9.9.24

cosa resterà di queste paraolimpiadi e olimpiadi di parigi 2024

Per    vincere  la    tristezza     che mi  viene  ogni qual volta  cessa   un  evento    che mi appassiona  ed  emoziona  cosi  come  le  cose  belle     faccio  semre  un bilancio degli eventi che mi  hanno  colpito di più   , Ecco quelli di  queste paraolimpiadi   e   di queste olimpiadi , 

Inizio   dalle  paraolimpiadi  . 


Carlotta Gilli, 23 anni, ha vinto 5 medaglie a Parigi, due delle quali d'oro (Adam Pretty/Getty Images)
    Carlotta Gilli, 23 anni, ha vinto 5 medaglie a Parigi, due delle quali d'oro
                                              (Adam Pretty/Getty Images)

Domenica sera con la cerimonia di chiusura sono finite le Paralimpiadi di Parigi del 2024, un’edizione molto seguita e spettacolare nella quale l’Italia ha vinto 71 medaglie, 24 delle quali d’oro: un record, se si escludono quelle di Roma 1960, quando l’Italia ne vinse 80 ma parteciparono solamente 21 paesi. Ci sono quindi molti momenti potenzialmente importanti per le atlete e gli atleti italiani di vari sport e discipline, a cominciare dal nuoto, che ha portato all’Italia più della metà delle medaglie: 37 su 71. Alcune cose però verranno probabilmente ricordate più di altre.

La rimonta di Simone Barlaam nella staffetta mista
Tra gli atleti più attesi dell’eccezionale squadra paralimpica italiana del nuoto c’era il ventiquattrenne Simone Barlaam, che a questi Giochi si è confermato uno dei migliori nuotatori paralimpici al mondo: ha vinto una medaglia d’argento e tre d’oro. L’ultima di queste l’ha vinta nella gara che ha chiuso gli eventi nel nuoto, la staffetta mista 4×100 stile libero -34, in cui cioè la somma delle categorie di disabilità dei quattro nuotatori della staffetta non deve superare i 34 punti. Barlaam ha nuotato l’ultima frazione, dopo Stefano Raimondi, Giulia Terzi e Xenia Francesca Palazzo, rimontando dal quinto al primo posto con 100 metri velocissimi e contribuendo in modo decisivo non solo a far vincere l’oro all’Italia, ma anche a battere il record del mondo (che già deteneva), con 4 minuti, 51 secondi e 19 centesimi.

  Simone Barlaam esulta dopo la vittoria dell’Italia nella staffetta mista 4×100 metri stile libero -34 (Adam Pretty/Getty Images)

I tre record del mondo consecutivi di Rigivan Ganeshamoorthy
In questi giorni il venticinquenne Rigivan Ganeshamoorthy ha attirato molte attenzioni e simpatie soprattutto sui social network per via delle sue interviste sorridenti e spontanee; prima di tutto questo però aveva soprattutto compiuto un’impresa sportiva decisamente notevole, vincendo la medaglia d’oro nel lancio del disco categoria F52, in cui gareggiano atleti in carrozzina con capacità di movimento molto ridotte del tronco, delle gambe e delle mani (e in misura minore delle braccia).

Ganeshamoorthy non aveva solo vinto in modo molto netto, con una misura di 27,06 metri, circa 6 metri e mezzo in più rispetto al secondo classificato, ma aveva anche migliorato per tre volte il record del mondo della specialità. Nel lancio del disco F52 ogni atleta ha a disposizione sei lanci e li effettua tutti uno dopo l’altro, consecutivamente, per evitare troppi spostamenti degli atleti dalla carrozzina alla postazione di lancio. Tra il secondo e il quarto lancio, in pochi minuti, Ganeshamoorthy ha fatto prima 25,48 metri, poi 25,80 e infine 27,06 metri. Queste Paralimpiadi erano peraltro solo la sua terza gara internazionale nel lancio del disco.

Il perfect score di Elisabetta Mijno e Stefano Travisani nel 2° set della finale di tiro con l’arco a squadre
L’Italia ha vinto la medaglia d’oro nel torneo di tiro con l’arco a squadre, specialità arco ricurvo (lo stesso usato pure alle Olimpiadi), con Elisabetta Mijno e Stefano Travisani. I due hanno sostanzialmente dominato contro tutte e tre le coppie affrontate: Indonesia, India e, in finale, Turchia (partivano dai quarti di finale perché erano stati i migliori nelle qualificazioni).Le gare a squadre si giocano al meglio dei cinque set e per ogni set si tirano quattro frecce per squadra, quindi due a testa. Nel secondo set della finale contro la Turchia Mijno e Travisani sono stati particolarmente precisi e hanno totalizzato il cosiddetto perfect score, centrando per quattro volte su quattro il centro del bersaglio, che vale 10.

L’ultima freccia di Mijno, quella con cui lei e Travisani hanno vinto l’oro

– Leggi anche: Il tiro con l’arco, primo sport paralimpico di sempre

Lo strano arrivo dei 100 metri T63 femminili, con l’oro di Martina Caironi
Nell’atletica leggera italiana c’erano grandi attese per i 100 metri femminili T63, in cui gareggiano le atlete con disabilità alle gambe o le cui gambe sono state amputate sopra il ginocchio, perché alle ultime Paralimpiadi e agli ultimi Mondiali le medaglie erano sempre state assegnate alle stesse tre atlete, nello stesso ordine: oro Ambra Sabatini, argento Martina Caironi, bronzo Monica Contrafatto. Sembrava potesse andare così anche sabato 7 settembre, e invece a dieci metri dall’arrivo Sabatini, primatista mondiale, è caduta, ostacolando peraltro anche Contrafatto.
Alla fine ha vinto Caironi, tra le migliori atlete italiane di sempre, diventata così per la terza volta campionessa paralimpica sui 100 metri T63 alla sua ultima gara prima del ritiro. Contrafatto invece è arrivata terza in maniera abbastanza rocambolesca, superando il traguardo in caduta. Sabatini non ha ottenuto medaglie, ma delle tre velociste è nettamente la più giovane (ha 22 anni) e quasi sicuramente avrà altre occasioni per riprendersi il titolo.

    La foto dell’arrivo che probabilmente avrete visto in questi giorni (David Ramos/Getty Images)

Le medaglie di Stefano Raimondi e Carlotta Gilli
L’Italia ha confermato in queste Paralimpiadi di essere una delle migliori nazionali al mondo nel nuoto, arrivando terza nel medagliere dietro solamente a Cina e Gran Bretagna e vincendo ben 16 medaglie d’oro. Sei di queste sono state vinte dai soli Stefano Raimondi e Carlotta Gilli, due dei nuotatori di maggior rilievo della delegazione italiana. Raimondi, 26 anni, ha vinto l’oro nei 100 metri stile libero e farfalla nella categoria S10, nei 100 metri rana nella categoria SB9 e poi ha vinto pure i 200 metri misti e la staffetta 4×100. Nell’unica gara in cui non ha vinto, i 100 dorso, ha preso l’argento. Gilli ha 23 anni e dopo le cinque medaglie totali di Tokyo ne ha vinte altre 5 a Parigi, delle quali due d’oro, nei 100 metri farfalla S13 e nei 200 metri misti SM13 (il “13” indica la categoria per atlete con disabilità visive in cui gareggia Gilli).

Lanci molto lunghi, di Assunta Legnante e Oney Tapia
Nell’atletica leggera le soddisfazioni migliori per l’Italia sono arrivate dai lanci. Oltre all’oro di Ganeshamoorthy, Assunta Legnante ha vinto un argento nel lancio del disco e un oro nel getto del peso, mentre Oney Tapia ha vinto l’oro nel lancio del disco. Legnante ha 46 anni, Tapia 48 ed entrambi gareggiano nelle categorie per atlete e atleti con disabilità visive (sono tutti e due ciechi).
Hanno vinto le loro gare con discreto margine sui secondi e anche loro sono diventati famosi non solo per quanto fatto a livello sportivo. Legnante è una delle atlete italiane più note degli ultimi decenni, non solo paralimpiche, ed è famosa anche per la scelta eccentrica delle mascherine che indossa per coprire gli occhi durante le gare (tutte le atlete con disabilità visive ne indossano una, ma spesso sono semplici mascherine nere e piuttosto anonime): per la finale del getto del peso di Parigi Legnante ne ha scelta una con gli occhi della Gioconda di Leonardo. A Oney Tapia invece piace molto cantare, quando può, anche in pubblico: e durante l’intervista dopo la gara con l’inviata della Rai, Elisabetta Caporale, ha cantato per più di un minuto Io vagabondo dei Nomadi in un’intervista strana ma molto divertente.

    Assunta Legnante, 46 anni, è considerata la miglior lanciatrice cieca di sempre (Ezra Shaw/Getty Images)

La prima sconfitta di Bebe Vio Grandis, che comunque ha vinto due medaglie
Beatrice Vio Grandis, detta Bebe, è l’atleta paralimpica più nota in Italia ma anche tra le più note al mondo, sia per le sue prestazioni sportive che per il suo carisma, che l’hanno resa una delle atlete più influenti degli ultimi dieci anni. Nel fioretto individuale finora aveva sempre vinto la medaglia d’oro alle Paralimpiadi, a Rio de Janeiro e a Tokyo. Quest’anno ha perso in semifinale contro la cinese Rong Xiao, ma ha poi vinto la finale per il bronzo con il punteggio di 15 a 2. Nel fioretto a squadre ha vinto un’altra medaglia di bronzo, la sesta medaglia totale per lei alle Paralimpiadi (su sei gare a cui ha partecipato). «Non è l’oro che tutti si aspettavano ma io sono felice, non è tutto regalato, è bellissimo», ha detto dopo la finale per il bronzo individuale.

Un altro perfect score, quello nella pistola di Davide Franceschetti
Tra le 71 medaglie italiane è stata raccontata forse meno quella di Davide Franceschetti, che ha vinto il bronzo nella pistola da 50 metri categoria misto SH1, in cui gareggiano atleti con varie disabilità alle braccia, alle gambe e al tronco. Franceschetti ha 33 anni ed è nato con la spina bifida, una malformazione congenita provocata da un difetto nello sviluppo della colonna vertebrale e del midollo spinale; ha raccontato che il tiro a segno lo ha aiutato ad affrontare la depressione. Nella finale della pistola da 50 metri è stato l’unico tiratore a fare il punteggio massimo con un colpo, cioè 10,9 (nella pistola ci sono anche i decimali di punto).

Le due medaglie d’oro nel tennistavolo
A Parigi l’Italia ha vinto anche due medaglie d’oro nel tennistavolo, o ping pong, uno sport molto divertente da guardare soprattutto alle Paralimpiadi, perché vengono usate tecniche e strumenti molto diversi tra loro a seconda delle categorie. I due ori sono stati entrambi eccezionali per ragioni diverse: uno l’ha vinto Matteo Parenzan a soli 21 anni nella classe 6, che comprende atleti che gareggiano in piedi e con mobilità e capacità di imprimere forza un po’ ridotte; l’altro è stato vinto un po’ inaspettatamente da Giada Rossi, che nella classe 1-2 per atlete in carrozzina con disabilità al torso e alle gambe era tra le atlete migliori del torneo, e che in finale ha battuto per 3 set a 0 la cinese Jing Liu, favoritissima dopo aver vinto la medaglia d’oro paralimpica in questa categoria ininterrottamente dal 2008 al 2021.

L’ultima gara di Francesca Porcellato
Nel giorno del suo cinquantaquattresimo compleanno Francesca Porcellato ha gareggiato per l’ultima volta alle Paralimpiadi: è arrivata quarta nella prova in linea di ciclismo categorie H1-H4, che raggruppano tutte le cicliste paraplegiche o con gravi problemi agli arti e prevedono quindi l’uso di una handbike, o handcycle. È stato comunque un risultato notevole perché gareggiava anche contro atlete con disabilità meno impattanti della sua e perché aveva dovuto rimontare dopo un piccolo incidente all’inizio della gara.
Porcellato è una delle atlete più longeve, versatili e vincenti della storia dello sport italiano: ha partecipato a 12 Paralimpiadi diverse (9 estive e 3 invernali), vincendo 14 medaglie in 3 sport diversi: nuoto, atletica leggera e ciclismo. Ha detto che quella dello scorso venerdì 6 settembre è stata la sua ultima gara con l’Italia.

– Leggi anche: Le tante vite sportive di Francesca Porcellato


L'atleta italiano chiede alla fidanzata di sposarlo dopo la gara

L'atleta italiano Alessandro Ossola ha chiesto alla sua fidanzata, Arianna Mandradoni, di sposarlo dopo aver gareggiato nei 100 m T63 maschili davanti a 40.000 persone allo Stade France. "Sei pazzo!", ha esclamato lei in un primo momento, ma poi ha pronunciato il tanto atteso "Sì!"."A volte ha creduto in me più di quanto io credessi in me stesso, e questo è qualcosa di veramente straordinario. 'Puoi farcela, puoi farcela, puoi farcela, puoi farcela', mi diceva. È qualcosa di cui tutti hanno bisogno e spero che tutti trovino una persona come lei. È la mia compagna... per la vita", ha detto Ossola a proposito della sua futura moglie.

La proposta di matrimonio di Alessandro Ossola
La proposta di matrimonio di Alessandro OssolaAP/Christophe Ena

Sopravvissuta a un attacco di squali vince due medaglie d'argento nel nuoto

Ali Truwit e un amico stavano facendo snorkeling nell'oceano al largo del territorio britannico d'oltremare di Turks e Caicos nel 2023 quando uno squalo ha attaccato e morso la parte inferiore della gamba sinistra di Truwit. Truwit corse per quasi 70 metri verso la barca prima di essere trasportata d'urgenza in ospedale e in aereo negli Stati Uniti, dove subì tre interventi chirurgici, tra cui l'amputazione della gamba inferiore.

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Ha recuperato il suo amore per l'acqua ripartendo dalla piscina di famiglia, dove ha combattuto la paura e ripreso il controllo, iniziando un nuovo viaggio che l'ha portata alle Paralimpiadi di Parigi, vincendo due medaglie d'argento paralimpiche e battendo due record americani in sole 48 ore."Amo le storie di rimonta", ha detto la 24enne di Darien, Connecticut. "Mi sono sicuramente affidata alle storie di rimonta degli altri per aiutarmi a mantenere quella che sembra una speranza audace e irrealistica: lottare contro uno squalo, sopravvivere, perdere un arto e arrivare alle Paralimpiadi, tutto in un anno".Il suo mantra durante il recupero? "Il lavoro funziona".

Ali Truwit practices durante gli allenamenti
Ali Truwit practices durante gli allenamentiAP/Julia Nikhinson

La marocchina El Idrissi supera il record di maratona nell'ultimo giorno

La marocchina Fatima Ezzahra El Idrissi ha battuto il record mondiale nella maratona femminile per i corridori con disabilità visiva nell'ultimo giorno dei Giochi Paralimpici.L'atleta 29enne ha concluso la gara domenica in 02 ore, 48 minuti e 36 secondi, battendo di quasi 6 minuti il precedente record della giapponese Misato Michishita a Hofu City nel dicembre 2020.La connazionale Meryem En-Nourhi è arrivata a poco più di 9 minuti di distanza, seguita dalla spagnola Elena Congost, mentre Michishita è arrivata quarta, a quasi 15 minuti dalla vincitrice.Il tunisino Wajdi Boukhili ha vinto la maratona maschile T12.

 Fatima Ezzahra El Idrissi celebra la vittoria
Fatima Ezzahra El Idrissi celebra la vittoriaAP/Thibault Camus

Il più giovane campione paralimpico di singolare maschile di sempre

Il giapponese Tokito Oda è diventato l'atleta più giovane di sempre a vincere un singolare maschile quando ha conquistato il titolo paralimpico di tennis in carrozzina dopo aver battuto il britannico Alfie Hewett per 6-2, 4-6, 7-5."Dopo aver salvato il suo match point, mi sono detto: 'Dovrei vincere, posso vincere'", ha raccontato e ha aggiunto: "Dopo di che, ho iniziato a giocare davvero bene. Ho semplicemente giocato nel mio stile".Il 18enne aveva già vinto due titoli del Grande Slam nel 2024 e ora è il più giovane campione paralimpico di singolare maschile di tennis in carrozzina.

Tokito Oda celebra la vittoria
Tokito Oda celebra la vittoriaAP/Thibault Camus

La Francia rompe l'assenza di medaglie nel calcio davanti alla Torre Eiffel

Quale migliore scenario per prendersi una dolce rivincita e conquistare un oro nel calcio?La Francia del calcio maschile non vedenti ha vinto la finale contro l'Argentina, la stessa nazione con cui la Francia ha perso la finale della Coppa del Mondo Fifa nel 2022. Questa volta i padroni di casa hanno sconfitto l'Argentina per 3-2 ai rigori sotto le luci della Torre Eiffel.Frederic Villeroux, che ha segnato il tiro decisivo, ha detto che "sembrava la sceneggiatura di un film".La Francia è diventata anche la prima squadra, oltre al Brasile, a vincere il calcio non vedenti alle Paralimpiadi.

Il match Francia vs Argentina
Il match Francia vs Argentina AP/Christophe Ena

Un corridore in carrozzina vince l'oro mentre la moglie è in telecronaca

Un'altra storia d'amore alle Paralimpiadi. Il corridore canadese in sedia a rotelle Brent Lakatos ha vinto l'oro negli 800 metri maschili T53 mentre sua moglie, la paralimpica Stefanie Reid, era in telecronaca."Ho appena commentato la vittoria di mio marito alle Paraolimpiadi", ha scritto la moglie sui social media.A Parigi, Lakatos ha conquistato la sua 13a medaglia alla sua sesta Paralimpiade e il secondo oro dopo quello conquistato alle Olimpiadi di Rio 2016.Sua moglie Reid ha vinto la medaglia d'argento nel salto in lungo alle Paralimpiadi del 2012 e del 2016.

 Brent Lakatos durante la gara di metri T53  nel 2012
Brent Lakatos durante la gara di metri T53 nel 2012AP/Kirsty Wigglesworth

Prima medaglia in assoluto per la squadra paralimpica dei rifugiati

Zakia Khudaddu, nata in Afghanistan e prima atleta afghana di taekwondo femminile, ha fatto la storia a Parigi vincendo la prima medaglia in assoluto alle Paralimpiadi per la squadra dei rifugiati.Khudadadi ha vinto il bronzo nella categoria 47 kg femminile dopo aver sconfitto la turca Ekinci Nurcihan. Quando è suonata la campanella finale al Grand Palais, nel centro di Parigi, Khudadadi è esplosa di gioia, lanciando in aria il casco e il boccaglio."È stato un momento surreale, il mio cuore ha iniziato a battere quando ho capito di aver vinto il bronzo", ha detto Khudadadi, con la voce tremante per l'emozione. "Ho dovuto affrontare tante cose per arrivare fin qui. Questa medaglia è per tutte le donne dell'Afghanistan e per tutti i rifugiati del mondo. Spero che un giorno ci sia la pace nel mio Paese".

Zakia Khudadadi celebra la vittoria
Zakia Khudadadi celebra la vittoriaAP/Madeleine Mertens

Gli Stati Uniti vincono il terzo oro consecutivo nel basket in carrozzina maschile

Dopo aver trionfato alle Olimpiadi, la squadra di pallacanestro maschile americana ha affermato il proprio dominio anche alle Paralimpiadi, vincendo il terzo oro consecutivo.Jake Williams ha segnato 26 punti nella vittoria per 73-69 sulla Gran Bretagna.Gli Stati Uniti hanno così conquistato tre ori su tre nella pallacanestro dei Giochi, dopo che il mese scorso, sempre alla Bercy Arena, gli uomini e le donne avevano vinto le emozionanti finali contro la Francia alle Olimpiadi.

Il team Usa celebra la vittoria
Il team Usa celebra la vittoriaAP/Thomas Padilla

Caroline Groot stabilisce un nuovo standard nel ciclismo paralimpico

La 27enne ciclista su pista olandese non solo ha vinto il primo oro delle Paralimpiadi di Parigi 2024, ma ha anche battuto il record del mondo in C5, chiudendo in 35,390 secondi, davanti alla ciclista francese Marie Patouillet e alla canadese Kate O'Brien.Le categorie da C1 a C5 sono classificate come paraciclismo per gli atleti con menomazioni fisiche alle gambe, alle braccia e/o al tronco che causano problemi di funzionalità e che possono utilizzare una bicicletta standard.

 Caroline Groot celebra la vittoria
Caroline Groot celebra la vittoriaAP/Thibault Camus

Soares da Silva batte il record mondiale di 29 anni nei 400 m

La brasiliana Rayane Soares da Silva ha vinto la finale dei 400m T13 femminili battendo un record che resisteva da 29 anni.Ha chiuso in un incredibile 53.55 sulla pista dello Stade de France, superando il precedente 54.56 stabilito dalla statunitense Marla Runyan a Los Angeles nel 1995.Nonostante l'incredibile risultato, Soares ha dichiarato di non essere molto sorpresa: "Mi stavo allenando per questo", ha dichiarato. "I miei tempi sui 400 e 200 metri erano buoni in allenamento".


per  concludere    con le  paraolimpiadi 

Zakia Khudadadi ha vinto la prima medaglia in assoluto per la Squadra Paralimpica dei Rifugiati, conquistando il bronzo nel taekwondo nella classe K44 -47 kg femminile1.


Guillaume Junior Atangana è diventato il primo rifugiato a vincere una medaglia maschile ai Giochi Paralimpici, ottenendo il bronzo nei 400m T111.

Jodie Grinham, arciera britannica, è diventata la prima atleta incinta a salire su un podio paralimpico, vincendo il bronzo nel compound individuale femminile e l’oro a squadre miste1.

Simone Barlaam ha incantato con la sua rimonta nella staffetta mista 4×100 stile libero -34, portando l’Italia all’oro e battendo il record del mondo2.

Rigivan Ganeshamoorthy ha stabilito tre record del mondo consecutivi nel lancio del disco categoria F52, vincendo l’oro con una misura di 27,06 metri2.


olimpiadi   sono  anche   qui  tanti   mi  limito ai  principali  

  1. Armand Duplantis ha stabilito un nuovo record mondiale nel salto con l’asta, raggiungendo i 6,25 metri.
  2. Pan Zhanle ha riscritto la storia del nuoto nei 100 metri stile libero con un incredibile tempo di 46’'40.
  3. Gregorio Paltrinieri ha conquistato l’argento nei 1500 metri stile libero, diventando il secondo italiano a collezionare cinque medaglie olimpiche.
  4. Novak Djokovic ha vinto la sua prima medaglia d’oro olimpica nel tennis, completando il 'Career Golden Slam’.
  5. Sara Errani e Jasmine Paolini hanno vinto il primo oro olimpico nella storia del tennis italiano nel doppio femminile.



nelle politiche contro il femminicidio dobbiamo mettere anche l'indifferenza parla la vicina della donna uccisa dal marito a Pesaro: “Tutti hanno sentito ma nessuno ha fatto nulla”

da https://www.msn.com/it-it/notizie/

 Elisabetta Severini ha cercato in tutti i modi di aiutare i fratelli di 14, 13 e 6 anni figli dei suoi vicini di casa. I tre bambini, nella notte di sabato 7 settembre, hanno dovuto tamponare le ferite inferte dal padre, Ezio Di Levrano, alla mamma Ana Cristina Duarte Correia. Non era la prima volta che la vicina di casa 66enne sentiva le urla dei vicini, né il primo violento litigio al quale assisteva. Così, davanti all’ennesima lite della coppia, Severini non ha esitato un attimo a lasciare la propria casa e a bussare alla porta di Correira e Levrano. “Ho visto i bambini – ha raccontato la 66enne al Corriere della Sera -. Gli ho chiesto cosa fosse successo. Il più grande mi ha detto che il papà aveva accoltellato la mamma“. “Gli ho chiesto: ‘Adesso dov’è il babbo?’. Mi ha detto che era uscito di casa, ma che non sapeva dove fosse”. Severini ha poi chiesto l’aiuto del marito Paolo, di 73 anni, come lei in pensione da anni. I due hanno allertato il 112 dopo aver sentito le urla a casa dei vicini. “L’altra sera avevano le finestre aperte – ha spiegato ancora la 66enne – e ho sentito urla pazzesche. Lei chiedeva aiuto insieme ai figli. La sua voce poi non l’ho sentita più e io mi sono precipitata in strada per capire cos’era accaduto. Prima però ho chiamato il 112”.


“Ci eravamo svegliati per le urla. Quello che mi ha fatto male è che tutti nel vicinato hanno sentito, ma nessuno ha chiamato. Io non ci ho pensato due volte: erano le 2.26, me lo ha detto il maresciallo quando sono andata a firmare la deposizione – continua la donna -. Quando siamo scesi in strada abbiamo visto il figlio più grande, il 14enne. Era sconvolto. Aveva già chiamato il 118, poverino. Mi ha riassunto tutto in due frasi, io l’ho abbracciato. Due minuti dopo è arrivata l’ambulanza con i carabinieri”. Nonostante la corsa in ospedale per salvare la vita alla 38enne brasiliana, per lei non vi è purtroppo stato nulla da fare.
Ana Cristina Duarte Correia è purtroppo deceduta in reparto. “Quel bambino – ha raccontato la 66enne – era così serio… l’ho fatto entrare in casa. Era un ometto, mi ha spiegato che aveva tamponato le ferite della mamma e che l’aveva girata per vedere se la ferita fosse profonda. Tremava. Ha due fratelli, una bambina di 13 anni e un altro di 6. Entrambi erano in casa, sono usciti solo quando li ho invitati a stare da me. Li ho coccolati un po’. La ragazzina non ha detto nulla, ha parlato solo il più grande”. “Ho acceso la televisione, al bimbo più piccolo, aveva ancora paura. Non volevano stare da soli. Sono stati con me fino alle 4, due ore”. La vicina di casa ha raccontato di aver sentito più volte la 38enne e il marito litigare. “Anche tre o quattro giorni fa – ha sottolineato -. Pure quella volta ho chiamato il 112, li ho visti salire e non so altro. Si erano trasferiti qui da qualche mese”. Ezio Di Levrano, 54 anni, autista di pullman originario di Brindisi, ha abbandonato il coltello dopo il femminicidio e ha tentato la fuga. Le forze dell’ordine lo hanno raggiunto con il cane di famiglia, individuato e arrestato.

arrivederci parigi2024 aspettando losangeles 2028 con intermezzo cortina 2026



sono finite le Paralimpiadi, mancano 1.404 giorni alle Olimpiadi di Los Angeles e noi ( anche se in realta dovrei dire io perchè seppur iscritti er poter pubblicare per una cosa o per l'altra non pubblicate o no comentate , se non sono io a prendere i vostri post e pubblicarli a nome vostro ) ci sentiamo già un po' così.

<blockquote class="twitter-tweet"><p lang="fr" dir="ltr">Wagner Moura, &quot;Sad Pablo Escobar Meme&quot; <a href="https://t.co/TU33qe2mYC">pic.twitter.com/TU33qe2mYC</a></p>&mdash; Rhode Islander (@rhodeislander) <a href="https://twitter.com/rhodeislander/status/1792011406570668118?ref_src=twsrc%5Etfw">May 19, 2024</a></blockquote> <script async src="https://platform.twitter.com/widgets.js" charset="utf-8"></script>

L'obiettivo di promuovere una maggiore inclusione della disabilità che le Paralimpiadi si prefiggono è un po' in contraddizione con il fatto che ai Giochi ci sono disabilità molto poco rappresentate, per quanto non meno diffuse nella società, e cioè quelle di tipo intellettivo




IL velocista francese Ezra Frech, uno di quelli che è finito spesso in
foto e video in queste settimane (Ezra Shaw/Getty Images)




Formalmente alle Paralimpiadi è prevista una categoria per atlete e atleti con disabilità intellettive in tre sport (su 22): atletica, nuoto e tennistavolo (ping pong). Nella pratica però sui circa 4.400 atleti ai Giochi paralimpici di Parigi solo 161 rientravano in queste categorie, e non c'erano affatto, per esempio, atleti con la sindrome di Down o con disturbi dello spettro autistico. È una critica che viene mossa da tempo alle Paralimpiadi e che ha delle ragioni storiche e sportive in parte note e comprensibili. La presenza di atleti con disabilità intellettive infatti è molto ridotta da quando si scoprì il più grande scandalo nella storia delle Paralimpiadi: ai Giochi di Sydney 2000 la nazionale spagnola vinse agilmente il torneo maschile di basket per atleti con disabilità intellettive, ma venne fuori dopo che su 12 giocatori in squadra solo 2 avevano realmente disabilità. Per paura di ulteriori imbrogli, alle successive due edizioni dei Giochi – Atene 2004 e Pechino 2008 – gli atleti con disabilità intellettive furono del tutto esclusi, per poi essere riammessi a partire da Londra 2012 con criteri di valutazione della loro disabilità molto più severi. C'è però anche un altro aspetto che secondo i critici influirebbe su questa sottorappresentazione, e ha a che fare con il modo in cui il comitato paralimpico, gli sponsor e i media scelgono di promuoverle. Nelle foto, nei video motivazionali e nelle campagne pubblicitarie la disabilità motoria è di gran lunga la più rappresentata (anche rispetto alla disabilità visiva), perché è più immediata e comprensibile per il pubblico e anche perché è banalmente più “fotogenica”: le foto degli atleti in carrozzina o con le protesi concorrono ad alimentare una narrazione più epica degli sportivi paralimpici, spesso presentati come esempi di forza e resilienza e come fonte d'ispirazione per le altre persone. Molto più difficile sarebbe mostrare atleti con disabilità apparentemente invisibili, o con posture più goffe e meno “eroiche”. Foto e video motivazionali però non sono evidentemente l'unico modo di promuovere e raccontare le Paralimpiadi: molti chiedono che nei prossimi anni il Comitato paralimpico lavori per includere più sportivi con disabilità intellettive e per spiegare meglio la loro condizione.Ma soprattutto  eviti   casi  come quello  della Pocellato penalizzata      da chi  ha    un grado di disabilià    doivers  dalla    sua qui  ,maggiori   dettagli https://www.fanpage.it/sport/altri-sport/francesca-porcellato-delusa-alle-paralimpiadi-regole-assurde-perdo-con-chi-e-meno-disabile-di-me/



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dalla New Paris del Ilpost






Quarantaduemilacentonovantatré metri




Ieri nella maratona T12, per atlete con disabilità visive, la spagnola Elena Congost era inizialmente arrivata terza in poco più di 3 ore, a circa 12 minuti dalla prima e 2 e mezzo dalla seconda (le marocchine Fatima El Idrissi e Meryem En-Nourhi, medaglia d'oro e d'argento). Aveva festeggiato molto insieme alla sua guida, Mia Carol Bruguera, soprattutto perché lui sembra essere arrivato al traguardo quasi per miracolo: nell'ultimo tratto zoppicava visibilmente, aveva i crampi, non riusciva a reggersi in piedi. In quegli ultimi metri i loro ruoli si erano praticamente invertiti: era Congost che cercava di sorreggerlo e guidarlo, tirandolo col cordino che tiene guida e atleta costantemente collegati durante tutta la gara e che normalmente le guide usano per far capire ad atleti e atlete in che direzione andare.
Dopo 42.193 metri di maratona, cioè a due metri dalla fine, per un attimo Congost ha perso il contatto col cordino (si vede a 1:19 del video) nel tentativo di tenere in piedi Carol Bruguera, in un momento in cui le gambe avevano ceduto e sembrava stesse per finire a terra. Questo attimo di disattenzione, praticamente sul traguardo, le è costato caro: Congost è stata squalificata, perché il regolamento impone che per nessuna ragione guida e atleta possano lasciare il cordino durante la gara.









Dopo l'arrivo Carol Bruguera ha preso in braccio Congost per festeggiare la medaglia di bronzo: non sapevano ancora della squalifica (Andy Lyons/Getty Images)




È una squalifica molto severa e che in queste ore è stata molto contestata, anche dalla stessa Congost, dal momento che non ha tratto alcun vantaggio dal mollare il cordino e che l'avversaria più vicina, la giapponese Misato Michishita, si trovava a quasi tre minuti e mezzo di distanza: Michiscita è stata avvisata del terzo posto quando ormai la gara era finita da un po'.
Congost ha 36 anni ed è stata medaglia d'oro paralimpica nella maratona T12 a Rio 2016. La storia della sua squalifica ha ricordato un po' quella dell'italiano Dorando Pietri, che alle Olimpiadi di Londra 1908 arrivò primo nella maratona ma non vinse: fu squalificato perché appena prima del traguardo i giudici lo aiutarono a stare in piedi.




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Finiti i Giochi è arrivato anche il momento di contare le medaglie. Senza sorprese, il medagliere è stato stravinto dalla Cina, con ben 220 medaglie di cui 94 d'oro, quasi il doppio della Gran Bretagna che è arrivata seconda. L'Italia è arrivata sesta (sopra la Francia!) ma soprattutto si è superata: ha vinto 71 medaglie, 24 delle quali d'oro, e ha stabilito così un nuovo record alle Paralimpiadi, confermando di avere un movimento paralimpico molto in crescita. Tre anni fa a Tokyo erano state 69 (14 d'oro). Lo sport in cui è andata meglio, ma ormai lo sapete, è di gran lunga il nuoto, da cui sono arrivate 16 medaglie d'oro e 37 complessive.
Rispetto al medagliere delle Olimpiadi ci sono un po' di differenze che saltano all'occhio: gli Stati Uniti terzi e non primi per esempio, o la presenza nelle prime posizioni di nazionali un po' inaspettate, come l'Ucraina – di cui avevamo già spiegato il successo – e il Brasile.
Il Brasile è arrivato quinto, ha vinto 89 medaglie (25 d'oro) e si era presentato a queste Paralimpiadi con una delle delegazioni più numerose al mondo, con 255 atleti e atlete. Ha una tradizione paralimpica ormai consolidata, dovuta a investimenti statali che in molti sport quasi pareggiano quelli per le Olimpiadi e in alcuni casi li superano: il programma statale che garantisce uno stipendio agli atleti di alto livello, per esempio, dà l'equivalente di 23,6 milioni di euro all'atletica paralimpica e circa 14,5 milioni di euro all'atletica olimpica.




Parì cosi come miei post olimpici sono finiti , ma se avete apprezzato questo modo di raccontare lo sport, sul Post ed eventualmente sul blog troverete molte altre storie e spiegazioni che potrebbero interessarvi. Per le Olimpiadi e Paralimpiadi invece se ne riparlerà tra circa un anno e mezzo, nell'inverno del 2026, quando i Giochi saranno in Italia (!) a Milano e Cortina.
A presto!

«Sono nonna di quattro nipoti, ma non faccio loro nessun regalo: i giochi vengono subito buttati via. Ma ho avuto un'idea investire una somma di denaro in un conto di risparmio che consegnerà loro quando si diplomeranno.

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