. 3. Gli Egiziani! I padri della matematica di che colore erano? Se L'Egitto e il Sudan e Sudan del sud sua erano una sola nazione. 4. Gli arabi e indiani con l'invenzione dei calcoli e l'introduzione dell zero in Europa ecc... Come era L'Europa prima dell contato con altri popoli?
completo discoro di Rodigro
quindi vi chiedere da che parte stai ? semplice : contro coloro che usano lz definizioni di
razza1
ràz·za/sostantivo femminile
1.
Gruppo d'individui di una specie contraddistinti da comuni caratteri esteriori ed ereditari: r. equine, bovine, canine; patate di r. olandese.
In riferimento al grado di purezza: r. pura, impura; cavallo di buona r.; individuo risultante dall'incrocio di due r.; miglioramento della r., mediante selezione.
Di razza (pura), di razza pregiata.
Bestia da razza, atta alla riproduzione.
Nel linguaggio sportivo: passare in razza, di un cane o un cavallo, utilizzarlo per la riproduzione al termine della carriera sportiva.
2.
Ogni raggruppamento d'individui costituito in modo empirico sulla base di caratteri somatici esteriori comuni ( r. bianca, gialla, nera ; r. australiana, sudanese ); il concetto di ‘razza’, privo di fondamento sul piano dell'analisi genetica, è stato spesso utilizzato in senso politico per operare arbitrarie differenziazioni sul piano delle relazioni sociali e politiche ( lotte, conflitti di r. ; distinzioni, discriminazioni di r. ); il termine è oggi sempre più spesso sostituito con quello più appropriato di etnia.
in senso politico struumentale per giustificare teorie xenofoniche e razzistiche per operare arbitrarie differenziazioni sul piano delle relazioni sociali e politiche ( lotte, conflitti di r. ; distinzioni, discriminazioni di r. )
Christian De Iuliis è come si evidenzia dalla presentazione fatta sul suo sitoun tipo sagace ed ironico che di professione fa l'architetto come vedete da questo suo portfolio e nel tempo libero \ seconda professione fa lo scrittore
Ecco i primi due suoi libri
L’Architemario. Volevo fare l’Astronauta è il nuovo (primo) esilarante libro di Christian De Iuliis, arricchito con 40 illustrazioni originali di Roberto Malfatti, che racconta le avventure della vita quotidiana degli architetti.Ma non lasciatevi ingannare: non si tratta di un libro per gli architetti, quanto di un libro per tutti perché tutti, oggi, hanno a che fare con gli architetti.Ce ne sono talmente tanti che ognuno di noi ha un architetto nella propria vita: come amico, fratello, sorella, padre, cugino, collega. Oppure egli stesso si sente “architetto dentro” o lo è veramente.“Mentre la penna di Christian De Iuliis racconta, nel suo stile fluido ed ironicamente amaro, la matita di Roberto Malfatti illustra la realtà e le peripezie più curiose e paradossali del mondo di chi da piccolo, in fondo, sognava di fare solamente l’astronauta”.Per saperne di più: https://www.facebook.com/architemario?ref=hlPer acquistare il libro invece clicca qui
“Vamos a la playa” (Homo Scrivens) è un saggio semiserio di antropologia culturale che ci conduce, con dissacrante comicità, alla scoperta dell’ “Homo Righeira” presente in ciascuno di noi: una sorta di ominide onnivoro, sommariamente inquadrato come sottospecie dell’Homo Sapiens. Comparso a partire dagli anni Ottanta, ancora oggi si rivela, soprattutto nella stagione estiva, indiscusso protagonista di un escursionismo nomade, singolare e chiassoso, che neanche la globalizzazione è riuscita a omologare e sconfiggere. Il libro si avvale delle inappuntabili illustrazioni di Giancarlo Covino.Il libro sarà in distribuzione dal 2017, per adesso è possibile acquistarlo sul sito della Homo Scrivens più precisamente quie su Amazon:clicca qui
ell’edilizia ramo trasporti lungo percorsi gradonati, ha deciso di fare obiezione di coscienza etica, rifiutandosi di collaborare alla realizzazione di un’opera abusiva in costa d'Amalfi, per la quale era stato destinato all’approvvigionamento del cemento. L’animale ha preteso che gli venissero esibite tutte le autorizzazioni necessarie, prima che iniziasse il suo lavoro. Il mulo avrebbe dovuto trasportare 5 quintali di cemento, arrampicandosi lungo 500 scalini pari ad un dislivello complessivo di circa 130 metri. Secondo una statistica sono sempre di più i muli che, diventando obiettori di coscienza, si rifiutano di partecipare ad opere illegali. Disperato il costruttore che ha dovuto arrangiarsi con un vecchio asino in pensione da anni, ma senza scrupoli.
Questa è una #Nullanews
sono una rubrica di notizie surreali che Christian De Iuliis dalla pagina fb “Comitato Lista del Nulla” pubblica quotidianamente. Riguardano principalmente la Costa d’Amalfi con sporadici richiami all’attualità nazionale. Nate per provocazione nei confronti dell’informazione inutile (nulla appunto) e come parodia delle fakenewsche invadono il web, cercano di esplorare la coscienza critica (laddove ve ne fosse ancora) dell’utente medio capace di credere a tutto e a niente, indistintamente. Per merito di una buona immaginazione, alcune sono giudicate credibili. Tutti gli scritti di Christian De Iuliis sono su christiandeiuliis.it
ecco la mia intervista
1) QUANDO E COME E' NATA L'IDEA DELLE NULLANEWS ?
Da un pò di anni, attraverso un assessorato fittizio che ho chiamato "al Nulla" conduco una sorta di notiziario di notizie ironiche, dichiaratamente surreali. A volte queste notizie, in passato, sono state corredate da finti servizi di un tg del Nulla (potete cercarli su youtube). Finchè ho deciso di provare a farne una rubrica quotidiana, inventandomi la Nullanews, con cose inerenti principalmente al territorio della costa d'Amalfi. Il fatto, mascherato da notizia, prova a far riflettere su eventi di cronaca, attraverso l'arma della satira che rimane una delle più fastidiose per la vittima.
2) NON C'è IL PERICOLO VISTO LA CONTINUa CRESCITA DELL'ANALFABETISMO DI RITORNO E DEL COMPLOTTISMO OLTRE CHE UN INFORMAZIONE SEMPRE PIù SCADENTE CHE PORTRTA A CREDERE CHE PORTA CREDERE ALE FAKE NEWS
Le Nullanews sono molto differenti dalle fake-news, innanzitutto perchè non possono creare nessun danno. Non diffamano, non parlano mai di persone, non sono volgari e soprattutto non creano false speranze. Sono dichiaratamente episodi di satira. Ovviamente c'è sempre qualcuno che ci crede, ma si tratta di persone distratte che farebbero bene ad imparare ad usare meglio il mezzo internet per non essere vittime di bufale molto più pericolose.
3) TI E' MAI CAPITATO CHE UNA TUA NULLANEWS VISTO CHE , GENERALMENTE IL 90 % SONO ACCHIAPPALINKE E SPAZZATURA , SIA STATA PRESA SUL SERIO E DIFFUSA OLTRE DAI SITI E GIORNALI ANCHE DAI SITI PIU' O MENO SERI
Non mi è mai capitato, tranne in un caso (ma per colpa di un giornalista che volendo raccattare like sulla sua pagina, pubblicò la notizia senza i dovuti accorgimenti), perchè ho sempre fatto in modo che non capitasse. Innanzitutto citando sempre l'hashtag #Nullanews e poi arricchendo la notizia con qualche particolare che la rendesse chiaramente incredibile. Se volessi farmi prendere sul serio, ci riuscirei facilmente ma non mi interessa. La fase della burla all'informazione l'ho passata molti anni fa, quando nessuno ancora la praticava. Anni fa, feci credere che dopo la colorazione in rosso della fontana di Trevi, qualche burlone avesse colorato di rosso anche la fontana del mio paese. Finii in prima pagina sul corriere del mezzogiorno, quella fu la prova che potevo far quello e anche molto peggio, ma non mi interessava allora e non mi interessa ora.
4) LA NULLANEWS PIU' BELLA
Alcune sono più riuscite di altre. Io adoro quelle molto surreali. Restando nell'ambito del mio lavoro (sono architetto) è adorabile quella della scoperta di un cantiere edilizio con tutte le carte a posto.
5) QUALI SONO OLTREAD I RIFERIMENTI LETTERARI : CAMPANILE , BENNI , MURAKANI ED LA REALTA' I TUOI RIFERIMENTI
Per generare cose come le Nullanews (e molte altre cose che mi sono inventato negli anni) bisogna possedere un background particolare. Fatto di molto Renzo Arbore, Paolo Villaggio, Nino Frassica, Gene Gnocchi, Squallor, Luciano De Crescenzo, comici improbabili ma anche nuovi talenti, come il sito Lercio.it o Spinoza. C'è tanta inventiva in rete, basta sapersela andare a cercare. Per quanto riguarda la letteratura leggo molto, specialmente contemporanei. In estate ho letto molto Carver, ora mi sto leggendo tutti i libri di Paolo Cognetti, anche se in questo momento sul comodino ho "Il mare dove non si tocca" di Fabio Genovesi, uno scrittore molto bravo, tra l'altro mio coetaneo.
6) HAI MAI PENSATO DI CREARE UNA RUBRICA TIPO LKA CATENA DI SAN LIBERO CHE FECE RICARDO ORIOLES CON LA SUA " CATENA DI SAN LIBERO "
Non conoscevo Orioles, ho letto solo ora di cosa scrive e come. I suoi argomenti, l'antimafia, mi sembrano molto più seri dei miei. Le mie rubriche sottoforma di articoli (un paio a settimana) sono nel mio sito christiandeiuliis.it , ci sono articoli divertenti ma anche robe più serie. Ultimamente anche poesie, rigorosamente in rima. Ho pensato che forse da grande farò il poeta.
http://www.talkingalcohol.com/italiano/ ( ottimo sito ed ottimi articoli , ma quello che non capisco perchè per accedervi si debba dichiarare la maggiore età )
Lo so che i fatti devono essere separati dalle opinioni e non bisognerebbe mai giudicare le decisioni dela gente \ delel persone , ma non sempre è possibile e farlo , soprattutto quando vicende come queste riuguardano anche gli altri e non sono solo un fatto privato .
Ora leggendo queta storia presa daa l'unione sarda edizione web la quotidiana è pagamento
Venerdì 12 Gennaio alle 16:32
Luigino Frigau
Quattro anni fa ha deciso: "Non servirò mai più alcolici".Quello di Luigino Frigau, 68 anni, è l'unico bar a Dolianova che ha fatto questa coraggiosa scelta: rinunciare a una importante fetta di affari "per non vedere intere famiglie rovinate da birra, grappa e mirto".
Gestore dell'attività di via dei Lavoratori dal 1978, all'inizio degli anni '80 aveva vietato il fumo ben prima che lo facesse una legge nazionale e non ha mai ceduto alle sirene dei facili guadagni garantiti dalle slot e dai videopoker."Non mi sembrerebbe di vivere onestamente", dice mentre serve un cappuccino accompagnato dalle paste preparate dalle figlie nel laboratorio sul retro.
mi sono fatto la stessa domanda del titolo e mi sono dato dele risposte . Eccole
Sul ul fumare e quindi il divieto di fumo dentro il locale ben venga, nine te da eccepire . Perchè io non fumatore e con problemi d'asma e congiuntiviti devo soffrire come mi è capitato in passato fino all'approvazione dellla legge legge antifumo si intende comunemente la legge 16 gennaio 2003 n. 3 (detta anche legge Sirchia dal nome del suo promotore Girolamo Sirchia). le pene dell'inferno per un tuo vizio o scelta dannosa ? Ma vietare di fumare fuori mi sembra troppo da proibizionista e da puritani .
Per l'acool , lo capisco e non ha tutti i torti . Ma ma un conto è vietarlo ai minori come giustamente dice la legge ( mai completamente applicata o balndamente applicata non solo bar ma anche altri pubblici esercizi , market , circoli privati , ecc o superata da certa cultura dei genitori è solo una sbronza , succede , ecc ) per le conseguenze che avranno nel futiro / o chi ha problemi mentali . Ma d'adulti di proibirlo non me la sentirei di proibirlo , piuttosto farei dele campagne di sensibilizzazione o delle giornate no alcool visto che hai il bar .o quanto meno vedere url sopra fare o adeire a delle campagna sul bere responsabile .
Per lo slot l'approvo senzxa se e senza ma .
Concludo facendogli i complimenti per la sua iniziativa decisione contro corrente ed ostinata e contraria .
VINTAGE FRANCESCA TARISSI
La tastiera è una macchina da scrivere
Una tastiera Bluetooth 4.2 per sfruttare al meglio computer e dispositivi mobili Windows, iOS e Android: dopo due anni di sviluppo, El Retron (elretron.com) presenta Penna. Look da macchina da scrivere, con tasti a scelta moderni o tondi cromati stile rétro, con configurazione qwerty, l’accessorio unisce alla sensazione della digitazione meccanica di una volta, incluso il tipico suono, alcune funzionalità in linea con gli apparecchi digitali.
Tramite i tasti Fn, per esempio, è possibile regolare il volume e la luminosità, mentre intervenendo sulla leva laterale, memorizzare le parole più usate, per richiamarle al momento opportuno attraverso una semplice pressione. Inoltre Penna consente di essere abbinata fino a cinque dispositivi tra Pc, smartphone e tablet. Disponibile in cinque diverse colorazioni (nero, bianco, rosa pallido, verdino e legno), si può pre-ordinare su Kickstarter.com. Il prezzo è a partire da circa 100 euro.
Infatti Ogni giorno trascorriamo ore ed ore davanti a uno schermo, spesso solo di pochi pollici, digitando testi, post e tweet sulle minuscole tastiere dei dispositivi mobili. E, ogni tanto, la nostalgia per dei testi più comodi e facili da gestire ci assale soprattutto a chi come me che sono del 1976 li ha conosciute e viste all'opera . Infatti come giustamente fa notare sempre l'articolo di https://www.thedigeon.com/it/ --- sembra finito il tempo di << rimpiangere le vecchie macchine da scrivere, ma ispirandosi a queste che, El Retron ha sviluppato una tastiera bluetooth 4.2, che consente di usare al meglio smartphone, tablet e computer (anche i Mac!) per scrivere.Compatibile con qualunque sistema Windows, iOS e Android, l’accessorio per la scrittura si chiama Penna e si presenta con la classica configurazione qwerty dei tasti.Il look è più o meno vintage,le funzionalità invece no >> . Infatti n'è venuto fuori un mezzo ibrido . << Con i tasti Fn, per esempio, è possibile regolare il volume e la luminosità, mentre intervenendo sullaleva laterale, memorizzare le parole più usate, per richiamarle al momento opportuno attraverso una semplice pressione. Tramite tecnologia wireless, poi, Penna si collega fino a cinque diversi dispositivi, mobili e non, trasferendo ciò che digitiamo o, sarebbe più corretto dire, ticchettiamo sui tasti, producendo il suono vivace delle macchine di un tempo e non quello sordo delle tastiere da pc.Inoltre Penna è priva di cavi, dunque, portatile, ed offre fino a 6 mesi di autonomia grazie a due batterie AA.Presentata su Kickstarter.com, ha un costo a partire da circa 90 euro, a seconda della versione scelta. Penna infatti è disponibile in diverse colorazioni (nero, bianco, rosa pallido, verdino e legno) e con tasti moderni o tondi cromato. >>
Ma pazienza . AL momento credo che abbiamo fatto proprio bene a non buttare e conservare , in ..... 🗣 a chi mi diceva che ero vecchio ed appassionato d'anticaglie e menate varie , le nostre vecchie nacchine da scrivere . Non riesco a trovare le foto , appena mettiamo in ordine in soffitta le metto per , il momento accontentatevi di queste prese dalla rete
e m'informero se i modelli che abbiamo posso essere usati con questa pen drive
Lo 007 dei falsi, il Don Chisciotte dell’arte, l’uomo che fiutava gli imbroglioni. James Beck lo volle a capo della sezione contraffazione di Artwatch, l’associazione internazionale che si occupa di tutela delle opere d’arte. Da quando, solo ed isolatissimo, fu il primo a smascherare la burla delle teste gettate nel Fosso Reale a Livorno e frettolosamente attribuite ad Amedeo Modigliani, Carlo Pepi si è preso una serie di rivincite su un mondo accademico dell’arte che ha quasi sempre cercato di metterlo in un angolo.
L’ultima di queste vittorie è arrivata da Genova: la perizia dell’esperta Isabella Quattrocchi, nominata dalla Procura di Genova, che ha stabilito come 20 delle 21 opere sequestrate dalla mostra di Palazzo Reale siano degli autentici falsi. Di più, delle croste, peraltro mal riprodotte. Pepi usa un’espressione più colorita, per la verità. La stessa con cui battezzò le famigerate teste. Dei "troiai".Insomma, aveva ragione lui che, di fronte a quelle immagini, denunciò tutto con un esposto in Procura.Incontriamo Pepi nella tenuta dei Gioielli, sulle colline di Crespina, una delle due ville- caveau dove il collezionista 79enne custodisce un patrimonio di oltre 20mila opere, messe insieme a partire dalla fine degli anni ’50. E tra un Fattori e un Lega, tra i disegni di Picasso e Dalì, oltre ad una marea di volumi di storia dell’arte e cataloghi di mostre, ci accoglie con una battuta che è anche un manifesto della sua esistenza dedicata all’arte: «Modigliani? Sembra che abbia prodotto più da morto che da vivo».
Il pubblico poco esperto e profano si potrebbe chiedere ma chi è Carlo Pepi ?
Secondo qu,anto riferisce il sito http://www.modigliani1909.com/carlo_pepi.html è uno che ci mette l'anima e con la << Passione e intuito sono stati i punti cardinali che hanno orientato la ricerca di Carlo Pepi, sin dall'inizio della sua attività di collezionista. Una biografia ricca di incontri e di esperienze battagliere, in cui Carlo Pepi ha generosamente messo a disposizione dell'opinione pubblica, senza personali fini di lucro, solo per il gusto gratuito e verace della "scoperta", la sua conoscenza maturata sul campo e le sue innate doti di sensibilità artistica, per mettere in luce le luci, le ombre, le ambiguità di cui è costellato il mondo dell'arte.>> Infatti --- sempre il sito secondo Modgliani1909 ---Carlo Pepi si è dedicato all'arte per predisposizione naturale. Folgorato a sei anni dalla pittura di Van Gogh, ha coltivato sempre la sua passione. Ha iniziato molto giovane a lavorare come libero professionista e presto ha iniziato ad acquistare opere d'arte contemporanee.ngo sarebbe elencare i suoi interventi sempre vittoriosi: come quando ad esempio intervenne alla mostra di Ribera a Napoli facendo togliere una consistente serie di opere erroneamente attribuite al grande artista. Tra queste, alcune erano di coloro che sono ritenuti i maggiori esperti a livello internazionale dell’artista. Così come a Viterbo all’inaugurazione della mostra di disegni giovanili attribuiti a Modigliani, dove sostenne che di Modigliani non ce n’era neppure uno. I successivi risvolti gli dettero ragione: secondo i periti chimico-fisici la carta e l’inchiostro non potevano essere datati prima del 1925, ma Modigliani era morto nel 1920! Oppure nel caso del disegno "Donna con cappello" attribuito a Modigliani che lo vide davanti al tribunale a Livorno contro una decina di "esperti" mettendoli tutti alle corde, dimostrando che quel disegno acquistato per quaranta milioni di Lire non era lo stesso catalogato nel Pfannstiel a pag. 47 come sostenuto da due "eccellenti" certificati di autenticità (confermati da un consistente collegio di storici). Ma infinite altre sono state le sue prese di posizione che lo hanno visto sempre vincitore, anche se i mezzi d’informazione italiani, spesso indirizzati da potenti malavitosi, hanno fatto passare tutto sotto silenzio, possibilmente anche assecondando la voce dei suoi nemici falsari che hanno sempre cercato di screditarlo - con scarsi risultati - facendolo passare da semplice "appassionato" e senza mai riconoscergli neppure il merito di aver messo in piedi, con modesti mezzi, quella che é una delle più importanti raccolte d’arte d’avanguardia che va da i Macchiaioli ai giorni nostri e che spesso e volentieri concede gratuitamente a varie mostre. Sicuramente Pepi non teme rivali in quelle che sono le sue specialità: l’arte de i "Macchiaioli" con il loro allievi e delle avanguardie specialmente livornesi, in particolar modo su Modigliani, riguardo al quale, purtroppo, risulta essere sempre l'unico a pronunciarsi e a non sbagliare. Per le sue indiscusse qualità, una Università americana gli conferì una laurea honoris causa, anche se non si recò alla manifestazione per ritirarla, e sempre dall'America lo venne a cercare il famoso storico dell'arte della Columbia University di New York James Beck, per nominarlo Direttore della sezione Falsi e Contraffazioni dell’Associazione internazionale "ArtWatch International Inc" il cui unico scopo statutario è la tutela delle opere d'Arte.
Per questa associazione condusse molte importanti perizie come ad esempio sul restauro dell'ultima cena di Leonardo. Quando fu inviato da Beck a vedere i lavori del restauro in corso di realizzazione, puntualizzò il fatto che erano stati cambiati i connotati delle figure, dimostrando la sua tesi attraverso una sequenza di foto scattate nelle varie fasi di restauro. Il caso fu ripreso da Beck sollevando un clamore mondiale. Sempre per ArtWatch fu inviato per prendere visione del Crocifisso ligneo attribuito a Michelangelo, acquistato dallo Stato italiano per 3 milioni e 250 mila euro, opera che Pepi dichiarò essere stata eseguita da mano artigianale. Successivamente in molti hanno abbracciato questa tesi, tra cui James Beck che poco prima di morire riportò questa convinzione nel suo libro pubblicato nel 2007 "Da Duccio a Raffaello" tav 13 . Ed è forse per questo come segnala il primo articolo da me citato che si èfatto molti nemici e gli ambienti delle acccademie insomma la casta dell'arte ha sempre cercato di metterlo in un angolo senza riuscirci completamente visto le fiuguracce che gli fa fare. Ecco l'utima
Pepi, come ha scoperto i falsi di Genova?
«Su Internet. Avevo letto la notizia che Chiappini organizzava una mostra di Modigliani a Genova. Mi sono incuriosito. Avevo fatto parte con lui degli Archivi Legali, poi ne uscii in polemica con quanto accadeva. Lui è rimasto. Così ho visionato il catalogo e mi è balzato agli occhi quel nudo. Scrissi subito su Facebook che era un falso».
Una delle opere attribuiteo Modigliani in mostra su cui il critico d'arte Carlo Pepi ha sollevato dubbi
Come se ne accorse?«Avevo visto quel dipinto in una mostra organizzata a Praga. Furono degli amici a farmi avere il catalogo e anche in quell’occasione dissi che era un falso, anche piuttosto grossolano»Cosa non andava?«Guardi, quando conosce le opere e l’artista, il contesto in cui lavora, la personalità, l’atmosfera capisce subito se il quadro è autentico»
E cosa ha fatto? «Ho visionato il catalogo e dissi subito che c’erano una ventina di opere fasulle. Così ho informato i carabinieri. Per un po’ non successe niente. Poi mi risposero e mi chiesero di fare una perizia da inviare alla Procura della Repubbliuca. L’ho fatta. C’era molta titubanza e prudenza nell’ambiente. Ma poi la Sovrintendente di Roma si pronunciò e disse che anche secondo lei c’erano dei falsi. Così è partita l’indagine. Ed in questi giorni è arrivata la perizia della Quattrocchi che conferma quanto sostenevo e spero faccia un po’ di chiarezza»
Lei è conosciuto anche per essere stato una sorta di predicatore nel deserto, o quasi, quando si dragarono i fossi di Livorno ed emersero le due famose teste. Tutti d’accordo: roba di Modì.
«Una vicenda che mi portò molti nemici. Ricordo che ero con mia madre quando seppi - quel 24 luglio del 1984 - che erano state trovate le teste. Prima quella del Froglia, poi il pomeriggio quella dei tre studenti. Mi precipitati subito dove dragavano, ma non mi fecero vedere le sculture. Il giorno dopo, invece, riuscii a visionarle. Dissi subito che erano false ed informai Jeanne Modigliani. Si vedeva chiaramente. Quelle teste avevano il volto spento, non parlavano, erano mute. Non c’era la luce di Modì».
Fu solo contro tutti...«Si, solo più tardi Spagnol sull’Espresso scrisse che anche a suo parere erano dei falsi»
Però la sua fama di castigatore dei falsi era appena cominciata. A Napoli successe un pandemonio...«Eravamo nel 1992. Ero andato a vedere una mostra del pittore del Seicento Jusepe de Ribera, conosciuto come lo "Spagnoletto". Mostra organizzata peraltro da due big come Sanchez, direttore del Prado e Spinosa, Soprintendente a Napoli. Vidi subito che c’erano dei falsi, ne identificai 20. Sa da cosa me ne accorsi? Dal disegno delle mani, il colore della pelle. Tra questi c’era anche un quadro di proprietà di Federico Zeri ed uno di Vittorio Sgarbi. Decisi di andare da Spinosa e di segnalare tutto. Sgarbi mi telefonò e mi disse che l’aveva levato. Con Zeri, invece, ci fu grande freddo. Mi ricordo uscì un articolo del Mattino sul cosa dei falsi Spagnoletto, fu uno scandalo, tanto che alcuni giorni dopo fu convocato un simposio di esperti. Vi partecipai ma non potei parlare. Alla fine tolsero 19 opere esposte. Ma non c’è solo questo»
Vada avanti.«Mi ricordo della rassegna presentata da Sgarbi a Viterbo al Palazzo dei Papi sui disegni giovanili di Modì. Anche in quell’occasione vidì subito che non erano autentici. Lo vidi dal tratto dell’artista, non era il suo. Dall’atmosfera della scena. Dissi che secondo me era una mano femminile ad averli realizzati, più di una mano. Forse le donne della famiglia dell’artista livornese»Che successe?«All’inizio non mi credettero. Poi dissi agli organizzatori di far fare delle perizie. Convennero che la carta e l’inchiostro non potevano essere stati usati prima del 1925. Modigliani era morto nel ’20»Cosa gli resta, oggi, di queste esperienze alla luce anche di quanto si sta scoperchiando sui falsi?«È un buon inizio di anno, speriamo che si continui su questa strada e che le verità comincino veramente ad emergere. L’arte è una cosa, i mercanti sono un’altra. Io mi occupo di arte.Ma ho comunque un timore...»Si spieghi.«Nel 2020 ricorre il centenario della morte di Modì. Stanno nascendo come funghi da varie parti case natali dell’artista. Se non facciamo attenzione c’è il rischio che i falsi, che oggi sono centinaia in tutto il mondo, finiscano nuovamente in mostre e rassegne. Si è creato un artista parallelo che non ha nulla a che vedere con Modì».
da non Calabrese ma da uomo del sud concordo conil compagno di viaggio Emiliano Morronein calabria si sta facendo lo stesso errore che si fece con la mafia siciliana cioè si dic che non esiste e se ne nega l'esistenza .La stessa cosa che si fa in sardegna ( http://www.pinoarlacchi.it/it/pubblicazioni/libri/488-perche-non-ce-la-mafia-in-sardegna ) con le infiltrazioni sempre più massice delle mafie confermate anche da .Un boss della mafia siciliana (Salvatore Costanza) qui ulteriori news.Per questo che diffondo , vedere articolo sotto , questa sua riflessione appena pubblicata da Corriere della Calabria. Si continua a negare il dominio della 'ndrangheta, della massoneria deviata e della politica che le unisce. Per cambiare bisogna avere il coraggio di raccontare la realtà, di scrivere e dire la verità. Basta con l'ipocrisia, soprattutto con quella intellettuale.
Emiliano Morrone
Possiamo ripeterci che la Calabria è bellezza, incanto, magia; agricoltura, gastronomia, olio e vini eccellenti. Possiamo esaltare l'umanità, l'accoglienza e la generosità del suo popolo. Possiamo dirci dell'antica tradizione della nostra terra, delle fatiche, dei sacrifici e del talento di giuristi locali, medici, accademici, imprenditori e artigiani, emigrati o residenti. Possiamo compiacerci ricordando la scuola pitagorica di Crotone, l'utopismo di Gioacchino da Fiore e Tommaso Campanella, la carità di Francesco di Paola, i natali dello scrittore Corrado Alvaro, del “Nobel” Renato Dulbecco, dello stilista Gianni Versace o del filosofo Ermanno Bencivenga. A compendio possiamo sbandierare le origini calabresi di uno degli intellettuali più famosi, Gianni Vattimo, o di artisti come Steven Seagal, Raul Bova, Chick Corea e John Patitucci.
Nulla cambierebbe la realtà: la Calabria è forse l'ultima regione d'Europa per servizi, diritti e indicatori economici, ma sta in cima per tasso di spopolamento. Qui comandano la 'ndrangheta, la massoneria deviata e una politica immorale che spesso lega cosche e logge. L'amministrazione pubblica è attraversata dalla corruzione; gli incarichi illegittimi fioccano in libertà e buona parte della burocrazia obbedisce ai governanti di turno e relativi faccendieri: “trucca” concorsi, istruttorie, autorizzazioni, concessioni e perfino bilanci. La sanità agonizza, il mare puzza, la montagna brucia, le strade crollano e i paesi muoiono.
In Calabria la fantasia supera la realtà: vige un diritto speciale che, plasmato alla bisogna, aggira e sotterra le norme comuni. Non di rado i concorsi sono una farsa, i peggiori occupano posti di responsabilità e i migliori sono respinti, isolati e indotti a partire.
La recente operazione “Stige” (della Dda di Catanzaro) ha confermato la pervasività dell'organizzazione criminale e l'adesione, le aderenze politiche diffuse. E ha ribadito che l'economia è alterata da un sistema, di connivenze, violenza e favori, che aumenta le disparità e la massa proletaria, divisa, costretta alla sopravvivenza e resa inabile alla rivolta.
Il negazionismo ha di solito due facce. La prima è quella dei conservatori integrali, che alle spalle alimentano l'odio verso chi scrive, racconta, denuncia, esorta, ammonisce; la seconda, più ingannevole, è quella degli apologeti, i quali, traendo lauti benefici dal ruolo raggiunto, dipingono una Calabria da sogno, immaginaria, mitica, unica. Della regione costoro decantano le potenzialità, che restano proiezioni, suggestione e motivo di orgoglio posticcio, strumentale al mantenimento dei rapporti di forza vigenti.
Per battere la 'ndrangheta strutturata e culturale occorre demolire due assunti falsi e propagandistici, pure utilizzati tra gli ingenui. Il primo è che siamo perfetti e non potremmo vivere meglio; il secondo è che la Calabria è la prima al mondo in quanto a paesaggio, storia e natura.
Abbiamo tanto, sì. Ma abbiamo perduto la memoria, a causa della cementificazione dei luoghi e dello spirito, della distruzione dei simboli e della capacità di giudizio.
il mio compianto ed esimio quantio stravagante professore di letteratura italiana all'università Nicola Tanda scomparso quasi due anni fa ed i mie familiari hanno ragione quando mi ripetono che le parole sono importanti e rifacendomi questa famosissima scena di un film famoso
come scrivi ci agggiungo io .
Infatti commentando l'ennesimo femminicidio , stavolta è avvenuto qualche giuorno fa nel Novarese , con l'aggravante che secondio repubblica ( trovate qui l'intero articolo di repubblica ) :
(...) I vicini di casa parlano di litigi continui ma nessuno ha sentito nulla ieri sera. Eppure ci sono quei segni di violenza e molti precedenti che mettono Lucherini in una posizione delicata. Più di una volta i carabinieri erano dovuti intervenire nella cascina dove abitavano. Ma per ora i militari non hanno trovato denunce a carico dell'uomo, nessuna querela per maltrattamento, nessun esposto in procura. Lei lo perdonava sempre e tornava sempre a vivere con lui. Esiste invece una denuncia per maltrattamenti nei confronti della madre e l'estate scorsa l'uomo era stato arrestato dai vigili di Trecate perché aveva aggredito due agenti durante i rilievi di un incidente.(....)
ho scritto sulla mia bacheca che
tacio 🤐🤬 altrimenti mi viene da scrivere il commento che le femministe , non le biasimo ma anche alte donne immagino condividano e stia pensandolo come me , diranno che è 😤😡😈 e che io sarei una 💩 .
poi un mia amica mi ha fatto notare l'errore e mi ha giustamente commentato << Non ho capito niente >> . Ecco che allora l'ho corretto
tacio 🤐🤬 altrimenti mi viene da scrivere il commento che farà incazzare le femministe dure e e pure ( ma credo che molte donne condividano e stiano pensandolo come me ) e diranno che è 😤😡😈 e che io sarei una 💩
Ma anche cosi sembra che non vada bene . Infatti anche se corretto vengono accusato di : << Insomma. Ma perché, anche in questo caso attaccheresti le donne? Fai pace col cervello allora >> .
Replico , a chi mi dice cose del genere di rileggersi bene lo scritto e che io denuncio critico certe donne ovvero quelle che : 1) hanno la sindrome da crocerossina [ III] ., 2) che difendono nonostante le violenze a spada tratta , nonostante le violenze ed i sopprusi evidentissimi , il partner vedi il caso e Ylenia Grazia Bonaverail ex stato condannato di recente .
Quindi non sono io che , anche se ogni tanto dovrei farla , a dover fare pace con il mio cervello . Ma loro che non riescono ad interpretare , e a volte non hanno tutti i torti perchè dovrei scrivere e spiegarmi meglio , quelloche scrivo . Eppure sono anni che mi seguono ( acuni \e prima di fb ) o mi conoscono al di fuori dal virtuale .