8.1.17

il 27 gennaio si celebra la Shoah od Olocausto ? basta non ricordare a senso unico e a 360 gradi , non solo quello di un gruppo etnico religioso

in  sotttondo  

Risultati immagini per 27 gennaio 1945 giornata della memoria



Sono passati più  di 70  anni  ed  ancora  ci sono polemiche  ..  Infatti



Balletto sull'Olocausto in tv, bufera sulla moglie del portavoce di Putin
Si chiama Tatiana Navka, è un'ex pattinatrice professionista e moglie dell'attuale portavoce del presidente russo Vladimir Putin. Navka è tra i partecipanti al talent show di celebrities russe "L'Era glaciale". La sua ultima performance è al centro di una bufera di polemiche: la coreografia era infatti ispirata al film "La vita è bella". Navka e il suo partner si sono esibiti vestiti come gli ebrei nei campi di concentramento, con la stella di David cucita sul petto. Una scelta decisamente di dubbio gusto che però la pattinatrice ha difeso dal suo account Instagram: "Guardatelo! E' uno dei miei numeri preferiti!"

E'  vero  che <<   Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre. Per questo, meditare su quanto è avvenuto è un dovere di tutti (  Primo Levi 31  luglio 1919 –  11 aprile 1987   )  >> e  viene ripetuto  anche  in questo commento su   ( non ricordo il post preciso ma la pagina merita  una  visita  ) https://www.facebook.com/Il-Giorno-della-Memoria-27-gennaio-1945-Mai-Piu
'di 

Germana Visocchi Mio padre era in campo di concentramento a Friedrichshafen (non ne sono rimaste tracce), in sua memoria ho visitato Dachau, Buchenwald, Bergen Belsen e il campo di sterminio di Mauthausen. Invece di negare, le persone dovrebbero andare a vedere e dico solo "vedere" perchè "capire" è impossibile!
Ma questa sacralità del politically correct sta cominciando a puzzare, che non si possa toccare alcun argomento, nemmeno in modo artistico o differente dalle celebrazioni sofferenti e piene di pathos dovrebbe cominciare ad essere superata. Cerchiamo di elaborare le ferite dell'umanità, in modo intelligente ma facciamolo, su via. Altrimenti rimene un tabù monolitico pesante che non serve a nessuno.Evitiamo di celebrare la giornata solo come brutalità verso gli ebrei ed il popolo ebraico e troviamo ( come fa la pagina facebook sopra citata ) di scrivere , parlare , condividere , che la shoah e l'olocausto non è solo gli ebrei ma anche zingari , testimoni di geova , ed ed omosessuali ed altre minoranze etniche religiose e di ..... se vieni etichettato come antisemita o un odiatore di ebrei e d'Israele. Insomma  genera  equivoci  . Infatti riporto qui un interessante discussione avuta in privato con un associazione del giorno della memoria 



IO magari fosse cosi come dite voi Il Giorno della Memoria :27 gennaio 1945 -Mai Più!!!!!!!!! si onorano tutte le vittime dell'ingiustizia e dell'odio etnico e religioso . si celebra purtroppo solo gli ebrei e quando dici che la shoah e l'olocausto non è solo gli ebrei ma anche zingari ed omosessuali ed altre minoranze etniche religiose vieni etichettato come antisemita o un odiatore di ebrei e d'Israele

LORO  La pagina fu in un primo tempo dedicata alla Shoah che non è solo di patrimonio di un solo popolo ,ma di tutta l'umanità,sia perchè essa fu in part ,quando ne fu cosciente con antichi pregiudizi . convivente e complice di tale orrore. Poi anche ragionando tra noi del gruppo ,dall istanze che provenivano da molti iscritti della pagina decidemmo che questa pagina non doveva solo celebrare un solo giorno o periodo questa immane tragedia,ma doveva essere presa come evento emblematico di tutte le Shoah che sono avvenute anche prima di quella degli ebrei (come quella degli Armeni ) e comunque come testimonianza continua in un mondo che tende a dimenticare in fretta e che queste cose non devono essere relativizzate ne negate : se accaddero noi siamo qua a far da testimonianza e non una sterile celebrazione. Infatti se lei ha letto la pagina anno per anno ,non ci siamo firmati il 27 di gennaio ,abbiamo continuato nella nostra "mission " di parlare non solo di ebrei ,ma anche di tante altre etnie o gruppi sociali discriminati per sesso,religione,scelte filosofiche o politiche . Rammento a chi dice che la Shoah è di solo appannaggio degli Ebrei che le prime prove che i nazisti fecero prima di organizzare la Soluzione finale , fu fatta in base alle leggi dell'eugenetica che erano presenti anche in molti paese democratici tra cui gli Stati Uniti e i paesi scandinavi fino a qualche decennio fa.
Concludendo tutti quelli che non erano conformi al credo di quelle politiche totalitarie erano sterminati e questo è successo ,in Unione Sovietica, in Indocina Cina , Africa , durante la guerra dei Balcani e tanto altro. Noi diciamo a tutti di stare in guardia a chi propugna certe cose con il pensiero unico il conformarsi ad esso. Nessuno ci può assicurare che quello che è accaduto non accada ancora ,ma con una coscienza attiva e non complice e educata sarebbe molto più difficile. La ringraziamo per il suo intervento e spero ne faccia altri anche in Home con foto, link video
IO avete frainteso . non ho detto che è appannaggio del popolo ebraico e degli ebrei . ho solo detto che sui media si parla solo di quella degli ebrei e non degli altri popoli  e minoranze  .Comunque   accetto  volentieri il vostro  invito  i

LORO  Non l'abbiamo frainteso come scritto più volte abbiamo detto ai nostri iscritti ciò che li dice . Nella nostra risposta sta proprio questo concetto ,forse una petizione alla rai,mediaset al presidente della repubblica e alle comunità Ebraiche sarebbe auspicabile. Ci permetta che nei discorsi sia di intellettuali che dei vari presidenti che di Papi la cosa fu messa in evidenza . La shoah come simbolo di tutti.,ma oggi con l'astio che molti provano verso rom,stranieri  grazie anche a certe campagne mediatiche politiche i mass media cercano di evitare per non irritare nessuno.
quindi ricordiamo sempre  non solo  il 27 gennaio  ma  soprattutto  lontano  dal chiacchiericci che  si fa  in tale  data    . e  per  distinguermi da  tale cosa  ho messo come colonna sonora  all'inizio del post    , musica   che metto sempre  davanti  a  tali tragedie  perchè  non ci sono parole per descriverle  
concludo   con 


 alla  prossima  



7.1.17

retifica al precedente post : chi lo ha detto che lo splatter è solo .....

post in questione  

http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.com/2017/01/chi-lo-ha-detto-che-lo-spatter-e-solo.html


Ricevo   questo  comunicato   da parte degli autori  e  volentieri lo pubblico

Miky Roverselli
Miky Roverselli Grazie mille Giuseppe per lo spazio concessoci sul tuo blog! Mi fa estremo piacere che tu abbia apprezzato. :) in ogni caso preferiamo e preferiremo condividere la paternità dei nostri lavoretti, di modo che non ci sia alcun "autore principale" :) grazie ancora, un abbraccio
Samuele Innocenti
Samuele Innocenti Come se il mio socio avesse parlato per bocca mia,ma ti ringrazio di cuore per la pubblcita'e sono felice che si possa "interpretare"questo video in modi differenti..."capriccio",nel suo stesso titolo,puo'essere anche inteso come un sardonico ( seppur inquietante)modo per spiegare come spesso,purttoppo,basti uno sclero,un attimo di follia per ribaltere fatalmente la vita stessa(mi piacerebbe pensare che cio'che abbiam fatto sia surrealista,ma purtoppo non e'cosi e di episodi di violenza ne capitano anche di piu'brutali)

amici , nemici , diffusori d'odio







(...) L'ideologia, l'ideologia
malgrado tutto credo ancora che ci sia
è la passione, l'ossessione
della tua diversità
che al momento dove è andata non si sa
dove non si sa, dove non si sa.

(.....   Destra-Sinistra -  Giorgio Gaber )



 All'ideologia  o meglio le  sovrastrutture  (  vedere  canzone  spopra )   tipiche  degli  ultimi 2  
secoli   ed  in particolare  delll'ultimo  non si  sa  ancora  cosa   dopo   l'11  settembre   2001   che  cosa  si è sostituito    e questi sono  i  risultati

Iniziamo con una " non notizia " , relegata nei giornali locali o di nicchia per la stampa mainstream
La storia di un contadino coraggioso. Si chiama Cedrìc Herrou e col suo pulmino soccorre i migranti in fuga tra le montagne al confine tra Italia e Francia. Per lui prima udienza di un processo a suo carico che ha già diviso molte coscienze.
 Ci spiega tutto Lucia Ascionein questo video 


 Concordo quanto  dice  Benni in questa  discussione 

Iko Faggion
Iko Faggion Io abito in Italia a pochi km fa Breil,bambini non ce ne sono, donne neppure, a Ventimiglia sono soli omoni che che cercando di passare le frontiere illegalmente.Il tipo in questione non lo conosco, ma la valle roia ha una comunità anarchica stabile da anni, insomma ....io non sono vicino a questa persona....
Benni Alessandro Parlante
Benni Alessandro Parlante Il fatto che ci sia una comunità anarchica stabile da anni mi fa sentire ancora più vicino. Il fatto di attraversare le frontiere "illegalmente" diventa necessario quando esistino delle leggi che vietano di passarle ingiustamente.
Martina Boero
Martina Boero Perchè dovrebbe interessare a qualcuno quello che pensa uno che pubblica post di casapound?

qui sotto ulteriori link di giornali stranieri di nicchia italiani che si occupano della vicenda


 Infatti l'assenza di copertura dei grandi media italiani è indegna... se uno guarda alla foto dell'agence france press -la loro ansa- ripresa dal guardian con centinaia di persone che lo hanno accompagnato alla prima udienza, si chiede com'è possibile che non sia notizia

ed  ecco l'articolo   (   da  cui  ho preso oltre  che la  foto  , anche  gli url    sopra  riportati  )   di  https://www.facebook.com/marco.arturi.37

L'immagine può contenere: 1 persona, in piedi, barba, spazio all'aperto, natura e acqua
dalla  pagina  facebook  di    Marco Arturi
L'uomo che vedete nella fotoa  sinistra   sotto si chiama Cedric Herrou e vive a Breil sur Roya, un villaggio al confine con l'Italia, più precisamente con l'entroterra di Ventimiglia. E' un contadino ed è sotto processo per avere dato aiuto e ospitalità nei mesi scorsi ad alcune centinaia di profughi (molti dei quali bambini) costretti, visto l'ormai celebre blocco di Ventimiglia, a tentare clandestinamente il passaggio in cerca di una vita migliore. E' accusato di favoreggiamento e rischia cinque anni di carcere e una sanzione economica pesante. L'altro ieri di fronte a un giudice di Nizza ha rivendicato le proprie azioni affermando che è giusto trasgredire le leggi davanti alla disperazione e che continuerà perché "questo è il momento di alzarsi in piedi". La notizia, che ha cominciato a fare il giro di mezzo mondo (è comparsa anche sulle pagine del NYT) è ignorata dai media italiani per ragioni che sono davvero difficili da spiegare se non mettendo in dubbio la libertà, l'indipendenza e la buona fede della stampa in questo paese, forse condizionata o forse distratta da questioni come il maltempo, le stronzate di Saviano o le liti tra Pd e grillini. Sia come sia, pubblico queste righe per chiedervi di seguire e diffondere una vicenda esemplare in un momento nel quale i migranti vengono dipinti come un'emergenza nazionale e continentale con il chiaro fine di distogliere l'attenzione da altre questioni. Cedric Herrou non va lasciato solo, come non vanno lasciati soli i migranti che hanno l'unica colpa di essere nati dalla parte sbagliata del mondo: o stiamo con loro o stiamo con chi è impegnato a diffondere il terrore, l'egoismo e l'intolleranza. E allora sarà troppo comodo dire "non è colpa mia".

  questa  interessante  discussione     presente nei comenti  dell'aerticolo 


Angelo Buono
Angelo Buono I corsi e ricorsi storici esistono nella mente popolare ( il mondo è una ruota una volta se scendi poi si sale ) Si prevede Che quelli che oggi favoriscono l'invasione saranno in prima linea per cacciarli come e" sempre successo in passato ( in prima linea ci saranno il p.d. E chiesa cattolica)
Gabriel Alexander Maria Fumagalli
Gabriel Alexander Maria Fumagalli In teoria esiste il progresso...
Angelo Buono
Angelo Buono Il progresso va' a braccetto con la ricchezza, in Italia sta avvenendo un crollo verticale le utopie svaniranno quando i vecchi che mantengono i giovani non ci saranno più
 mi da  l'opportunita  d'introdurre  la seconda parte  del post  quella  dei  nemici .  da


Tina Galante
19 ore fa · 

NON CERCATE SEMPRE NEMICI

Possibile che un triste fatto di cronaca locale si trasformi, come sempre, in un atto di accusa verso gli altri?
Possibile che non siamo mai capaci di un mea culpa? Di guardarci allo specchio e di scoprire dietro questi eventi la nostra disumanità, la nostra mancanza di empatia per i deboli, per i poveri, per gli ultimi, per i problematici?
La morte del giovane senza tetto pone domande che non possono esaurirsi con la risposta: buttiamo giù il Mercatone, o è tutta colpa dell'Amministrazione, oppure l'Italia pensa solo agli stranieri.
Ci sono altre domande da porsi prima.
Qualcuno dei grandi critici che affollano la home di facebook ha mai fatto qualcosa di concreto per i clochard oltre a schifarli e a starne alla larga?
E guardate, io mi riferisco anche alle famiglie.
Sì, perché questa meravigliosa, INTOCCABILE istituzione che a parlarne male ti ardono viva in pubblica piazza, la FAMIGLIA, dove cazzo stava? Non conosco i dettagli, ma se io sapessi che mio fratello sta in mezzo alla strada al freddo e senza cibo, qualcosa farei... anche se si fosse macchiato dei crimini più indicibili del creato!
E gli stranieri? Che c'azzecca sempre la storia dell'aiuto ai migranti? MA IN CHE LINGUA VE LO DEVONO SPIEGARE ??? In che lingua? I Fondi che vengono istituiti per i profughi sono EUROPEI e hanno un'unica DESTINAZIONE d'USO, che è quella di essere utilizzati esclusivamente per accogliere i profughi, visto che il nostro territorio costituisce naturalmente il loro approdo.
E per finire, questo continuo lavarsi la coscienza e trovare il capro espiatoro per tutto il male.
Il cittadino DERESPONSABILIZZATO di tutto, che non conosce DOVERI ma solo DIRITTI. E che vuole soluzioni pronte ed infiocchettate senza doversi mai sforzare.
Pure la neve diventa un INFERNO, perché oramai nulla vi piace... non siete disposti a trovare la BELLEZZA in niente! Anzi, se qualcuno ve la fa notare date addosso... perché il sale, l'Amministrazione ve lo deve portare finanche sul pianerottolo... vi potreste far male a prendere una pala in mano.
La prossima volta che incontrate un "senza tetto", invece di girare la faccia schifati (e vi ho visto farlo, certo che vi ho visto farlo) RICORDATEVI di ANGELO e delle minchiate ipocrite che avete spammato sulle vostre bacheche!
Ah, ingozzatevi di dolci: VE LI MERITATE!!!

da  ciò  deriva   l'ennessima  campagna  d'odio  a  chi  fa qualcosa   che  a te  non grada e  chge   stavolta  invade anche  la sfera privata  e personale di una persona 

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E’ bastato mettere alla figlia un nome esotico e anche molto poetico come Kelsey Amal (che significa “coraggiosa” e “speranza”) che contro Samantha Cristoforetti si è scatenata una campagna d’odio vergognosa. Un nome arabo? Scandaloso, c’è da abbattere uno degli orgogli italiani, colpita come astronauta e come donna. Non sanno, gli idioti, che il razzismo è ormai fuori della storia. Non sanno soprattutto, gli idioti, che vista dallo spazio, la Terra è una sola e piccolissima, e che da lassù siamo tutti delle briciole. Per loro non c’è coraggio né soprattutto speranza e che quando Kelsey Amal sarà grande gli “altri” saranno la maggioranza. Povero Darwin.

  concludo    con questa  frase  "Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me" (Kant)


6.1.17

chi lo ha detto che lo splatter è solo violenza gratuita e non serva per denunciare il femminicidio e non solo ? si veda questo video di Samuele Innocenti e Miky Roverselli


account  fb degli autori  e dell'attrice




Ottimo il modo di denunciare ed d'arrivare al cuore del problema , altro che scarpe rosse . Anche se secondo l'autore principale : << diciamo che lo si può' vedere in tanti modi,ma resta semplicemente una piccola,macabra storia...>>  Infatti  esso  è un   video che  contiene  un ottimo abbinamento musica e tempi d immagine, fatto  con pochi  mezzi tecnici  rispetto   alle  grandi produzioni   .  Un video  come  ho detto all'autore



Giuseppe Scano ottimo . fiero ed indigesto
Mi piace · Rispondi · 2 · 7 h


Samuele Innocenti mi piace l'indigesto,si vede che grazie al cielo qualcuno lo capisce..anche se on ti conosco,ti ringrazio moltissimo Giuseppe...Desy e'stata semplicemente perfetta :)                                                                                            Non mi piace più · Rispondi · 2 · 7 h


Un video non banale non immediato come lavoro e solo pochi possano sbattersi per"capirlo << ma l'idea era appunto"ricostruire"la scena di un delitto partendo dall'immobilita'degli oggetti per arrivare all'immobilita'del corpo ucciso,diventato anch esso un "oggetto"immoto">> ( una risposta dell'autore ad uno dei commenti )









Introduzione    di  Samuele Innocenti



Dopo aver girato OxO  io e Miky Roverselli abbiamo sentito la necessità di lavorare di nuovo assieme nell'ottica di un percorso artistico che portasse a crescere prima di tutto noi stessi.

La nuova sfida era di creare, con i modesti mezzi a disposizione, un video che fosse un ibrido tra un videoclip e un corto. 

Affascinati dalla potenza espressiva di alcuni oggetti, abbiamo optato per rappresentare una scena del delitto a partire dagli elementi che la compongono, per poi finire sui protagonisti, diventati anch'essi parte di una semplice e statica manifestazione di un capriccio...

ed é proprio dal letale capriccio umano e dall'opera di Paganini, a corredo della follia del gesto, ecco il primo lavoretto di NONDORMO Produzioni:

"Capriccio".n 11  di  Paganini 

Si ringrazia Desy Fornara per la collaborazione e la dedizione.










5.1.17

IL VERBO SI FECE SCARNO © Daniela Tuscano

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                                             IL VERBO SI FECE SCARNO
Detesto l'esibizione di bambini laceri, denutriti, mutilati per suscitare un rapido e ipocrita pietismo, buono solo ad acquietare le nostre coscienze. Ma, in tal caso, corro il rischio. Perché l'autore dello scatto a sinistra, Sebastiano Nino Fezza, di professione fa il reporter, ma nell'animo è un missionario - o un poeta, o entrambi. È compenetrato dal senso del dolore, lo dipinge; e colpisce, scuote. Forse sarebbe questa l'immagine più adatta a celebrare l'Epifania 2017. Un bimbo che, a differenza della pur commovente statuina della mangiatoia, non ha nemmeno la forza di giunger le mani, e sa pregare solo col corpo. Il suo giaciglio è un materassino-sudario, lo sguardo erra in un vuoto senza speranza, già vizzo. È un'Epifania senza comete né gloria. E per questo, così simile all'Epifania reale, in un angolo di mondo, duemila anni fa. I Magi venuti da lontano videro molto probabilmente un bimbo in queste condizioni, anonimo e disperato. Noi abbiamo tramutato le feste natalizie in una sceneggiata dolciastra, ma ogni nascita presuppone una fine. Un ciclo naturale, logico. Ma la fine del Natale è la croce, che non mancava mai sullo sfondo dei presepi stellati d'un tempo. E la croce non ha nulla di logico e naturale. La croce la produciamo noi. Il bambino siriano sembra già attenderla, vinto, con le braccia fragili e tese, e la resurrezione non ci sarà.
© Daniela Tuscano

Memoria: tra mistificazione e realta'

Lo so  che spesso viene  da fare  anche  me  , discorsi del genere  :   se  ci fosse  ancora lui , chi sa  come  reagirebbe , ecc  . Ma  poi  leggendo  questo articolo e il relativo intervento di Pippo Pollina  ,  ho rimesso in discussione  tale   mie   elucubrazioni  nostalgiche   e  pessimiste . E   credo  che  mi saranno  utili  per  i  post  sulla  giornata  della memoria  e sul  giorno del ricordo  .


emoria:
tra mistificazione e realtà

DI RADIO AUT · PUBBLICATO 5 GENNAIO 2016 · AGGIORNATO 5 GENNAIO 2016

Oggi Peppino avrebbe 68 anni. Sarebbe facile scrivere di come Peppino avrebbe reagito nell’osservare la realtà del 2015. Disgusto, orrore, ribellione. Sarebbe facile. Ma in cosa differirebbe la reazione di Peppino dalla nostra? Di certo, non solo nel nome. “Pinco Pallino è disgustato dall’attuale situazione politica italiana ” sarebbe molto diverso da “Peppino Impastato è disgustato dall’attuale situazione politica italiana”.


Peppino rosso


Il punto è che Peppino è morto a 30 anni. Nel 1978. In un epoca dove ancora c’era spazio per una politica animata da ideali genuini e davvero rivoluzionari. Per questo Peppino ha un valore. La forza delle sue azioni politiche in un paese, Cinisi, intriso di mafia e omertà, lo rendono “un eroe dell’antimafia”, come molti lo definiscono. E dall’eroe tragicamente ucciso nasce non solo il mito, ma anche la mistificazione.
Di quale antimafia stiamo parlando? Di quell’antimafia che si affanna a sgominare l’economia fiorente del sommerso mafioso per farla dilaniare dalle fauci di nuovi potenti che le sbranano nel giro di pochi anni, talvolta mesi? Di quell’antimafia di facciata di chi poco dopo averne fatto vocazione viene arrestato per associazione a delinquere o corruzione? Di un’antimafia moralmente pezzente, che si adatta a tutte le stagioni e a tutte le bandiere. E che cosa è poi la mafia se non la prevaricazione e l’intimidazione delle persone finalizzate alla concentrazione di potere nelle mani di pochi.
In nulla allora la mafia differisce da un neocapitalismo che costringe intere generazioni a precariato e sofferenza mentre banche e multinazionali si spartiscono i beni dello stato (ultima arrivata Trenitalia, prossima fermata poste italiane). Perché se parliamo di mafia e antimafia in questi termini, allora Peppino era davvero contro la mafia.
Essere contro la mafia non vuol dire solo parlare alla radio e denunciare malaffare, corruzione, intimidazioni. Dietro c’è molto altro.
C’è un Peppino antimilitarista che protesta contro la guerra in Vietnam. C’è un Peppino anticapitalista. C’è un Peppino femminista, uno contro il nucleare, uno ambientalista. E tutti questi possono essere definiti antimafia.
Anche per questo ci ritroviamo a fare dei distinguo fra un Peppino arcinoto, che è quello de “I cento passi” e quello reale. Il film di Marco Tullio Giordana ha l’encomiabile merito di aver fatto conoscere Peppino ad un gran numero di persone. Persone che difficilmente sarebbero venute a conoscenza delle vicende di Peppino e dei suoi compagni. Ma proprio per la trasposizione cinematografica molte cose sono state alterate o soprattutto omesse. Come lo spirito lunatico di Peppino. Il quale scriveva di se stesso in questi termini:
“Ma io mi allontanavo sempre più dalla realtà, diventava sempre più difficile stabilire un rapporto lineare col mondo esterno, mi racchiudevo sempre più in me stesso. Mi caratterizzava sempre più una grande paura di tutto e di tutti e al tempo stesso una voglia quasi incontrollabile di aprirmi e costruire.”
Peppino scrive queste frasi come autoanalisi, riferendosi al periodo dei suoi vent’anni. Un periodo certamente turbolento, ma di certo enormemente formativo per la sua personalità e il suo agire politico.
Di sicuro non sono frasi che mettereste in bocca al Peppino cinematografico, all'”eroe” che, grazie all’abile penna degli sceneggiatori, parla di bellezza osservando dall’alto la costruzione dell’autostrada. Dialogo mai avvenuto ma strombazzato ai quattro venti, osannato e mercificato come verbo proferito dall’ “eroe”.
Peppino era benaltro. Non era un giornalista e neanche uno speaker radiofonico né tanto meno un giullare. Insieme ai suoi compagni non si limitava ad usare la radio per burlarsi dei mafiosi, ma agiva con un poderoso lavoro di inchiesta e controinformazione. Lavoro che sfociò, poco prima della sua morte, in un dossier dettagliato sugli scempi ambientali effettuati nella zona di Cinisi e Terrasini.
Le acque si intorbidiscono attorno alla figura di Peppino. Molti vedono solo il riflesso che la luce rimanda di Peppino dal fondale della memoria. Ma basta guardare attentamente, informandosi, leggendo i suoi scritti e i libri che su di lui hanno scritto le persone a lui più vicine, per fare emergere la vera natura di Peppino Impastato. Non certo quella di un “ribelle”, bensì quella di un uomo che in un periodo e in un luogo difficile come Cinisi negli anni 70, ha scelto la sua parte: quella di rivoluzionario comunista.



Potrà non piacere a molti di coloro che hanno conosciuto la storia di peppino impastato attraverso il bel film CENTOPASSI ma non posso che sottolineare la correttezza di quanto scritto sopra.Perchè diciamolo pure chiaramente : La lotta alla mafia in quegli anni era prerogativa di un gruppo abbastanza ristretto di soggetti politicamente impegnati, era cioè un segmento di quell’impegno civile e soprattutto politico che poi andava in altre direzioni e si esprimeva con l’antimilitarismo, con il femminismo e quant’altro.Peppino,in questo senso è stato esemplare.Cio’ che poi è diventato patrimonio di tanti altri, ovvero la sensibilità ai temi della cosidetta legalità e quindi dell’antimafia, era ( almeno fino alla metà degli anni ottanta ) una cosa che soltanto chi si occupava di politica poteva capire e interpretare.Il legame tra poteri paralleli , quello delle istituzioni e quello della criminalità organizzata , il loro tacito patto di scambio.La connivenza fra partiti tradizionalmente al governo ( soprattutto la DC ma anche altri ) e cosa nostra era un fenomeno che poteva essere osservato nitidamente solo da chi era preparato a comprendere certi movimenti.La lotta alla mafia insomma era lotta politica.E non poteva che essere cosi’.Ma erano altri tempi.Saluti a tutti e vi seguo sempre con stima.Pippo.

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al lupo al lupo . mi sa che ce lo fanno sul serio e neanche ce ne accorgiamo se continuiamo a credere a 'ste bufale o allarmismi e\o a vedere  i terroristi  dove   " nel diverso " o vedere  in maniera incompleta i  fatti  come l'italia   finirà che ci sarà  che in mezzo  a  questa  caccia ale streghe  iun attentato ce lo faranno davvero 





 da  repubblica  Torino 
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La signora marocchina scambiava messaggini con la figlia sorda: la sala si è svuotata e sono intervenuti i carabinieri. "Ci guardavano tutti, che imbarazzo"

di   CARLOTTA ROCCI


Un caso di psicosi terrorismo che, in questi tempi di eventi tragici, rischia ormai di scatenarsi con poco. Tutto è nato dalla presenza in sala di una famiglia marocchina con una ragazza sorda che, durante la proiezione del film "Passengers" di Morten Tyldum, si è scambiata qualche messaggio su whatsapp con i genitori seduti a qualche poltrona di distanza per via di una scena un po' osé che la stava imbarazzando. Messaggi e qualche gesto con le braccia tra i componenti della famiglia - la signora Souad, il marito Moustapha, la figlia con il fidanzato italiano - seduti poco lontano sono bastati a far nascere il sospetto negli altri spettatori che hanno iniziato a uscire in massa dalla sala 5 del cinema, lasciando la famiglia sbigottita e spaventata.Solo Souad portava il velo, ma chi ha chiamato il "112" convinto di essere in pericolo ha parlato di "burqa". 


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Torino, parla la donna scambiata per terrorista al cinema: "Una vergogna così non l'avevo mai provata"spettatori come sospetta, assieme alla famiglia, perché scambiava alcuni sms con la figlia sorda. L'episodio ha provocato l'intervento dei carabinieri e l'interruzione della proiezione. "Stavamo guardando il film - racconta la signora - quando in una scena è apparsa una coppia nuda. Mia figlia, che era assieme a noi col suo ragazzo, mi ha scritto un messaggino per manifestare il suo imbarazzo, io le ho risposto". La scena, però, ha insospettito parte del pubblico che, sotto l'effetto della psicosi degli attentati islamici, ha segnalato la circostanza ai gestori della sala. "A un certo punto - racconta ancora la signora - il film si è fermato e sono arrivati i carabinieri. Una vergogna simile non l'avevo mai provata. Ci guardavano tutti. Io e mio marito viviamo qui da 15 anni". 
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senza titolo di © Daniela Tuscano

L'immagine può contenere: cielo, nuvola e spazio all'aperto
Scia di sole, pallida e tarda,
Solo tu puoi capire 
Quell'assurda, insperata gioia
Mentre l'ora s'abbruna

Si convive, la morte addosso
Quando s'ama anche il dolore
E sbocci sempre, e non lo sai

© Daniela Tuscano

Simona, “genio” del piano senza conoscere una nota E’ autistica. Per la musica ha talento naturale, suonando si relaziona agli altri Hanna Shybayeva e Politi hanno trascritto i suoi «brani» e registrato un cd


Qualche anno  quasi un trentennio feci al prof  di  educazione musicale  una domanda   che   cosa  sarebbe  un mondo senza  musica   e cosa  è la  musica  ?  la risposta   fu  ( almeno la consideravo banale   e fatta  per  accontentare  le miei ingenuità 😀 dell'allora  adolescente  )  un mondo triste  . la musica  è  tutto  quello che  hai dentro . Ebbene  cari amici\  amiche  oggi  ne   ho  avuto  la risposta . da questa  storia  che trovate  sotto  . Alla  faccia  ed in culo  a chi dice  che  gli  autistici , gli handicappati (  uso  tale termine  perchè non mi piace  il buonista   diversamente  abile  e  simili  ) non posso creare   opere arte .
Infatti 





Simona, “genio” del piano senza conoscere una nota.
E’ autistica. Per la musica ha talento naturale, suonando si relaziona agli altri Hanna Shybayeva e Politi hanno trascritto i suoi «brani» e registrato un cd  


04 gennaio 2017




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PAVIA. 
Quando un pianoforte entra nel suo campo visivo, Simona Concaro sembra andare in stato di trance: si dirige verso lo strumento e inizia a suonare, senza curarsi d’altro. Ha 48 anni ed è autistica; nata a Milano, sempre vissuta in provincia di Pavia, ora è stabile a cascina Rossago nell’Oltrepo, una delle più importanti realtà italiane di lavoro per persone affette da autismo, e dal 2005 fa parte del progetto musicale dell’Orchestra invisibile. Non sa né leggere né scrivere le note, eppure, inspiegabilmente, è un genio della composizione. Il suo caso è stato pubblicato sulla rivista “Epidemiology and psychiatric sciences” della Cambridge university press, uno studio a cura di Pierluigi Politi, direttore dell’Unità operativa di psichiatria dell’azienda sociosanitaria territoriale di Pavia, Michele Garda, docente di musicologia della nostra università, Laura Fusar-Poli e Matteo Rocchetti, dottorandi pavesi in Neuroscienze.
«Con l’esempio concreto di Simona, nell’articolo abbiamo dimostrato il frequente misconoscimento dei valori e delle doti dei soggetti autistici – spiega Politi – che si fatica a vedere e si tende a lasciare nascosti. Il nostro scopo è stato, in fin dei conti, quello di analizzare oggettivamente la creatività di una persona e il suo progresso nelle interazioni sociali, ma anche di esortare a prestare attenzione ai suoi meriti, per aiutarla a rapportarsi meglio con il mondo esterno». Concaro non parla e non ha mai pronunciato una frase di senso compiuto. Si relaziona con la realtà e chi le sta attorno solamente attraverso la musica, che ama ascoltare e creare; zitta, gesticola poco, raramente cerca il contatto visivo e fugge il contatto fisico. Pure il suo ruolo nell’Orchestra invisibile risulta peculiare, in quanto si rifiuta di suonare assieme agli altri: quando mette mano al pianoforte, vuole il pubblico tutto per sé.
«Da più di undici anni si “alterna” alla musica di insieme – chiarisce ancora Politi – Lascia prima eseguire un brano all'Orchestra, poi inserisce la sua performance solistica. Dal punto di vista tecnico, senza dimenticare che è completamente autodidatta, al piano ha una manualità morbida, una diteggiatura equilibrata; suona con elasticità, guardando tra le mani, oltre la tastiera. Spesso accompagna le note con vocalizzi, fischi, mormorii e un costante movimento di capo e collo. Io e la pianista Hanna Shybayeva abbiamo cercato di trascrivere alcuni suoi spartiti immaginari, ascoltandola, e vi abbiamo trovato delle strutture complesse, come si possono scoprire solo in musicisti professionisti».
Dalle trascrizioni è nato nel 2014 un disco reinterpretato dalla Shybayeva “Playing with autism 1.0”, mentre nel 2015 la Concaro è stata direttamente registrata dal vivo in “Playing with autism 2.0”. È, insomma, soltanto al pianoforte che la donna acquisisce autostima e riesce a rinforzare la propria identità. D’altra parte, le persone con autismo possiedono di frequente una notevole predisposizione a forme non-verbali di comunicazione e, quindi, per loro, musica e ritmo divengono canali d’espressione fondamentali.
«In generale i benefici della musica sul sistema nervoso sono enormi – assicura Fusar-Poli – Per esempio, sono state provate differenze anatomiche nei cervelli dei musicisti; avrebbero un cervelletto più sviluppato, come alcune funzioni cognitive: il linguaggio, la memoria, l’attenzione e la coordinazione. Certo è che, nello specifico, la musica non fa diventare meno autistici. Per gli individui che hanno gravi difficoltà comunicative, però, può rappresentare un canale non-verbale alternativo molto efficace. Inoltre, se si pensa a esperienze come quella dell’Orchestra invisibile e al caso di Simona, bisogna ricordare che fare musica in gruppo aumenta sempre la coesione sociale. Per gli autistici, la musica può essere una modalità di rottura delle barriere che impediscono le relazioni interpersonali
e rappresenta una sorta di “valvola di sfogo” in cui incanalare ansie e frustrazioni. A volte, infine, è in grado di risvegliare il genio incompreso dell’autistico, che è nostro dovere non sottovalutare e cercare di far crescere, rendendolo utile all’intera società».

                                                     Gaia Curci