4.1.17

sdoganamento sempre più massiccio della pornografia . IL libro Pornocultura. Viaggio in fondo alla carne di Claudia Attimonelli (Università Aldo Moro di Bari) e Vincenzo Susca (Université Paul-Valéry, Montpellier)


per  chi volesse  approfondire  oltre alla lettura    del libro 

Si è presentato nel  dicembre scorso a  Bari (libreria Laterza) il libro Pornocultura. Viaggio in fondo alla carne (edizioni Mimesis, Milano 2016, pp. 148, euro 14) degli studiosi pugliesi Claudia Attimonelli (Università Aldo Moro di Bari) e Vincenzo Susca (Université Paul-Valéry, Montpellier). Con loro, la semiologa Patrizia Calefato (Università Aldo Moro), la giornalista Anna Puricella (Repubblica) e il filosofo della politica Giuseppe Cascione (Università Aldo Moro). Il libro analizza il mondo che ci circonda nell’era digitale: selfie maliziosi, Youporn, Grindr, sexting, online dating, scenari politici traboccanti di umori e allusioni sexy, performance oscene, dedali a luci rosse ed estetiche morbose.
Ora che  tanti libri, tra narrativa e saggistica, poesia e fotografia, si occupino oggi scopertamente ( e  senza  filtri  in maniera  esplicita  \  diretta   corsivo mio )   ---  come giustamente  afferma  il quotidiano corrieredelmezzogiorno.corriere.it  --  del «porno» è sintomo evidente di uno sdoganamento e di una diffusione della pornografia bene al di là di quella nicchia (nel senso di luogo riposto e chiuso a chiave) in cui fino a qualche anno fa il fenomeno era costretto. I nuovi media digitali hanno agevolato la fruizione di massa della pornografia, abbattendo le barriere censorie che prima frenavano l’utente medio. Ma, soprattutto, tali mezzi hanno consentito di condividere enormi quantità di materiali autoprodotti, abbattendo esplicitamente la barriere spettatore/spettacolo, promuovendo l’interazione quotidiana con pratiche porno erotiche digitali e imponendo così la nuova pornografia come acceleratore formidabile del processo di transizione verso quel «post-umano» col quale alcuni studiosi interpretano i cambiamenti più significativi dei nostri tempi.
feck-art-melbourne-10-592185_tnLa pornografia non è cosa nuova, ma il suo affiorare pubblico è stato mortificato da oltre cinque secoli di culto dell’individuo moderno e della sua necessaria separazione dall’oggetto, di mente astratta, di decoro borghese e capitalistico così intimamente connesso alla diffusione di un’etica protestante, a sua volta alimentata dal censorio silenzio tipografico della stampa. Oggi quest’ordine va rompendosi, l’umano (e l’umanesimo) tramonta e lascia spazio, complici appunto le nuove tecnologie, affiorate già con la seconda rivoluzione industriale, a una nuova carne e alla sua espressione. Da tale premessa, argomentata storicamente nel primo dei quattro capitoli che compongono il libro, muove la disamina intorno alle culture porno condotta dai due studiosi.
Premetto   che non  ho     fintio  di leggere   ( ma  lo   sto  fcendo con piacere    tanto che  credo  , come spesso mi accade  con opere  letterartiue     e  non splo , intervistwerò gli autori   )   desumo    da :    i curricula degli autori  da questa loro breve  intervista  e  da alcune recensioni internet  ( I II ) l'ultima  in particolare che si tratta   libro   transdisciplinare che, sovrapponendo la focale della sociologia dell’immaginario di Susca a quella semiologica dell’Attimonelli, offra  rispetto   ad  altr libri   un approccio screziato, tirando dentro filosofia, cultura visuale, mediologia, estetica e molto altro, a volte con un divagante entusiasmo citazionistico che distrae dall’argomentare, ma stimola.



<< Il libro non è un saggio accademico bensì una mappatura provvisoria di un paesaggio in continua  mutazioni  e  sviluppo nel quale >>    sempre  secondo   questo articolo  << il soggetto moderno, moribondo, perde pezzi, cedendo al dominio dell’Altro. In questo orizzonte «pornoculturale» domina la pratica del selfie e, con essa, di ogni spasmodica condivisione in rete dell’esperienza, nell’atto stesso, se non prima, di essere vissuta e razionalizzata. Un attentato alla privacy del soggetto che, come in un film di Cronenberg, dà il benvenuto a una nuova carne.>>  sempre  più avvolgete secondo la mia  esperienza  da  ex porno dipendente    rispetto   a 30\40 anni  fa quando   almeno  era  netta  la separazione fra erotismo e pornografia  .Infatti



Unico diffetto  (  segnalato sulle    rispettive pagine  fb  degli autori  ) ,  senza niente  togliere  all'importanza  e alla serietà  delllo studio  in questione  fatto da  Caludia  e  Vincenzo  ,  è quello  che  : 1) il libro  si  poco diffuso  cioè  pubblicato per uan casa editrice   "  per  addetti   e  simpantizzanti    di   sociologia  e   non  al  largo pubblico  a  cui  andrebbe  fatto leggere   visto l'aumentare  di  devianze  soprattutto   fra gli adolescenti      di  sex bullismo  , pedo pornografia  ,   violenza  sessuale   \  stupri  ,  rapporti sessuali    e gravidanze precoci  ,   e  dai fenomeni analizzati dagli stessi  autori  nel loro libro e  nelle  loro  interviste   da me  riportate  ., 2)   il  non aver  creato una  pagina  web    come ha  fatto  G,antonio Stella   con il libro : l'orda   quando  gli albanesi eravamo  noi  ( le tematiche  più  extra libro   contenute  nelll'operachat con i lettori   ) o  un pagina  sui  social

Risultati immagini per vincenzo susca e  claudia attimonelli
gli autori  
 Prima  di concludere  posso affermare  con cognizione di causa che lo sconfinamento della pornografia sta diventando sempre più massiccio e sempre in sia come evidenziano Attimonelli e Susca sia coem sembrano testimoniare altri studi e d'indagini sui tale fenomeno : 1) http://www.agoravox.it/Porno-Impero.html ., 2) gli studi economici in particolare il 7 capitolo di . Loretta Napoleoni in Ecnomia canaglia qui il linro in pdf 3) gli studi ( vedere sopra video ) di Naief Yehya, http://www.sitosophia.org/recensioni/homo-cyborg-di-naief-yehya/ in particolare questa http://archivo.eluniversal.com.mx/cultura/2013/naief-yehya-pornocultura-949830.html anche se l'autore che citi si occupa più delle questioni legate alla violenza del porno
.Non so che altro aggiungere    quanto dicono gli autori  in quarta  di copertina


 Dalla  patina opaca   e  sgranata delle antiche fotografie  erotiche dove il bianco ed  il nero   aumentava il mistero del proibito  , alle fasce   nere  a copertura  degli occhi  , bocche  ed  organi genitali dei manifesti  cinematografici   e delle riviste  hard  , fino alla contemporanea   tecnica del pixel che rende illeggibile  una parte   del'immagine  : nella pornocultura  la  carne  censurata diminuisce   a fronte di quella  esposta   e  offerta in glorioso so sacrificio  .Se in questo passaggio tutto sembra   originato  dall'anelito  verso  il piacere ,  si tratta   tuttavia di un  sentimento ambivalente  ,cosi  come  ambiguo è il benessere  che ne  innesca e ne conclude  i moti :  esso avvolge  di sè il soggetto   nel mentre  esso   viene meno , nel  suo venire meno  
buona lettera  , anzi buon viaggio "  in fondo alla  carne  "






3.1.17

n 364 di Dylan Dog Gli Anni Selvaggi ( Barbara Baraldi - Nicola Mari ) + intervista a Barbara Baraldi


oltre  a  confermare    quanto    si dice    su questa bellissima ed rockeggiante storia  metto    qui ---- finalmente ci sono riuscito - era   fin dal suo esordio su Dylan Dog che volevo  fargliela ma  per    diversi motivi fra cui quello  della paura  d'assillarla  \ stressarla soprattutto quando aveva  lo stress   dei media (  mica  capita  tutti i  giorni che  una scrittrice  di noir   scriva  fumetti  specie per  Dylan  Dog ---    una mia intervista all'autrice Barba Baraldi ( sito ufficiale ) 


come  hai deciso  di  scrivere anche  per i fumetti  ?

Sono sempre stata un’appassionata lettrice. Ai tempi del liceo leggevo un libro alla settimana, principalmente narrativa, soprattutto classici. Ma è stato il fumetto il mio primo amore di carta. La mia passione per le “nuvole parlanti” proviene da lontano, quando ero una bambina e la mia curiosità mi aveva spinto a esplorare la soffitta di casa, dove trovai le collezioni dei tascabili di mio padre tra cui Alan Ford, Diabolik e Kriminal. Divorai tutte le storie in pochi giorni! Quando ho cominciato a scrivere romanzi, ho sempre immaginato le scene in maniera visiva, come fotogrammi di un film o come sequenze di vignette. Il fumetto, insomma, era il mio chiodo fisso, la mia ossessione. Sognavo un giorno di poterlo scrivere.
L'immagine può contenere: 1 persona, persona seduta

come è avvenuta la  tua decisione  d'entrare in Bonelli  ? scommetto che  hai deciso di mettere  in pratica  quello che  hai  fatto dire  a  Dylan : <<   (....)  credo che  aprirò  un'agenzia  investigativa   tutta mia  . Qualcosa  per i casi  disperati , quelli che non ascolta nessuno  .(...) >> ? 
Dylan Dog è stato il primo fumetto che ho comprato. Ho cominciato la collezione da adolescente, insieme a mio fratello. Io che ero timidissima e trascorrevo più tempo in compagnia dei libri che delle persone, trovavo in Dylan un amico che sapeva comprendermi, e… “mostri” che mi assomigliavano. Non ho mai smesso di leggerlo, e avere la possibilità di scriverlo è un privilegio e una grandissima emozione.

cuore  o mente  (   a me  sembra    almeno  da  le  due storie  di dylan dog  che   ho letto  , quest'ultima .   vista la  tua poliedricità   leggerò appena  troverò  il tempo  anche le altre cose  che  ha  scritto  )   ? 
Sono una persona piuttosto istintiva. La razionalità è fondamentale per scrivere una sceneggiatura, per evitare “buchi” e per assicurarsi di dedicare a ogni scena il numero giusto di tavole, ma ogni storia, per quanto mi riguarda, nasce sempre da un’emozione.

4) come ci si sente   a lavorare  in una casa  editrice  ed  un mondo quello del  fumetto  in cui le  autrici  donne  sono  rare ? 
Posso dirti che anche se apparentemente può sembrare l’opposto, sono un autentico maschiaccio, nella vita come nei rapporti di lavoro. Però auspico che in Italia sempre più autrici si dedichino al fumetto, con storie che credo siano in grado di spiccare per sensibilità e quel pizzico di cattiveria al femminile che non guasterebbe.

 qualcosa  d'aggiungere  , approfondire  , retifficare  ? 
Aggiungo un saluto a chi ci ha letto fino a qui. A presto!









befana

http://www.quantomanca.com/la-leggenda-della-befana/
http://www.carabefana.it/pages/storia_befana.html
http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.it/search?q=befana
http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.it/2016/01/la-mia-guida-al-natale-e-alle-festivita.html



Posted by Le ali del sorriso on Lunedì 4 gennaio 2016
Concordo con quanto dice questo interessante post   trovato su  http://www.cosenzapost.it/ 
<< Ci sono le stelle in cielo, ad illuminare questa sera di fate, magia e sogni inespressi; sono tutti lì ad aspettarla … a riporre in quella calza consensi e speranze.

Lei come ogni anno non tarderà ad arrivare, nel silenzio dell’oscurità, e accarezzerà le loro case, passando dai più piccini a chi ormai piccino non lo è più.Il viso consumato da un anno di duro lavoro, i segni sulle mani, fatica dei giorni passati, quella veste ormai ridotta a straccio, rattoppata qua e là, e la scopa pronta ad affrontare l’ultimo viaggio, lungo … una notte di desideri. >>
Concludo e rispondo a  chi mi dice  che  sono  nostalgico od  utopista  perchè ormai  tutto  e business e mercificazione      con questi versi di .... indovinate  di  quale  canzone si tratta  😀😁😛😜  di un altrettanto   famoso  cantautore italiano       chge  è in canna  in questo momento  alla radio

 …E a pensarci\che pazzia

E’ una favola, è solo fantasia.

E chi è saggio, chi è maturo lo sa … non può esistere nella realtà ! 













da noi in sardegna si celebra cosi   da  http://www.ladonnasarda.it/cose-belle/4246/epifania-in-sardegna.html


Epifania in Sardegna


La si chiamava Pasca Nuntza e di se ha lasciato poche tracce: qualche questua che ancora sopravvive, poche e prelibate tradizioni gastronomiche e parecchio mistero. Oggi parliamo di quella donnina a mezza strada fra lo spaventoso e il simpatico che la notte del 5 gennaio svolazza sui cieli isolani per far trovare il 6 mattina a tutti i bimbi, buoni e cattivi, un regalino 
In Sardegna la chiamano sa femia vecchia o sa bacucca ‘eccia con sa scova e non ha niente di diverso dall’idea di Befana che le tradizioni leggendarie dello Stivale hanno contribuito a creare. È vecchia, è brutta, è generosa, vola e lascia qualche regalo, meglio se dolce, ai più piccoli. L’unica differenza è che noi in Sardegna sa femia vecchia non la bruciamo. D’altronde Alziator parlando di cose sarde e di Epifania è

 stato piuttosto chiaro: si trattava a suo dire di una festa di “evidente origine non indigena, che ha sommerso le tradizioni locali”. Perché di tradizioni in Sardegna, legate al periodo, ce ne dovevano essere parecchie. 
Leggendo la Carta de Logu ad esempio si legge che “Sa Pasca de sa Epiphania si clamat Pasca Nuntza” e andando a curiosare fra i ricettari delle nonne si trovano alcuni dolci votati al festeggiamento de sa bacucca ‘eccia. 
Il primo che segnaliamo ha finito col dare il nome al periodo di festa: l’Epifania in Sardegna non è stata chiamata solo Pasca Nuntza, ma anche Pasca de is tres urreis, con una tendenza catalana nemmeno troppo silenziosa. Il dolce che si prepara è detto appunto dei Tre Re, che per intenderci sono i Re Magi: leggenda vuole portino abbondanza di doni al Sacro Bambino appena nato.
La tradizione del dolce dei tre re è piuttosto suggestiva. Si tratta di un impasto dolce non meglio definito, all’interno del quale venivano nascoste una fava, un cece e un fagiolo. Chi avrebbe trovato i tre legumi sarebbe stato piuttosto fortunato durante tutto l’anno. La fortuna ovviamente si riferiva a raccolti abbondanti o ad una buona produzione di formaggio, latte, ricotta e giù di lì. Il legume più fortunato era sicuramente la fava, ma anche trovare un cece doveva lasciare piuttosto contenti. 
Un dolce squisitamente simile lo hanno anche in Spagna e in Francia: in entrambe le preparazioni dolci non manca mai la fava. In Spagna chi trova la fava all’interno del rascon de reyes è costretto a pagare il dolce, in Francia, chi trova la fava dentro il gallette des rois o gateau de rois diventerà Re o Regina per tutto l’anno. Qualcosa di molto simile è in uso anche in Portogallo.
Più autenticamente nostrano è su kàpidu ‘e s’annu, un dolce realizzato a Benetutti in forma di corona. Portava incisi 12 anellini e 12 soli con 12 fori che forse rappresentavano le lune. Il giorno dell’epifania il capo famiglia rompeva il dolce sul capo del più giovane a ricordo probabilmente della ciclicità della vita. 
Infine si era soliti confezionare la peltusitta (con una infinità di varianti del nome): si trattava di un impasto di pane, in alcuni casi dolce, che prendeva forma di focaccia o ciambella. In rilievo venivano posizionati simboli che ricordavano il lavoro pastorale. Sa giuada invece era una focaccia dolce sulla quale però venivano inseriti simboli del lavoro agricolo: in segno di buon auspicio per l’anno che iniziava il dolce veniva spezzato sul giogo dei buoi. 
Kapidu ‘e s’annu, peltusita e guidata erano varianti del medesimo dolce, su càbude, che variava forma e dimensioni a seconda delle occasioni ma che manteneva la sua funzione di buon auspicio per l’anno a venire.

2.1.17

Rai 2 cancella l'oroscopo di Paolo Fox per uno speciale su Istanbul: i telespettatori insorgono su Facebook



L'UnioneSarda.it » Cronaca  Oggi alle 18:49




                                    Paolo Fox




"Buongiorno a tutti, la puntata di oggi non andrà in onda. Grazie a tutti, a presto".
Con questo post su Facebook, la Rai ha annunciato lo slittamento dell'appuntamento domenicale di "Mezzogiorno in famiglia" (con l'atteso oroscopo annuale di Paolo Fox) per trasmettere uno speciale sulla strage di Istanbul.
Ma il cambio di palinsesto non è stato affatto gradito dai telespettatori più fedeli.
Che hanno letteralmente tempestato la pagina della trasmissione di post polemici e addirittura offensivi.
Da "La Rai è una delusione totale!" a "Solo morti, assassini, politichese e ipocrisie. Tutti i giorni le solite schifezze", passando per "Chi lavora non potrà vederlo! Pagliacci!", fino all'immancabile "Paghiamo il canone per cosa?", una vera e propria tempesta di indignazione.

ecco  alcuni  commenti tratti  da http://www.tvblog.it/ in particolare da   questo articolo
mezzogiorno-in-famiglia-polemiche.jpg

che pena  che mi fa  la gente  cosi  .  Forse perchè  l'oroscopo mi sembra "fondamentale"... 😇😄  sono d'accordo  con questi commenti  

Antonella Podda Infatti ..
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Barbara Escolca Che gente!!!! Troppa ignoranza!!!
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Davide Deliperi Barbara Escolca e votano pure....
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Barbara Escolca Si povera Italia!!!
Valentino Spiga Sono d accordo con te.quanta ignoranza in giro😐
Mi piaceRispondi224 min


e pensare  che



Sono passati   40   anni  dalla  chiusura   del   Programma televisivo sopracitato   che per vent’anni ha tenuto compagnia agli italiani, Carosello si affermò come fenomeno di costume e specchio della società dell'epoca. Il 1 gennaio saranno 40 anni che lo storico programma - mix di sketch divertenti seguiti da messaggi pubblicitari - ha chiuso i battenti e il 3 febbraio saranno 60 anni dall'avvio. L'inizio del 2017 si apre dunque con un anniversario che ha il valore di una macchina del tempo    e  della nostalgia     di una  tv   che  non c'è  più  e che  ora  è+  diventata    spazzatura  e  questa  vicenda  di cui si  è parlato oggi   è la punta  del iceberg.  

125 anni fa il primo sbarco a Ellis island, luogo simbolo dell'immigrazione Da lì oltre 12 milioni di persone tra il 1892 e il 1954




Era il primo giorno dell'anno 1892 ed era una fredda domenica d'inverno, quando la "migrante" zero entrò negli Stati Uniti attraverso la Porta d'Oro di Ellis Island. Annie Moore, di 15 anni, era partita dall'Irlanda 12 giorni prima insieme ai fratelli Anthony e Phillip e fu la prima persona a transitare per la nuova stazione di ispezioni federale nel porto di New York. 



Prima, il centro deputato all'accoglienza degli emigranti era Castle Garden che però si rivelò insufficiente ad accogliere l'enorme massa di persone in cerca di fortuna oltreoceano. Così si decise che sarebbero passati da Ellis Island, un piccolo isolotto artificiale di fronte a Manhattan, un tempo adibito dall’esercito americano a deposito di armi e di munizioni. Un luogo di lacrime e di speranze che oggi è un santuario di ricordi, un prezioso scrigno dove andare alla ricerca delle proprie radici. Collegandosi al sito dell'Ellis Island National Museum of Immigration si accede alle liste dei passeggeri delle navi che trasportarono milioni di persone e di sogni attraverso l'Atlantico. Annie Moore ebbe in dono monete d'oro e d'argento, disse che le avrebbe tenute per sempre per ricordare quel giorno, come riportò il New York Times raccontando l'evento. Dopo di lei e fino alla sua chiusura, nel 1954, 12 milioni di persone sfilarono davanti ai funzionari di Ellis Island e si sottoposero ai controlli sanitari obbligatori. Sembra che il 40% degli americani abbia almeno un antenato transitato per l'isola. Gli italiani costituirono il gruppo più numeroso: furono oltre cinque milioni e mezzo. La traversata dall'Italia durava quasi un mese e la Statua della Libertà annunciava l'arrivo alla meta. Nel 1910 sbarcò un giovane Rodolfo Giuliani, nonno dell'ex sindaco Rudy Giuliani con un centinaio di altri "manovali". Nel 1930 l'archivio segnala l'arrivo di Mary Ann MacLeod, futura madre di Donald Trump, aveva 18 anni appena. Arrivava dalla Scozia con 50 dollari in tasca per lavorare come "domestica". - See more at: http://www.rainews.it/dl/rainews/media/Accadde-oggi-125-anni-fa-il-primo-sbarco-a-Ellis-island-luogo-simbolo-dell-immigrazione-951f32a0-d2f0-4270-a7b1-84dcab2dc2e0.html

come superare le festività natalizie XI° aspettando la befana e l'epifania

per approfondire 

http://www.nostrofiglio.it/focuspico/lavoretto-per-bambini-calza-della-befana-fai-da-te
http://www.ecoo.it/articolo/calze-fai-da-te-per-la-befana-con-il-riciclo-foto/29683/#refresh_ce
http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.it/2016/01/la-mia-guida-al-natale-e-alle-festivita.html
http://www.nostrofiglio.it/focuspico/ricetta-golosa-per-bambini-il-tronchetto-dolce-per-le-feste
http://www.cafeweb.it/consigli/calze-di-natale-2016-2017-idee-creative-fai-da-te-101208/
http://urbanpost.it/calza-della-befana-fai-da-te-personalizzata/
http://www.pianetadonna.it/fai-da-te/decorazione/calza-befana-personalizzata.html

Dopo le festività natalizie, e dopo aver brindato all’arrivo di Capodanno, c’è un ultimo appuntamento che adulti e bambini attendono con gioia, quello dell’Epifania. Si tratta della ricorrenza che  anche se  ormai  mercificata  e consumistica  , conclude il periodo di ferie iniziato con la Vigilia del Natale. E per questo salutato anche con una certa malinconia. Le attività scolastiche e lavorative riprenderanno regolarmente. Come pure termineranno le grandi abbuffate che hanno caratterizzato cenoni e pranzi, come da tradizione.
L'immagine può contenere: una o più persone e spazio al chiuso
dalla pagina Facebook Atmosfere del passato


Le emozioni che trasmette questa  foto   puà essere riassunta 😪😥 dal commento , presente sulla pagina fb di  Atmosfere del passato , di


Petronilla Petrosino Che bei ricordi fanno venire in mente queste vecchie foto momenti che noi personalmente abbiamo vissuto nella nostra infanzia momenti che non tornano più e con quel poco che avevamo eravamo felici ci si accontentate di poco
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Poiché anche se  attualizzo ed  adatto la la festa  alla mia  età 



come potete notare  oltre che dal video sopra  anche  dal  post  della guida   dell'anno scorso sono nostalgico   e mi piace ancora  riceverla   e  sognarla eroticamente  😋😜😝 
Infatti  << c’è anche chi non si lascia sfuggire questa occasione per stupire una persona speciale. Magari con qualche altra dolce sorpresa da riporre all'interno della calza. Tante sono le idee calza della befana fai da te. E sia per adulti  che per i bambini non mancano i consigli per rendere ancora più speciale il giorno dell’Epifania. Basta un po’ di fantasia per trasformare questa ricorrenza in una nuova occasione di gioia e di feste, che anticipa la fine delle festività.

   per  gentile  concessione di  Loredana Sofia 
La tradizione vuole che a portare le calze colme di dolci, cioccolato e caramelle sia una vecchia dall'aspetto trascurato. La Befana arriva la notte del 5 gennaio su una scopa in saggina, o come quella che tradizionalmente usano le streghe. I bambini (e gli adulti 😋😉) che si sono comportati bene, riceveranno in dono dolci, caramelle e cioccolatini. Chi, invece, non è stato buono, allora troverà all'interno della sua calza del carbone nero.
Una manna (  se  si  hanno   soldi da  spendere e non si  prativca nè il riciclo o l'uso degli avanzi  delle feste  come si faceva un tempo  )   per Molti marchi noti, come Lindt, Perugina o Kinder propongono calze della befana già pronte. In questo caso all’interno è possibile trovare una selezione di barrette di cioccolato e prodotti affini. Poi ci sono anche le calze per bambini, che invece si ispirano ai loro personaggi preferiti. Si tratta di Frozen, Tartarughe Ninja, Peppa Pig o Barbie, tanto per citarne alcuni. Anche in questo caso i modelli sono tanti e vari. E insieme ai dolciumi è possibile trovare anche qualche gadget del proprio personaggio preferito.
Calze di Natale fai de te

Ma per  chi  fosse  imbranato  o  ha poco tempo \  voglia  in commercio ci sono anche tante calze vuote. Anche  se  realizzare ( o riciclare  quelle  degli anni scorsi od  utilizzare perr  essa   delle calze  d'uso quotidiano )   una calza della befana fai da potrebbe essere un’idea simpatica [  vedere   guida  dell'anno  scorso  o link sopra  su  come farla ] per chi vuole stupire qualcuno di speciale.  Quest’anno l’Epifania cade il giorno successivo ai saldi. Quale occasione migliore per fare una bella sorpresa al fidanzato o alla fidanzata, ma anche ai figli o ai propri genitori? 
Ecco  quali possono essere i consigli per riempire la calza in maniera originale.presi  (  sito da cui ho deliberatamente tratto le    righe precedenti ) 
(....)
Calze della befana fai da teIdee calza della befana: come fare calze originali, eleganti o fai da te
Ai cioccolatini, dolciumi e caramelle, possono essere affiancati anche piccole idee regalo. Cosa mettere nella calza della befana per lui? Un profumo, una cintura, una cover nuova per il cellulare, un portachiavi o una ricarica telefonica di sicuro saranno ben gradite.Come pure è possibile rendere ancora più preziosa la calza per lei con un gioiello, come un paio di orecchini. Ma anche per la fidanzata, la moglie o la ragazza sono perfetti profumo, ricarica per cellulare, oppure prodotti make up come rossetto o palette.I bambini, invece, si aspetteranno gadget e piccoli giochi dei loro beniamini preferiti. Piccoli regali utili in vista del centro tra i banchi di scuola.
 che  altro dirvi ci vediamo il 6









1.1.17

un bel dilemma Come fare per avvicinare le nuove generazioni alla buona musica ?

Come dicevo dal titolo  queste nuove generazioni in ambito culturale  sono   un bel  dilemma .  Infatti mi chiedo   sempre  e ne discuto  con :  i miei matusalemme , amici  e  contatti   artisti  , e quelli della mia generazione (ovviamente  quelli  culturalmente  attivi   non quelli  che hanno mandato il cervello\  spirito critico  all'ammasso  in ambito culturale  )   , ed  appartenenti a quelle  successive  alla mia  come  fare  per  avvicinare  le nuove generazioni alla buona musica  ed  in particolare  a  quella  classica ? rielaborarlo in chiave moderna   o  suonarlo  in versione originale  ?
Premetto ulteriormente  (  vedere il mio post : la musica classica \ sinfonica è musica per vecchi ? no ecco perchè ascolto ( anche ) musica classica \ sinfonica dall'infanzia   ) sono un amante della musica  non importa  il genere  e  se  si sia una cover  o reinterpretazione anche   di  un opera  di musica  sinfonica   come   questa   


 ed   inno alla gioia (  specialmente   il 3 ed  4  movimento  )   è uno dei mie preferiti  e  forse   se ben  ricordo  il primo  (o  uno  uno  dei primi pezzi )  " pezzo "di   musica  sinfonica  che   ho ascoltato . Ora     questa scelta, vedere  video sotto ,  di proporlo  stili e generi diversi  mi è piaciuta davvero molto  ( anche se  i primi due pezzi  m'innervosivano  perchè   , un conto  e è  una cover  \  rifacimento in chiave  rock    o  jazz  , ecc un alto  e lo stravolgimento   totale una snaturizzazione  )   perché dato che oramai nessuno ascolta il "classico "  termine  opinabile   perché  chiedo scusa  se mi ripeto 😃😁😛<< (...)  I confini della categoria sono sfumati e opinabili, in quanto il marchio di classicità viene in genere assegnato dai posteri; dunque, ciò che oggi si definisce "classico" non lo era necessariamente ai tempi in cui venne composto. In particolare, a seconda dei contesti il concetto di "musica classica" può includere o no la musica colta contemporanea. >>( ...  da  https://it.wikipedia.org/wiki/Musica_classica  ).


L'iniziativa  culturale fatto dai giovani viterbesi per promuovere l'arte e il divertimento nella Tuscia, apre le sue attività con questo flash Mob Musicale ispirato alla sinfonia n.9 di Ludwig van Beethoven.è stato un modo per avvicinare qualcuno a un'opera classica  grazie al moderno.



oppure   come  chiedo   se  , come  ho  scritto sulla  mia  bacheca  di fb  ,

è  una  storpiatura di un classico a voi decidere . Secondo il mio parere alcune versioni sono ben fatte altre no . mi farebbe piacer sentire i fruitori ed i praticanti ed artisti di musicva classica presenti qui nei mie contatti . Chiedo se  è meglio il tentativo dei  giovani Viterbesi     oppure è meglio una interpretazione  nell'ambito classico   senza  incursioni    \  contaminazioni con i generi \  stili moderni  a flash mob come   questo (  chi lo avesse  già  visto    sia da me può anche saltarla  )



fatta per : << En el 130º aniversario de la creación de Banco Sabadell hemos querido rendir un homenaje a nuestra ciudad con la campaña "Som Sabadell". Esta es la flashmob que realizamos como colofón final con la participación de más de 100 personas de la Orquestra Simfònica del Vallès y los coros Lieder y Amics de l'Òpera y la Coral Belles Arts.>>

 mi farebbe piacer sentire i fruitori ed i praticanti ed artisti di musica classica presenti qui nei mie contatti .

Il post  sembra  finito qui   invece  venendomi in mente  quanto dice  sul  suo sito (   url http://ulisse-compagnidistrada.blogspot.it/2015/08/la-didattica-dellascolto-sa-risvegliare.html )  sull'educazione musicale  il mio ex prof   di educazione musicale  di prima media    antonelo deiara  ho feciso  di scriverli una email  , ecco  la  sua risposta

da:Antonio Deiara pentagrammandosardegna@gmail.com
a:Giuseppe Scano
data:1 gennaio 2017 11:31
oggetto:Re: suggerimento e richiesta di parere

Gent.mo Giuseppe Scanola Musica è una forma di linguaggio; ancora oggi, purtroppo, questo linguaggio resta incomprensibile per un numero molto elevato di persone, in Italia e non solo. La Scuola, e tu mi sei testimone, dovrebbe insegnare la lingua dei dodici suoni, il ritmo, la melodia e l’armonia, l’agogica e la dinamica,  il timbro e la forma. E invece resiste ancora la monocultura del flauto dolce e/o l’agiografia di una Storia della Musica priva di ricadute formative. Certo, tanta strada è stata percorsa dalla nascita della Scuola Media “unificata” all’inizio degli anni ’60, ma tanta ne resta ancora da percorrere per alfabetizzare musicalmente tutti gli italiani, un po’ come fece il Maestro Manzi, col suo geniale “Non è mai troppo tardi”, per la Lingua italiana. Non voglio dilungarmi sui danni prodotti dal taglio “morattiano” del tempo prolungato alla Media, con riduzione da tre a due delle ore di Educazione musicale o Musica, la mancanza di un insegnamento specialistico di canto e strumento alle Elementari nonostante il D.M. 8/11, l’esclusione degli strumenti del Pop-Rock dagli Indirizzi Musicali e dai Licei Musicali (magari come “strumenti abbinati” a quelli classici”), per non parlare della “polvere didattica” che si deposita in troppi Conservatori, soffocando un numero incredibile di “talenti sprecati”. Non sto eludendo la risposta; io avrei unito i due flah mob col seguente ordine: prima le finestre e la piazza, poi l’inversione della Sinfonia degli addii di F.J. Haydn.  Per ulteriori approfondimenti e spunti di discussione, invito te e i tuoi amici a visitare il blog (senza fine di lucro)  www.antoniodeiara.it

a voi decidere

ed io che credevo che il film d'amore fossero solo stucchevoli o adolescenziali .. il bellissimo Bianca come il latte, rossa come il sangue



bellissimo altro che il melenso e stucchevole moccia . se il film è cosi bello chi sa come sarà il romanzo di omonimo di Alessandro D'Avenia









un film di Giacomo Campiotti tratto dal best seller di Alessandro D'avenia con Filippo Scicchitano, Aurora Ruffino, Gaia Weiss, Luca Argentero, Romolo Guerreri, Gabriele Maggio, Roberto Salussoglia, Pasquale Salerno, Michele Codognesi, Flavio Insinna, Cecilia Dazzi, Ilaria Ingenito, Eugenio Franceschini, Valerie Sibilia

TRAMA: Leo ha sedici anni, per lui la vita ha solo due colori: il Bianco e il Rosso. Non si pettina mai, gioca a calcetto, ascolta musica a tutto volume, così non si pensa. Detesta fare i compiti ma se ne frega perché sa che li copierà. La scuola è bella ma solo al pomeriggio, quando i prof non ci sono. Il Bianco è il vuoto assoluto, il silenzio, la noia e fa paura. Da evitare. Il Rosso è il sangue che pulsa nelle vene prima di una partita, è il colore dei capelli di Beatrice, la ragazza dei suoi sogni. Da rincorrere. Farebbe qualunque cosa per lei perché è innamorato, innamorato pazzo di Beatrice ma.... . Non voglio rovinarci l'eventuale visone