“Cara Unione,

ho letto con grande sconcerto la notizia delle due giovani vittime di molestie e violenza sessuale su un treno e in una stazione ferroviaria della linea Milano-Varese. Due giovani di vent’anni, che ogni giorno prendono gli stessi mezzi utilizzati da mia nipote, una studentessa dell’Università di Milano, e che è rimasta profondamente turbata da quanto accaduto. Quello che mi lascia ancora più sconcertata, è che nello stesso Paese in cui in forse meno di ventiquattro ore si è conosciuto nome e volto dell’autore di una pacca sul sedere alla giornalista Greta Beccaglia fuori da uno stadio, in cui si sono spesi fiumi di parole in interviste e talk show per un caso che certo fa indignare, su una vicenda che fa inorridire per crudeltà e violenza si è parlato per un paio di giorni su giornali e telegiornali, e poi quasi più nulla ad eccezione di piccole iniziative di sensibilizzazione a livello locale. Chiedo allora, a tutti coloro che sono stati così bravi a mettere in piedi in tempi rapidi un maxi-processo alla ‘pacca sul sedere’, a occuparsi anche di queste due giovani vite, una senz’altro distrutta, e di tutti i nostri ragazzi che ogni giorno, la vita, la rischiano solo nel prendere un mezzo pubblico.
Perché questo non è degno di un Paese civile.

Grazie dell’attenzione”.

F. M. 


Infatti Ci pensavo in questi giorni a proposito della vicenda di Greta Beccaglia. Avete presente? Greta è quella giornalista di Toscana Tv che si è beccata una pacca sul sedere da un tifoso, in diretta, alla fine di una partita di calcio. Lei ha reagito bene, con freddezza e autorevolezza; il conduttore da studio le ha detto «non te la prendere»; l’imbecille è scappato. Poteva finire lì? Sì, che poteva. Ma abbiamo avuto, nell’ordine: la caccia all’uomo manco fosse un serial killer, la sospensione immediata del conduttore, le scuse a Greta da parte di tutto il genere maschile, la partecipazione di Greta a enne trasmissioni tv, l’accusa di violenza sessuale al molestatore con trasferimento delmedesimo «in una località segreta, perché temo premia figlia», fiumi di inchiostro e di post sui social, le prime pagine dei giornali...Una mia amica dice che va bene così: si è un po’ esagerato, d’accordo, ma cose che decenni fa sarebbero rimaste impunite ora si sa che non si possono fare, e altri deficienti come quello lì ci penseranno dieci volte prima di palpeggiare una malcapitata su un mezzo pubblico   e  in altri luoghi  . E, certo, la sola idea che un uomo faccia la mano morta (o viva) su una donna provoca semplicemente ribrezzo. Tuttavia mi resta un retrogusto amaro. Perchè   Di questa vicenda si è parlato fino alla sfinimento, ma dov’era negli stessi giorni l’indignazione collettiva per le centinaia e migliaia di donne abusate, violentate e uccise? Fra  cui   una   l'altro ieri  .E Siamo già a 103 ( forse  di più  se   contiamo  quelli inseriti    con  figli  ) femminicidi, quest’anno ...